martedì
18 Novembre 2025

Rissa tra giovanissimi sul lungomare di Lido di Classe, accoltellato un 18enne

Il ragazzo ferito non è in pericolo di vita

Carabinieri Notturna 1

La notte di San Lorenzo a Lido di Classe, tra sabato e domenica, si è conclusa con una rissa tra ragazzini che ha lasciato sul campo due feriti, di cui uno, un diciottenne, colpito all’addome con un oggetto tagliente ancora da identificare ma non in pericolo di vita. È quanto riportano i due quotidiani cittadini, Carlino e Corriere, in edicola oggi, lunedì 12 agosto.

L’episodio è avvenuto tra le 3 e le 4 sul lungomare, tra i bagni Mattley e Torakiki. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Cervia – Milano Marittima (oltre al personale del 118), che stanno ora indagando sulla dinamica dell’accaduto e soprattutto sull’autore del ferimento. Sicuramente la testimonianza del ragazzo ferito, portato all’ospedale di Ravenna, potrà fornire molti elementi utili, così come le immagini delle telecamere di sicurezza presenti negli stabilimenti balneari della zona. Molto probabilmente la rissa è scattata a seguito di una lite.

L’Olimpia Teodora riparte dalla B1 e dal Pala Costa. Dal 26 agosto la preparazione

Le ravennati inserite nel girone C. Ecco il calendario

Coach Rizzi

Tutto pronto in casa Olimpia Teodora per la prossima stagione sportiva, nel campionato di B1. Pur in un clima ancora decisamente estivo, con la pubblicazione dei calendari del volley per la stagione 2024/2025 si comincia a respirare aria di competizione.

Il campionato di Serie B1 è stato ristrutturato con la riduzione del numero dei gironi da 5 a 4, composti da 14 squadre (non più 13 come in passato). La compagine giallorossa è stata inserita nel girone C che comprende le squadre venete e la fascia est dell’Emilia-Romagna (Bologna compresa) fino a scendere nelle Marche e in Abruzzo. Ci saranno i derby con Bologna, Cesena, Forlì e Riccione e tante sfide interessanti con un livello che si prevede elevato.

Calendario

Il campionato prenderà il via sabato 12 ottobre e vedrà le leonesse in trasferta contro l’ambiziosa Pieralisi Jesi. La “prima” al Pala Costa è in programma il sabato successivo (19 ottobre) nel match con Cortina Express Imoco San Donà, squadra juniores di Conegliano, da due anni Campione d’Italia di categoria.

Olimpia ancora tra le mura amiche nella terza giornata, sabato 26, contro Futura Volley Teramo.

La rinnovata Olimpia Teodora inizierà la preparazione lunedì 26 agosto con un paio di settimane di intenso lavoro fisico guidato da Daniele Ercolessi, alternata ai primi lavori con la palla in spiaggia al bagno Marinamore di Marina di Ravenna condotti dai coach Federico Rizzi e Fabio Falco. Seguirà un periodo di lavoro in palestra con anche qualche amichevole già programmata con Bologna, Forlì e Cesena, per affinare i meccanismi di gioco.

C’è grande entusiasmo attorno a questo gruppo di lavoro e l’head coach giallorosso non si nasconde: «Sono molto entusiasta e non vedo l’ora di cominciare questa nuova avventura. A mio avviso abbiamo allestito un’ottima squadra con grande identità ravennate (ben 9 giocatrici sulle 14 del roster sono di casa, ndr), con il giusto mix di esperienza e gioventù. Il nostro obiettivo è quello di crescere, migliorare, valorizzare le nostre giovani promettenti e soprattutto riaccendere la passione per il volley femminile a Ravenna. Vogliamo riempire il palazzetto ed entusiasmare il pubblico ben sapendo che questo passerà anche dal nostro gioco. Le basi ci sono, la struttura societaria è solida, motivata e composta da persone che lavorano con passione e competenza. Abbiamo tutto per regalare e regalarci belle soddisfazioni».

Sul web, la mucillagine fa discutere anche tra vicini. L’intervento di De Pascale

Il presidente della provincia risponde al blogger cervese sul paragone tra le coste cervesi e quelle ravennati: «Così danneggiate tutta la riviera, la competizione non si fa a 10 km di distanza»

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L’estate avanza e la mucillagine continua a far parlare di sè: sui social spopolano le foto (tra immagini reali e fake) delle microalghe che invadono a banchi la costa ravennate. Un post in particolare però, pubblicato dalla pagina “Cervia e Milano Marittima” ha richiamato l’attenzione del presidente della provincia Michele de Pascale.

Il post mette a confronto un’immagine della costa cervese, con un mare piuttosto limpido e cristallino in primo piano, e la foto di un bambino immerso fino alla vita in un banco di mucillagine, scattata a Punta Marina e diffusa originariamente dalla pagina Meteo-PedemontanaForlivese. Nella descrizione il blogger cervese chiede ai propri follower: «Avete ancora dubbi su dove andare?». 

