sabato
26 Luglio 2025

Film-videogiochi contro alcol e droga: «Per arrivare ai giovani, senza moralismi»

Al via le riprese per una serie di cortometraggi in collaborazione con la polizia locale. Ne parla il regista Lamattina: «I protagonisti vanno in discoteca e gli spettatori potranno scegliere il loro personaggio. Il finale può essere tragico…»

Thumbnail Gerardo Lamattina Official
Il regista Gerardo Lamattina

Alcolismo, droga, tossicodipendenza e guida in stato di ebbrezza sono i temi chiave di una serie di cortometraggi dal titolo Troppo tardi per tornare indietro?, diretti dal regista ravennate Gerardo Lamattina e con protagonisti cinque ragazzi e ragazze dai 17 ai 22 anni.

Il progetto è parte di un bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri (dipartimento per le politiche antidroga) che vede in prima fila la polizia locale del Comune di Ravenna, nella cui caserma si sono svolti i casting. Le riprese inizieranno il 26 novembre e la post produzione terminerà entro la fine dell’anno. I cortometraggi diventeranno poi un videogame fruibile attraverso una web App.

Thumbnail Marianna Panebarco CHIOMABERENICE
Marianna Panebarco

Il bando è stato vinto dalla Panebarco. società di produzione di Ravenna specializzata in animazione ed effetti visivi, che ha dato incarico al regista Gerardo Lamattina per la parte cinematografica.

«Ho scritto l’idea e la sceneggiatura insieme a Monica Vodarich, vicepresidente di Linea Rosa ma anche scrittrice, con la quale lavoro spesso – racconta il regista Lamattina – e ho chiesto una consulenza allo scrittore algerino Tahar Lamri, con il quale ho già scritto altri progetti sul tema. La nostra idea non è stata quella di “criminalizzare” i giovani, ma di utilizzare il cinema come strumento pedagogico portatore di speranza, in grado di mostrare diverse situazioni e offrire l’opportunità di rimediare agli errori».

In particolare, verranno girati cinque cortometraggi, con diversi finali tra cui lo spettatore potrà scegliere. «La formula che abbiamo adottato, in accordo con Panebarco e con la Polizia Municipale, riprende proprio il funzionamento di un videogame. I protagonisti della storia vanno in discoteca e al termine della serata, quando devono tornare a casa, si trovano in condizioni fisiche differenti: alcuni hanno bevuto, altri invece hanno assunto droga, oppure hanno deciso di non farlo. Una volta scelto il personaggio iniziale, lo spettatore segue la sua storia e poi si ritrova a dover decidere per un determinato percorso oppure per un altro e così via, fino ad arrivare al finale che può essere positivo o tragico». Il regista, inoltre, spiega che per questo progetto adotterà una pratica di adattamento della sceneggiatura insolita: «Riscriverò la sceneggiatura sul campo, in base ai protagonisti, ai quali chiederò di raccontarmi delle esperienze che hanno realmente vissuto: farò diventare personaggio la persona, con una parte del suo vissuto personale. Anche gli adulti compariranno spesso in scena, ma per una precisa scelta formale non si vedranno mai in volto: saranno corresponsabili delle azioni dei loro figli, ma non ci metteranno mai la faccia. Per quanto riguarda le riprese, i cortometraggi verranno girati a Ravenna e nei dintorni, anche se per dare più universalità al prodotto abbiamo deciso di evitare la localizzazione con dei precisi riferimenti geografici, considerando Ravenna come una qualsiasi città di provincia del Nord. Lavoro spesso con i giovani e sono molto interessato ad esplorare, attraverso il cinema, il disagio giovanile prestando molta attenzione a evitare moralismi di facciata o a puntare il dito contro alcune categorie. Con questo progetto vogliamo sottolineare che le persone possono scegliere di vivere la vita in modo consapevole, anche compiendo azioni che per alcuni possono essere moralmente riprovevoli, la cosa importante è che queste scelte non incidano sulla vita degli altri. Confido di catturare l’attenzione attraverso il videogame, che fa parte dell’universo giovanile, e a questo proposito tutte le riprese saranno realizzate con smartphone di ultima generazione che garantiscono uno standard di ripresa professionale ma hanno il vantaggio di poter utilizzare tecniche innovative e molto coinvolgenti».

