Stanziati poco meno di 3 milioni per le aziende che hanno subito un danno diretto e immediato dalla calamità
Per maggiori informazioni basterà accedere alla pagina dedicata al bando.
Nella notte tra sabato e domenica è stato rubato l’incasso della serata della Sagra del Ranocchio, in corso a Conselice. Si tratta di un “bottino” di circa 15mila euro.
A riportarlo è il Carlino Ravenna in edicola oggi, 16 settembre.
Stando a una prima ricostruzione, una o più persone si sarebbero intrufolati nell’ufficio di via Cavallotti, portando via la borsa dell’incasso. Sul posto per le indagini i carabinieri di Conselice.
Un 45enne è morto in un incidente nella serata di domenica 15 settembre, a Casal Borsetti. Fatale per l’uomo, in sella a una moto, si è rivelato uno scontro con una Fiat Panda. L’auto si stava immettendo da una strada laterale in via degli Scariolanti, che il motociclista stava percorrendo in direzione “Romea”. Inevitabile lo scontro, con il 45enne volato sull’asfalto a diversi metri di distanza.
Fin da subito le condizioni dell’uomo – Marco Ghinassi, residente a Sant’Alberto e dipendente dell’azienda Marini di Alfonsine – sono apparse gravissime. In un primo momento è stato soccorso dal 118 con l’obiettivo di trasportarlo, intubato, al Bufalini di Cesena, ma il motociclista è morto prima di poter arrivare in ospedale.
Sul posto per i rilievi gli agenti della polizia locale di Ravenna.
Scontri tra tifosi in Prima Categoria. È successo a San Pancrazio, al termine della sfida tra i padroni di casa e il Bagnacavallo. Entrambe le squadre, nonostante militino nella terzultima serie del calcio, possono contare su gruppi di ultras più o meno numerosi. Che oggi (15 settembre) sono venuti a “collisione” a fine partita (terminata 2-0 per il Bagnacavallo), fuori dallo stadio.
Una quarantina le persone coinvolte, secondo le prime testimonianze, alcune con bastoni e catene, sequestrati dalla polizia insieme a diverse pietre utilizzate per una vera e propria sassaiola.
Alcuni dei protagonisti della rissa sono stati medicati dalle ambulanze giunte sul posto; uno in particolare è finito all’ospedale di Ravenna con ferite giudicate di media gravità.
Sul posto la polizia per le indagini.
Il campionato del Ravenna Fc inizia alla seconda giornata, con una netta vittoria in casa della Sammaurese, davanti a centinaia di tifosi in trasferta. Dopo il ko-shock della prima giornata al Benelli, i giallorossi, tra i grandi favoriti del girone D del campionato di serie D, hanno iniziato a muovere la classifica grazie ai 3 gol realizzati dagli attaccanti Di Renzo e Lo Bosco e al capitano Rrapaj.
Dopo due giornate, in testa a punteggio pieno sono solo due squadre, altrettante sorprese: il Tau Altopascio e il Cittadella Vis Modena, capace di vincere oggi (domenica 15 settembre) addirittura sul campo dell’ambiziosa Pistoiese.
Domenica prossima (22 settembre) il Ravenna cercherà di continuare nella propria rincorsa, di nuovo in casa, contro i toscani del Tuttocuoio: obiettivo, naturalmente, prima vittoria al Benelli davanti ai propri tifosi.
Europa Verde sosterrà il candidato del centrosinistra Michele de Pascale alle prossime elezioni regionali. Una decisione fin quasi sofferta, leggendo il comunicato stampa dei verdi della provincia di Ravenna, che sottolineano come De Pascale in passato si sia dimostrato, su molti temi, «in posizioni di netta rottura con le nostre valutazioni e proposte. È innegabile il fatto che, in questi anni Europa Verde Ravenna, abbia contrastato le scelte di De Pascale su temi per noi importanti come la transizone energetica e la gestione del territorio».
Ancor meno sintonia c’è con la candidata del centrodestra Elena Ugolini, che porterebbe avanti c«on orgoglio posizioni che sono da noi giudicate retrograde e negazioniste. I temi ambientali nella sua agenda sono assenti e le valutazioni in merito si dimostrano molto superficiali. La candidata non pare avere la capacità di cogliere le opportunità, anche economiche, legate ad una transizione ecologica che può rappresentare una grande sfida per la nostra regione».
La terza alternativa, quella del candidato comunista Federica Serra, è giudicata come «una corsa identitaria di testimonianza».
