lunedì
15 Settembre 2025

Ex Farmografica, scongiurati i licenziamenti: altri sei mesi di cassa integrazione

Accordo tra sindacati e azienda, dopo le garanzie della struttura commissariale post alluvione

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La mobilitazione di sindacati, istituzioni e società civile ha portato a un primo risultato: sono al momento scongiurati i licenziamenti all’ex Farmografica di Cervia. L’accordo siglato ieri (28 marzo) dalle parti verrà ratificato oggi in Regione e prevede ulteriori sei mesi di cassa integrazione straordinaria (a partire dal 1° aprile) e una somma una tantum da riconoscere ai lavoratori in particolare in questa prima fase in cui i pagamenti della “cassa” potrebbero tardare ad arrivare.

Ora la battaglia dei sindacati prosegue, con l’obiettivo di salvare i posti di lavoro (al momento sono 87 i dipendenti coinvolti) in vista di un’auspicata riapertura dello stabilimento di Cervia.

La svolta è arrivata nei giorni scorsi, quando la struttura commissariale per la Ricostruzione si è detta pronta a valutare positivamente il risarcimento dei danni provocati dall’alluvione del maggio scorso alla ex Farmografica, oggi proprietà dell’austriaca Mayer-Melnhof Packaging che nei mesi scorsi ha deciso appunto di chiudere l’azienda. È stato valutato possibile, quindi, riconoscere il contributo previsto dall’ordinanza 11 nel caso di cessione del ramo d’azienda in continuità aziendale.

Con le garanzie dei rimborsi di fatto sottoscritte dal commissario Figliuolo, ora potrebbero essere altre le aziende interessate a rilevare l’ex Farmografica, oltre al gruppo Focaccia di cui si è parlato fin dai primi momenti.

Via libera agli ultimi 6 progetti che competono al Comune per strade alluvionate

Approvati ulteriori ripristini per un valore complessivo di 1,34 milioni di euro, presto i primi lavori

Con l’approvazione degli ultimi sei progetti esecutivi, la giunta comunale di Lugo ha definito la totalità dei lavori che competono all’amministrazione comunale per il ripristino di strade, piazze e ponti danneggiati dall’alluvione. Si tratta dei progetti contenuti nell’ordinanza 13 della struttura commissariale che ha assegnato al Comune di Lugo 21 milioni di euro per 32 progetti di intervento.

Nell’ultima riunione la giunta Ranalli ha dato il via libera alla riparazione del ponte sullo scolo Tratturo in via Chiese Catene a Bizzuno, della sistemazione di due fossi scolmatori – a Santa Maria in Fabriago e Ca’ di Lugo –, di piazza Primo maggio, piazza Trisi e piazza Cavour per un totale di 1,34 milioni di euro. Si tratta dei progetti che hanno ciascuno un valore inferiore a 500mila euro per la loro realizzazione, gli altri di valore superiore saranno oggetto di una convenzione con la società Sogesid che verrà presto discussa e votata in consiglio comunale.

E proprio per dare priorità e velocità agli interventi, le norme della ricostruzione post alluvione prevedono l’affidamento diretto per i progetti al di sotto di 500mila euro. L’amministrazione comunale ha già affidato i lavori di via Compagnoni (tra via Garibaldi e via Emaldi), piazza Garibaldi, via Castellazzo, via Gesuita Ponente, Stradoncello Bentivoglio.

Sono al pari attualmente  in corso ed in via di completamento gli affidamenti relativi ai lavori di ripristino ponti sul Canale Casale in via Chiese Catene ed in via Cantarana, stradone Bentivoglio, via Canale inferiore Sinistra e viale Orsini oltre ad un intervento sul canale dei Mulini.