Alla provocazione risponde il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, d’origine Cervese, intervenendo come presidente della provincia e candidato alle prossime elezioni regionali. In un commento al post, De Pascale redarguisce l’autore cercando una mediazione tra le due vicine località: «Guardate che facendo così danneggiate tutta la riviera romagnola, la competizione non si fa a 10 km di distanza ma con altre destinazioni e comunque non si fa dileggiando gli altri ma promuovendo se stessi. Chi vi scrive ama tanto le spiagge cervesi quanto quelle ravennati, vi prego di cancellare questo post che contribuisce solo a animare uno scontro fra località sorelle».

Interviene sui social anche Maurizio Rustignoli, presidente della cooperativa bagnini di Ravenna, pubblicando sul suo profilo Facebook il breve video di una passeggiata sulla riva di Marina di Ravenna girato oggi, domenica 11 agosto, evidenziando la trasparenza dell’acqua nei pressi del litorale.

Con “Specchio delle mie brame” l’autoritratto si interroga

Fino al 18 agosto ai Magazzini del Sale di Cervia un viaggio nella rappresentazione di se stessi curato da Claudio Spadoni

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Mattia Moreni, La bella Asburgo. Autoritratto n. 157, 1992, collezione privata

La frase della regina cattiva – Specchio, specchio delle mie brame – si blocca e tiene in sospeso la spinta narcisista che conduce alla domanda seguente. Si chiederà a chi appartenga la bellezza perfetta, senza poter nascondere nella domanda quanto feroce sia l’amore di sé. Apparentemente la pratica dell’autoritratto artistico potrebbe essere considerata una traiettoria della tendenza narcisistica che ci si aspetta possieda ogni artista che ha calpestato terra, ma in realtà questo amore di sé è invece un’antica proiezione culturale sulla casta dell’arte.

Ci sono esempi di autoritratti che non spiegano alcun amore di sé, anzi sono più vicini a manifestare un desiderio di sconfitta della caducità che un mettere alla prova la tolleranza degli altri. Il genere non è sempre esistito nelle varie civiltà del mondo occidentale e non è chiaro l’esatto atto di nascita in Europa. Sicuramente era necessaria una cultura che mettesse al centro l’essere umano e le sue azioni e attività, come accade in zone dell’Europa nel Basso Medioevo, quando grazie alla spinta della borghesia – nuova classe sociale in ascesa – l’essere umano comincia a essere la misura di tutto. Da questo momento l’arte lascia le prime tracce di ritratti di uomini e donne, un genere che precede temporalmente quello dell’autoritratto. In seguito, fissare la propria e l’altrui immagine è cosa fatta attraverso i secoli, come lo è oggi. La bella mostra promossa da Cna a Cervia e curata da Claudio Spadoni, Specchio delle mie brame. La seduzione dell’autoritratto, raccoglie una serie di autoritratti di artisti allo scopo di analizzare la complessità dei motivi che possono spingere alla realizzazione di questo genere: si parte dagli inizi del secolo breve attraverso quattro sezioni che articolano stili o spinte interiori, pulsioni e strumenti linguistici. Realismi e premonizioni costituisce l’introduzione al tema che si apre con un autoritratto di Antonio Mancini, un pittore romano devoto al linguaggio naturalista appreso sull’ultimo scorcio dell’Ottocento. Il verismo della sua pennellata, che sfuma quasi ossequiosa nel tentativo di imitare la verve leggera di Boldini, fa entrare nettamente nello spirito della Belle Époque. E in effetti che sia paesaggio, autoritratto o natura morta, risulta difficile nascondere le tracce dello spirito di un’epoca. Solo De Chirico riesce a rompere l’assioma: lui non dipinge se stesso gettando lumi su un’epoca ma si dipinge in un tempo fuori dal tempo, le cui dimensioni sono conosciute solo dal pittore, mentre al pubblico non resta che rendere omaggio all’unico interprete in scena. Decisa risulta anche la pennellata del grande Mario Sironi, che, abbandonando le usuali vedute urbane che raccontano una storia periferica e minore in netta opposizione ai clamori del fascismo, qui si misura con la figura umana. Scegliendo se stesso, Sironi appare sicuro nella versione meno cupa di un sorriso smagliante, definito attraverso un linguaggio pittorico talmente contemporaneo da lasciare ammirati. C’è anche chi rende molto vaghi i propri tratti fisionomici, come se il tentativo di fissare lo sguardo dovesse costantemente deragliare su altri dettagli dirottando l’attenzione da sé: Francesco Menzio – artista sardo trasferito a Torino nel 1912 – ritrae se stesso mentre si guarda allo specchio ma è soprattutto un mazzo di fiori sulla mensola ad attirare lo sguardo. La stessa versione malinconica di un io che preferisce l’ombra è scelta dalla pittrice bolognese Norma Mascellani, che a metà degli anni ‘30 lascia un proprio autoritratto a pastello, così evanescente da apparire come un prezioso disegno rinascimentale.