«Non possiamo permetterci quindi di cedere alle lusinghe di una partita identitaria – conclude la nota inviata alla stampa di Europa Verde -, siamo chiamati a lavorare per spostare su posizioni più pragmatiche e realiste il centro sinistra. Dall’altra parte, non possiamo non notare come De Pascale si sia impegnato ad ascoltare le nostre posizioni e su questo, se avremo i numeri, lavoreremo seriamente e concretamente. Ci è testimone e ci conforta l’ottimo lavoro fatto in questi anni da Silvia Zamboni consigliere regionale uscente. L’assemblea regionale, nel rispetto delle differenti sensibilità, ha sostanzialmente confermato questa scelta. Europa Verde in regione sosterrà la candidatura di Michele De Pascale e punterà ad essere molto più di una mera rappresentanza identitaria: la transizione ecologica in Emilia-Romagna deve prendere un’altra strada e per farlo ha bisogno di una Europa Verde fortemente rappresentata».
«L’ennesima proroga delle scadenze è inaccettabile, ma confidiamo che sia la giustizia a bocciarla. Almeno è stato tolto l’indennizzo del valore aziendale ai concessionari uscenti e c’è l’obbligo per chi subentra di assumere i dipendenti della ditta precedente». Sono difetti e pregi del recente decreto sulle concessioni balneari secondo il punto di vista di Nicoletta Zampriolo, referente regionale per il comitato nazionale Mare Libero, una realtà nata da alcuni mesi per sostenere una campagna a favore della fruibilità del mare. «Nella nostra visione la spiaggia deve essere libera e naturale. È un bene del demanio, le concessioni devono essere qualcosa di limitato».
Zampriolo non ha dubbi nelle critiche al provvedimento del governo Meloni: «La concessione prevede che a fine stagione tutte le strutture vengano tolte. Ma non è così. E ci preoccupa sentir dire che i bandi di gara dovranno premiare la destagionalizzazione. Come si può conciliare questo con una situazione in cui la spiaggia dovrebbe essere sgombra?».
Mare Libero accoglie con soddisfazione la cancellazione dell’indennizzo aziendale: «I bagnini stanno già tentando di reintrodurla con qualche modifica, ma davvero non se ne capisce il motivo. Ogni bagnino ha firmato una concessione che chiariva durata e modalità e non prevedeva indennizzi. Quella concessione è stata addirittura prorogata vent’anni, e ora lo Stato dovrebbe pure pagare un indennizzo?». Secondo la bozza del decreto, il concessionario subentrante dovrà indennizzare la quota non ammortizzata di investimenti fatti negli ultimi cinque anni: «Se il periodo comprendesse anche il tempo da ora al 2027 un concessionario di oggi potrebbe decidere di investire cifre ingenti adesso: nel migliore dei casi per lui non si presenterà nessuno a contendergli la concessione a causa dell’elevato importo dell’indennizzo da sborsare, nel caso peggiore se dovesse perdere la concessione avrà comunque tutto rimborsato».
Ora tocca ai Comuni emanare i bandi di gara: «Abbiamo chiesto un incontro con tutti i Comuni per fornire le nostre osservazioni. Ci sembra che in tutto il dibattito sia sempre mancato l’ascolto di una parte importante: i cittadini che sono proprietari delle spiagge in quanto beni demaniali. Non si possono ascoltare solo le associazioni di categoria».
Perché però prendersela con azioni e critiche contro gli imprenditori? Non è lo Stato che sta venendo meno ai suoi compiti? «Chi governa ha illuso i bagnini. Ma chiunque avesse voglia di leggersi le norme poteva capire benissimo che le gare erano inevitabili. La nostra critica coinvolge anche un terzo fronte: dove sono le forze dell’ordine e le procure che dovrebbero far rispettare la legge? Una concessione scaduta non è un’opinione».
Torna “Il Tempo Ritrovato”, la rassegna letteraria curata da Matteo Cavezzali alla Biblioteca Classense di Ravenna.
Apre la rassegna il 6 ottobre alle 17.30 Régis Jauffret, scrittore marsigliese vincitore del Premio Goncourt, il più prestigioso riconoscimento della letteratura francese. Descritto come scrittore della follia e della crudeltà, mette in scena, in romanzi ispirati a eventi realmente accaduti, personaggi segnati da “sofferenza, umiliazione, rapporti di dominio, desideri repressi”.
Il suo ultimo romanzo “1889” (Clichy) racconta l’infanzia di Adolf Hitler. Jauffret dialogherà con Cavezzali e la giornalista di Ravenna&Dintorni e traduttrice Federica Angelini.
Si prosegue mercoledì 23 ottobre alle 17.30 con Alberto Rollo, autore finalista del Premio Strega e uno dei più importanti editor italiani, che torna con “Billy il cane” (Ponte alle Grazie).
Il 30 ottobre sarà ospite della rassegna Federica Manzon con “Alma” (Feltrinelli), romanzo finalista del premio Campiello, così come “Il fuoco che ti porti dentro” (Marsilio) di Antonio Franchini, a Ravenna mercoledì 6 novembre.
