La Fiom è pronta alle vie legali contro il colosso dell’acciaio per una vicenda nello stabilimento di Ravenna. L’azienda dice che è stata l’azione isolata di un dirigente ma non fornisce prove di sanzioni
Lo stabilimento Marcegaglia di Ravenna in via Baiona
Il sindacato Cgil, attraverso la sigla di categoria Fiom, è pronto ad agire per vie legali nei confronti dell’azienda Marcegaglia per atteggiamento antisindacale. «Tuteleremo i lavoratori che sono stati vittima di un’ingiusta discriminazione conseguente all’adesione allo sciopero che si è svolto lo scorso 18 ottobre nello stabilimento di Ravenna – spiega il segretario generale della Fiom-Cgil Ravenna, Ivan Missiroli -. Nei giorni successivi alla giornata di astensione dal lavoro, un dirigente dell’azienda ha inviato un’email nella quale intimava di escludere dagli straordinari del sabato, molto ambiti dai dipendenti perché comprensivi di maggiorazione sullo stipendio, alcuni lavoratori di un reparto che avevano partecipato allo sciopero».
Secondo il sindacalista, il testo della email scritta dal dirigente, che è stato esposto nella bacheca dove il personale legge i propri orari, «non lascia alcun dubbio sulle motivazioni del provvedimento ed è un chiaro esempio di come alcuni dirigenti di Marcegaglia intendano i rapporti con i propri collaboratori».
Anche in vista dello sciopero generale del 24 novembre, Fiom aveva richiesto una sanzione esemplare al dirigente e scuse pubbliche a tutti i lavoratori per quanto accaduto: «La direzione si è limitata a rispondere in maniera insufficiente, banalizzando l’accaduto e riducendolo a un’iniziativa personale del proprio dirigente. L’azienda ha risposto di aver comminato una sanzione al dirigente, senza darne prova, e non ha pubblicato una dichiarazione pubblica di rassicurazione ai lavoratori».
Missiroli sottolinea che Fiom non può accettare ricatti e minacce ai lavoratori: «In un momento come questo in cui sono in atto mobilitazioni generali in tutto il Paese, crediamo che Marcegaglia dovrebbe ergersi ad esempio per le relazioni sindacali, visto che si vuole fregiare di certificazioni e fa dichiarazioni di buoni rapporti coi propri lavoratori».
Già il sindacato Usb aveva lamentato discriminazioni per chi sciopera: «Ai lavoratori “colpevoli” di aver scioperato viene negata la possibilità di svolgere volontariamente la prestazione lavorativa straordinaria. Un trattamento discriminatorio che coinvolge anche i lavoratori turnisti, “colpevoli” di ammalarsi, e vengono spostati in orario di lavoro giornaliero dopo il periodo di assenza per malattia. Con queste pratiche discriminatorie i lavoratori subiscono forti tagli al proprio salario: una pratica ormai consolidata nel tempo che ha contribuito fortemente a creare un clima di profondo malessere».
«[…] l’ultimo, sono quelle cose che ti vengono a mente… tutti m’han chiesto, come mai Grosso l’ultimo? Ma perché, ho pensato, Grosso è l’uomo dell’ultimo minuto. Ha fatto il rigore al 94esimo con l’Australia, ha fatto gol al 120esimo con la Germania, ho detto, fai l’ultimo gol, l’ultimo rigore». (Marcello Lippi)
4 luglio 2006. La semifinale ce la vediamo dalla Nonna, un posto specifico a San Mauro in Valle dove ci troviamo spesso tra amici – l’appartamento sfitto della nonna di uno di noi, c’è un camino per grigliare la carne e Francesco ai fornelli è Dio. Una partita di una sofferenza senza senso che non vuol saperne di andare ai rigori – nel secondo supplementare, letteralmente, una palla-gol al minuto. Pirlo tira una sleppa senza senso che non entra per un miracolo di Lehmann; Del Piero batte l’angolo in mezzo, la palla esce fuori, ancora sui piedi di Pirlo – che sta pensando di tirare ancora ma ha davanti un muro di tedeschi a pressare. La gioca di fianco, ne manda un paio al bar, con la coda dell’occhio vede Grosso a destra – è quasi sulla linea di fondo ma è smarcato, gli arriva il pallone, lo tira a giro sul secondo palo, al volo, con un sinistro impossibile – ma Grosso è l’uomo dell’ultimo minuto. La nonna esplode, nessuno capisce più un cazzo, siamo tutti ubriachi e siamo tutti completamente usciti di testa. È il lieto fine di un film di Fantozzi. I tedeschi ci riprovano, Cannavaro se li beve, ripartiamo. Gilardino sta per andare uno contro uno. Ma Del Piero si è fatto tutto il campo e sta arrivando a sinistra. Qualche anno dopo Federico Buffa dirà che ha già segnato prima di ricevere il pallone e non c’è una singola persona in Italia o in Germania che in quel momento non se ne sta rendendo conto. Il 2 a 0 si porta via tutta la voce che ci era rimasta in corpo, la faccia di qualcuno è più rossa delle ultime bottiglie di vino rimaste. La partita è finita. Qualche minuto dopo chiamo la mia ragazza, lei l’ha vista a casa con la sua famiglia. Per la finale devi essere qui anche tu, le dico. Lei mi risponde: OK, avevamo anche i biglietti del concerto, magari lasciamo stare.