La sezione seguente – Il mito personale – raccoglie personalità che corrispondono più al profilo di Narciso catturato dal proprio riflesso, trasformato nel quaderno su cui disegnare l’architettura del proprio sé. Qui sono esposti alcuni crudi autoritratti di Mattia Moreni, eseguiti in quella pittura diretta, scattante, autoreferenziale che gli era propria. Oltre ai dipinti, di lui è anche una scultura polimaterica che spiega senza possibilità di errore come l’ossessione che incatena lo sguardo al proprio io non sia assoggettata per forza alla bellezza, all’amore di sè. L’ossessione in questo caso appare più il vincolo di una battaglia fra sé e sé, un campo su cui si esce solo vivi o morti. Anche gli autoritratti di Beuys sono appunti di un diario personale che accompagna azioni e riflessioni dell’artista: il corpo autoritratto è performativo e fa parte dell’azione e della riflessione estetica dell’artista. Come lui, Marina Abramovic e Ulay vengono immortalati in alcune delle azioni che li hanno resi celebri nel corso degli anni ‘70, ma i loro corpi registrati sono gli strumenti necessari alle performance, i mezzi necessari all’azione estetica e non il loro scopo. Le ultime due sezioni della mostra – Lo specchio e la scena conclusa poi da Narciso, oltre lo specchio metafore e metonimie – introducono altri sguardi sul genere dell’autoritratto: gli Specchi e i Teatrini di Giosetta Fioroni rimandano a una messa in scena dell’interiorità senza la presenza del pubblico, come se l’autoritratto fosse teatro di un dialogo sommesso fra sè e i propri ricordi, un evento che costruisce la catena e il senso del passato.

Chiude l’ultima sezione una serie di opere che indugiano sul riflesso di sé: per Ontani il proprio corpo è l’oggetto di un grande affetto e ammirazione ma è anche il lo con cui tessere un articolato discorso narrativo. Per Marco Neri o Nicola Samorì, al contrario, diventa un ostacolo, un omissis da mantenere ossessivamente come prova della propria esistenza.

“Specchio delle mie brame. La seduzione dell’autoritratto”; Cervia, Magazzino del sale; fino al 18 agosto; tutti i giorni 20-24.

Torna il Woodstock Beach Festival al Finisterre

Sei giorni di concerti, dj set e performance sulla spiaggia di Marina di Ravenna

Woodstock Finisterre
Da Appino ai New Candies, tornano sulle spiagge de Finisterre beach di Marina di Ravenna i grandi nomi dell’alternative rock italiano, in occasione della nuova edizione del Woodstock Beach Festival. L’iniziativa, nata nel 2019 in occasione del 50esimo anniversario dal celebre festival di Bethel nel 1969, vuole raccogliere un testimone, presentando band nazionali ed emergenti tra le vele del Finisterre, dal 13 al 8 agosto. Oltre alla musica live ci sarà spazio per dj set, esposizioni d’arte e artigianato e performance.
Si parte con la “preview” del festival il 13 agosto, alle 21.3o con il live dei New Candys e Teaser, mentre il 14 si inizierà già dal primo pomeriggio, con l’evento “Punkz on the beach” (ore 14) con il dj set si Buddy Gavetta, il live dei Sunset Radio e Cara Calma alle 22 e il party “Emo milano night” fino alle 3.
Giovedì 15 agosto si entra nel vivo del festival con il concerto all’alba di Incubo (ore 6) e i live dei Lovesick Duo alle 22. Il 16 agosto il frontman degli Zen Circus Appino porterà sul palco del Finisterre il suo ultimo album da solista. Si prosegue sabato 17 con il live di Postino e I segreti (ore 21) e il dj set Indie Power fino all’1.
La chiusura del 18 agosto sarà invece affidata ai Bull Brigate, in concerto alle 22.

Vanga, valigie, sedie, pennelli… L’Oggettoteca presta di tutto

Il servizio gratuito lanciato dalla coop Villaggio Globale per ridurre gli sprechi degli oggetti di uso occasionale. Anche laboratori per imparare ad aggiustare i guasti

