mercoledì
24 Settembre 2025

L’Emilia-Romagna di De Pascale «libera di sognare e capace di fare»

Presentata la comunicazione visiva della campagna elettorale del sindaco, candidato del centrosinistra

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“Emilia-Romagna, libera di sognare e capace di fare” è lo slogan scelto dal sindaco di Ravenna Michele de Pascale per la comunicazione visiva della campagna elettorale che lo vede candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra.

«Libera di sognare, cioè di pensare in grande, di affrontare e vincere le sfide più complesse del nostro tempo, di portare ancora più innovazione; Capace di fare perché consapevole del suo coraggio, delle sue potenzialità e delle grandi conquiste già raggiunte», si legge in una nota inviata alla stampa.

«Con questa frase – spiega Michele de Pascale – abbiamo voluto trasmettere due aspetti. Da un lato che la nostra regione e le sue comunità devono sentirsi libere di porsi obiettivi estremamente ambiziosi. Questo è vero per il tema della salute pubblica, dove vogliamo arrivare a garantire le migliori cure possibili a prescindere dal reddito; per le nostre eccellenze economiche, che valorizzeremo sempre di più; per la formazione in ambito digitale in cui l’Emilia-Romagna può diventare leader in Europa; per il contrasto al dissesto idrogeologico con opere di protezione all’avanguardia; per vincere la sfida della transizione ecologica riducendo drasticamente le emissioni climalteranti senza arretrare in competitività e giustizia sociale; per fare grandi investimenti sulle infrastrutture».

«Nel contempo – continua il sindaco uscente -, in tutti questi ambiti abbiamo già dimostrato una capacità di fare che è parte integrante del dna degli emiliano-romagnoli. In un mondo in cui le campagne elettorali sono le fiere delle buone intenzioni e dei proclami, la nostra proposta nasce anche dall’orgoglio di un lavoro fatto ambizioso e molto concreto, da un’esperienza di governo e da una storia di amministrazione dell’Emilia-Romagna e anche personale, che ha dimostrato di essere capace di fare, di ascoltare, di costruire sinergie e di concretizzare le progettualità. Una proposta che vuole far compiere un ulteriore salto in avanti alla regione Emilia-Romagna con visione e concretezza».

La comunicazione visiva della campagna è curata da Matilde Studio e Youtrend.

Temporali, allerta meteo arancione in provincia di Ravenna

Tranne nei comuni di Brisighella, Faenza, Russi, Ravenna e Cervia

Poggia

Allerta per rischio idrogeologico, piene dei corsi d’acqua collinari e montani, temporali e localizzati fenomeni franosi per la giornata di domani, domenica 8 settembre. La annuncia il bollettino dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna.

Per seguire l’evoluzione del fenomeno il Cor, Centro operativo regionale sarà attivo H24, in stretto contatto con sindaci e prefetture.

L’allerta è arancione per temporali anche in buona parte della provincia di Ravenna (tranne i comuni di Brisighella, Faenza, Russi, Ravenna e Cervia, dove è giall).

Dalle prime ore della giornata di domenica 8 settembre il passaggio di un’intensa saccatura atlantica determinerà spiccata instabilità. Sono previste pertanto precipitazioni intense a prevalente carattere temporalesco che interesseranno progressivamente l’intera regione a partire dal settore centro-occidentale.

Le precipitazioni intense potranno generare localizzati fenomeni franosi, di ruscellamento sui versanti e rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici che puntualmente potrebbero raggiungere la soglia 3 sul settore centro-occidentale nei corsi d’acqua collinari e montani.

Il bollettino ha validità di 24 ore a partire dalla mezzanotte dell’8 settembre.

In Emilia-Romagna si muore meno di tumore. L’importanza della prevenzione

I dati del registro regionale. Dal 2025 lo screening per il cancro del colon-retto sarà esteso alla fascia d’età 70-74 anni

Donini Falcini
La presentazione dei dati del Registro Tumori

In Emilia-Romagna si muore meno di tumore. Per i malati oncologici, infatti, c’è una percentuale di sopravvivenza a cinque anni maggiore rispetto a quella nazionale: il 65% contro il 54% negli uomini e il 69% contro il 63% nelle donne.

