venerdì
08 Agosto 2025

“Libri sotto il faro”: torna la rassegna letteraria di Marina di Ravenna

Incontri al via da giovedì 4 luglio, con l’ultimo romanzo di Paolo Casadio

Libri

Quarta edizione per la rassegna “Libri sotto il faro”, curata dalla casa editrice ravennate Clown Bianco a Marina di Ravenna. Quest’anno, la sede degli incontri si sposta al Dehors Coatti Café, in piazza Dora Markus: un piccolo salotto letterario nel cuore di Marina per leggere, ascoltare, rilassarsi.

Sette incontri, sempre alle 21 a partire da giovedì 4 luglio, con uno speciale a Ferragosto, “L’angolo delle storie”, in concomitanza con la Festa del mare.

Il primo autore sarà Paolo Casadio, con il suo ultimo romanzo, “Giotto coraggio” (Manni Editori). A seguire (giovedì 11 luglio) Stefano Mazzesi con “Come asfalto sui prati” (Clown Bianco Edizioni). Il 18 luglio sarà la volta di Stefano Bon che presenterà “Ascolta oltre l’oceano” (Clown Bianco Edizioni).
Si passa al 25 luglio con Nevio Galeati e l’anteprima di “Verso il blu” (Clown Bianco Edizioni), in distribuzione dall’1 agosto.

L’apertura di agosto (giovedì 1) sarà lasciata a Nicola Arcangeli e il suo thriller “Argento vivo” (Clown Bianco Edizioni). Giovedì 8 il testimone passerà a Deborah Gambetta con “Incompletezza” (Ponte alle Grazie). Infine, giovedì 22 agosto Paolo Capponi parlerà del suo thriller “Lamiere” (Clown Bianco Edizioni).

La rassegna è patrocinata dall’assessorato al turismo del Comune in collaborazione con la Pro loco di Marina di Ravenna.

Sciopero degli agricoli, Legacoop: «Cerchiamo una soluzione equa e sostenibile»

Forte affluenza davanti alla sede di via Faentina. In occasione del presidio, l’associazione romagnola risponde ai sindacati

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Lo sciopero era stato proclamato negli scorsi giorni, a seguito della rottura al tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro delle cooperative e dei consorzi agricoli, che coinvolge sul territorio romagnolo oltre 15.000 lavoratori. Oggi, (lunedì 1 luglio) molti lavoratori agricoli si sono radunati in presidio davanti alla sede ravennate dell’associazione, in via Faentina.

La protesta è stata indetta dall’unione dei sindacati Fai, Cgil, Fai Cisl, e Uila, che avevano precedentemente comunicato in un nota che «Lo stop  è stato determinato dalle risposte assolutamente insufficienti dalla parte datoriale, rappresentata da importanti aziende dell’Emilia Romagna». Tra le richieste, l’aumento salariale di 210 euro, per fronteggiare il carovita: «L’obiettivo è salvaguardare la crescita dei salari per il prossimo quadriennio, recuperando anche la perdita del potere di acquisto delle retribuzioni fortemente eroso dall’infiammata inflattiva degli ultimi anni».

In occasione delle proteste odierne, Legacoop Romagna ha incontrato una delegazione di lavoratori e condiviso con i sindacati la forte preoccupazione per la tenuta del comparto agricolo, messo in ginocchio dagli oltre 30 milioni di danni dell’alluvione e alle prese con mutamenti climatici non più contenibili.

«Negli ultimi mesi l’impegno più grande delle imprese è stato quello di garantire tutti i posti di lavoro in essere. Ragioni che, naturalmente, non mettono in discussione l’attenzione per le esigenze dei lavoratori, nella piena consapevolezza di quanto questa fase storica sia caratterizzata da una costante e drastica riduzione del potere di acquisto dei salari» comunica Legacoop Romagna, ribadendo la disponibilità a riprendere il dialogo al tavolo nazionale, con l’auspicio che si possa aprire una nuova fase di confronto, fino al raggiungimento di una intesa costruttiva e sostenibile per entrambe le parti.

Le cooperative del settore agroalimentare associate a Legacoop Romagna sono 72, occupano 7.556 lavoratori e sviluppano un fatturato di oltre due miliardi di euro.

L’invito di Sergio Bernal ai più giovani: «Ragazzi, venite a vedere la danza!»