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Vanghe e rastrelli, valigie, pennelli da imbianchino, robot tosaerba e tende da campeggio. Questi oggetti hanno poco in comune, se non l’utilizzo saltuario (a volte addirittura singolo) a cui sono solitamente destinati. Dopo l’acquisto, avvenuto in un momento di necessità, questi prodotti finiscono spesso con l’affollare cantine e garage, arrivando anche a danneggiarsi per l’incuria. Proprio per rispondere a queste necessità, tanto comuni quanto sporadiche, nel 2020 a Ravenna nasce la Tool Library, una sorta di biblioteca destinata al prestito di oggetti in un’ottica di sostenibilità, risparmio e lotta allo spreco. «Comprare tutto ciò di cui abbiamo bisogno è difficile e spesso anche inutile – commenta Roberta Vitali, socia della cooperativa Villaggio Globale che gestisce la Tool Library –. Crediamo che un servizio di condivisione dedicato alla comunità sia necessario per ridurre gli sprechi e l’impatto ambientale del singolo cittadino». Superate le difficoltà iniziali legate alla pandemia, nel 2023 il progetto si amplia, grazie alla collaborazione con Ceas Ravenna (Centro Educazione alla Sostenibilità) e al supporto del Comune e della Regione. Il nome viene cambiato in Oggettoteca, di più facile diffusione, e lo scorso maggio viene lanciato un sondaggio alla cittadinanza per raccogliere le preferenze sulla tipologia di oggetti da mettere a prestito. Dei 170 ravennati che hanno partecipato all’indagine, la maggioranza ha mostrato interesse per attrezzi come l’idropulitrice o il trapano e, più in generale, per gli strumenti dedicati a fai-da-te e giardinaggio, materiale da campeggio e da viaggio. Tra le scelte più popolari, anche tavoli e sedie per le feste, macchine da cucire, culle, passeggini e materiale per l’infanzia. Gli oggetti destinati al prestito vengono comprati direttamente dall’associazione o chiesti in condivisione o donazione attraverso delle call pubbliche. Con l’ampliarsi del progetto è stato istituito un percorso partecipativo per stabilire un regolamento d’uso del servizio, che oggi prevede un tesseramento gratuito per accedere al registro prestiti e il deposito di una caparra a garanzia in base al valore dell’oggetto. Nel caso di danni accidentali ai materiali, il tesserato si impegna a risarcire il costo di sostituzione o riparazione dell’oggetto, o a sostituirlo con uno della medesima funzione (a prescindere dalla differenza di marchio e valore economico). «Siamo ancora in una fase iniziale del progetto – continua Vitali –. Pensando al futuro vorremmo mettere al centro dell’iniziativa lo spirito di partecipazione: per tesserarsi infatti, sarà richiesto un oggetto da mettere in condivisione, in modo da continuare ad ampliare il catalogo in modo organico. Alcune realtà analoghe, come Leila a Bologna, lavorano già in questo modo e crediamo sia la direttiva giusta da seguire». Tra i progetti futuri, anche la realizzazione di un sito web dedicato, dove sarà possibile consultare il catalogo degli oggetti a disposizione e i relativi periodi di disponibilità. Attualmente l’Oggettoteca è in via Carducci 16, negli spazi della sede di Cittattiva (il centro di partecipazione civica, mediazione sociale e cittadinanza attiva del Comune di Ravenna) Oltre al servizio di prestito, nelle ultime settimane hanno preso il via alcune iniziative gratuite, come workshop e laboratori, che insegnano come utilizzare al meglio alcune delle risorse disponibili in Oggettoteca: si va dai laboratori creativi di outdoor, dove vengono insegnati i trucchi del vero campeggiatore, al corso di cucito e uncinetto (in programma lunedì 26 agosto), passando anche per corsi dedicati alla sostenibilità, come il laboratorio di cosmesi senza plastica che ha aperto il ciclo di incontri in luglio, con una lezione dedicata all’autoproduzione di deodorante. «Contiamo un’adesione sempre maggiore a questo tipo di iniziative, e abbiamo intenzione di arricchire ulteriormente il programma. Sogniamo una comunità che “impara facendo”, dedicata al riparo e al riuso, e crediamo che avere un know-how di base sia necessario per sfruttare al meglio i servizi dell’Oggettoteca. Abbiamo notato che la partecipazione è maggiormente femminile: si parte dalla fascia universitaria fino alle over 50 e 60. Dei 15 cittadini che hanno aderito al percorso partecipativo, 14 erano donne. Non so se questo sia dovuto a una maggiore inclinazione delle donne alla condivisione o alla mancanza di un proprio “garage degli attrezzi” più diffuso tra gli uomini, ma siamo felici di mettere a disposizione un servizio tanto apprezzato dalla popolazione femminile. Sembra di vivere un ritorno alle origini. Per i nostri genitori e nonni risparmiare e conservare era la prassi, la generazione che oggi ha 50/60 anni deve in qualche modo ri-impararlo, i più giovani invece sembrano avere un’attenzione comune sempre crescente».