Anche la musica ricoprirà un ruolo importante: oltre al compositore ravennate Marco Rosetti che firmerà la colonna sonora, ci sarà un giovane cantante rap, che è anche tra gli interpreti scelti, e che scriverà una canzone proprio per questi cortometraggi. Il film verrà promosso l’anno prossimo nelle scuole, in collaborazione con la polizia municipale, e da marzo il videogame sarà fruibile per tutti online e gratuitamente. «Confidiamo di avere una vasta platea – conclude Lamattina – e di sfruttare anche il valore cinematografico del prodotto, inviandolo nei festival di settore».    

In piazza per ricordare Giulia Cecchettin e dire no alla violenza sulle donne – FOTO

Manifestazione spontanea degli studenti a Ravenna

In tanti si sono ritrovati in piazza San Francesco, a Ravenna, per ricordare Giulia Cecchettin, la 22enne veneta trovata morta sabato in provincia di Pordenone, uccisa dall’ex fidanzato.

Un ritrovo spontaneo, organizzato per lunedì sera (20 novembre) da studenti ravennati per condannare la violenza di genere e ricordare le vittime dei femminicidi.

A dare il proprio supporto all’iniziativa anche il centro antiviolenza Linea Rosa.

Si ribalta autocisterna con acido solforico: chiusa l’A14 Dir, evacuata una famiglia

In arrivo vigili del fuoco da Marche e Lombardia

A14 Dir Cisterna

[AGGIORNAMENTO: la strada è stata riaperta]

Il raccordo autostradale A14 dir – in direzione Ravenna – è al momento (dalle ore 20.50 di lunedì 20 novembre) chiuso all’altezza di Bagnacavallo, dove il traffico viene fatto deviare. Non si sa quando potrà essere riaperta la strada.

La chiusura si è resa necessaria in seguito al ribaltamento, avvenuto al chilometro 16 + 300, di un’autocisterna da 28 metri cubi che trasportava acido solforico.

Sul posto i Vigili del fuoco, che gestiscono la situazione e attendono l’intervento dei nuclei Travasi di Marche e Lombardia.

A scopo precauzionale è stata fatta evacuare una famiglia composta da tre persone.

Cifra troppo bassa, nessuno vuole l’appalto della discarica: 57 lavoratori a rischio

Il 30 novembre scade il contratto tra Herambiente e la cooperativa Alice che non si è presentata alle due gare andate deserte, non vuole proroghe e ha inviato le lettere di licenziamento. L’impianto nel comune di Lugo seleziona e recupera i rifiuti di tutta la provincia

IMG Canvas Desktop Impianto Di Selezione E Recupero Di VoltanaIl nuovo appalto di Herambiente per la gestione della discarica di Voltana (Lugo) non interessa ad alcuna azienda, nemmeno a quella che ha l’appalto in scadenza. Due gare deserte di fila. La cifra messa a disposizione nel bando è ritenuta non sufficiente per gestire il sito dove avviene la selezione e il recupero dei rifiuti riciclabili di tutta la provincia di Ravenna, di Imola e parte della provincia di Ferrara. Al prossimo 30 novembre rischiano di restare senza lavoro quasi sessanta persone. La segnalazione è dei sindacati di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uil-Uiltrasporti.

Ai bandi di gara indetti ad agosto 2023 e ad ottobre 2023 non ha partecipato nessuno. Secondo la ricostruzione dei sindacati, la cooperativa Alice ritiene che, allo stato attuale, le linee non riuscirebbero a sostenere il carico di lavoro venuto a crearsi nel tempo, né attuando turni da 24 ore, né assumendo più lavoratori. Il sito internet di Herambiente parla di un impianto dotato di 4 linee di trattamento con una capacità di 90mila tonnellate annue. «Emergono due problematiche – scrivono i sindacati –, una relativa alla sostenibilità economica; l’altra di origine strutturale e logistica».

Il 30 novembre 2023 scadrà il contratto di appalto tra Alice e Herambiente. La coop, considerando il proprio stato di forte rimessa economica evidenziato ad Herambiente più volte, non ha intenzione di accettare proroghe. Si sta delineando uno scenario di estrema difficoltà, dove 45 dipendenti a tempo indeterminato, più altri 12 con contratto a termine, rischiano di non avere più un lavoro: Alice ha già inviato le lettere di licenziamento, ed in mancanza di una nuova azienda subentrante la continuità occupazionale cesserebbe, lasciando senza lavoro quasi 60 persone. «Inoltre si presenterebbero problematiche di igiene ambientale, in quanto l’impianto potrebbe smettere di funzionare con gravi conseguenze rispetto al riciclo dei materiali».