Al via la stagione: vietato entrare con le auto nel “Parco Marittimo”

Dal 20 marzo al 2 novembre in vigore la regolamentazione della sosta sui lidi ravennati. Multe da 206 euro per i trasgressori

Parco Marittimo

In coincidenza con la stagione balneare estiva – individuata dalla Regione nel periodo che va da domani, sabato 30 marzo, a sabato 2 novembre – il Comune di Ravenna ricorda la regolamentazione della sosta e dell’accesso ai lidi.

Come l’anno scorso, nella zona del nuovo Parco Marittimo – a Marina di Ravenna e Punta Marina – lo stradello retrodunale non è accessibile alle auto, come tra l’altro segnalato da apposita cartellonistica. L’accesso è consentito solo ai pedoni e ai veicoli autorizzati, tra i quali i veicoli a servizio di persone con disabilità muniti di apposito contrassegno, le biciclette, i motocicli e i ciclomotori. Il divieto riguarda il tratto dal bagno Waimea, a Marina di Ravenna, incluso, in direzione sud fino al bagno Gianni (ad esclusione del piazzale ad ovest del bagno Tiziano) a Punta Marina Terme, e il tratto di arenile demaniale compreso tra piazza Aurelio Saffi e il bagno Brandina.

Sempre dal 30 marzo al 2 novembre, a Porto Corsini, Marina Romea, Casal Borsetti, Lido Adriano, Lido di Dante, Lido di Classe e Lido di Savio, la sosta e l’accesso dei veicoli nell’ambito del demanio marittimo sono consentiti solo ed esclusivamente nelle specifiche aree, retrostanti gli stabilimenti balneari, autorizzate ai titolari delle concessioni demaniali marittime come ampliamenti stagionali destinati alla sosta dei mezzi motorizzati. «È vietata – ricorda il Comune nella nota inviata alla stampa – l’occupazione, con mezzi di ogni tipo – auto, cicli e motocicli – dei percorsi in legno e della pista ciclabile ed è vietato l’ancoraggio di cicli e motocicli ai pali della pubblica illuminazione e delle strutture lignee in quanto elementi pericolosi nell’ambito del percorso stesso; i suddetti veicoli saranno suscettibili di rimozione con spese a carico del trasgressore».

Il Comune infine ricorda che le trasgressioni, sia per quanto riguarda l’area del Parco Marittimo, che per ciò che concerne tutti i nove lidi in generale, sono punite dal Codice della Navigazione con una sanzione di 206 euro.

Il candidato sindaco di centrodestra vuole vietare di giocare a pallone in piazza

Vincenzo Minardi di Forza Italia chiede un intervento del sindaco uscente e ricandidato per proteggere i pedoni che frequentano gli spazi pubblici, «minacciati dalla palla e dalle bici che sfrecciano»

Schermata 2024 03 29 Alle 12.58.17Il candidato sindaco di centrodestra a Castel Bolognese, l’ex consigliere comunale Vincenzo Minardi di Forza Italia, vorrebbe istituire il divieto di giocare a pallone in piazza Bernardi. Il 27 marzo il gruppo consigliare di opposizione Prima Castello ha presentato un’interpellanza in seguito alle lamentele da parte di alcuni cittadini e ora Minardi chiede un intervento urgente della giunta in carica con un’ordinanza del sindaco Luca Della Godenza.

«I cittadini denunciano la pratica diffusa di utilizzare luoghi del territorio per giochi con il pallone – si legge in un comunicato firmato dalla lista Cambiamo Castello che appoggia Minardi –, in particolare con riferimento a piazza Bernardi e le aree pedonali del Comune e l’utilizzo di biciclette da parte di bambini e adolescenti che corrono all’impazzata sia sulla piazza sia nel chiostro del palazzo comunale, creando pericoli per l’incolumità e la sicurezza delle persone e disturbando, con schiamazzi e urla, la quiete e il pubblico decoro».