Lo dicono i dati del Registro regionale tumori, che fotografano la situazione del quinquennio 2016-2020 (ultimi dati disponibili in base alla latenza temporale prevista nella raccolta), presentati alla stampa a Bologna a poco più di un anno dalla messa online, nel luglio 2023, del portale.

Risultati molto positivi, che la Regione vuole ulteriormente rafforzare e migliorare, a partire dalla prevenzione: dal 2025, infatti, lo screening per il cancro del colon-retto sarà esteso, sempre gratuitamente, alla fascia d’età 70-74 anni (chiunque è in fascia di età tra i 50 e 69 anni, residente o domiciliato assistito in Emilia-Romagna, anche se non ha aderito precedentemente, può già contattare il centro screening della propria Azienda Usl e chiedere di effettuare il test del sangue occulto nelle feci, che è offerto gratuitamente ogni due anni).

In regione, al netto dell’invecchiamento della popolazione, i tassi totali d’incidenza e mortalità da cancro sono entrambi in riduzione, sia fra gli uomini che fra le donne, da oltre vent’anni. Aumenta, inoltre, la sopravvivenza per tutti i tumori maligni, compresi quelli più aggressivi, grazie ai progressi compiuti nella diagnosi e nella terapia. Altra parte del merito va alle numerose campagne di promozione della salute che nel tempo hanno inciso positivamente anche rispetto al dato nazionale.

I risultati sono evidenti per i tumori al colon-retto, al collo dell’utero e alla mammella: gli screening gratuiti offerti dal servizio sanitario regionale hanno contribuito all’aumento della sopravvivenza, grazie alla diagnosi della malattia effettuata a stadi più precoci. Ad esempio, l’incidenza del cancro colo-rettale è diminuita di circa il 50% sia per gli uomini sia per le donne proprio grazie al programma di screening, che ora verrà esteso per coinvolgere una platea sempre più ampia.

I tumori in Emilia-Romagna

Nella nostra regione, nel periodo 2016-2020, prostata (20% incidenza, 3.190 casi), polmone (13.5%, 2.156 casi) e colon-retto (11%, 1.758 casi) sono i primi tre tumori più diffusi tra gli uomini, mentre mammella (30.9%, 4.644 casi), colon-retto (11%, 1.590 casi) e polmone (8.6%, 1.291 casi) sono quelli più diffusi tra le donne. La sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è negli uomini del 98% per il tumore al testicolo, del 96% per quello alla tiroide e del 95% per il melanoma cutaneo. Nelle donne, invece, 98% per il tumore alla tiroide, 95% per il melanoma cutaneo e 92% per il tumore alla mammella.

Complessivamente, in Emilia-Romagna sono pochi i tumori la cui incidenza è in aumento, e le leucemie sono in calo. Tra gli uomini, ad esempio, diminuiscono i tumori alla cavità orale, allo stomaco, al colon-retto, al fegato e al polmone, mentre aumentano quelli al testicolo e il melanoma cutaneo. Stabili quelli all’esofago, pancreas e rene-vie urinarie. Tra le donne, diminuisce il cancro allo stomaco, colon-retto e fegato, mentre aumenta quello al pancreas, al polmone e il melanoma cutaneo. Stabili quelli alla mammella, al collo dell’utero e all’esofago.

Quanto ai tumori nei giovani, diversi studi internazionali hanno rilevato aumenti di incidenza negli under 50, che hanno nell’obesità uno dei fattori di rischio primari; al momento, da prime analisi esplorative, questo problema assume dimensioni molto limitate in Emilia-Romagna, ma nei prossimi mesi saranno realizzate analisi statistiche approfondite.

La beffa dei beni mobili: i 6mila euro di rimborso sono al netto di altri contributi

La rabbia degli alluvionati per la decisione della struttura commissariale

Solarolo

È stata pubblicata nella notte di mercoledì 4 settembre l’ordinanza per il rimborso dei beni mobili firmata dal commissario straordinario per la ricostruzione post alluvione, Francesco Paolo Figliuolo. Un’ordinanza accompagnata da tante polemiche, con il governo che ha fissato il tetto massimo del rimborso a 6mila euro a fronte delle richieste di alluvionati e istituzioni locali che chiedevano di arrivare almeno a 30mila euro.