A tu per tu con la star internazionale della danza. «Porto al Ravenna Festival una playlist della mia vita»

FOTO CARTEL SER

Nell’attesa di SeR, lo spettacolo diretto e interpretato da Sergio Bernal in scena al Pala De Andrè stasera (lunedì 1 luglio), nell’ambito del Ravenna Festival, l’icona internazionale della danza si racconta in questa intervista, tra sogni, arte e un invito ai giovani ravennati.

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Una voce pacata e gentile, dall’intonazione aperta e disponibile, con la semplicità e l’assenza totale di pose di chi affida ogni dimostrazione di valore al proprio talento: Sergio Bernal è una star internazionale della danza ed è un giovane uomo che pone al centro del processo creativo il potenziale espressivo della persona, ancor prima che dell’artista.

Madrileno, classe 1990, già primo ballerino del Balletto Nazionale di Spagna, Bernal si è fatto amare per il suo rigore e la sua versatilità: un’impeccabile tecnica nella danza classica e tutta la potenza incendiaria del flamenco fanno di lui un originale connubio di vocazioni in apparenza opposte che, dalle sue stesse parole, possono non solo convivere, ma potenziarsi a vicenda.

SeR è la seconda produzione con la compagnia che hai fondato nel 2019 e che porterai in prima italiana al Ravenna Festival 2024: ci racconti com’è nato il concept di questo lavoro?

«Nel pieno della pandemia: tutti eravamo a casa, ed eravamo senza libertà. Era un momento molto triste e, per via del lockdown, avevo dovuto interrompere un progetto appena avviato. Così, mentre ero fermo a casa, ho pensato a lungo a un progetto per il momento in cui finalmente avrebbero riaperto i teatri, e lo immaginavo come un viaggio di emozioni, di bellezza, di anima e di allegria per ritornare alla vita».

Nello spettacolo hai convogliato anche elementi che appartengono ancor di più al tuo privato?

«Praticamente è una playlist della mia vita, da quando ero bambino a oggi, con musica più popolare, come quella di Beyoncé e Stromae, per coinvolgere anche i ragazzi giovani a cui sino ad ora non è piaciuto il teatro e che così potranno vedere uno spettacolo di qualità, la cui colonna vertebrale è la danza. Però poi ci sono anche musiche colte, come quella di Max Richter; autori classici come Vivaldi e Saint-Saëns, o il flamenco. Il mio è un invito ai giovani che pensano di non sapere niente; è come dire: “Ragazzi, siamo tutti nello stesso mondo… venite a vedere la danza!”».

E come convivono in te le differenti “anime” di classico, contemporaneo e flamenco?

«Un ballerino è un ballerino e prima è una persona. Dentro il nostro cuore, le nostre emozioni, abbiamo tristezza, forza, allegria, pena… Il flamenco parla più di tristezza, forza e dolore; il classico invece è più allegro, più estetico. Se sono una persona, prima di essere un ballerino, devo esprimere tutte queste sfumature: così ho preso la bellezza del classico e la durezza del flamenco per mettere tutto insieme. Puoi fare una piroetta con la mezza punta o con la scarpa da flamenco e alla fine la differenza è data dalle emozioni che possono convivere nello stesso spettacolo».

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Parliamo di sogni: uno, realizzato, era di incontrare Baryshnikov. Qual è il prossimo?

«Uno spettacolo sulla vita di Yves Saint Laurent, perché ha avuto un’esistenza pazzesca e una carriera meravigliosa, da portare assolutamente sul palcoscenico. Saint Laurent porta con sé una bellezza incredibile: arriva dall’Algeria a Parigi e scopre un mondo impensabile. Io ho vissuto un po’ la stessa esperienza: provengo da un quartiere povero di Madrid e ho raggiunto un mondo bellissimo, dove ho incontrato il pubblico e il palcoscenico».

A proposito di esperienze fuori dall’ordinario: come racconteresti la tua vita di giovane star internazionale della danza?

«Abbiamo tante soddisfazioni e passiamo anche molto tempo da soli: si viaggia tanto, Londra, Parigi, New York… Una grande responsabilità, perché la gente si aspetta sempre il meglio da te e tu vorresti sempre dare il massimo. Dopo lo spettacolo, quando è andato tutto bene, è una grande felicità, ma è un lavoro molto duro: sul corpo, sulla forma, sulla disciplina».

Il tuo incontro con la danza: quando hai capito che volevi e potevi renderlo un mestiere?

«Subito all’inizio: ho capito che questo era il mio linguaggio espressivo, senza farmi domande. Ho pensato: “Voglio fare questo” e l’ho fatto».

Cosa ti piacerebbe scrivessero di te in un libro si storia della danza del 2124?