Qualche anno prima dell’invenzione della Tool Library, nasceva a Ravenna la Stoviglioteca, un servizio di condivisione di piatti, posate e bicchieri per combattere l’utilizzo di stoviglie monouso in plastica. Nei primi periodi di attività, il servizio offriva in prestito due kit da 30 coperti in polipropilene, mentre oggi conta 150 coperti in polipropilene e 120 in ceramica, coprendo anche i bisogni di Cre estivi, come nel caso del punto di ristoro di Parco Teodorico. Da aprile a dicembre 2023, sono state seimila le persone che hanno usufruito dei coperti e i dati del 2024 dimostrano un notevole incremento: i dati aggiornati a giugno registrano già cinquemila prestiti. Tra le altre iniziative dedicate al riciclo e al riuso organizzate da Villaggio Globale e Cittattiva c’è anche la raccolta di grembiuli, fiocchi e zaini di seconda mano da destinare alle famiglie più fragili, in supporto all’iniziativa comunale che garantisce la distribuzione di materiali scolastici e cancelleria e gli “swap party”, giornate dedicate al baratto molto diffuse tra gli studenti dell’università. Ogni appuntamento ha un tema (costumi di carnevale, vestiti estivi o abiti e accessori invernali, per citarne qualcuno) e per ogni capo portato viene restituito un gettone, che si può utilizzare per “acquistare” un altro capo a propria scelta. La regola degli swap party è che 1 vale 1. Non importa il valore originario dell’oggetto, per ogni cosa ceduta se ne può avere indietro un’altra. Questa dinamica risulta estremamente popolare nella fascia universitaria.

Olimpiadi: a contendere l’oro all’Italia c’è il mito del volley ravennate

Karch Kiraly, che ha vinto tutto con il Messaggero, è l’allenatore della nazionale femminile degli Stati Uniti

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Kiraly ai tempi del Messaggero Ravenna

L’ultimo ostacolo tra la medaglia d’oro e la nazionale italiana di volley, arrivata per la prima volta a una finale olimpica, ha il volto di una leggenda dello sport ravennate. Si chiama Karch Kiraly e per un certo periodo – come lo ricorda la Gazzetta dello Sport – è stato il “Maradona della pallavolo”. Che i ravennati hanno avuto la fortuna di ammirare per due stagioni al Pala De André, insieme al connazionale Steve Timmons, nel Messaggero di Raul Gardini, con cui vinse nell’arco di appena due stagioni (tra il 1990 e il 1992) uno Scudetto, una Coppa Italia, il Campionato mondiale per club, la Coppa dei Campioni e la Supercoppa europea. Un periodo davvero d’oro, con un sestetto che in quegli anni poteva contare anche su Andrea Gardini, Roberto Masciarelli e Fabio Vullo, oltre al faentino Stefano Margutti.

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Kiraly alle Olimpiadi di Parigi da allenatore degli Usa

Kiraly ora allena la nazionale femminile del suo paese, gli Stati Uniti, che domenica 11 agosto (dalle 13) contenderà l’oro olimpico all’Italia di Julio Velasco. A 64 anni è già riuscito in una sorta di “slam” incredibile del volley: due Olimpiadi da giocatore, una nel beach e l’ultima a Tokyo sempre da allenatore della femminile. La speranza degli italiani – e dei suoi ex tifosi ravennati – è che abbia già la pancia piena…

A Ravenna uno degli ultimi due noleggi di moto d’acqua autorizzati attivi in Italia

Il titolare ha aperto l’attività nel 1989: «Oggi per portare avanti questo lavoro ci vuole passione. Jetski e runabout runabout si portano dietro la nomea di mezzi pericolsi, ma non è così»

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La comparsa delle prime moto d’acqua sui lidi ravennati si annota intorno alla metà degli anni ’80 quando, dopo qualche decennio dalla diffusione in Europa, il nuovo mezzo diventò una vera e propria moda anche sulle coste italiane. Seppur si trattasse di un divertimento apprezzato da turisti e giovani avventurosi, l’uso spesso sconsiderato delle moto ha portato all’abrogazione di una legge, nel 2005, che obbliga i conducenti a detenere la patente nautica di tipologia A per la navigazione in mare aperto, dando un taglio improvviso al mercato.

Senza patente è consentita la navigazione all’interno di apposite aree circoscritte, come laghi artificiali. Ad oggi però, su territorio nazionale, sono solo due i noleggi di moto d’acqua rimasti attivi, uno dei quali proprio a Ravenna, in via della Sacca 3 (lungo la statale Adriatica). «Prima del 2005 questo tipo di attività dava lavoro a oltre 300 famiglie su tutta la costa italiana. Oggi, per mandare avanti un’attività di questo tipo serve tanta passione. Oltre al nostro noleggio se ne conta solo un altro nel Paese, a Signa, in Toscana» racconta Emiliano Pieri, che gestisce il noleggio ravennate di jetski “Lago Pineta” dal 1989, insieme alla sua famiglia. «In Italia, questo tipo di attività si porta dietro da sempre un’ombra di paura e diffidenza. Si parlava di “moto assassine” o di sport estremo, ma la verità è che nei primi anni di diffusione è mancata la corretta regolamentazione: le moto giravano in mezzo ai natanti, mancavano direttive definite e un po’ di buonsenso da parte dei fruitori. Le moto in sé però sono tutt’altro che pericolose. Sta al conducente ricordarsi sempre che si tratta di un mezzo di trasporto, e non di un giocattolo». 
Dopo il primo anno di attività sulla costa di Lido di Savio, Pieri acquista il lago artificiale di via della Sacca, al tempo adibito come zona di pesca sportiva, per creare una struttura dedicata: «L’idea del noleggio nasce dal sogno di mio fratello. Era importante per lui, e lo è diventato ancor di più per me dopo la sua prematura scomparsa. Il nostro primo anno di attività fu un buco nell’acqua – spiega il titolare – fu il primo anno della mucillagine e gli affari non decollarono. Ma non ci siamo arresi, abbiamo capito il potenziale di quello che stavamo facendo e abbiamo costruito questa attività passo dopo passo».