I sindacati hanno chiesto un incontro congiunto Herambiente e Alice ma la richiesta datata 13 novembre è ancora senza risposta.

Un traliccio di 90 metri è partito da Marina di Ravenna destinazione Argentina

Lo ha realizzato Rosetti Marino, impiegando 400 lavoratori

Foto Rosetti Marino

Ha lasciato ieri pomeriggio il cantiere Rosetti Marino di Marina di Ravenna una piattaforma a traliccio (il cosiddetto jacket) destinato al progetto Fenix, per l’estrazione di gas nell’offshore argentino, che sorgerà a 60 chilometri dall’arcipelago della Terra del Fuoco a una profondità di 70 metri.

A commissionare la struttura era stata l’anno scorso Total Austral.

Si tratta di un jacket alto 90 metri, dal peso 3mila tonnellate. Per la sua realizzazione hanno lavorato 400 persone. Rosetti Marino è tra le poche aziende al mondo in grado di costruire impianti del genere.

Nave Msf: 57 naufraghi a bordo, sbarco a Porto Corsini, procedure al Pala De Andrè

Attracco il 22 novembre, il sesto arrivo in un anno (341 persone finora). In provincia di Ravenna resteranno solo gli 11 minori non accompagnati

Le fasi del soccorso dei 57 migranti in una foto pubblicata da Msf su TwitterÈ confermato per le 12 del 22 novembre l’arrivo della nave Geo Barents della ong Medici senza frontiere (Msf) al porto di Ravenna con 57 naufraghi raccolti nel mare Mediterraneo. L’attracco è programmato alla stazione marittima di Porto Corsini, dove si è già conclusa la stagione delle crociere, ma le procedure sanitarie e di identificazione verranno fatte al Pala De Andrè dove i migranti saranno portati in autobus. Una volta completate le procedure, i migranti verranno distribuiti tra le province dell’Emilia-Romagna. Nel Ravennate resteranno solo gli undici minori non accompagnati di età tra 15 e 17 anni che andranno nell’ex caserma dei carabinieri a Santa Maria in Fabriago di Lugo gestita dal consorzio Solco. I 56 profughi raccolti dalla nave sono tutti maschi. La prefettura di Ravenna comunica che non sono segnalati casi critici a bordo eccetto 9 di scabbia già in trattamento.

Sarà il sesto sbarco di migranti a Ravenna (il primo fu il 31 dicembre 2022, in totale finora 341 persone), un porto che richiede in medi 4-6 giorni di navigazione dal centro del Mediterraneo dove solitamente avvengono i recuperi. Il governo italiano motiva la scelta dello scalo per distribuire sul territorio nazionale la gestione dell’accoglienza. I detrattori lo ritengono un metodo per tenere le Ong più a lungo lontane dallo specchio di mare dove si concentrano le traversate dei migranti.

Anche Msf, così come accaduto per le altre Ong, lamenta questo aspetto con un messaggio su Twitter: «Nonostante le condizioni meteorologiche nettamente peggiorate e la disponibilità di altri porti più vicini, le autorità italiane hanno designato Ravenna come luogo sicuro per la Geo Barents, costringendo i sopravvissuti e l’equipaggio a bordo a sopportare più di 4 giorni di navigazione difficile. Abbiamo richiesto un porto più vicino a causa delle avverse condizioni meteorologiche lungo il percorso, senza ricevere risposta. Rinnoviamo ancora una volta il nostro appello alle autorità italiane affinché pongano fine alla pratica dannosa di assegnare porti lontani che colpisce le imbarcazioni di soccorso».

A bordo della nave si trova anche una giornalista de Il Sole 24 Ore, Rosalba Reggio, che sta realizzando un reportage di una missione in mare. Un’operazione analoga a quella condotta da Luca Misculin de Il Post per realizzare il podcast “La Nave”.