Il 27 novembre la rassegna porta alla Classense l’autrice torinese Marta Aidala che si è fatta notare con il suo brillante esordio “La strangera” (Guanda), in dialogo con Silvia Masi, direttrice dellabBiblioteca.
Tutti gli appuntamenti si svolgono alle 17.30 alla Sala Muratori e sono a ingresso gratuito.
La rassegna è realizzata da ScrittuRa Festival con la compartecipazione di Apt Servizi Emilia Romagna, il sostegno dell’Amministrazione comunale e la collaborazione dell’Istituzione Biblioteca Classense e della Libreria Dante di Longo.
Il 48,8 percento degli elettori dell’Emilia-Romagna ancora non sa chi voterà alle prossime elezioni regionali. Tra chi ha deciso, invece, il 56,8 percento voterà il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, candidato alla presidenza per il centrosinistra mentre il 43,2 percento si schiera con Elena Ugolini del centrodestra.
Il sondaggio è stato realizzato tra il 2 e il 6 settembre (quando ancora non era nota la presenza del terzo candidato Federico Serra) con 1.008 interviste su un campione rappresentativo della popolazione della regione (con un margine di errore dichiarato del 3,1 percento) da parte di Youtrend strategies, commissionato dalla stesso De Pascale.
A pubblicare gli esiti, il Corriere Romagna in edicola oggi, 15 settembre.
Per quanto riguarda i partiti, non si schiera solo il 38,7%. Il Pd resta il più votato con il 35,1% dei consensi. A seguire Fratelli d’Italia (29,3%), Lega (6,8%), Movimento 5 Stelle (6,5%), Alleanza Verdi-Sinistra (6%), Forza Italia-Noi Moderati (6%), Azione (3,2%), + Europa (1,9%), Italia Viva (1,6%).
«Se Dante Alighieri tornasse a trovarci, potrebbe querelare. L’eloquenza non è più volgare, e le persone volgari non sono eloquenti. […] La volgarità si è allontanata dall’etimologia, il popolo non c’entra più. La volgarità contemporanea è prevedibile e ripetitiva. Una forma contagiosa di scarlattina verbale, un tentativo di accodarsi alla carovana della maggioranza».
Con queste parole Beppe Severgnini commenta il suo prossimo intervento a Prospettiva Dante, la rassegna dedicata al Poeta (qui il programma) che vedrà ospite il giornalista e scrittore domenica 15 settembre (ore 11) in occasione della chiusura del festival agli Antichi Chiostri Francescani. Severgnini, nato a Crema nel 1956, è editorialista del Corriere della Sera dal 1995 e, dal 2013 al 2021, è stato opinionista per il New York Times. Oltre all’attività giornalistica, conta diverse pubblicazioni letterarie e collaborazioni in radio e televisione, prestando sempre attenzione allo studio del linguaggio e delle tecniche di comunicazione.
Per la chiusura di Prospettiva Dante porterà una riflessione sul volgare di ieri e quello di oggi, cosa dobbiamo aspettarci?
«Credo che chi parteciperà all’incontro abbia chiara la differenza tra il volgare di Dante e quello che noi oggi intendiamo per volgare. Quello di Dante è a suo modo nobile, un vero colpo di genio per avvicinarsi al popolo. Oggi però il volgare non è più del popolo, non ha classe di reddito, età o provenienza, è mera maleducazione. La comunicazione è cambiata, se un tempo la volgarità era una forma di trasgressione, cosa che la impreziosiva e le dava forza, oggi è ridicola banalità. Riesco a essere indulgente solo nei confronti degli adolescenti: per loro è un rito di passaggio, la rottura di un tabù».
La comunicazione è cambiata, quindi anche il giornalismo?
«Completamente. Il vero punto di rottura in questo caso è stato internet. Ho iniziato a fare il giornalista 40 anni fa, quando i pezzi si battevano sulle macchine da scrivere, i comunicati si dettavano al telefono, e ogni sera si componevano le lastre al piombo per la stampa. Per certi versi, fare il giornalista nel ‘34 o nell’84 era praticamente la stessa cosa. Internet ha segnato un prima e un dopo, un approccio diverso alla notizia, ha richiesto una maggiore velocità e produttività nella scrittura e una particolare predisposizione all’adattamento ai diversi tipi di media. La mia fortuna è stato capirlo subito».
Quanto è importante oggi la trasversalità mediatica?
«Fondamentale, e credo che la mia carriera e la mia attività ne siano la prova: ho pubblicato 20 libri, ho imparato a scrivere in inglese, a parlare davanti a un microfono, come muovermi davanti a una telecamera, come girare un video. Non l’ho fatto per vezzo, ma perché tutto ciò è necessario per fare il giornalista nel ventunesimo secolo».
Cos’è invece che in tanti anni non è cambiato (e forse non cambierà mai)?