Oltre il danno, ora arriva anche la classica beffa per gli alluvionati, visto che i 6mila euro – si legge nell’ordinanza – saranno erogati al netto di “altri contributi concessi e/o percepiti a titolo di rimborso per i danni subiti dai beni della stessa fattispecie“. Come lamentano i comitati degli alluvionati, quindi, chi dovesse aver utilizzato i contributi di immediato sostegno per l’acquisto di una cucina provvisoria, per esempio, dovrà “scalare” quel contributo dai 6mila euro attuali, che non sarebbero comunque bastati per acquistare una cucina completa, come evidente a tutti.

Il tetto massimo prevede inoltre al suo interno vari capitolati di spesa: per la cucina si potrà ottenere un rimborso massimo di 3.200 euro, cui potranno essere sommati 700 euro per ogni altro vano della casa danneggiato.

La Consar abbraccia il suo campione del mondo: Zlatanov pronto per l’A2

Il giovane schiacciatore, nuovo acquisto della Robur Costa, ha vinto il titolo iridato Under 17, insieme al vice allenatore ravennate Saverio Di Lascio

RAVENNA 6/09/2024. VOLLEY PALLAVOLO. CONSAR, Il Porto Robur Costa Presnta Manuel Zlatanov
Manuel Zlatanov con Di Lascio e Valentini

Alla stagione agonistica che sta per cominciare – domenica 6 ottobre si disputa la prima giornata del campionato di A2 maschile – la Consar Ravenna si avvicina con due campioni del mondo in organico. Si tratta dello schiacciatore Manuel Zlatanov e del vice allenatore Saverio Di Lascio, che a Sofia hanno conquistato il 31 agosto il titolo mondiale con la nazionale italiana Under 17. Zlatanov, oltre alla medaglia d’oro, si è portato a casa il premio come miglior giocatore della manifestazione, Di Lascio ha fatto parte dello staff tecnico, coordinato da Vincenzo Fanizza e diretto da Leoni, come scoutman.

Il titolo mondiale è stato festeggiato venerdì mattina a Ravenna, al ristorante-pizzeria Al Passatore, in un incontro con la stampa che ha visto anche la partecipazione del presidente del Porto Robur Costa 2030 Matteo Rossi, del coach della Consar Antonio Valentini e dell’assessore allo sport del Comune di Ravenna, Giacomo Costantini.

«La vittoria al Mondiale è stato il coronamento di un lungo lavoro durato tutta l’estate – ha evidenziato Zlatanov – con allenamenti ogni giorno, in cui i nostri tecnici ci hanno fornito le basi per crescere ma ci hanno anche insegnato a soffrire. È stato molto emozionante vincere il mondiale ed è stata un’esperienza molto bella, passata anche da partite difficili, soprattutto quella dei quarti contro l’Iran è stata molto tosta. Personalmente questa vittoria non è un punto d’arrivo, anzi, però fa parte del mio percorso di crescita che ora cercherò di consolidare in questa annata qui a Ravenna, dove ritrovo coach Valentini che è stato con me a Piacenza la stagione passata».

Zlatanov, che della nazionale Under 17 è stato il capitano, ha chiuso il Mondiale con 134 punti segnati, 107 attacchi vincenti, 13 ace e 14 muri: l’oro conquistato a Sofia segue quello europeo vinto nel 2023 a Podgorica e l’argento europeo Under 18 preso a luglio.

«Quella del Mondiale è stata un’esperienza fantastica – ha ammesso Saverio Di Lascio -. A luglio, sempre a Sofia, col gruppo Under 18 avevamo perso la finale europea con la Francia e ci tenevamo a fare un risultato migliore. Con tutto lo staff ci siamo concentrati nel migliorare ogni aspetto tecnico-tattico di questi ragazzi. Già nel torneo premondiale avevamo capito che la nostra nazionale aveva valori interessanti soprattutto da come rispondeva nei momenti di difficoltà e questo non è così facile e scontato per questa categoria Under 17. Il livello espresso fin dal ritiro a Camigliatello Silano è stato molto alto dal punto di vista tecnico. La nazionale è via via cresciuta sempre di più sotto l’aspetto tecnico e tattico e già dalla prima partita contro Cuba abbiamo colto buone sensazioni, poi rafforzate nel corso del Mondiale anche perchè, strada facendo, siamo riusciti a lavorare con una preparazione della gara più avanzata».