«Vorrei mi descrivessero come una persona che ha emozionato e creato bellezza per tanti anni nella sua vita, una persona che ha colpito il cuore della gente. Come Michael Jackson: anche se ha avuto tanti problemi, la sua opera vive ancora e la sua musica è incredibile».

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Hai un modello che ha ispirato la tua pratica artistica e per cosa, invece, senti tu di poter essere un modello rispetto ai giovani danzatori che si stanno formando ora?

«Baryshnikov per me è stato sempre un modello, nel suo percorso e nella sua modalità creativa. Io vorrei fare lo stesso, mettendo insieme la danza classica e il flamenco: vorrei creare un percorso per i giovani danzatori che arricchisca il loro linguaggio facendoli spaziare anche verso il contemporaneo»

Hai un desiderio nei confronti del pubblico?

«Vorrei far conoscere la cultura spagnola al pubblico italiano: come stile di vita siamo moto simili, ma ci sono anche delle differenze. Come viviamo la vita in strada, con la gente, la festa, l’allegria, ma anche la tristezza e il dolore. Vorrei far conoscere la Spagna più autentica, la sua anima, con tutta la naturalezza e la forza che la contraddistinguono».

Ravenna è la città più inquinata dell’Emilia-Romagna, la settima in Italia

Secondo la classifica della piattaforma Ener2Crowd.com

Blocco Traffico Smog Emissione Auto

Nelle nostre grandi città, l’inquinamento causato principalmente dal traffico stradale è ora aggravato dallo stress termico conseguenza diretta del cambiamento climatico. Basandosi su parametri internazionali, Ener2Crowd.com, la piattaforma di investimento e risparmio sostenibile, ha aggiornato ad oggi l’indice di qualità dell’aria (Air Quality Index), elaborando la classifica delle 10 città più inquinate del nostro Paese.

Sul podio troviamo al primo posto Milano, con un indice pari a 56, davanti a Bergamo (indice pari a 55) e Brescia.

Al settimo posto in Italia, prima dell’Emilia-Romagna, c’è Ravenna, con un indice di 46.

«La situazione peggiorerà ancora nel mese di luglio, quando le temperature si alzeranno e conseguentemente la qualità dell’aria peggiorerà» puntualizza Niccolò Sovico, ceo e co-fondatore della società benefit Ener2Crowd specializzata appunto in finanza alternativa. Secondo gli analisti della piattaforma, quest’anno avremo temperature anche maggiori rispetto a quelle della scorsa estate, che già aveva fatto registrare il record di giorni con maggior stress termico estremo, misurati in termini di temperatura percepita superiore ai 46 gradi.

«L’Italia è addirittura il primo paese in Europa per morti attribuibili all’inquinamento atmosferico con 80 mila decessi prematuri all’anno, oltre il triplo rispetto ad esempio alla Spagna, dove l’inquinamento dell’aria causa annualmente 26 mila morti premature» osservano gli analisti di Ener2Crowd basandosi sugli ultimi dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente.
(fonte Agenzia DIRE – www.dire.it) 

Quinto incendio doloso notturno in meno di un mese a auto parcheggiate in strada

Il piromane ancora in azione a Lugo Est, l’ultimo episodio in via Marescotti con tre vetture colpite, in totale danni a 14 veicoli. Nella nottata erano operative quattro pattuglie

Auto Incendiate
Una foto pubblicata su Facebook relativa all’ultimo incendio

Per la quinta volta in meno di un mese la notte in centro di Lugo è stata segnata da un incendio a auto posteggiate in strada. Poco prima delle 3 dell’1 luglio le fiamme si sono sviluppate in via Marescotti, collegamento a senso unico tra via Matteotti e via Tellarini. I veicoli danneggiati sono tre. La natura dolosa dei roghi, inizialmente scartata dopo il primo episodio, ormai non è più in discussione.

Tutti gli episodi, incluso l’ultimo, sono accaduti nel quartiere di Lugo Est, due addirittura nello stesso punto. Questa volta il piromane ha lasciato passare più giorni dall’ultimo rogo, rispetto a quanto accadeva all’inizio. Il primo episodio tra il 5 e il 6 giugno (in quel caso le fiamme distrussero 4 veicoli) in piazzale Tiziano. Il secondo incendio (4 auto) era accaduto in via Giaccari, un vicolo che collega via Risorgimento e via Acquacalda, tra il 7 e l’8 giugno. Il terzo la notte seguente (2 vetture) in via Macello Vecchio, strada secondaria che collega via Acquacalda e viale Europa. Tra il 18 e il 19 giugno è stata bruciata una vettura posteggiata in piazzale Tiziano. L’orario degli incendi è tra le 3 e le 3.30 tranne il quarto episodio in cui è stato verso l’1.