Ecco, tra tutte le cose che succedono di questi tempi, il concerto non ce l’avevo in mente. Sto con lei da qualche mese e per il suo primo regalo di compleanno avevo pensato di regalarle i biglietti di qualche concerto del Ravenna Festival, tra cui la filarmonica di San Pietroburgo diretta dal maestro Yuri Temirkanov. Domenica 9 luglio, Pala De André, Ravenna.
Temirkanov durante il concerto al Pala De André il 9 luglio 2006
La settimana seguente si divide fra la strizza alla vigilia di una finale durissima e il dubbio su cosa fare. La stessa organizzazione del Festival non ha bene idea di cosa debba succedere da qui in poi. La vibrazione che sembra essersi impossessata della città: il concerto s’ha da fare. E poi tanto gli amanti della classica mica sono tifosi di pallone, giusto? Più facile a dirsi che a farsi. Il concerto è l’evento di punta del Ravenna Festival 2006, è probabilmente sold out e c’è il rischio che, a farlo in contemporanea con la partita, il 70% dei partecipanti s’infili il biglietto sotto il materasso e se ne stia chiusa in casa a soffrire per 90 minuti. Altro problema, a cui i ravennati sono piuttosto usi: durante il Ravenna Festival le strade intorno al Pala De André vengono chiuse per evitare che il rumore del traffico disturbi l’orecchio di chi ha pagato il biglietto. Questo vuol dire chiudere il tratto di viale Europa tra le due rotonde e un pezzo di via Trieste, cioè il principale collegamento tra Ravenna e il mare, a metà luglio e la sera della finale dei mondiali. Fatto salvo che non credo si possa dire con leggerezza alla Filarmonica di San Pietroburgo “se non vi scoccia slittiamo alla domenica dopo”, occorre trovare una soluzione di compromesso.
Si decide di fare il concerto. Si decide di posticiparlo, nella speranza che magari la partita si risolva nei novanta minuti, e a fine incontro inizierà il concerto. Si decide di montare un maxischermo al centro del palco su cui chi non vuole rinunciare al concerto potrà comunque vedersi la partita. Non conosco, ma immagino le speranze dell’organizzazione: a fine primo tempo l’Italia ne ha presi quattro, Ravenna diventa un mortorio, alle nove e tre quarti si inizia con la città deserta e qualche scettico fa in tempo a presentarsi prima dell’inizio. Worst case scenario, sempre per l’organizzazione: la partita finisce ai rigori, l’Italia vince, il concerto inizia a un orario inverosimile mentre l’intera città di Ravenna si riversa a festeggiare ai lidi sud con la mano incollata al clacson.
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Se me lo chiedeste oggi, non saprei dirvi perché ho deciso di andare comunque al concerto. Mi piace pensare che si sia messo di mezzo il destino, come la scena in cui Robin Williams racconta di aver conosciuto sua moglie, in Good Will Hunting (anche lì c’è di mezzo una partita storica). Più probabilmente c’è il fondato sospetto che verremo presi a pallonate dai francesi. Sta di fatto che decido di esserci, e alle ore 20 di domenica 9 luglio 2006 sono seduto in una delle prime file della platea di un Pala De André prevedibilmente semideserto. Alla mia sinistra c’è la mia ragazza. Alla sinistra della mia ragazza ci sono i musicisti della Filarmonica di San Pietroburgo, perché va bene la serietà professionale, ma quando cazzo ti ricapita di suonare in Italia la sera che l’Italia si gioca la finale dei mondiali?