Secondo lo schieramento di centrodestra, andare a fare una passeggiata in piazza non è più un passatempo di piacere: «Si vedono biciclette di bambini e adolescenti che corrono all’impazzata sia sulla piazza sia nel chiostro del palazzo comunale. A questo vanno aggiunti i bambini con monopattini e skateboard che sfrecciano a zig-zag tra di loro ma, soprattutto, c’è il gioco del pallone lanciato come un proiettile, che se colpisce una persona o un bambino può far del male. Il tutto mentre ci sono persone anziane sedute sulle panchine. Ogni tanto mettono le mani in avanti per paura dal pallone che finisce ai loro piedi o sbatte con forza su muri o sulle vetrine e insegne dei negozi. Un rischio anche per chi è disabile in carrozzina o per i bimbi in passeggino. Un contesto tutt’altro che rilassante».

Bonaccini, Corsini, De Pascale: il Risiko del Pd tra Regione e Comune di Ravenna

Gli scenari possibili se il Presidente corresse per Bruxelles…

Corsini Bonaccini

A poco più di due mesi dalle elezioni europee, il Risiko fantapolitico delle candidature pare non ancora risolto. A rendere gli incastri e le strategie quanto mai potenzialmente complessi c’è la possibilità che Stefano Bonaccini, Presidente in carica della Regione Emilia Romagna al secondo mandato in scadenza nel 2025, si candidi per la circoscrizione Nord-Est di cui la nostra regione fa parte. La condizione che il governatore avrebbe posto è quella di essere capolista, o al massimo secondo solo a una eventuale candidatura di rappresentanza della segretaria Elly Schlein in una sorta di sfida simbolica nazionale tra le due leader dei maggiori partiti (nodo questo che sta tormentando da mesi il Pd nazionale, mentre in FdI la candidatura di rappresentanza di Meloni sembra essere compresa e accettata senza troppi mal di pancia).

Cosa succederebbe se Bonaccini si candidasse e, come probabile, fosse eletto? In tal caso dovrebbe dimettersi da Presidente della Regione, essendo i due incarichi incompatibili. E sebbene la Regione abbia approvato una legge che permetterebbe alla sua vice di traghettare la giunta fino alla fine della legislatura che sarebbe maggio 2025 (qualche mese in più rispetto alla scadenza dei cinque anni dall’ultimo voto che avvenne a gennaio 2020, per riallineare la consultazione ad altre elezioni in corso), nel Pd prevale l’idea di evitare rischi di ricorsi e polemiche e andare subito al voto. Quindi tra ottobre e novembre gli emiliani romagnoli sarebbero chiamati alle urne. Per eleggere chi, nel Pd? Per Ravenna la partita si farebbe assai interessante perché in lizza sembrerebbero esserci anche l’attuale assessore regionale alle infrastrutture e turismo, Andrea Corsini, e l’attuale sindaco, Michele de Pascale, a testimoniare una maggiore discontinuità e un ricambio anche generazionale. C’è chi dice che in realtà i nomi sarebbero assai di più e che per garantire una continuità che secondo alcuni sondaggi sarebbe auspicata da gran parte degli elettori in pole position ci sarebbe l’ex Cgil Vincenzo Colla.

Comunque sia, nel caso invece dovesse prevalere l’ipotesi De Pascale, per il Comune di Ravenna si aprirebbe il tema della sua successione a Primo cittadino, perché il mandato terminerebbe a maggio 2025 e non 2027 come previsto al momento. E a quel punto, chissà, lo stesso Corsini, che è già stato anche assessore comunale, potrebbe tornare da candidato a sindaco.