Il Comune di Lugo fa sapere che si stanno visionando tutte le telecamere presenti nei dintorni delle zone colpite; inoltre la polizia locale è in azione anche con strumentazione tecnologica dotata di visore notturno e termico. «Questa mattina mi sono confrontata immediatamente con la prefettura e il comando dei carabinieri di Lugo – ha sottolineato la sindaca di Lugo, Elena Zannoni – che mi hanno confermato la presenza di quattro pattuglie anche in questa nottata. L’Amministrazione comunale e l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna stanno mettendo in campo tutte le forze a disposizione. Ci affidiamo al coordinamento della prefettura per intensificare ulteriormente il presidio e raggiungere l’epilogo che i nostri cittadini si aspettano».
Le forze dell’ordine invitano tutti i cittadini a collaborare con le forze dell’ordine segnalando eventuali situazioni sospette al 112, senza prendere ulteriori iniziative di azione personale.

Arco Lavori da record: superato il tetto dei 300 milioni di valore della produzione

Eletto il nuovo Consiglio di gestione. Il nuovo presidente è Mauro Cassani

Nuovo Cda

L’assemblea di bilancio del Consorzio Ar.Co. Lavori – società cooperativa attiva nel settore delle costruzioni, tra le altre cose impegnata ora a rifare la piscina comunale di Ravenna – svoltasi alla sala D’Attorre di Ravenna e aperta dal saluto del sindaco Michele De Pascale, ha approvato all’unanimità il bilancio 2023, che si è chiuso con cifre ancora in crescita. Il valore della produzione ha superato per la prima volta i 300 milioni: si attesta infatti a 304 milioni (contro i 263 dello scorso anno) con un trend di crescita del 16%. Il patrimonio netto del Consorzio è oggi di 11 milioni e 700 mila euro.

Nella sua relazione, il direttore generale Emiliano Battistini ha anche evidenziato la situazione in prospettiva: il portafoglio ordini al 31 dicembre prevede lavori per oltre un miliardo, con fatturati in crescita sia nel 2024 (ad oggi, 335 milioni) che nel 2025 (per circa 370).

Anche la base sociale si consolida: ad oggi i soci sono 520 (fra cui 8 sovventori), e rappresentano tutte e venti le regioni italiane. Emilia-Romagna e Lombardia, peraltro, sono di gran lunga le regioni che producono il maggior fatturato, Milano la città più rilevante da questo punto di vista.

Anche il patrimonio netto dell’azienda è cresciuto rispetto allo scorso anno, e oggi si assesta a 13 milioni 375 mila euro, oltre due milioni in più rispetto allo scorso anno.

Al termine dell’assemblea, il Consiglio di sorveglianza (alla cui presidenza è stata confermata Lucia Caroli) ha eletto i membri del nuovo Consiglio di Gestione. In particolare, il presidente Franco Casadei Baldelli e il vice Clementino Morigi hanno lasciato il loro posto a Mauro Cassani (nuovo presidente) e Marco Rontini (nuovo vice). Casadei Baldelli – dopo molti anni di presidenza – ha rivolto alla platea un saluto di commiato pieno di gratitudine, non nascondendo la commozione.

Oltre a Cassani e Rontini e al direttore generale Battistini (che già facevano parte del consiglio precedente), nel Consiglio di Gestione appena nominato si sono aggiunti due volti nuovi: l’avvocato ravennate Danilo Manfredi e il faentino Stefano Collina, già Senatore della Repubblica.

Apre il labirinto effimero, che celebra i 100 anni dell’azienda agricola Galassi

Ad Alfonsine fino a metà settembre

Labirinto Da Video

Dopo qualche giornata di rodaggio, il Labirinto Effimero di Alfonsine è pronto ad aprire ufficialmente l’edizione 2024, che vuole celebrare anche i 100 anni dell’azienda agricola Galassi che lo ospita.

Un’azienda capace negli anni di rinnovarsi: da classica azienda agricola delle origini, si è poi specializzata nella floricoltura, nei vasi in terracotta d’Impruneta e nei complementi d’arredo per giardino, fino a inventarsi il labirinto nel campo di mais nel 2008.