Dettaglio a margine, altrettanto prevedibile: io, la mia fidanzata e qualche violinista siamo gli unici under-55 presenti in questo luogo.
La festa degli spettatori al Pala De André dopo la vittoria dell’Italia ai mondiali del 2006
Partita memorabile, e che te lo dico a fare. Un cucchiaio incredibile di Zidane, un colpo di testa incredibile di Materazzi, un colpo di testa incredibile di Zidane su Materazzi. Il worst case scenario è servito: si va ai rigori. Trezeguet piglia una traversa, tutti gli altri vanno dentro e Fabio Grosso, l’uomo dell’ultimo minuto, si trova sui piedi la palla di una generazione. E lui ha già segnato prima di calciare. Campioni del mondo. La gente è in estasi, mi abbraccio con la fidanzata, i russi festeggiano. Un minuto dopo che la palla è entrata in rete lo schermo si spegne. Una signora prende il microfono, ci informa che il Maestro Temirkanov è stato paziente ma ora è il momento di sederci ai nostri posti. L’atmosfera è impensabile, perfino i musicisti sembrano colti alla sprovvista. Ma tutto si ricompone e in cinque minuti la Filarmonica di San Pietroburgo, diretta da Yuri Temirkanov, inizia il suo concerto. Mentirei se dicessi che ho assistito alla prima parte dell’esecuzione: sono sgattaiolato al bar del Pala De André e mi sono visto Cannavaro alzare la coppa, assieme a tutti i maschi che avevano avuto la malaugurata idea di presentarsi. I quaranta minuti di Stravinskij me li ricordo molto carini: non sono un esperto di classica ma credo che Stravinskij, con una partitura di clacson in sottofondo, guadagni molta profondità di esecuzione. Voglio dire, come fai a isolare il rumore di una città che ha vinto i mondiali?
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Nel leggere la rubrica di Enrico Gramigna ho appreso con tristezza della morte di Yuri Temirkanov, avvenuta il 2 novembre scorso. Il Maestro aveva 84 anni. Quello che avete appena letto vorrebbe essere un tributo: non so assolutamente nulla di lui, ma posso vantarmi di averlo sentito dirigere la Filarmonica di San Pietroburgo, nella notte di musica più surreale della mia vita. Quattro anni dopo, un video musicale sarebbe iniziato esattamente allo stesso modo: primo piano di Fabio Grosso, il rigore a incrocio, la corsa con le braccia al cielo in quel prato di Berlino, e poi comincia la musica. Era il video di Waka Waka di Shakira, la canzone ufficiale della Coppa del Mondo 2010. La storia della musica serve pietanze piuttosto fantasiose.
Entusiasmo per il Ravenna capolista: l’appello dei tifosi per seguire la squadra al Morgagni
Foto di Filippo Venturi da Ravenna-Mezzolara del 19 novembre 2023
Sale la febbre del “derby della Ravegnana” tra i tifosi del Ravenna Fc, in vista della trasferta di Forlì di domenica. Il primo posto in classifica e l’atteso cambio societario ha riportato l’entusiasmo tra i sostenitori giallorossi, che lanciano appelli alla città per seguire in massa la squadra.
I biglietti per il settore ospiti dello stadio Morgagni sono acquistabili esclusivamente in prevendita, da stamattina (giovedì 23 novembre) fino alle 19 di sabato 25 novembre, a Ravenna al bar Revenge di via Aldo Bozzi o all’agenzia Desiderando Viaggiare di viale Brunelleschi, e su Vivaticket a questo link.
La partita Forlì-Ravenna, valida per la tredicesima giornata del campionato di calcio nazionale di serie D (girone D), è in programma domenica 26 novembre alle 14.30. I padroni di casa sono settimi in classifica, ma solo 9 punti dietro il Ravenna capolista.
Cantiere al via entro la fine dell’anno. In arrivo nuovi alberi, arredi e illuminazione
Inizieranno entro la fine dell’anno i lavori relativi al progetto di ampliamento dello spazio verde pubblico in via Leopardi, a Ravenna, al fine di completare l’area di cintura verde situata tra le vie Vicoli, Leopardi e Saragat.