Crisi del mercato di idrochinone e catecolo: cassa integrazione per 28 lavoratori

La decisione della Cfs Europe, in accordo con i sindacati: «13 settimane, augurandoci che possa esserci una ripresa»

Cfs Europe
Lo stabilimento di Cfs Europe

Venerdì 17 novembre si sono incontrate, nella sede di Ravenna di Confindustria, le segreterie territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, insieme alle Rsu di stabilimento, con la direzione aziendale di Cfs Europe. L’incontro si è reso necessario a seguito di altre riunioni che si sono tenute nei mesi precedenti ed è stato chiesto dalla direzione dell’azienda – si tratta della Camlin Fine Sciences, una public company quotata in India, con una sede appunto a Ravenna – per l’attivazione della cassa integrazione guadagni ordinaria.

L’azienda ha proposto l’adozione dell’ammortizzatore sociale, per 28 lavoratori (su una sessantina complessivi), come strumento per gestire la situazione di difficoltà che affronta a seguito del perdurare della crisi che il mercato dell’idrochinone e del catecolo stanno vivendo a partire dallo scorso luglio quando, in ragione anche degli importanti costi delle materie prime e dell’energia, ha ridotto la propria produzione.

Le produzioni di idrochinone e di catecolo vengono realizzate nell’impianto di trattamento dei difenoli che è stato di conseguenza messo al regime minimo da alcuni mesi, con rotazione del personale per lo smaltimento delle ferie accantonate.

«Da quanto comunicato dall’azienda, oggi il mercato mostra leggeri segnali di ripresa – commentano i sindacati – ma non ancora tali da consentire la ripresa della produzione che ci auguriamo possa avvenire nel giro di qualche mese. Su richiesta dell’azienda abbiamo firmato l’accordo di cassa integrazione per una durata di 13 settimane con decorrenza dal 20 novembre, garantendo comunque ai lavoratori coinvolti la piena retribuzione, l’anticipo salariale da parte di Cfs Europe e la maturazione dei ratei contrattuali. In questi mesi di difficoltà crediamo di avere svolto, con l’aiuto delle Rsu e con il sostegno di tutte le lavoratrici e lavoratori, un compito difficile ma che ha un unico obbiettivo: la massima tutela contrattuale possibile e la maggiore garanzia occupazionale. Tale lavoro ci vedrà coinvolti anche nei prossimi mesi, mantenendo alto il livello delle relazioni industriali con la direzione aziendale in un’ottica di massima collaborazione, in attesa che si possa uscire al più presto da questa difficilissima situazione in cui si trovano oggi i lavoratori e le lavoratrici di Cfs Europe».

Qualità della vita, Ravenna risale al 24esimo posto in Italia

Secondo l’indagine di “Italia Oggi” è però ultima tra le tre province romagnole

Piazza

Ravenna risale la classifica della Qualità della Vita e si piazza al 24esimo posto (rispetto al 28esimo del 2022). Ma ultima delle tre province romagnole, superata da Rimini (passata dal 37esimo al 21esimo posto) e staccata da Forlì-Cesena (15esima in italia, dal 25esimo posto dell’anno scorso). In Emilia-Romagna si vive peggio soltanto a Piacenza (46esimo posto) e Ferrara (48esima), mentre le province emiliane entrano nella top ten con Bologna (terza) e Parma (settima). La città in cui si vive meglio in Italia, invece, è Bolzano, seguita da Milano.

Sono i risultati dell’Indagine sulla qualità della vita di ItaliaOggi – Ital Communications, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, giunta alla 25ª edizione.

Le dimensioni analizzate sono: affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, popolazione, reati (Ravenna è sempre maglia nera per quanto riguarda i furti in abitazione), reddito e ricchezza (pesanti per Ravenna gli effetti dell’inflazione), sicurezza sociale, sistema salute, tempo libero.

In centinaia ancora fuori di casa a Faenza. A inizio anno il ponte provvisorio

Secondo i dati del Comune coinvolto più di un abitante su tre. Ecco i cantieri in partenza

Faenza (foto Marco Parollo)
Foto Marco Parollo

Sono stati stimati 60 milioni di euro di danni a beni pubblici a Faenza per le due alluvioni di maggio: 26 tra fabbricati, impianti sportivi, argini rotti e frane e 39 per strade chiuse oltre al Ponte delle Grazie, importantissimo collegamento viario, chiuso per danni strutturali.

Sul fronte dei privati, 22.827 gli abitanti coinvolti (3.379 minori) divisi in 10.647 nuclei familiari mentre 640 sono state le aziende colpite. Le richieste di verifica di stabilità di abitazioni private sono state in totale 1.321; 122 le inagibilità parziali, solo in alcune parti delle abitazioni, e 49 gli sgomberi totali, mentre 211 le persone evacuate con ordinanza del sindaco. 