Carlo Galassi Con I Figli Alberto E Francesco
Carlo Galassi con i figli Alberto e Francesco

Il titolo del nuovo tracciato è “Le origini” ed è un mix fra quello del 2008 e quello che, fino a ora, è stato ritenuto il più “difficile”, ossia quello dell’edizione 2018.

Il labirinto si estende su una superficie di 70.000 metri quadrati (circa 10 campi da calcio) con oltre 4 km di sentieri “disegnati” in un grande campo di mais.

A quello effimero anche quest’anno si affianca il “Labirinto Sospeso”, opera di land art con un percorso di 2,5 km su una superficie di 4.000 mq realizzato con canne di bambù sospese e altro materiale di recupero.

Il labirinto effimero rimarrà aperto fino a metà settembre dalle 16 a mezzanotte.

Costo del biglietto per l’accesso 10 euro (7 per bambini dai 4 ai 12 anni).

L’Azienda agricola Galassi Carlo si trova in via Roma, 111 ad Alfonsine.

Info e prenotazioni cell. 335 8335233 info@galassicarlo.com e www.galassicarlo.com 

Crisi Cofari: «Da sindacati e Amministrazione silenzi assordanti»

Ancisi (LpRa) e Ancarani (Forza Italia) intervengono sul caso della storica cooperativa: «I soci hanno perso la quota sociale»

Cofari

Prime reazioni politiche sulla crisi civilistica giudiziaria della storica Cofari, gigante cooperativo della logistica portuale e del facchinaggio. Crisi «a danno dei propri soci e lavoratori, proprio come avvenne con la Cmc», sottolinea il decano dell’opposizione, Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna, in una nota inviata alla stampa in cui ricorda come la Filt-Cgil non se la sia sentita per ora di parlare, perlomeno tramite comunicati ufficiali. «Se ne stanno zitti anche il sindaco e la sua maggioranza politica – continua Ancisi -, di cui peraltro fa parte l’assessore Costantini, fratello dell’attuale presidente di Cofari. C’è tempo perché si schiariscano voci altrimenti molto loquaci».

Ancisi ricorda poi come Legacoop giustifichi invece l’accaduto «col fatto che nel porto è impossibile, per imprese che ossequiano le leggi, reggere la concorrenza con altre poco serie, rispettando la tariffa minima di 23,24 euro l’ora fissata dall’Ispettorato del Lavoro di Ravenna». Silenzio anche su questo – prosegue Ancisi -, «nonostante nel nostro porto non scappi uno spillo all’Autorità Portuale, costituita anche per questo, e tanto meno alla Sapir, oligopolista del porto stesso, retta in sostanza da una maggioranza azionistica facente capo agli enti pubblici che governano da mezzo secolo questo territorio. Il presidente della Sapir – rivela inoltre Ancisi – è casualmente avvocato di Cofari presso il Tribunale civile di Ravenna».

Nei giorni scorsi era intervenuto sull’argomento anche Alberto Ancarani di Forza Italia, che ha depositato un question time sul tema, in cui rivela come Cofari sarebbe anche destinataria di una richiesta milionaria da parte di Inps per presunti mancati versamenti contributivi e violazioni al Ccn, e sottolinea «come la situazione della coop fosse complessa e la tendenza al tracollo fosse in atto da diverso tempo», ma la chiusura sia avvenuta mesi fa «nel silenzio più totale dei sindacati e delle associazioni annesse, a partire da Legacoop».

«Se è ben vero che i soci-lavoratori si sono tutti ricollocati più o meno aiutati dalla coop stessa e dunque le ricadute occupazionali sono state pressoché a impatto zero – continua Ancarani -, è allo stesso modo evidente che i soci-lavoratori non rivedranno mai più la quota sociale versata in qualità di soci, in molti casi per diverse migliaia di euro a testa».

Il capogruppo di Forza Italia chiede quindi al Comune se fosse al corrente della crisi e se «non intenda piuttosto farsi promotrice presso il parlamento di iniziative legislative atte a riformare completamente il modello cooperativo impedendo da un lato fenomeni di dumping nei confronti delle ordinarie imprese private e dall’altro che soci in buona fede possano vedersi improvvisamente scomparire decine di migliaia di euro provvisoriamente conferiti».

Travolta da un’auto, gravissima al Bufalini una ciclista di 49 anni

La donna era in sella a una mountain bike in via del Pero, a Lugo

È ricoverata in condizioni molto gravi al Bufalini di Cesena una donna di 49 anni che nella mattinata di oggi, 30 giugno, è stata investita da un’auto nel Lughese.