L’area verde, realizzata nei primi anni 2000, che si sviluppa su una superficie di circa 19.000 metri quadrati, attrezzata con uno spazio per sgambamento per cani, panchine, un percorso in calcestre e illuminazione pubblica, verrà collegata ad una superficie attualmente agricola divenuta comunale, che si trova sul lato sud/ovest del giardino esistente. Il progetto ha un importo complessivo di 199.626,04 euro.
L’area aggiuntiva ha una superficie di 12.076 metri quadrati e confina con via Leopardi a est e viale Saragat a sud e fa parte della “Cintura verde del capoluogo”. Una volta terminato l’intervento, la superficie dell’area verde sarà quindi di circa 31.000 metri quadrati.
L’intervento avrà effetti positivi anche sulla viabilità, permettendo di completare il percorso pedonale che da via Vicoli si collegherà alla ciclabile della circonvallazione interna, a livello della rotonda Portogallo.
I lavori comporteranno movimenti terra per eliminare gli avvallamenti e i fossi rimasti interclusi; inoltre verranno messe a dimora oltre 69 nuove alberature prevalentemente autoctone e circa 100 arbusti per costituire delle siepi, con un conseguente elevato incremento della componente vegetale. L’area di sgambamento cani verrà rifatta completamente utilizzando un sistema di recinzione più robusto e sicuro per il contenimento dei cani. Sia l’area che i percorsi saranno dotati di pubblica illuminazione e nuovi arredi.
Un lavoro della mosaicista ravennate era appena stato esposto nel museo a cielo aperto di via Portone
Cordoglio nel mondo dell’arte, a Ravenna, per la morte della mosaicista Rita Benzoni. Stroncata da un male incurabile, aveva solo 59 anni.
A darne notizia è l’associazione Dis-Ordine, nella cui galleria Benzoni aveva allestito una mostra sui “volti di Dante” un anno fa. Tra le prime mosaiciste ad aderire al progetto di “museo a cielo aperto” in via Portone, la sua opera raffigurante Charlie Chaplin è stata da poco collocata sulla facciata di una delle case della via.
«Ex-allieva del Liceo Artistico di Ravenna – si legge in una nota dell’associazione -, i suoi compagni di scuola la ricordano come una persona dal carattere aperto e solare, capace di creare legami e amicizie trasversali, che si è sempre dedicata con impegno nell’ambito artistico e sociale. Ci ha lasciato in eredità la sua sensibilità artistica e una ferrea volontà di proseguire la tradizione musiva che aveva imparato durante gli studi all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, sviluppando una sua originale ricerca recentemente in mostra alla nostra Galleria. Grazie Rita»
Sabato 25 novembre alla Casa del Teatro, dopo un incontro sul tema e la mostra “Com’eri vestita?”
Barbablù (foto Francesco Bondi)
Sabato 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Accademia Perduta/Romagna Teatri organizza, alla Casa del Teatro (via Oberdan 9) di Faenza, grazie alla collaborazione con Teatro Due Mondi, una serie di iniziative che culmineranno, alle ore 21, con la presentazione della nuova produzione Barbablù, un intenso monologo contro la violenza di genere, scritto da Hattie Naylor (traduzione di Monica Capuani), interpretato da Edoardo Frullini e diretto da Giulia Paoletti.
Alle 18.30, nel Foyer della Casa del Teatro, aprirà la mostra “Com’eri vestita?”, curata in Italia da Libere Sinergie. Un allestimento che intende sensibilizzare il pubblico sul delicato e importante tema della violenza sulle donne e smantellare il pregiudizio che la vittima avrebbe potuto evitare stupro e abusi se solo avesse indossato abiti meno provocanti.
Alle 19 si terrà un incontro/dibattito aperto al pubblico, moderato dalla regista Giulia Paoletti, in cui interverranno, oltre all’attore Edoardo Frullini, rappresentanti di realtà faentine quali Centro Anti Violenza Sos Donna, Elio Intimate Project e Sorelle Festival.
Alle 21, come accennato, avrà inizio lo spettacolo Barbablù, una delle più recenti produzioni di Accademia Perduta/Romagna Teatri.
