sabato
28 Giugno 2025

Un percorso “a cavallo” della bici sulle tracce di Lord Byron

Da palazzo Guiccioli alla casa colonica di Filetto, passando per le locande e gli alberghi frequentati dal poeta con uno spazio dedicato all’arte contemporanea

Dante Plus 2024 Pietro Campagnoli

La stagione estiva di trail Romagna prosegue con una nuova data della rassegna “Sentieri e narrazioni, storie itineranti di Ravenna e della Romagna”. L’appuntamento è sabato 27 luglio a Palazzo Guiccioli in via Cavour (ore 15.30) per un percorso  “Sulle orme di Byron”, un itinerario culturale da Ravenna a Filetto lungo il fiume Montone a ‘cavallo’ della bicicletta.

Il percorso seguirà idealmente un percorso ipotetico (ma probabile) che il Lord poteva fare a cavallo per raggiungere la residenza estiva di Teresa Gamba Guiccioli a Filetto, partendo dal cuore della città che lo ospitava. La visita sarà preceduta da una presentazione di Claudia Giuliani, che parlerà del Byron ravennate e della contessina Teresa. Sarà presente anche l’architetto Patrizia Magnani progettista curatrice del recupero (assieme a Maurizio Scarano) che ha trasformato Palazzo Guiccioli nel Museo Byron.
Ci si sposterà poi nel luogo dove sorgevano la locanda e l’albergo frequentati da Byron, in via Corrado Ricci. Alla Biblioteca Oriani il testimone verrà raccolto da Marco Miccoli che illustrerà l’esposizione Dante Plus dedicata a Byron e Dante curata da Bonobolabo. L’immagine simbolo della mostra, raffigura i due personaggi in un omaggio visivo al famoso
poster del 1985 che ritraeva Andy Warhol e Jean Michel Basquiat come due pugili, in occasione della loro mostra congiunta. L’immagine è stata digitalmente modellata da Marcello Baldari, uno dei quarantasette artisti che hanno aderito al progetto.

Si riparte in bicicletta lungo l’argine del Montone per raggiungere Filetto e la casa colonica del settecento che ospita Equidistanze Residenze Artistiche. In questa occasione Alessandra Carini presenterà alcune istallazioni artistiche della residenza in attesa del rinfresco della maestra di cucina Aici Angela Schiavina, a chiusura dell’esperienza itinerante. È possibile partecipare all’iniziativa iscrivendosi attraverso il portale di Trail Romagna.

Camion “divorato” dall’asfalto: traffico in tilt al porto di Ravenna

A provocare il cedimento una rottura di un tubo. Vigili del fuoco al lavoro

camion porto ravenna
Foto Massimo Argnani

Un camion che trasportava un container è stato coinvolto in un insolito incidente nella prima mattinata di oggi, 24 luglio, in zona porto San Vitale, a Ravenna. Il mezzo pesante, infatti, attraversando una grande pozzanghera ha creato una sorta di voragine nell’asfalto, rimanendovi incastrato con le ruote posteriori.

Sul posto i vigili del fuoco hanno constatato come la pozzanghera si fosse creata per la rottura di un tubo nel sottosuolo che, complice il passaggio del mezzo pesante, ha poi provocato il cedimento dell’asfalto.

L’incidente, senza feriti, ha provocato disagi per il traffico in zona portuale, poi smistato dalla polizia locale. Impegnative le operazioni dei vigili del fuoco per tentare di “sbloccare” il camion, con l’ausilio dell’autogru.

Cordoglio a Faenza per la morte del 54enne Andrea Forasassi, dopo una caduta in bici

Gli amici lo ricordano con una passeggiata sul luogo dell’incidente

Andrea Forasassi

Ultimo saluto ad Andrea Forasassi, il 54enne faentino morto nei giorni scorsi al Bufalini di Cesena, dove si trovava ricoverato a causa di una caduta in mountain-bike (avvenuta il 6 luglio in zona Riolo Terme). Gli amici – come riporta Il Resto del Carlino – lo ricordano con una passeggiata alle 20 di oggi (24 luglio) con partenza dal parcheggio del campo sportivo di Villa Vezzano e poi fino alla pianta posta in suo ricordo dai famigliari, sul luogo dell’incidente.