L’incidente è avvenuto in via del Pero: la donna era in sella a una mountain bike, impegnata in una passeggiata in bici insieme al marito. Per cause ancora in corso di accertamento da parte della polizia locale della Bassa Romagna, è stata investita da un’auto condotta da una donna di 57 anni che stava procedendo nella direzione opposta. Violento lo schianto, con la ciclista trascinata sull’asfalto dall’auto per alcune decine di metri. Illeso invece il marito.

Sul posto il personale del 118 che ha prestato le prime cure alla donna, prima di trasportarla in elicottero al Bufalini di Cesena.

Entusiasmo per il Tour de France. Anche in tv, tra battute su Godo, gaffe e mosaici

Il passaggio della storica corsa in provincia ha portato in strada migliaia di persone

Entusiasmo per il passaggio del Tour de France in provincia, con migliaia di persone nelle strade di Cervia, Ravenna, Russi e del Faentino, prima di entrare nell’Imolese dopo la salita della Gallisterna, già protagonista al Mondiale del 2020.

Le foto della gallery sul passaggio a Ravenna città sono di Massimo Argnani

Una vetrina anche per il territorio, con la diretta su Rai Sport che si è soffermata in più occasioni sui monumenti più significativi con piccoli approfondimenti in particolare sui mosaici (su Eurosport, invece, molto trascurato il passaggio a Sant’Apollinare in Classe e Ravenna) e alcune curiose interviste “sul campo”, come quelle agli sciucaren di Godo (con tanto di battute sul doppio senso del nome della località). E qualche gaffe, come le Saline di Cervia che secondo la grafica francese sono nel comune di Cesenatico o la basilica di San Vitale che diventa la “cappella arcivescovile”…

Appassionata la telecronaca Rai, grazie al commento tecnico del faentino Davide Cassani – emozionato quando i corridori passano vicino a casa sua, in centro a Faenza – con citazioni della Fira di Sett Dulur, del Passatore (e la sua presunta parentela con Raffaella Carrà, tra l’ironia generale), perfino di Boncellino, e poi naturalmente di Brisighella e della sua via degli Asini.

Per quanto riguarda la corsa, da segnalare la doppia fuga iniziale, che ha permesso ai ravennati di applaudire il gruppo di fuggitivi, i due più diretti inseguitori e poi il gruppo con la Maglia gialla.

Tra i primi commenti, quelli del sindaco e presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale: «Il passaggio dei ciclisti nel cuore delle terre alluvionate è stato un omaggio alla nostra Romagna, che con le sue mani ha saputo rialzarsi dopo il tragico evento del maggio scorso, con la speranza che questa grande vetrina possa aiutare a mantenere alta l’attenzione su questa terra. Un ringraziamento speciale va a tutte e tutti coloro che hanno reso possibile questo momento!».

Sorpresa in spiaggia: i daini tra lettini e ombrelloni a Lido di Classe – FOTO

Le foto di Fabrizio Mancini tra dune e battigia

Se diventasse la regola, Lido di Classe potrebbe beneficiarne pure dal punto di vista turistico, come altre spiagge in Italia e non solo. Al momento, però, è solo un’eccezione la presenza dei daini in spiaggia, preferibilmente di notte o all’alba, come quelli immortalati in alcune foto che stanno diventando virali in questi giorni sulle pagine social frequentate dai ravennati.

A immortalare una decina di daini sulla spiaggia e tra le dune di Lido di Classe è stato nei giorni scorsi Fabrizio Mancini, fotografo amatoriale e appassionato di natura.
Nella gallery qui sopra i suoi spettacolari scatti, pubblicati anche sul suo profilo Facebook.

Auto fuori strada: al Bufalini un 44enne e la figlia di 15 anni

Paura sabato sera a Fossolo, lungo la via Madrara

Tanta paura nella tarda serata di ieri, a Fossolo, per un incidente che ha visto coinvolti padre e figlia, entrambi finiti in ospedale, fortunatamente non in pericolo di vita.

L’uomo alla guida, un 44enne, all’altezza del civico 12 di via Madrara (in direzione Russi), per cause in corso di accertamento ha perso il controllo del mezzo, invadendo la corsia opposta e finendo con l’auto nel fosso. Ad allertare i soccorsi (poco prima delle 23) i residenti in zona, spaventati dal boato.

In auto con il 44enne anche la figlia 15enne, rimasta inizialmente incastrata tra le lamiere, ma sempre cosciente. I due sono stati trasportati al Bufalini di Cesena, con un codice di media gravità.

Le foto sono di Massimo Argnani

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