Il coach della Consar Antonio Valentini ha voluto puntare l’attenzione sul «valore tecnico e soprattutto umano di Manuel e Saverio, con cui ho già lavorato e che conosco bene. Di Lascio è un ottimo allenatore e sarà un prezioso aiuto in questa annata. Manuel ha un bagaglio tecnico rilevante, l’anno scorso a 15 anni si è allenato diverse volte con la prima squadra e ho potuto notare la sua cultura del lavoro, la sua intelligenza, il fatto di essere un ragazzo con la testa sulle spalle. È un talento, è consapevole di esserlo ma sa anche che sta facendo un percorso di crescita che richiede diversi step. Quello di quest’anno forse è il più alto di tutti perché si allenerà stabilmente e giocherà con il gruppo della A2. Può fare tanto ma spetterà soprattutto a lui capire dove può arrivare».

Il presidente Matteo Rossi ha espresso l’orgoglio e la gioia di accogliere nella squadra di questa stagione due campioni del mondo, e di «avere in organico uno dei tanti ragazzi che faranno parte sia della prima squadra che delle giovanili, dove noi, lo abbiamo sempre detto e lo ripetiamo, continueremo a investire. Auguro a Manuel di vivere questo momento con grande tranquillità e soprattutto di continuare a lavorare come mi hanno sempre detto gli allenatori che hanno lavorato con lui. A Saverio rinnovo i miei complimenti. Voglio esprimergli la mia personale gratitudine per la presenza, la passione e l’attitudine al lavoro che ha dimostrato con noi lo scorso anno. E lui sa molto bene che per me questi sono valori importantissimi».

Infine, nel suo saluto istituzionale l’assessore Costantini ha messo in evidenza il ruolo di Ravenna «come città capace di attirare giovani campioni che nel loro percorso di crescita vedono nella nostra città e nelle competenze che esprime, una tappa che può dar loro tanto. E il fatto che grazie al Porto Robur Costa 2030 e a tutto il suo team si riescano a portare qui giovani di talento e di prospettiva è un valore di non poco conto, utile per la prima squadra ma diventa anche un riferimento per lo sport di base. Faccio i complimenti a Manuel e al coach Saverio».

Il gruppo Focaccia compra l’ex Farmografica di Cervia: i dipendenti sono salvi

L’impegno è formalizzato in una lettera firmata dalle due aziende coinvolte e inviata anche alle istituzioni

Lavoratori Farmografica Cervia Sindacati
I lavoratori dell’ex Farmografica durante una protesta

Si avvia verso un (quasi inaspettato) lieto fine la vicenda dell’ex Farmografica di Cervia, storica impresa del settore del packaging dei medicinali a un passo dalla chiusura. La multinazionale austriaca MM Packaging, infatti, dopo i danni subìti dall’alluvione dell’anno scorso ha interrotto l’attività con l’intenzione di non farla più ripartire. Il prossimo 30 settembre era fissato come il termine ultimo prima di dichiarare la cessazione dell’attività,  con quasi 90 lavoratori ancora in attesa di una buona notizia. Arrivata appunto in queste ore, con una lettera (datata 5 settembre) firmata da entrambe le aziende coinvolte e inviata a istituzioni e sindacati in cui si conferma l’intenzione di Focaccia Group di procedere all’acquisto del ramo d’azienda cervese della multinazionale «entro e non oltre il 30 settembre».

Focaccia (altrettanto storica azienda cervese) creerà appositamente una nuova società per la gestione dell’ex Farmografica e si farà carico di tutti i dipendenti (l’unico non interessato al passaggio è l’attuale amministratore delegato), a cui sarà applicato il contratto collettivo nazionale di lavoro per l’Industria Grafica. Tutti i rapporti di lavoro saranno comunque automaticamente trasferiti e proseguiranno senza soluzione di continuità: il personale conserverà tutti i diritti che ne derivano, inclusa l’anzianità di servizio.

Carlotta Ragazzini, da Reda, ha vinto la medaglia di bronzo alle Paralimpiadi

La 22enne, alla sua prima partecipazione, è stata sconfitta in semifinale dalla favorita coreana

Carlotta Ragazzini

Carlotta Ragazzini ha conquistato la medaglia di bronzo nel torneo di tennistavolo ai Giochi Paralimpici in corso a Parigi. La 22enne faentina (che vive a Reda con la famiglia), alla sua prima partecipazione, si è arresa in semifinale con onore (1-3) alla coreana Yoon Jiyu, considerata dagli addetti ai lavori l’atleta più forte di tutte le categorie in tabellone.