Un Risiko complicato, insomma, che in realtà potrebbe restare pura teoria, perché nessuno a oggi è pronto a scommettere sulla candidatura alle Europee di Bonaccini, che potrebbe invece restare al suo posto e magari contare sulla riapertura del grande tema “terzo mandato” per i governatori che potrebbe tornare in auge nel 2025 con una composizione di forze all’interno della maggioranza più favorevole al provvedimento. In ogni caso, la circoscrizione Nord-Est per il Pd alle Europee si conferma un po’ un rebus di difficile soluzione, basti pensare che nel 2019 fu candidato ed eletto addirittura Carlo Calenda, che dopo pochi mesi decise di fondare un suo partito e che oggi rappresenta una delle forze del terzo polo di non facile gestione per i dem sia a livello locale che regionale e nazionale. E sono diversi gli elettori che sperano, questa volta, di poter votare una persona di alto profilo che ambisca al ruolo (non particolarmente amato da tanti protagonisti della scena nazionale) di parlarmentare europeo non per utilizzarlo ai fini di una propria carriera politica, ma per poter portare la voce di un territorio e di una visione politica tra Bruxelles e Strasburgo. E questa sì che rischia di essere fantapolitica…

Vendita irregolare di alcolici, chiuso per 15 giorni il negozio del tentato omicidio

Provvedimento del questore per il minimarket di piazza Baracca, due giorni dopo una misura simile per un’attività poco distante

2024.03.28 Art. 100 TULPSIl questore di Ravenna, Lucio Pennella, ha disposto la chiusura per quindici giorni di un minimarket in centro a Ravenna per violazione dell’ordinanza del sindaco che regola la somministrazione degli alcolici. Il provvedimento è stato eseguito nella mattinata di ieri, 28 marzo, da agenti della questura. Il negozio si trova in piazza Baracca e nelle settimane scorse è stato anche teatro di un tentativo di omicidio.

Il provvedimento, istruito dalla divisione di polizia amministrativa, si è originato in seguito ai diversi controlli effettuati nel locale dalle forze dell’ordine. Secondo le valutazioni del questore, le condotte dell’esercente costituiscono una fonte di pericolo per la sicurezza dei cittadini oltre a rappresentare la violazione delle condizioni per le quali è stata rilasciata la relativa licenza di esercizio.

Il provvedimento arriva appena due giorni dopo un altro dello stesso tipo per un altro negozio di generi alimentari distante poche centinaia di metri.

 

L’ultima gru della darsena è smontata in un piazzale da 9 anni in attesa di restauro

Il trasbordatore era sulla banchina destra collegata all’edificio che oggi ospita il pub Darsenale, ora è in deposito in un piazzale della Sapir. Il Comune si era impegnato per il ripristino e ha pagato 12mila euro per un concorso di idee sul recupero. L’assessora: «Non è una priorità in questo momento»

La gru di banchina smantellata nel 2015 (foto di Adriano Zanni)In meno di una settimana nel 2015 venne smantellata su ordine del Comune di Ravenna, perché ritenuta pericolante, e l’allora sindaco Fabrizio Matteucci assicurò che il Comune l’avrebbe restaurata e ricollocata da qualche parte in darsena di città, ma dopo nove anni non si sa ancora niente del destino di quella che era rimasta l’ultima gru di banchina, un simbolo dell’attività industriale che un tempo animava il quartiere. Dal 2017 la struttura si trova in deposito alla Sapir, in un piazzale del terminal in darsena San Vitale, dopo due anni di stoccaggio al cantiere della Rosetti Marino.

Tecnicamente trattasi di un trasbordatore. Veniva utilizzato per carico-scarico di merci direttamente da bordo nave. Di proprietà di Ap dal 1995 quando all’atto di costituzione delle Autorità portuali in Italia la ereditò dalla Capitaneria di Porto, la gru si trovava sulla sponda sud del canale in corrispondenza della cosiddetta Area T, un ex magazzino di fosforite nei pressi del condominio Torre Zucchi che nel 2015 era ancora dismesso ma dal 2019 ospita il pub Darsenale e campi da padel.

Nei piani urbanistici approvati dal Comune, la gru era stata inserita tra gli elementi di archeologia industriale da salvaguardare e così l’amministrazione comunale si prese l’impegno, «secondo modalità e forme da definire», di finanziarne il recupero e il riposizionamento (non c’era una stima ufficiale dei costi ma fonti non ufficiali parlarono di qualcosa come 100mila euro).