A sei mesi dagli eventi alluvionali, secondo i dati in possesso dagli uffici comunali, tutte le strade e i collegamenti sono stati ripristinati. Rimane la criticità del Ponte delle Grazie, uno dei due che scavalcano in città il fiume Lamone. La soluzione provvisoria scelta dall’amministrazione è la posa di un manufatto prefabbricato di una campata unica di circa 70 metri tra piazza Lanzoni, nel Borgo, fino al parcheggio di via Renaccio, a poca distanza da quello attualmente chiuso. In questi giorni gli uffici tecnici del Comune si stanno confrontando con i colleghi della Regione per gli ultimi dettagli. Costo di questa operazione circa 800mila euro e il tutto potrebbe vedere la luce nei primissimi mesi del nuovo anno.

Incerto il destino del Ponte delle Grazie che però, notizia di qualche giorno fa, è stato inserito dalla struttura commissariale per la ricostruzione del generale Figliuolo, tra le opere da realizzare in massima urgenza, proprio per l’importanza che riveste per la viabilità cittadina. Il costo del rifacimento dell’impalcato, senza dover toccare i piloni di appoggio, si aggira attorno ai 4,5 milioni di euro.

Per quanto riguarda invece il tema delle abitazioni, delle 49 ordinanze di sgombero per problemi di staticità oggi 25 famiglie sono potute rientrare a casa, 3 le abitazioni ancora inagibili e 21 quelle che richiedono maggiori approfondimenti. Le persone inizialmente ospitate nelle strutture ricettive, a carico del Comune, erano 211. Per loro la situazione è in netto miglioramento. Oggi 80 le persone ancora ospiti nelle stanze dell’Hotel Cavallino e del B&B Hotel e qualcuno è ospite al monastero di Santa Chiara. A questi si devono aggiungere circa 850 famiglie faentine che per un altro trimestre hanno fatto richiesta di Cas (contributo di autonomo sostegno) e che dunque sono in affitto oppure ospiti da amici, ma di certo non ancora nelle proprie case.

Per quanto riguarda impianti ed edifici pubblici, si può dire che alla scuola Pirazzini, dove l’acqua ha invaso il piano terra, i lavori sono stati effettuati e l’attività è ricominciata regolarmente. La scuola materna Girasole, in via Calamelli, che ha ricevuto l’acqua sino a tre metri di altezza, è al momento chiusa e le attività sono state spostate nelle aule della scuola Tolosano. L’intenzione è di abbattere l’edificio e ricostruirlo completamente attraverso una Fondazione che si è detta disponibile a finanziare i costi. Al momento però non si sa quando potranno cominciare i lavori.

La scuola di musica comunale Sarti, invasa dall’acqua al piano terra, con circa 700mila euro di danni, ha portato al primo piano le aule e dopo la conta delle donazioni specifiche ci si appresta a far partire il cantiere per il ripristino. La Biblioteca Manfrediana, invasa dal fango al piano terra dove sono andati distrutti migliaia di volumi, è stata al centro di alcune importanti donazioni. In questi giorni si sta decidendo sui tempi del cantiere. 

Completamente distrutta la palestra Lucchesi, centro della lotta nazionale. Anche per la Lucchesi tante le donazioni specifiche e i lavori di ripristino sono attesi per gennaio; nel frattempo alcuni ambienti sono stati ripuliti e accolgono gli atleti. Nella Palestra Ivo Badiali di corso Garibaldi invece, già al centro di un finanziamento Pnrr, sono partiti interventi per 300mila euro donati dal Conad per rifare impianti e il parquet.

Per quanto riguarda gli scarichi fognari, mentre sono in dirittura di arrivo gli interventi di Hera per le condutture a fiume, la multiservizi ha effettuato lavori negli scarichi bianchi e neri in via Cimatti e nelle traverse e, sull’altro lato del fiume Lamone, tra via Renaccio e via Lapi.

Per quanto riguarda la sicurezza idraulica invece la Regione è intervenuta per chiudere le rotte degli argini in via San Giovanni Verità, all’Orto Bertoni, in via Fratelli Bandiera. In questi giorni si sta lavorando in via Renaccio per realizzare il muro di contenimento abbattuto nell’alluvione del 16 e 17 maggio. Il nuovo manufatto avrà una lunghezza totale di circa 500 metri con fondamenta e alto circa 2 metri. Nel frattempo si sta lavorando per chiudere le fessurazioni nell’argine del Lamone in via Cimatti e tra il ponte della ferrovia verso la località Formellino.