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Oggi il Lago Pineta dispone di due aree di circolazione, una dedicata al noleggio di jetski (una piccola moto d’acqua che si utilizza in piedi) prevalentemente da parte di neofiti, e una ad uso esclusivo dei navigatori più esperti, che possono far girare all’intero del lago i propri mezzi privati, jetski o moto d’acqua con seduta (runabout). «Il nostro noleggio dispone di jetski “stand-up”, modello di dimensioni ridotte (rispetto a quelle con la sella) ma facile da utilizzare per un primo approccio. Arrivano a una velocità massima di 50/60 chilometri orari, mentre per i mezzi più grandi con seduta si superano facilmente i 100 – spiega il ventunenne Davide Pieri, figlio di Emiliano, cresciuto in mezzo alle moto d’acqua ed entusiasta di portare avanti l’attività di famiglia. Il noleggio è aperto a tutti e ai neofiti viene impartita una lezione introduttiva prima del noleggio. Gli unici limiti riguardano l’età e un minimo di prestanza fisica: «Il jetski richiede più impegno rispetto alla tradizionale moto con seduta, bisogna trovare il giusto equilibrio. È uno sport completo, adatto praticamente a tutti. Solitamente si inizia con giri brevi, di 15 minuti, per prendere confidenza con il mezzo e testare la propria forza – continua Davide – il divertimento però, non è paragonabile: se la moto d’acqua dopo le prime corse rischia di diventare ripetitiva, con il jetski non si finisce mai di imparare, e ogni uscita è più divertente della precedente». 
Vista la rarità di spazi autorizzati e sicuri per la navigazione con questo tipo di mezzi, il lago ravennate attira turisti da diverse parti d’Europa e del mondo, ma anche ravennati curiosi: «Purtroppo crediamo che questo tipo di sport non avrà mai il suo giusto riscatto in Italia, però sopravvive, grazie alla passione di chi lo pratica. Molti piloti di livello mondiale vengono qui per sfruttare le caratteristiche particolari del lago, che permettono un allenamento paragonabile alla sessione in gara, per non parlare poi dei raduni che si creano a bordo lago, che fortificano ancor di più il rapporto tra professionisti e neofiti. È come sperimentare tutta la libertà del motocross con la sicurezza di una caduta in acqua» conclude il titolare. Ma abbandonati i preconcetti, l’esperienza è assolutamente consigliata anche a livello amatoriale: la sensazione è impagabile, sembra di volare!

Alessandro Barattoni sarà il nuovo candidato sindaco del Pd a Ravenna

La città si prepara per andare alle urne in primavera. Barattoni: «Vivo questo momento con grande emozione e gratitudine»

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Nella foto, da sinistra Lorenzo Margotti, la presidente dell’assemblea comunale Federica Del Conte e Alessandro Barattoni.

Il Pd ha scelto il candidato a sindaco che dovrà correre per la poltrona ravennate, lasciata libera da Michele de Pascale, in piena campagna elettorale per la presidenza della Regione. Si andrà alle urne nella prossima primavera.

L’assemblea è avvenuta nella mattinata di oggi, sabato 10 agosto, e il nome emerso è quello del quarantunenne Alessandro Barattoni, segretario provinciale dal 2017. Barattoni è laureato in economia politica e ha lavorato per 15 anni nel settore della gestione della logistica e movimentazione merci su gomma, mentre ora si occupa di gestione immobiliare presso la Federcoop Romagna.

«Oggi sono particolarmente lieto di condividere una notizia che ci riempie di orgoglio e soddisfazione – ha detto il segretario comunale del Pd Lorenzo Margotti. Dopo un processo di consultazioni ampie e partecipate, che hanno coinvolto molte persone, siamo giunti a una decisione importante per il futuro della nostra città. La scelta di Alessandro Barattoni rappresenta non solo una conferma della sua qualità e del suo impegno, ma anche un segnale forte della fiducia che in tanti ripongono in lui e nel progetto che rappresenta. Barattoni ha dimostrato, nel corso degli anni, una dedizione instancabile e una visione chiara per il futuro di Ravenna. Siamo convinti che, con la sua guida, la nostra città potrà continuare a crescere e prosperare, affrontando con determinazione le sfide che ci attendono. In primo luogo, abbiamo identificato e condiviso una candidatura che è in grado di unire la coalizione che attualmente governa la città, includendo anche i movimenti civici. Egli sarà portatore di una visione strategica della città che si estende oltre il 2035. In secondo luogo, ci impegniamo a garantire una transizione ordinata della città nei mesi che ci separano dalle prossime elezioni. Sono in costante contatto con il sindaco, la giunta, i presidenti dei consigli territoriali e tutti gli esponenti della coalizione e posso confermare che stiamo osservando una grande coesione politica. Infine, inizieremo immediatamente la costruzione del programma elettorale. Nelle prossime settimane, insieme al candidato, incontreremo gli esponenti della coalizione, i rappresentanti dei sindacati, le associazioni di categoria e le forze sociali ed economiche della città. Questo dialogo è già stato avviato a partire da queste settimane. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno partecipato alle consultazioni, dimostrando ancora una volta quanto sia forte e vivace il senso di comunità e di partecipazione democratica. Siamo pronti a lavorare insieme per costruire un futuro migliore per Ravenna, mettendo sempre al centro le persone e i valori di giustizia, equità e solidarietà che ci caratterizzano.»