A festeggiarla sui social anche il sindaco di Faenza Massimo Isola, non appena ottenuta nei giorni scorsi la semifinale (che garantiva già almeno la medaglia di bronzo, secondo il regolamento del tennistavolo).

Un risultato straordinario che si va ad aggiungere al bronzo europeo conquistato a Sheffield un anno fa.

Regionali, i Comunisti e Potere al Popolo ci provano e candidano Federico Serra

Presentata la lista “Emilia-Romagna per la Pace, l’Ambiente e il Lavoro”. Contro «il sistema del Pd e delle destre»

Simbolo Serra
Federico Serra e il simbolo della nuova lista

Alle elezioni regionali del 17 e 18 novembre ci sarà anche una lista comunista, Emilia-Romagna per la Pace, l’Ambiente e il Lavoro, con «l’obiettivo di dare rappresentanza politica agli sfruttati e agli esclusi dall’attuale sistema di potere e connivenze». Lo annunciano i tre partiti fondatori: il Partito Comunista Italiano, il Partito della Rifondazione Comunista e Potere al Popolo.

Al momento si tratta dell’unica proposta al di fuori dei due poli (il centrosinistra candida come noto il sindaco di Ravenna Michele de Pascale; il centrodestra la “civica” Elena Ugolini), con liste provinciali costruite «da chi la regione la vive e ne fa la sua ricchezza – si legge nella nota inviata alla stampa -: studenti, giovani precari, lavoratrici e lavoratori italiani e stranieri, attivisti sociali, ambientalisti, rappresentanti della comunità palestinese, legali da sempre a difesa delle lotte sociali che attraversano la nostra regione».

La lista propone come candidato presidente il bolognese Federico Serra, 33 anni, lavoratore delle cooperative sociali. Nella sua professione si è occupato di accoglienza dei migranti, del sostegno alle persone con disabilità, del supporto alle vittime di tratta e dell’emergenza abitativa. Da diversi anni è delegato dell’Usb – Unione Sindacale di Base, ruolo che lo ha portato a seguire importanti vertenze che univano i diritti degli utenti a quelli delle lavoratrici e dei lavoratori delle cooperative e al tema della democrazia sindacale, come in occasione della chiusura del centro di accoglienza Mattei a Bologna nel 2019.

«Abbiamo poco tempo per raccogliere le firme necessarie a presentare le liste – è l’appello con cui termina la nota inviata alla stampa -, chiediamo a tutte e tutti di sostenere con la firma e con il voto l’unica lista con un programma di opposizione e rottura al sistema Pd e alle destre. Lanciamo da subito la raccolta firme a partire dai prossimi giorni in tutte le province della regione, per fare sì che la lista “Emilia-Romagna per la Pace, l’Ambiente e il Lavoro” possa presentare alle elezioni regionali il suo programma in opposizione e rottura sia al sistema del Pd che alle destre».

Nuovi lavori al Mar per ampliare gli spazi dedicati alle mostre temporanee

Approvate due delibere dalla giunta del Comune di Ravenna. Previsto anche un allestimento funzionale alla fotografia d’autore

Mar Museo Ravenna

Dopo gli interventi che negli ultimi anni hanno portato all’apertura della sezione dedicata al mosaico contemporaneo al piano terra, agli interventi riallestitivi negli spazi della pinacoteca e alla realizzazione della project room e al rinnovamento dell’area della caffetteria, la giunta del Comune di Ravenna ha approvato due delibere propedeutiche a un ulteriore passo nel percorso di evoluzione del Mar, il Museo d’Arte della città di Ravenna, in via di Roma.

I due atti riguardano un intervento integrato del valore di oltre un milione di euro; una prima parte, che richiederà un investimento di circa 320mila euro, potrà essere realizzata grazie al fatto che il Comune di Ravenna si è aggiudicato nei mesi scorsi il relativo finanziamento nell’ambito del progetto europeo Interreg Italia Croazia “Value Plus”; per quanto riguarda la seconda, del valore di 700mila euro, sarà candidata all’ottenimento di un contributo regionale di 500mila euro e l’approvazione della relativa delibera è stata proprio finalizzata alla presentazione della candidatura.