«Non si può combattere il male rimuovendone solo l’effetto – commenta la regista dello spettacolo, Giulia Paoletti -, non si può annientare la malattia eliminandone il sintomo, non si può abolire la violenza sopprimendone la manifestazione. I numerosi tentativi contro la violenza di genere agiscono, nella maggioranza dei casi, sull’evento e sull’atto che è già stato compiuto o subìto. Barbablù è, invece, il pretesto per dar voce all’esplorazione degli strati più profondi e primordiali di comportamenti e personalità che si trasformano da apparentemente sani a malsani e patologici. Barbablù ha senza dubbio una visione distorta delle relazioni, dei sentimenti, del sesso. Ma qual è il limite oltre il quale il consentito diventa irrispettoso, violento, illegale? Le donne di Barbablù sono intrinsecamente già vittime. Sono vittime di personalità probabilmente troppo fragili, di famiglie in cui la forza femminile è sempre stata assecondata a desideri altrui, di relazioni in cui la dimostrazione del sentimento e del bene era sinonimo di sopportazione e tolleranza, di contesti in cui il senso di inadeguatezza affibbiato loro era considerato normale, di società in cui valutare un essere umano superiore o inferiore rispetto ad un altro è regolare. In ogni atteggiamento, in ogni gesto, in ogni parola, può insinuarsi quel meccanismo di gioco-forza in cui ogni relazione deve necessariamente prevedere che ci sia un vincitore e un vinto, un predatore e una preda, un carnefice e una vittima. È proprio questo gioco-forza che emerge dalla penna di Hattie Naylor e che ritengo necessario indagare e approfondire. Non considerando la giustificazione neanche come remota possibilità, il tentativo è la comprensione del reale aspetto di Barbablù, per poter prendere coscienza della causa che sta alla base di questi comportamenti, riconoscerla, scegliere di annientarla».
Biglietti: 10 euro (intero); 5 euro (ridotto per under 29). Prevendite: da venerdì 24 novembre dalle ore 10 alle ore 13 presso la biglietteria del Teatro Masini. Prenotazioni telefoniche (0546 21306): nei giorni di prevendita dalle ore 11 alle ore 13. Nella sera di spettacolo la biglietteria della Casa del Teatro aprirà alle ore 20. Biglietti online: Vivaticket. Info: 0546 21306 e www.accademiaperduta.it.
Completate le operazioni al Pala De André. Solo i minori non accompagnati resteranno in provincia
Alle ore 18 di mercoledì 22 novembre sono state ultimate le visite mediche e gli adempimenti di polizia per i 57 migranti sbarcati poche ore prima a Porto Corsini dalla nave Ong di Medici Senza Frontiere “Geo Barents”.
I 13 minorenni sono stati accompagnati al Cas di Santa Maria in Fabriago, a Lugo, mentre gli adulti in pullman a Bologna, dove saranno distribuiti tra le varie prefetture emiliane; altri 8 maggiorenni invece sono stati accompagnati nelle province di Rimini e Forlì-Cesena (nessuno resterà in provincia di Ravenna, tra gli adulti).
Complessivamente sono stati accolti 55 dei 57 migranti: un minorenne egiziano e un adulto sudanese sono stati invece trattenuti e portati in questura per ulteriori accertamenti in quanto considerati presunti scafisti.
Imbracata e sollevata per essere riconsegnata al proprietario
Una macca è rimasta intrappolata in una zona impervia sulle colline di Faenza ed è stata soccorsa dai vigili del fuoco che l’hanno recuperata con un elicottero e riconsegnata al proprietario. L’intervento è stato eseguito dal nucleo dei pompieri di Bologna con la collaborazione della squadra di terra di Faenza. Affrontando le aspre condizioni del terreno e con l’impiego di tecniche speciali, la squadra è riuscita a raggiungere l’animale intrappolato per allacciare l’imbracatura calata dal cielo.
Parcheggi gratuiti a partire dalle 16.30, dall’8 al 24 dicembre
A un mese esatto dal Natale, da sabato 25 novembre la luce delle luminarie renderà ancora più calda e accogliente l’atmosfera del centro storico di Ravenna. Si dà così simbolicamente il via alle iniziative natalizie e altrettanto simbolicamente – in contemporanea in tutta la Romagna – si sottolinea con l’accensione delle luci l’importanza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre proprio il 25 novembre.