Sulla candidatura interviene anche lo stesso Barattoni: «Vivo questo momento con grande emozione e gratitudine. Desidero innanzitutto ringraziare tutti coloro che hanno riposto in me la loro fiducia, sostenendomi e credendo nelle mie capacità di guidare la nostra città verso il futuro. Questo è un onore e una responsabilità che mi commuove e che prendo con la massima serietà e impegno. Accetto la candidatura con l’intenzione di portare avanti il lavoro svolto e di introdurre nuove idee che possano migliorare ulteriormente la qualità della vita nella nostra città. La mia candidatura è un impegno sentito volto al servizio della collettività, perché la politica si occupa del bene comune e quindi di ciascun cittadino. Non credo nell’autosufficienza per questo mi impegnerò fin da subito nella costruzione della coalizione a partire dagli attuali alleati e incontrerò tutti coloro che intenderanno condividere idee e proposte, a prendere parte insieme a noi per costruire una Ravenna migliore. Insieme possiamo fare la differenza. Insieme possiamo progettare la Ravenna dei prossimi 10 anni Ravenna all’insegna della sostenibilità, inclusività e innovazione. Vi chiedo di unirvi a me in questo viaggio, di scrivere insieme questo progetto e di lavorare fianco a fianco per un futuro più prospero e giusto per tanti».

Torna il “Settembre Dantesco” incontri, letture e concerti per celebrare il poeta

Tra gli artisti coinvolti anche Marco Martinelli, Ermanna Montanari e Chiara Muti. Un accordo con gli albergatori per promuovere in chiave turistica la lettura perpetua

Settembre Dantesco

Tornano nella seconda settimana del mese gli eventi del “Settembre Dantesco”, l’annuale celebrazione del poeta in occasione della sua morte, di cui ricorrerà quest’anno il 703esimo annuale.

Gli incontri inizieranno domenica 8 settembre con la conferenza in Classense del giornalista, storico e conduttore televisivo Aldo Cazzullo. Dal 23 agosto però avranno inizio le lezioni della ventottesima edizione della Scuola estiva internazionale dantesca, realizzata dal Centro Dantesco in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano e l’Università di Verona. La Scuola propone a studiosi e appassionati di tutto il mondo contenuti multidisciplinari e un metodo critico di approccio al poeta, con diversi appuntamenti pomeridiani e serali aperti al pubblico che si svolgeranno nella sala Ragazzini fino alo 25 agosto.

Tra i protagonisti della rassegna anche Ermanna Montanari e Marco Martinelli, che hanno coinvolto l’attrice e drammaturga Chiara Muti, per l’interpretazione del canto XXXIII del Paradiso, recitato dal balcone del palazzo della Provincia. Grazie alla collaborazione con albergatori e associazioni di categoria al fine di promuovere anche in chiave turistica la Lettura perpetua della Divina Commedia, proponendola anche agli ospiti delle strutture ricettive in occasione della loro visita a Ravenna. Nell’ambito della collaborazione con il servizio Turismo del Comune di Ravenna verrà anche inaugurata una mostra in via Zirardini dal titolo “Ravenna celebra Dante. L’Annuale della morte del Poeta”. L’esposizione presenterà una serie di scatti realizzati dal fotografo Marco Parollo e provenienti dagli archivi della Biblioteca Classense che raccontano i momenti salienti delle celebrazioni dell’ultimo quinquennio.

L’1, il 2 e il 3 settembre 2024 seguiranno  gli appuntamenti con Oltre Dante dove, nel corso delle 3 serate, cantori, lettori, volontari di diversa provenienza sociale e culturale si alterneranno nella Commedia dalle 18.25 alle 23. Il 7 e l’8 settembre invece, la Fondazione RavennAntica organizza visite guidate a Museo e Casa Dante con prenotazione consigliata. In queste due giornate l’ingresso al percorso museale sarà gratuito per tutti.