Il primo lotto dei lavori consisterà nella creazione di un accesso indipendente e maggiormente accessibile per la Pinacoteca e nel recupero dell’ex appartamento del custode al primo piano, oggi non più utilizzato, al fine di ampliare con un ulteriore ambiente gli spazi dedicati alle esposizioni temporanee; al secondo piano invece è prevista la realizzazione di un allestimento funzionale a valorizzare e rilanciare l’impegno del museo nel campo della fotografia d’autore. Fra gli interventi previsti si segnala l’implementazione degli apparati illuminotecnici e degli impianti di trattamento dell’aria, la demolizione di tramezzi, la rasatura di pareti e la realizzazione di nuovi supporti espositivi.

Il secondo lotto prevede un ulteriore ampliamento delle aree dedicate ad esposizioni temporanee al primo piano, tramite un’ampia riorganizzazione degli spazi del museo, ricollocando le aree ora destinate ad uffici al secondo piano. Tra questi interventi si procederà anche alla sostituzione dell’impianto di condizionamento e all’adeguamento degli impianti elettrico, antincendio e antintrusione.

Torna la regata da Marina di Ravenna a Trieste, “antipasto” della Barcolana

Si aprono le iscrizioni, per tutte le barche con una lunghezza superiore a 8,46 metri

Foto Di Gruppo Conferenza Stampa Go To Barcolana

Parte anche quest’anno da Marina di Ravenna la regata “Go to Barcolana da Ravenna – Trofeo Hera”. La traversata, collaterale alla 56ª edizione della celebre Barcolana di Trieste, la più grande regata velica del mondo che si terrà dal 4 al 13 ottobre, è organizzata dal Circolo Velico Ravennate in collaborazione con la Società Velica di Barcola e Grignano e vede confermata per il terzo anno consecutivo la partnership con la multiutility Hera, che offre un premio con la formula “challenge perpetuo”.

Gli equipaggi partiranno da Marina di Ravenna nel pomeriggio di giovedì 10 ottobre, con l’obiettivo di raggiungere il Golfo di Trieste. La regata copre una distanza di 95 miglia nautiche (circa 176 km) e vedrà la partecipazione di circa cinquanta imbarcazioni provenienti dalla costa adriatica centrale e meridionale. La competizione è aperta a tutte le barche con una lunghezza superiore a 8,46 metri, che saranno classificate secondo i compensi Orc.

Le iscrizioni si aprono sabato 7 settembre e gli armatori riceveranno un unico numero di mascone valido sia per questa regata preliminare che per l’evento principale di domenica 13 ottobre a Trieste.

Anche quest’anno c’è in palio il Trofeo Gruppo Hera, che passerà di mano in mano ai vincitori di ogni edizione. Il trofeo è stato realizzato dalla studentessa Yuyu Zhao, vincitrice del concorso interno indetto dall’Accademia di Belle Arti di Ravenna, con cui Hera ha attivato importanti collaborazioni nell’ambito del proprio progetto Scart, che da oltre 26 anni promuove il recupero e il riuso delle risorse in campo artistico. Nella sua forma a piramide, la scultura richiama la sagoma triangolare delle classiche vele delle barche. La scelta di questa figura geometrica è dovuta anche al fatto che, avendo un vertice, richiama quello raggiunto dal vincitore della regata. Ognuna delle tre facce triangolari è impreziosita con la tecnica del micromosaico, tipica della tradizione ravennate.

«La questura di Ravenna non rispetta i tempi di legge per i permessi di soggiorno»

La segnalazione del coordinamento immigrati del sindacato Cgil che chiede al prefetto di convocare il consiglio territoriale: per legge la procedura ha 60 giorni di tempo ma ci sono stati casi di un anno e mezzo di attesa

Fotoincontroassociazionipermessosoggioro (1)La legge italiana prevede un tempo massimo di 60 giorni per il rilascio di un permesso di soggiorno a uno straniero, ma a Ravenna ci sono stati casi in cui l’attesa è durata un anno e mezzo. È la segnalazione che arriva al termine di un incontro tra diverse associazioni che rappresentano stranieri residenti in Italia avvenuto il 4 settembre alla Casa delle Culture di Ravenna su iniziativa del coordinamento immigrati del sindacato Cgil.