Dopo le luminarie, quest’anno rinnovate a cura di Spasso in Ravenna, come di consueto con la collaborazione del Comune, sarà la volta, il 2 dicembre, dell’accensione dell’albero di Natale, anche quest’anno donato dalla città di Andalo grazie all’ormai trentennale legame frutto dei soggiorni estivi dell’associazione Amare Ravenna e proveniente da un’area in cui era già programmato l’abbattimento selettivo.
Anche quest’anno la buona musica sarà una delle protagoniste principali del Natale in città. Dopo il successo degli anni passati torna la rassegna “Christmas Soul” con quattro concerti gratuiti (il 28, 29 e 31 dicembre in piazza del Popolo, il 1° gennaio al teatro Alighieri).
È già operativa la pista di ghiaccio “Jfk on ice”, in piazza Kennedy fino al 14 gennaio, quest’anno con anche uno scivolo per i bambini.
Dal 2 dicembre al 7 gennaio saranno presenti in piazza del Popolo i Capanni del Natale (10.30 – 14.30 e 16 – 20, con prolungamento orario per Capodanno), capanni della tradizione balneare popolare degli anni Cinquanta e Sessanta rivisitati in chiave natalizia.
Il 9 e il 16 dicembre sono in programma due concerti della Power Marching Band – Banda di Bertinoro, che partirà alle 17 da piazzetta Gandi e arriverà all’area dell’Ex Callegari.
Da venerdì 8 dicembre a sabato 6 gennaio sarà poi aperto in piazza San Francesco il Villaggio di Natale Advs (www.advsraenna.it).
Nel periodo tra l’8 e il 24 dicembre tutti i parcheggi regolamentati con parcometro (stalli blu) gestiti da Azimut per conto del Comune saranno gratuiti dalle 16.30, ad eccezione di quello di piazza Baracca, gratuito dalle 18.30. Lo ha deciso l’Amministrazione comunale, accogliendo la richiesta delle associazioni di categoria. La decisione sarà formalizzata in giunta nei prossimi giorni. Tali orari sono riferiti ai giorni feriali, in quanto nei festivi la sosta è gratuita tutto il giorno.
La manifestazione romagnola è a Cesena. In partenza pullman da tutta la provincia
Dopo la prima – per i sindacati «riuscita» – giornata di sciopero di venerdì scorso che ha coinvolto lavoratrici e lavoratori pubblici e privati che assicurano servizi pubblici, Cgil e Uil si preparano al secondo appuntamento che sarà il prossimo 24 novembre e riguarderà tutti gli addetti del mondo del lavoro privato.
La protesta coinvolgerà in questo caso tutte le regioni del nord, tra cui l’Emilia Romagna, e proseguirà il 27 novembre con lo sciopero della Sardegna, per concludersi l’1 dicembre con lo sciopero delle regioni del sud.
L’astensione del lavoro sarà di otto ore, o per l’intero turno di lavoro, e venerdì 24 novembre si svolgerà una manifestazione che coinvolge tutti i territori della Romagna. L’appuntamento è a Cesena, con concentramento in piazza Sanguinetti dalle 9,30. Il corteo si muoverà poi verso piazza del Popolo dove, oltre a delegate e delegati, interverranno Massimo Bussandri, segretario generale della Cgil Emilia Romagna, e Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo nazionale della Uil.
Cgil e Uil scioperano a sostegno «di un’altra politica economica, sociale e contrattuale». Secondo i due sindacati «occorre alzare i salari, estendere i diritti, contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratori, pensionati e non offre futuro ai giovani».
«La protesta cresce in tutti i territori, dopo l’importantissima adesione allo sciopero di venerdì scorso registrata nella nostra provincia, stiamo ricevendo numerose prenotazioni per partecipare alla manifestazione di Cesena – dichiarano i segretari generali territoriali di Cgil e Uil, Marinella Melandri e Carlo Sama – segno che le condizioni di vita materiali delle persone non trovano risposta né nei provvedimenti del governo, né nell’ambito delle vertenze aperte per i rinnovi contrattuali, per la sicurezza sul lavoro, per la riduzione della precarietà e contro lo sfruttamento lavorativo ed i tagli alle pensioni. Nonostante una propaganda che vuole nascondere l’inadeguatezza delle misure, le persone decidono di scioperare sacrificando la retribuzione di una giornata per ottenere miglioramenti concreti per tutte e tutti».