La gru piaceva all’imprenditore Daniele Baldini, l’imprenditore che ha realizzato il pub Darsenal nell’edificio di cui è proprietario. Baldini aveva in mente un progetto ambizioso per riqualificazione e, prima che fosse smantellata, si fece avanti con Ap per tastare il terreno con una lettera ufficiale trovando in buona sostanza un’apertura, a patto che si facessero le ispezioni opportune a saggiare lo stato di conservazione dell’opera e gli eventuali interventi necessari.

Nella trattativa fece irruzione a giugno 2015 il Comune. Per il 18 luglio di quell’anno era in programma la festa in darsena per celebrare il titolo di Capitale italiana della cultura 2015 e proprio la banchina sud di via d’Alaggio doveva essere interessata da installazioni e arredi urbani con il transito di persone sotto alle gambe del gigante di metallo come accadeva da anni.

I bene informati dicono che prima della festa, il Comune volesse avere in mano una perizia che certificasse la buona salute della gru. L’accelerazione di Palazzo Merlato portò a una ispezione, firmata dall’ingegnere Stefano Salvotti dello studio Due Esse, in cui si parlava di «pericolo di crollo in caso di urti accidentali o forte vento» e si «consiglia la rimozione per manutenzione e il successivo riposizionamento» piuttosto che il ripristino sul posto.

Firma lampo su un protocollo tra Ap e Comune: la prima, proprietaria del manufatto, si occupò dello smontaggio a sue spese e autorizzò il secondo alla presa in carico per poter poi procedere al suo recupero e autorizzerà il riposizionamento «dopo la presentazione da parte del Comune di un idoneo progetto da redigersi nel rispetto delle normative vigenti in materia».

Nel 2016 il Comune lanciò anche un concorso di idee per la riqualificazione e pagò i 12mila euro del premio ai primi tre classificati. Nel progetto vincitore il trasbordatore verrebbe sezionato e rimodulato: solo la struttura base verrebbe rimessa nel luogo originario, a 6,5 metri da terra, con una passerella come punto panoramico per gli spettatori. «In questo momento in darsena – dice l’assessora Federica Del Conte con delega all’Urbanistica – abbiamo talmente tanta carne al fuoco con tanti progetti che, sinceramente, il recupero della gru non è tra le nostre priorità».

Già nel 2011 sembrava potesse essere smantellata e rottamata definitivamente sulla scia di quanto accaduto a una struttura simile posizionata a poca distanza ma di proprietà privata.«Piaceva a tutti ma era inattiva da anni e a pagare la concessione demaniale poi ero solo io, allora ho deciso di demolirla », disse l’imprenditrice Claudia Cappelletto che ne era proprietaria.

L’associazione Naviga in darsena, che raccoglie alcuni imprenditori interessati alla riqualificazione del quartiere, si schierò a difesa della gru ipotizzando di farne una terrazza belvedere affacciata sullo specchio d’acqua seguendo gli esempi di altre città portuali in Europa dove addirittura (vedi Harlingen o Amsterdam) le vecchie cabine sono diventate suite extralusso con prezzi da capogiro.

Pala De André in festa: la Consar vince gara 1 dei playoff promozione

Entra nel vivo il campionato di A2. La “rivincita” a Pordenone il 1° aprile

RAVENNA 28/03/2024. VOLLEY PALLAVOLO. Quarti Di Finale Play Off A2. Consar Ravenna Tinet Prata Di Pordenone.
La festa a fine partita dopo gara 1 dei playoff

Consar perfetta e spettacolo puro al Pala De Andrè, davanti a quasi mille spettatori. Per gara 1 dei quarti di finale dei playoff del campionato di volley di A2, la squadra di Bonitta indossa il più bel vestito della stagione e annichilisce, sorprendendola, la Tinet Prata, reduce da quattro vittorie di fila.

L’eloquente 3-0 in poco più di un’ora con cui si impongono è la testimonianza più evidente della superiorità espressa da Goi e compagni, lucidi e precisi in ogni fondamentale e micidiali in battuta.