Le associazioni chiedono al prefetto di Ravenna la convocazione del consiglio territoriale affinché la questura applichi il requisito previsto dalla legge di 60 giorni per il rilascio del permesso di soggiorno e la normativa europea e nazionale per l’aggiornamento della carta di soggiorno. Non si esclude l’organizzazione di una manifestazione per una sensibilizzazione verso la tematica.

«Il permesso di soggiorno – spiegano dal coordinamento Cgil – è un documento che permette a una persona di origine straniera non solo di lavorare ma anche di poter aprire un’attività, accedere ai servizi bancari, prendere residenza, acquistare o affittare un alloggio, e accedere ai servizi sanitari. I ritardi rendono difficili i normali atti della vita quotidiana, aumentando enormemente i rischi di emarginazione delle persone. La vita e le opportunità di inserimento nella società vengono profondamente compromesse».

 NGL4467Le procedure per ottenere il permesso di soggiorno sono lunghe con gravi ritardi per gli appuntamenti e i fotosegnalamenti, continui blocchi della piattaforma informatica, che complicano ulteriormente la vita (anche lavorativa) delle persone straniere.

Nell’incontro con le associazioni sono state evidenziate anche altre criticità: il problema abitativo; la necessità di affrontare lunghi processi burocratici anche per chi ha permessi senza scadenza; enormi difficoltà di comunicare con gli sportelli amministrativi.

«L’attuale iter burocratico rende meno sicure le persone – dichiara Ivan Missiroli della segreteria della Cgil di Ravenna –. Non auguro a nessuno di vivere l’esperienza di trovarsi da un giorno all’altro senza i documenti per vivere nel Paese in cui hai creato la tua vita e la tua famiglia. Tale condizione mette a rischio la stabilità abitativa, lavorativa e familiare. Con questa iniziativa vogliamo porre la questione all’attenzione generale, auspicando che altre realtà della società civile e del mondo delle associazioni si uniscano al percorso intrapreso».

Di seguito l’elenco delle associazioni che hanno preso parte alla riunione: Fas ra, The Ahamdixya, Edo Community, Donne Mozambicane in Italia, Emugu State, Bangladesh (Al Rahma), Nuova Generazione, ASRA, AFESAN, Refugees Welcome, Associazione Ivoriana Ra, Enugu, Catholic Women, Il Terzo Mondo, Cittadini del Mondo, RITI, Coop Cidas, Avvocati di Strada. Aderiscono inoltre all’iniziativa le associazioni Polonia, Agevolando, Noble Women, Amicizia Italia Cuba, associazione Maliani – Faenza e l’avvocata Valeria Perini socia Asgi.

«Dante è sia rivoluzionario che conservatore e serve per capire l’identità italiana»

Aldo Cazzullo, saggista e opinionista del Corriere della Sera, da anni divulga la figura del Sommo Poeta, di cui parlerà a Ravenna con una lectio magistralis al teatro Alighieri domenica 8 settembre in occasione dell’Annuale (ingresso libero): «Tra i motivi che lo rendono ancorta attuale c’è l’amore critico verso la patria»

CazzulloLa comprensione dell’identità italiana di oggi passa (anche) dalla lettura di Dante Alighieri, morto da 703 anni. Ne è convinto Aldo Cazzullo, saggista e opinionista del Corriere della Sera che alle 10 dell’8 settembre terrà una la lectio magistralis sul Sommo Poeta al teatro Alighieri nell’ambito delle celebrazioni per l’annuale della morte (programma nell’articolo a fondo pagina).

Cazzullo, da dove nasce la sua passione per Dante?
«Ai tempi delle scuole superiori, come per tantissimi italiani diventati amanti di Dante. Al liceo del mio paese, Alba, avevamo una professoressa molto brava. Poi quando più tardi riprendi in mano i libri per piacere e non più per obbligo ti appaiono anche in una luce diversa».

Cosa l’ha spinta a scrivere di Dante?
«Tutti i libri che ho scritto prima di dedicarmi a Dante andavano alla ricerca dell’identità italiana: le guerre mondiali, il Risorgimento, Mussolini, la ricostruzione, la Resistenza… Poi mi sono reso conto che per ricostruire l’identità italiana bisognava partire da più indietro. In fin dei conti siamo uno Stato giovane e vediamo lo Stato ancora come un nemico e consideriamo un eroe chi non paga le tasse. Però crediamo nella patria…»

Dopo aver maneggiato tanto i suoi scritti, capita ancora di trovare nuovi dettagli?
«Succede come con i grandi film di cui scopri qualcosa ogni volta che li rivedi».