«Che se uno ha davvero qualcosa da dire, il modo lo trova. La pluralità di media è una grande opportunità da questo punto di vista, perché offre diverse possibilità di espressione. L’importante però è avere qualcosa da dire, e di farlo possibilmente in modo non volgare, cosa che oggi non è così scontata, soprattutto per diversi influencer o personaggi di spicco di social e tv…».
A proposito di social, che ruolo hanno nella comunicazione contemporanea?
«Un ruolo fin troppo importante, è come se il giornalista fosse stato scavalcato dall’algoritmo. I social, così come Google, non valutano le notizie in base alla loro importanza, o veridicità, ma in termini di engagement. Questo porta la proliferazione di una comunicazione inutilmente scandalistica, impoverita nei contenuti e spesso faziosa e grottesca, in grado di creare una bolla attorno al lettore e radicarlo nelle sue convinzioni, a prescindere da quanto deliranti siano».
Un consiglio che vorrebbe dare a un giovane giornalista, scrittore o divulgatore alle prese con le dinamiche di comunicazione contemporanee?
«Di preoccuparsi sempre prima del contenuto, la forma si impara col tempo. Comunicare non vuol dire lanciare frecce in giro per la stanza, ma centrare il bersaglio. Prima si mette a fuoco ciò che si vuole dire poi si pensa al media più adatto per esprimerlo e alla forma più raffinata per farlo. Dopo aver parlato a Oxford o Harward mi sono accorto che la conferenza più difficile che abbia mai tenuto è stata quella all’asilo nido di mia nipote Agata. Un discorso di 50 minuti in occasione della “Giornata dei Nonni”. Non avevo idea di come tenere l’attenzione di un pubblico di due anni e mezzo ma, prima ancora di preoccuparmi del tono di voce da usare, mi sono informato su cosa piacesse loro: oggetti? Animali? Su quello ho basato tutto l’incontro, ed è stato un successo. Questo non fa di me un super nonno, anche se sarebbe il mio sogno, ma un attento comunicatore. Corriere, Londra, Milano, Prospettiva Dante o asilo Nido del Sole, l’atteggiamento non cambia, il contenuto e il ragionamento devono restare al primo posto».
Si è tenuto nella mattinata di ogg, sabato 14 settembre, il taglio del nastro del rinnovato asilo nido comunale “Enrico Mazzanti” di Conselice. Per l’occasione erano presenti il sindaco Andrea Sangiorgi, il progettista Daniele Gulinelli e il coordinatore pedagogico Nicola Ragazzini, insieme al personale della struttura e a numerose famiglie.
Il nido, che ha riaperto le porte ai bambini in tempo per l’inizio dell’anno educativo nei primi di settembre, è stato interessato da lavori di riqualificazione e messa a norma grazie a un finanziamento europeo di 841mila euro, nell’ambito Pnrr.
Sono stati eseguiti interventi strutturali di miglioramento sismico, di efficientamento energetico (infissi e nuovo impianto di illuminazione a led), impiantistici (impianto elettrico, fotovoltaico, condizionamento, nuovo impianto di rilevazione antincendio, ventilazione meccanica controllata), lavori edili generali e per eliminare le barriere architettoniche.
A parità di bambini che la struttura può ospitare, si amplia l’offerta oraria a favore delle famiglie, in quanto in precedenza solo due sezioni su tre potevano frequentare la struttura a tempo pieno: grazie alla rimodulazione interna degli spazi – che ha restituito tre sezioni dotate di locali adeguati e autonomi da destinare al riposo dei bambini – il nido ristrutturato consente a tutti gli iscritti di frequentare a tempo pieno.
Inoltre, dalla rimodulazione e rivisitazione degli spazi, ne sono derivate sezioni più luminose, areate, confortevoli in termini di benessere climatico, con bagni e spazi più adeguati, nonché modelli organizzativi più consoni ai progetti pedagogici ed educativi attuali (per esempio, maggiori connessioni della struttura con gli spazi esterni per l’educazione all’aperto).
Grazie all’associazione Art Lab è stata inoltre restaurata la targa di ingresso con il grillo parlante. Il gruppo Alpini di Conselice ha invece fatto una donazione di 3mila euro all’asilo.
«È stata data nuova vita a un edificio che risale al 1975, riportandolo ai massimi standard di efficienza e sicurezza – ha dichiarato il sindaco Andrea Sangiorgi -. Un lavoro iniziato dalla precedente Amministrazione che oggi trova finalmente il suo compimento. L’asilo nido è il luogo dove si creano e costruiscono le basi del benessere di una comunità, perché è qui che i cittadini di domani ricevono i primi, fondamentali, stimoli di crescita. Possiamo contare su servizi educativi efficienti e all’avanguardia, e ora finalmente anche di una struttura adeguata a tutto il nostro potenziale. I bimbi di Conselice con questo intervento saranno più al sicuro e in un ambiente più confortevole».