Ora si va a gara 2, lunedì 1 aprile alle 19 a Pordeonone. Eventuale “bella” di nuovo al Pala De André il 4 aprile.

In caso di nuova vittoria, la Consar accederà alle semifinali, dal 7 aprile contro Grottazzolina, che ha chiuso la stagione “regolare” al primo posto con 21 vittorie in 26 partite.

Torri Hamon, il presidente di Ap approva la demolizione: «Non sono le piramidi»

Daniele Rossi rappresenta l’ente che sta acquistando l’area ex Sarom da Eni per fare un parco fotovoltaico

(foto di Adriano Zanni)

«Se Eni afferma che le condizioni delle torri Hamon sono precarie, lo fa certamente a ragione. Non stiamo parlando delle piramidi, ma di beni non vincolati in zona industriale». In buona sostanza le parole del presidente dell’Autorità portuale di Ravenna, Daniele Rossi, assecondano la decisione di Eni di abbattere le due torri di raffreddamento dell’area ex Sarom che si trova tra canale Candiano e via Trieste, nei pressi dello svincolo con la Classicana. I manufatti, di 55 metri di altezza in cemento armato, furono costruiti negli anni ‘50 e sono dismessi dagli anni ’80 quando cessò l’attività della raffineria.

È il quotidiano Corriere Romagna, in edicola oggi 29 marzo con un articolo di Andrea Tarroni, a raccogliere le parole di Rossi: «Da parte del nostro ente c’è il dovere di acquisire beni su cui non insistano problemi di sicurezza». Il riferimento è alla procedura in corso che porterà quel lotto di terreno da Eni a Ap per farne un campo fotovoltaico da 20MW al servizio del porto, a partire dal terminal crociere per consentire la sosta delle navi a motori spenti. Il progetto vale 26 milioni di euro di cui 10,4 arrivano dal Pnrr. Eni, sempre secondo quanto riporta il Corriere Romagna, ha stimato che il terreno valga 6,4 milioni.

Inseguito dalla polizia, finisce con l’auto nel canale

Si tratta di un uomo di cui era stata denunciata in questi giorni la scomparsa

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Un uomo è finito con l’auto nel canale al culmine di un inseguimento avvenuto nella mattina di oggi, 29 marzo, a Porto Corsini. Si tratta di una persona di cui era stata denunciata in questi giorni la scomparsa.

Le volanti della polizia, individuata la targa, gli avrebbero intimato l’alt, ma l’uomo alla guida – secondo le prime informazioni, un ravennate di circa 50 anni – avrebbe proseguito la propria corsa, finendo poi in acqua, tra lo sguardo stupito dei presenti.

Sul posto anche la capitaneria di porto e i sommozzatori dei vigili del fuoco, oltre agli uomini del 118. Sono in corso le operazioni di recupero dell’automobile.

Non è da escludere l’ipotesi del gesto volontario.

Poker in casa dell’ultima in classifica, il Ravenna resta a meno 2 dal Carpi primo

Mancini, Tirelli, Sabbatani e Campagna firmano il successo contro il Mezzolara a Budrio. Dopo la sosta pasquale il derby casalingo contro Forlì che è terzo a meno 5

Nell’anticipo di Pasqua il Ravenna travolge il Mezzolara a domicilio con quattro reti. I giallorossi battono l’ultima in classifica e si mantengono a due punti dalla vetta occupata dal Carpi. Al terzo posto in classifica ci sono il Lentigione e il Forlì appaiati, distanti 5 punti dal Ravenna. Prossimo appuntamento per i giallorossi dopo la sosta pasquale sarà proprio l’attesissimo derby al Benelli contro il Forlì.