Ha un passaggio della Commedia che preferisce più di altri?
«Se devo indicarne uno solo allora scelgo il XVI canto dell’Inferno in cui compare Ulisse, l’eroe della conoscenza, il primo uomo moderno che si mette in viaggio oltre i confini perché sa di non sapere».

Il titolo della lectio che terrà è “Da Virgilio a Dante: nascita di una patria”. Il concetto di patria torna spesso nell’attualità, addirittura è un tema dell’educazione civica nella riforma scolastica pensata dal ministro Valditara.
«Non sono molto preso dalle proposte di questo governo di cui non sono un grandissimo estimatore. È chiaro che Dante centra con la patria anche se per Dante l’Italia non era uno Stato ma un nucleo di valori, un patrimonio di bellezza e cultura. Per Dante l’Italia aveva una missione: conciliare la Roma dei Cesari e la Roma dei Papi, un ponte tra classicità e cristianità. Non a caso come guida nella Commedia sceglie Virgilio, il più grande poeta dell’età classica».

Dante è di destra, come ha provato a dire il ministro Sangiuliano?
«Dante non appartiene a nessuno e prima di dire certe cose bisognerebbe pensarci. Per certi aspetti è un conservatore: per esempio era già allora ostile agli eccessi della finanza e mette gli usurai accanto ai bestemmiatori perché fanno violenza a Dio facendo soldi con altri soldi sulla pelle della gente. Ma al tempo stesso è stato anche un rivoluzionario come dimostra la scelta di scrivere la sua opera più importante usando il volgare».

Per tenere viva la conoscenza di Alighieri oggi servirebbe una divulgazione con metodi più moderni rispetto ai classici?
«L’importante è farlo vivere. L’idea sarebbe non solo a scuola: andrebbe portato nella vita, bisognerebbe fare letture in tutte le chiese. Abbiamo un patrimonio culturale meraviglioso, ma  abbiamo timore ad accostarci. Per esempio il recente film di Pupi Avanti con Sergio Castellitto è molto bello, ma forse poco visto. È difficile pensare a un prodotto sulla vita di Dante perché dai pochi dettagli che si hanno è una vita triste, malinconica. La sua vera autobiografia è l’Inferno dove mette personaggi in cui si rispecchia».

Dante è tra i padri della nostra lingua. L’italiano è una lingua in salute?
«L’italiano è una lingua meravigliosa, gli stranieri lo conoscono poco ma molti lo amano. Ed è necessario per approcciarsi a Dante: leggere le traduzioni non trasmettono la stessa musicalità dei versi. L’italiano è una lingua che si è mantenuta relativamente intatta perché è stata poco usata per via dei tanti dialetti. Se ci pensiamo, ci rendiamo conto che l’italiano di Dante ci è comprensibile oggi molto meno di quanto lo sia l’inglese di Shakespeare. L’italiano di Dante mi sembra molto più vivo di quello di Leopardi».

Ai cambiamenti della lingua contribuisce anche il giornalismo. In che modo lo stanno facendo?
«Il discorso ci porterebbe molto lontano. Diciamo che sarebbe importante tornare ad avere più attenzione alla scrittura. Non crediamo che i lettori sfoglino solo i giornali, li leggono e più attenzione a come si scrivono sarebbe importante».

Che ruolo avrebbe Dante in una redazione?
«Al Corriere della Sera abbiamo avuto Montale e non ne eravamo degni, tanto meno lo saremmo con Dante».

In cosa Alighieri è attuale?
«Mi vengono in mente due cose. Innanzitutto il lamento verso l’Italia, l’amore critico verso la patria: anche noi non dobbiamo essere soddisfatti dell’Italia di oggi. La seconda cosa è la sua capacità di interrogarsi sul mistero del male. Quando Dante metta in scena i tre diavoli e inventa i loro nomi sembra Maradona che palleggia scalzo con le arance: i diavoli di Dante non fanno paura, sono grotteschi, perché il male è dentro di noi, non è scindibile dal bene e questo mi sembra molto attuale».

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