Dalla provincia di Ravenna partiranno diversi pullman per raggiungere la manifestazione. Partenze pullman alle 8.30: a Ravenna, dal piazzale del Cinemacity e da via Le Corbusier, a Lugo, da angolo piazza XIII giugno in via Foro Boario, ad Alfonsine da piazza della Resistenza. Da Faenza la partenza avverrà in treno alle ore 9,17 con ritrovo alle 9 fronte stazione.
Per prenotazioni: 0544/244280 info-ravenna@er.cgil.it – 0544/292257 segreteria@uil-ravenna.it.
Morelli (Top Rent) tiene corsi di vari tipi a partire da pronto soccorso e antincendio «Le nuove generazioni sono più attente». La proposta: lezioni più brevi ma più frequenti
«Quando un lavoratore è come se si sentisse nudo se non ha tutti i dispositivi di protezione necessari allora significa che è stata davvero recepita l’importanza della sicurezza». Stefano Morelli è titolare della ditta Top Rent di Ravenna che noleggia piattaforme aeree e organizza formazione ai lavoratori, soprattutto di edilizia e impiantistica.
Si parte dai corsi base di pronto soccorso, anticendio e sicurezza generale per arrivare a quelli più specifici: «In alcune aziende con attività specifiche facciamo anche consulenza per definire i sistemi di protezione e le procedure più adatte».
Il clima, misurato da chi fa questo lavoro da tempo, sembra stia cambiando: «Negli ultimi dieci anni si è visto un miglioramento. Ora non mancano i casi in cui le aziende vengono a chiedere quali attestati servano per usare certi macchinari. Però è una cosa che vediamo più spesso nelle imprese un po’ strutturate, diciamo da 15-20 occupati in su. Sotto a quella soglia purtroppo molti percepiscono ancora la formazione come una perdita di tempo».
La normativa fissa una cadenza degli aggiornamenti con intervalli minimi e massimi. In molti casi si tende ad aspettare l’ultimo termine per corsi complessivi. «Però così succede che si fanno 3-4 giorni di fila e diventano pesanti per il lavoratore e un rallentamento per l’azienda. A mio parere sarebbe più utile poche ore di lezione ma fatte più spesso perché ripetere le cose aiuta».
Anche farle, aiuta. La pratica è l’altro tema che Morelli ritiene utile: «La teoria serve, è giusto spiegare quali leggi e quali articoli definiscono gli obblighi. Ma il lavoratore deve apprendere procedure utili sul campo e allora le prove manuali diventano fondamentali. Invece la normativa consente di assolvere l’obbligo della formazione pratica anche con modalità diverse che non si svolgono sul campo».
Una lamentela presentata spesso da lavoratori e imprenditori è quella per i tempi necessari per gli adeguamenti che vanno a discapito dell’operatività: «Ad esempio mi sento dire che indossare l’imbracatura per salire in quota fa perdere tempo. Io rispondo che se si è in sicurezza poi nelle ore successive si può essere più produttivi».
La quindicesima edizione di Transmissions, appuntamento targato Associazione Culturale Bronson che raduna il meglio della ricerca internazionale in ambito sonoro, si terrà quest’anno a Ravenna da giovedì 23 a sabato 25 novembre con la direzione artistica della compositrice e musicista statunitense Kali Malone, figura di culto della scena globale nell’esplorazione delle profondità del suono grazie ai suoi studi su minimalismo, elettroacustica e inusuali metodi di accordatura.
Anche quest’anno il festival si svolgerà negli spazi del rinnovato Teatro Rasi e del Mar – Museo d’Arte della città di Ravenna, sempre in via di Roma.
Proprio grazie al suo format inedito, caratterizzato dalla curatela esterna, Transmissions ha saputo affermarsi in questi anni come un progetto unico, capace di cambiare pelle ogni anno: un festival realizzato dagli stessi artisti, capaci di generare intorno a sé una community che riunisce protagonisti e partecipanti.
«Sono entusiasta di curare l’edizione 2023 di Transmissions – afferma Kali Malone – insieme a un gruppo di artisti visionari che sono pilastri fondamentali della mia comunità musicale di riferimento. Ho avuto l’onore e il privilegio di collaborare con molti di loro in momenti diversi del mio percorso, imparando tantissimo da loro attraverso lo scambio di esperienze musicali particolarmente arricchenti. La loro profonda sensibilità musicale è per me una fonte costante di ispirazione e una guida, per questo non potrei essere più felice di darmi appuntamento con tutti loro a Ravenna».