Forasassi era molto noto in ambito sportivo, nel mondo del ciclismo e anche nel calcio amatoriale, in particolare tra le fila della Polisportiva Zannoni, che lo saluta in un toccante post sui social. Lascia il fratello, l’ex moglie, i genitori e due figli.

Il guscio è stato ricostruito con la stampa 3D: ora la tartaruga marina può sperare

Collaborazione tra Acquario di Cattolica e Cestha per la riabilitazione di una Caretta Caretta recuperata a Cervia quattro anni fa gravemente ferita

Cenere Tartaruga Marina

Era stata recuperata al largo di Cervia quattro anni fa gravemente ferita, con una profonda lesione da taglio sul carapace, che le aveva compromesso anche un polmone e l’uso parziale delle pinne posteriori.

Ora, dopo la ricostruzione del guscio con la stampa 3D, e grazie alla collaborazione tra l’Acquario di Cattolica e il Centro di recupero tartarughe marine Cestha di Marina di Ravenna, è in via di guarigione, con la speranza di poterla presto restituire al mare.

È la storia di Cenere, una giovane tartaruga marina della specie Caretta caretta, per cui sono stati realizzati ben sei gusci artificiali attraverso la tecnologia laser scanner e la stampa 3D, in collaborazione con l’azienda Artificio digitale di Ravenna.

«Questi gusci, fissati con colla epossidica – spiega una nota – hanno rappresentato una soluzione innovativa. I modelli di scudo si sono evoluti nel tempo, per adattarsi alla crescita della tartaruga, alla progressiva guarigione della ferita e alla crescente ergonomicità richiesta». Adesso Cenere deve recuperare la mobilità compromessa e lo farà all’Acquario di Cattolica, che le ha messo a disposizione una grande vasca con una capacità di 80.000 litri di acqua marina, un ambiente naturale ricostruito ideale per la sua riabilitazione motoria e per abituarla all’uso delle sole pinne anteriori.

«La profondità e le dimensioni della vasca giocheranno un ruolo cruciale nel migliorare la mobilità di Cenere – afferma Sara Segati, responsabile scientifica di Cestha – Il resto lo farà lei, che si è dimostrata grintosa, tenace e ha sopportato 11 interventi chirurgici».

«Questo progetto rappresenta non solo un’opportunità unica per la tartaruga, ma anche un’importante iniziativa didattica e divulgativa – spiega Patrizia Leardini, Coo di Costa Edutainment -. L’Acquario di Cattolica integrerà la permanenza di Cenere nella campagna comunicativa “Salva una specie in pericolo”, per sensibilizzare il pubblico sulla conservazione delle specie a rischio. Cenere sarà una presenza emozionante anche per i visitatori dell’acquario, che potranno vederla riprendere fiducia con l’ambiente».

L’obiettivo è «restituirla al mare, forte e autonoma», conclude Simone D’Acunto, direttore di Cestha. (fonte Ansa.it)

In darsena a Ravenna apre un nuovo risto-pub

In zona Almagià. Inaugurazione con buffet

Bancone Atomico

Apre un nuovo locale in darsena, a Ravenna, zona Almagià. Si chiamerà Atomico 16 e i titolari lo definiscono un “risto-pub”, aperto inizialmente solo alla sera, per aperitivi, cene e dopo cene. Specialità, si legge sui profili social, sarà la griglia.

Il locale (con una sessantina di posti all’interno e circa 40 all’aperto) aprirà venerdì 26 luglio in via Magazzini Posteriori 27 (al posto di una macelleria).

Per l’inaugurazione di venerdì già annunciati un ricco buffet e un dj-set a partire dalle 18.30.

De Pascale critico: «Perché rimuovere Curcio da capo della Protezione Civile?»

Il sindaco ricorda il suo contributo «determinante» ai tempi dell’alluvione e contesta la scelta del Governo

De Pascale Curcio

Con una mossa inattesa, il governo ha rimosso dall’incarico il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, per mettere al suo posto il commissario straordinario per la riqualificazione di Caivano, Fabio Ciciliano. Un nome, quest’ultimo, nelle grazie della premier Giorgia Meloni e del sottosegretario Alfredo Mantovano.