Prosegue anche quest’anno la collaborazione con il festival Prospettiva Dante, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, che si terrà dall’11 al 15 settembre all’interno degli Antichi Chiostri e altri luoghi della città, anche grazie alla partecipazione di alcuni ospiti alla Lettura perpetua che per l’occasione verrà anticipata alle 17. Tra le personalità che leggeranno, lo scrittore Marco Vichi, il lessicografo Mario Cannella e l’attore Virginio Gazzolo. Tra gli ospiti delle cinque giornate di festival Alessio Boni, Samuele Bersani, Beppe Severgnini, Donatella Di Pietrantonio, Mauro Moretti, Lorenzo Villoresi, Marcello Prayer, Maria Pia Timo e Pap Khouma.

Il giorno della ricorrenza della morte del poeta, 13 settembre, la basilica di San Francesco ospiterà la celebrazione “Dantis Poetae Transitus”. L’attrice Lucilla Giagnoni, partendo dal canto XXXIII del Paradiso, proporrà una riflessione su “Il Paradiso e la Vergine madre” mentre la Cappella musicale di San Francesco curerà gli interventi musicali.  Quest’ultima sarà protagonista anche del “Concerto per Dante”sempre in Basilica il 22 settembre alle 19.30. Alle21 del 26 settembre invece il Centro Dantesco propone “Divine Sonata”, concerto per pianoforte del pianista compositore iraniano Arashk Azizi che presenterà in prima assoluta la sua nuova composizione commissionata da Ge.Ne.Ra.

Pesca e turismo a rischio a causa della mucillagine: le richieste di Europa Verde

I Verdi della Regione: «Fiumi puliti per un mare pulito. Sapere che le alghe non sono nocive per la salute non basta più, i bagnanti cercano acque pulite»

Mucillagine

«La Regione e il governo nazionale cambino passo sulle mucillagini: il mantra che non sono nocive per la salute dei bagnanti non basta più, perché i turisti vogliono fare il bagno in acque pulite. Inoltre, questa fioritura anomala segnala che si è spezzato l’equilibrio ecosistemico per cause anche antropiche. In altre parole, responsabile è l’afflusso nelle acque del Po, anche tramite gli affluenti, di sostanze azotate e fosforo rilasciate dai fertilizzanti di sintesi chimica in agricoltura e dai reflui degli allevamenti intensivi. Un quadro aggravato sia dalle sostanze chimiche mobilizzate dall’alluvione del 2023, sia dalle alte temperature fuori norma, sia dalle piogge copiose di giugno che hanno aumentato l’afflusso in mare di acqua inquinata dei fiumi».

Così la delegazione regionale di Europa Verde interviene sull’anomala proliferazione di mucillagine nelle acque del territorio, definendo «Uno scenario complesso che richiede in futuro misure preventive e risorse per fiumi puliti per un mare pulito». Secondo il gruppo infatti, occorre spostare l’attenzione sulle cause, considerando i ristori necessari soltanto per tamponare l’emergenza economica legata ai settori di turismo e pesca, ma non come soluzione sistemica al problema.

«Ci associamo quindi alle richieste dei nostri storici esponenti Verdi di Rimini e Cattolica, che invocano un serio impegno a tutela della qualità delle acque dei fiumi e del sistema di vegetazione riparia. – concludono dal partito – L’alluvione del 2023 ha parlato chiaro: i fiumi non vanno intubati, bensì lasciati liberi di espandersi quando aumenta la loro portata. Mentre le mucillagini hanno richiamato l’attenzione sulla qualità delle acque dei fiumi e, a discendere, di balneazione in mare. Si inizi con l’investimento su depurazione e contratti di fiume. La comunicazione che le mucillagini non sono tossiche, pur corretta, non basta più».

Malnutriti abbandonati sotto al sole in un casolare: la polizia salva 14 setter

Si tratta di sei cuccioli e otto esemplari adulti, ora in affido temporaneo al canile comunale. Il proprietario, un 65enne del posto, è stato denunciato

setter

A seguito di una segnalazione del servizio veterinario dell’Ausl, la polizia locale faentina ha salvato 14 cani, detenuti in condizioni precarie tra sporcizia e malnutrizione, in un casolare tra Faenza e Reda.
Secondo quanto riportato dal Corriere in edicola oggi (sabato 10 agosto) si tratta di cani da caccia razza setter, 6 dei quali cuccioli, appartenenti a un 65enne del luogo. Gli animali vivevano abbandonati tra i loro stessi escrementi, senza quantità sufficienti di cibo e acqua e senza un riparo per il sole nonostante le alte temperature degli ultimi giorni.

La polizia locale ha quindi disposto l’immediato sequestro e il soccorso dei cani, trasportati al canile municipale di via Plicca, dove sono stati ripuliti, rifocillati e presi in cura dai veterinari che li hanno sottoposti ai trattamenti sanitari del caso: molti esemplari infatti, erano anche affetti da parassiti.

Ora, i 14 setter sono in affido temporaneo al canile comunale faentino, in attesa delle decisioni dell’autorità giudiziaria che ha già convalidato il sequestro e esposto denuncia nei confronti del proprietario per il reato di abbandono di animali.

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