Tra i protagonisti più attesi della quindicesima edizione spicca la doppia presenza di un’autentica leggenda dell’elettronica sperimentale come lo scozzese Drew McDowall (Coil, Psychic Tv), che inaugurerà il programma dei concerti serali al Rasi con un solo e sarà nuovamente protagonista della serata di chiusura, in tandem con la stessa Kali Malone, per presentare il loro nuovo progetto condiviso con un live inedito, una prima mondiale targata Transmissions; e ancora la danese Puce Mary, protagonista della scena avant-noise globale grazie al suo mix originale tra industrial e drone-music post-apocalittica; la violoncellista e compositrice britannica Lucy Railton, protagonista della scena londinese della ricerca (già co-fondatrice del London Contemporary Music Festival, è ideatrice della rassegna Kammer Klang al Café Oto); la musicista e musicologa libanese Youmna Saba, che esplora da anni le dinamiche della lingua araba associate con la musica elettronica; la svedese Maria W Horn, con il suo originale percorso tra sperimentazione, sound art e neoclassicismo e l’americana Leila Bordreuil, violoncellista e compositrice tra impro, noise e spectral music. Due i protagonisti italiani da non perdere: Heith, artista e musicista di base a Milano, fondatore dell’etichetta di musica sperimentale Haunter Records, che negli ultimi anni ha indagato il suono in diverse direzioni, dalla rave all’elettroacustica, con particolare attenzione al misticismo e alle speculazioni fantascientifiche, e Giuseppe Ielasi, musicista e compositore che, dopo aver esplorato l’ambito della musica improvvisata, dal 2007 si occupa prevalentemente di composizione di musica elettroacustica eseguita e rielaborata in tempo reale dal vivo.
Ecco il programma completo.
giovedì 23 novembre – Teatro Rasi – dalle ore 20
Drew McDowall (UK)
Maria W Horn (SE)
Heith (IT)
venerdì 24 novembre – Teatro Rasi – dalle ore 20
Puce Mary (DK)
Lucy Railton (UK)
Youmna Saba (LB)
sabato 25 novembre – Teatro Rasi – dalle ore 20
Kali Malone & Drew McDowall (US/UK)
Leila Bourdreuil (US)
Giuseppe Ielasi (IT)
TRANSMISSIONS OFF. Al programma dei live serali sarà affiancato come sempre il palinsesto di eventi collaterali di Transmissions OFF, che coinvolgerà alcuni degli spazi vitali più importanti del panorama culturale cittadino: si inizia giovedì 23 novembre alle 17 al Fargo Cafè (Via Girolamo Rossi 17) con l’inaugurazione della mostra Red Desert Chronicles (Part One) di Adriano Zanni – che resterà visitabile per tutta la durata del festival – e lo speciale warm-up dj set a cura di Trinity (ingresso libero e ritiro abbonamenti). Venerdì 24 alle 16.30 appuntamento alla Sala Dantesca della Biblioteca Classense (Via Alfredo Baccarini 3) con lo speciale Q&A che vedrà la direttrice artistica della XV edizione di Transmissions Kali Malone in conversazione con Claudia Durastanti, scrittrice e traduttrice italiana, collaboratrice del settimanale Internazionale. Ingresso libero. Sabato 25 novembre al Mar (Via di Roma 13) dalle ore 17 il live di Giulio Stermieri, pianista e compositore, uscito da poche settimane su Maple Death Records con il suo primo album in solo Fort Da; a seguire, il dj set di Pie Are Squared, moniker del musicista e sound artist egiziano Mohammed Ashraf. Ingresso 5 €, gratuito per gli abbonati.
Tutti i giorni al Teatro Rasi dalle 20 a mezzanotte sarà visitabile l’installazione Does Spring Hide Its Joy, lavoro della regista francese Célia Hay sonorizzato da Kali Malone (insieme a Stephen O’Malley e Lucy Railton) e la seconda parte della mostra di Adriano Zanni, Red Desert Chronicles (Part Two). Sempre dalle 20, tutti i giorni warm-up djset con Trinity (23 novembre), Jonathan Clancy (24 novembre) e Pie Are Squared (25 novembre).
Esauriti tutti gli abbonamenti, sono ancora disponibili su Dice.fm i biglietti giornalieri per le singole serate della manifestazione: tutte le info aggiornate su transmissionsfestival.org