«Una decisione inaspettata e immotivata – commenta il sindaco Michele de Pascale -. Durante l’alluvione in Romagna di maggio 2023 il suo contributo e la sua presenza sul campo insieme a noi sono stati determinanti nelle operazioni di salvataggio delle persone, e in particolare nelle decisioni e nelle azioni che hanno consentito di evitare l’ingresso dell’acqua in città a Ravenna. Esprimo a Fabrizio Curcio la più piena solidarietà e gratitudine mia e di tutto il territorio ravennate. Senza entrare nel merito di chi gli succederà, non riesco davvero a comprendere le ragioni che abbiano potuto portare il Governo Meloni a privare il paese delle sue competenze e della sua professionalità in un tema così delicato».

Restaurato (con 14mila euro) il pozzo della Rocca, vandalizzato nel 2022

L’assessora: «Spiace aver dovuto utilizzare risorse pubbliche per l’inciviltà di qualche individuo»

È stato completato a Lugo il restauro del pozzo della Rocca. I lavori, che hanno impegnato restauratori professionisti del Laboratorio del restauro di Ravenna per circa 30 giorni, hanno consentito di ripristinare il manufatto danneggiato da atti vandalici nell’agosto del 2022.

Con ripetuti violenti colpi inferti con un grosso sasso, vandali ignoti avevano frantumato un ampio angolo della vera da pozzo in scaglie e frammenti di varie dimensioni. Oltre alla perdita di materiale, si è andata a creare, nelle zone circostanti, una fitta rete di cavillature e microfessurazioni che potevano favorire la percolazione dell’acqua piovana e di umidità all’interno della pietra danneggiata, innescando processi di usura che avrebbero potuto mettere a rischio la conservazione dell’opera.
Inoltre, l’atto vandalico ha fatto affiorare il ferro della struttura a ghiera che sormonta il pozzo, rischiando di innescare processi di ossidazione e rigonfiamenti del materiale ferroso all’interno della pietra.

Il costo dell’intervento è stato di 13.786 euro. I lavori di ripristino erano stati pianificati fin da subito, ma per l’esecuzione si è dovuto attendere il reperimento delle risorse necessarie «compatibilmente con le priorità dell’ente», scrivono dal Comune.
Le opere di restauro hanno comportato il ripristino strutturale dell’angolo vandalizzato, con integrazione di parti mancanti di pietra e recupero delle scaglie e dei frammenti; il trattamento anti ossidazione dei perni; la microstuccatura e disinfezione da colonie di microrganismi; la velatura e reintegrazione a tono delle lacune stuccate e delle reintegrazioni; la protezione superficiale con polisilossano e successiva stesura di protettivo antigraffiti.

«Siamo felici di aver restituito alla collettività questo manufatto storico, anche se spiace aver dovuto destinare risorse pubbliche a un intervento reso necessario dall’inqualificabile inciviltà di qualche individuo – ha dichiarato l’assessora al Patrimonio, Veronica Valmori -. Si conclude dunque una triste vicenda che speriamo non si ripeta: il patrimonio pubblico è un bene comune che va difeso, tutelato e valorizzato».

Nel 1940 Gualberto Gennari attribuì a Francesco del Cossa la vera da pozzo della Rocca di Lugo, notando affinità tra i putti scolpiti che reggono lo stemma di Borso e quelli affrescati a palazzo Schifanoia. L’attribuzione ha retto fino ai tempi più recenti. Le corrispondenze però non sembrano così evidenti: come proposto da Anna Tambini l’autore della vera da pozzo potrebbe essere il tagliapietra lagunare Alvise da Venezia, che nel 1455 ricevette pagamenti per materiali inviati alla Rocca e che a Ferrara fu retribuito per realizzare pozzali. È realizzato in pietra naturale d’Istria.

Una comunità energetica cooperativa anche tra Bassa Romagna e Faentino

A unire le forze sono sette aziende aderenti a Legacoop, un cittadino e un caseificio

Cer Bassa Romagna

Si è costituita ufficialmente la Comunità energetica cooperativa della Bassa Romagna e della Romagna Faentina, la seconda delle quattro previste dal piano di Legacoop Romagna per contribuire alla transizione energetica (si aggiunge a quella operativa nel Ravennate).

La compagine sociale è formata da sette cooperative aderenti a Legacoop Romagna: Cooperativa Facchini Faenza, Conase, Cab Massari Cab Bagnacavallo, Cab Fusignano, Agrisfera, Nuova Unità. A esse si aggiungono un produttore-persona fisica, Giancarlo Ciani, e un’azienda agricola, il caseificio Fucci.