Lo spartito della gara di Budrio è stato chiaro fin da subito, Mezzolara arroccato e Ravenna che cercava lo spiraglio giusto. Il vantaggio arriva solo al 46’: sponda di Tirelli che premia l’inserimento di Mancini, la conclusione dell’esterno giallorosso non da scampo al portiere biancoazzurro e porta avanti il Ravenna. La ripresa riparte come è finito il primo tempo. Al 13′ il raddoppio giallorosso: rinvio di Cordaro, spizzata di Diallo e tocco al volo di Tirelli che scavalca il portiere con un delizioso pallonetto e trova la prima rete lontano dal Benelli. Al 43’ è Sabbatani che cala il tris, lanciato sul filo del fuorigioco da Alluci si trova a tu per tu con Malagoli e lo anticipa con un delicato tocco di esterno. C’è tempo anche per il poker, servito da Campagna con un bel diagonale di destro al secondo di recupero dopo una bella palla recuperata in pressing.

Con 130mila euro tre container navali diventano la nuova caserma dei carabinieri

In via Allende la nuova sede dell’Arma è un progetto innovativo di edilizia sostenibile: fotovoltaico sul tetto per l’autosufficienza e struttura rialzata per fronteggiare altri allagamenti

3Poco meno di un anno dopo la drammatica alluvione che ha travolto il centro abitato, Sant’Agata sul Santerno ha una nuova caserma dei carabinieri. Ora i quattro militari in servizio nel paese di circa 2.500 abitanti sono in un edificio nuovo al 29 di via Allende. Il Comune ha messo a disposizione una porzione di un parcheggio pubblico e in pochi mesi, con una spesa di 130mila euro sostenuta dal comando generale, è stato realizzato un prefabbricato di circa 80 mq che diventa un progetto pilota per altre strutture dell’Arma. Nel pomeriggio di oggi, 28 marzo, l’inaugurazione ufficiale.

La vecchia caserma in via Vittorio Emanuele II, dove i carabinieri erano in affitto, aveva riportato danni ingenti che la proprietà privata dell’immobile non era in grado di restaurare in tempi brevi. E così si è scelto di realizzare una nuova struttura per riportare in paese i militari che erano stati temporaneamente ospitati dai colleghi della vicina Massa Lombarda.

La caserma di Sant’Agata è stata costruita dalla ditta Ecosystem Puglia di Brindisi su progetto dell’architetto Vincenzo Russi di Perugia: gli ambienti sono ricavati con tre container navali, montati su pilastri di cemento a 80 cm da terra e coibentati con pareti di oltre 30 cm di spessore. Il fotovoltaico sul tetto e le batterie di accumulo dovrebbero rendere la struttura energeticamente autosufficiente (non c’è allacciamento al gas).

A fare gli onori di casa è stato il comandante provinciale, il colonnello Andrea Lachi: «Veder tornare i carabinieri in paese credo che sia un bel segnale per la comunità e ci fa molto piacere esserci riusciti in tempi così brevi».

Alla cerimonia era presente anche il sindaco Enea Emiliani che ha ricordato il dolore dei giorni di maggio del 2023 che costarono la vita anche a due persone nel comune: «Abbiamo fatto tutti uno sforzo per compiere questo risultato. È una bella soddisfazione e ci piace l’idea che questa tecnica prefabbricata sia un esperimento pilota per i carabinieri in altre parti d’Italia».

Il primo cittadino, a margine dei momenti ufficiali, ha riassunto la situazione in paese dopo undici mesi dall’alluvione: «I lavori da fare sono ancora tanti e il sosteno dello Stato è lento e poco, soprattutto in termini di forza lavoro». Emiliani ci tiene a ricordare che il Comune deve far fronte a tutte le pratiche burocratiche dei privati ma si trova a essere a sua volta un soggetto alluvionato: «Una parte dei nostri uffici sono ancora sistemati provvisoriamente nella scuola, non è facile lavorare così. Il nostro personale già prima era al limite per gestire le pratiche ordinarie, ritrovarsi con tutto lo straordinario della ricostruzione è un peso enorme. Ci sarebbe voluta una task force dello Stato».

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