Il sodalizio è guidato da Luca Leonardi, presidente della cooperativa Facchini Faenza.

La produzione di energia coprirà dieci cabine primarie e la somma delle potenze installate da ogni componente della comunità arriva a quasi 3 megawatt. Ai 1.880 kilowatt prodotti dai nove soci vanno aggiunti 946 chilowatt che vengono messi a disposizione da un produttore terzo per il proprio autoconsumo: quando il suo stabilimento non è operativo, nella giornata di domenica, può fornire l’energia prodotta alla comunità energetica.

«La cooperativa — spiega Emiliano Galanti, responsabile del settore innovazione di Legacoop Romagna— è nata grazie alle risorse messe a disposizione dal bando della Regione Emilia-Romagna, sulla base di un progetto del movimento cooperativo avviato nel 2022 in collaborazione con la cooperativa Ènostra. Sono già ai nastri di partenza altre 2 cooperative nel territorio romagnolo.».

«Questa iniziativa — dice il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi — pone la provincia di Ravenna e la Romagna ai primi posti in Italia fra i territori che stanno promuovendo un modello energetico sostenibile e partecipativo. Ma non solo. Da un lato riafferma il valore del modello cooperativo per la creazione di imprese innovative, dall’altro realizza in concreto il principio della collaborazione tra imprese che hanno deciso di unire le proprie forze con l’obiettivo di produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili su scala locale».

Cordoglio a Massa Lombarda per la morte dell’ex sindaco Radames Franzaroli

Cooperatore e comunista, fu Primo cittadino dal 1980 al 1995

Franzaroli

È morto domenica mattina, a 92 anni, Radames Franzaroli, sindaco di Massa Lombarda dal 1980 al 1995, con una carriera politica che si è sviluppata tutta all’interno dell’allora Partito Comunista Italiano.

«La nostra città perde un uomo di grande valore e dedizione – ha dichiarato il sindaco Stefano Sangiorgi -. Radames ha rappresentato per molti anni un punto di riferimento per la nostra comunità, e il suo ricordo continuerà a vivere nelle opere e nelle persone che ha toccato con il suo lavoro instancabile. Riposi in pace».

Durante il suo mandato, Franzaroli ha intrapreso iniziative e progetti che hanno lasciato un’impronta indelebile su Massa Lombarda, tra cui la costruzione del depuratore, la chiusura del traffico nel centro storico, la creazione della bocciofila e la variante generale del Piano Regolatore.

Prima di diventare sindaco, Franzaroli era un cooperatore nel settore edilizio. Anche dopo aver lasciato il municipio, ha continuato a contribuire attivamente al tessuto sociale e politico della nostra città, partecipando attivamente nell’associazionismo e nel partito di appartenenza, contribuendo all’organizzazione della Festa dell’Unità.

Abbandona 5 cuccioli di cane alla Rocca Brancaleone: incastrato dalle telecamere

Gli animali avevano pochi giorni di vita. Un 37enne dovrà rispondere del reato di abbandono

Cuccioli Cane

Aveva abbandonato cinque cuccioli di cane lasciandoli, sotto il sole, in un sacchetto di plastica all’interno della Rocca Brancaleone. Grazie alle telecamere di sorveglianza, l’uomo è stato identificato dalla polizia locale di Ravenna che lo ha denunciato per abbandono di animali, reato punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10mila euro.

La notizia è riportata con ulteriori dettagli sul Resto del Carlino in edicola oggi, 23 luglio.

L’uomo è un 37enne senza fissa dimora, già noto alle forze dell’ordine. I cuccioli avevano solo pochi giorni di vita; attualmente sono formalmente sotto sequestro ma di loro si stanno occupando dei volontari.

I fuochi d’artificio sui lidi ravennati per Sant’Apollinare – FOTO

Si è rinnovato l’appuntamento in spiaggia

In tanti hanno deciso anche quest’anno di trascorrere la “vigilia” di Sant’Apollinare, patrono di Ravenna, in spiaggia. L’attrazione principale era ancora una volta lo spettacolo pirotecnico, con i fuochi d’artificio che hanno illuminato il cielo dei nove lidi ravennati, poco prima la mezzanotte.

Nella gallery qui sopra le foto di Massimo Argnani.

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