Casa, compravendite in calo del 15 percento rispetto al 2022 in provincia

Il nuovo rapporto immobiliare Fimaa evidenzia una battuta d’arresto dopo i record degli anni scorsi: «Pesano l’elevato costo del denaro, il rialzo dei tassi di mutui e finanziamenti e la mancanza di immobili sul mercato»

Mercato Immobiliare

A Ravenna, al 30 giugno scorso si sono registrate circa 200 compravendite abitative in meno rispetto ai primi sei mesi del 2022 (-12,1%): nel primo trimestre dell’anno si era registrata ancora una crescita percentuale tendenziale dell’1,2%; ma è nel secondo che la riduzione si è manifestata (-22,1% sullo stesso periodo del 2022). Per i comuni della provincia si è registrata una riduzione percentuale tendenziale del 6,7% già nei primi 3 mesi del 2023 e, nei successivi tre mesi, il decremento percentuale è stato del 19,3%, con 250 compravendite in meno nel Cervese e meno 470 nelle zone collinari circostanti.

Si tratta dei dati del Rapporto 2023 del mercato immobiliare a Ravenna e provincia, realizzato dal sindacato provinciale Fimaa Ravenna e da Confcommercio.

«I record che hanno contrassegnato il numero di scambi di abitazioni a Ravenna e provincia tra il 2015 ed il 2022, con un tasso di incremento medio annuo superiore agli 11 punti percentuali (tanto nella città, quanto nei comuni della provincia), lasciano il posto, nel primo semestre 2023, ad una fisiologica battuta di arresto, aggravata dalle negatività nelle aspettative economiche che l’alluvione dello scorso maggio ha portato con sé» ha sottolineato Stefano Stanzani, docente all’Università di Bologna.

Secondo le stime, il rallentamento nel numero di compravendite immobiliari evidenziato dalle statistiche ufficiali è imputabile al rialzo dei tassi di interesse sui mutui e dai costi di ristrutturazione elevati, anche a causa dei meccanismi innescati dal superbonus del 110 percento. Un altro fattore determinante sembra essere dettato dalla situazione economica internazionale: l’abbassamento del reddito lordo, l’aumento di inflazione e costo del denaro aumentano la propensione al risparmio. Seguono i timori per la direttiva sull’efficientamento energetico e la calamità dell’alluvione che hanno compromesso l’intenzione di acquistare, restando in attesa di momenti con maggiore stabilità. Per questo, verosimilmente, per la fine anno, il livello delle compravendite abitative in provincia si potrebbe attestare ad un migliaio in meno di quelle fatte registrare nel 2022 (-15,2%).

Gli associati Fimaa della provincia di Ravenna vogliono comunque puntualizzare che non mancano elementi congiunturali positivi, testimoniati anche da un numero di scambi del primo semestre 2023 preceduto soltanto dai livelli 2021 e 2022 negli ultimi 13 anni. Il  mercato locativo resiste attribuendo all’acquisto di case (anche turistiche) sia un valore di investimento sia di riparo (almeno parziale) dall’inflazione. A spingere il settore i bonus per i giovani under 36 e le esigenze fisiologiche di cambiare o acquistare casa (una delle spinte principali al mercato dopo il periodo Covid, dove i cittadini hanno riscoperto le loro abitazioni, maturando nuove esigenze e il desiderio di spazi più ampi, giardini e terrazzi).

Entro fine anno la variazione dei prezzi di vendita sul territorio dovrebbe infatti registrare un aumento nominale dell’1,8% per Ravenna, con cali nelle macroaree provinciali segnate dall’alluvione dello scorso maggio (-1,4% nell’Alta pianura del Lamone; -1,2% nella Bassa Romagna; -1,3% nella Collina del Senio e del Lamone; -1 % per il complesso dei comuni minori della provincia). Attualmente in provincia il prezzo di vendita medio (residenziale nuovo o ristrutturato) per metro quadrato raggiunge i suoi picchi in centro storico di Ravenna (2.800/3.400 euro), Quartiere San Biagio (2.500/3,200), Quartiere San Rocco (2.500/3.200) Cervia (2.800/5ooo), Marina di Ravenna (2.050/3.150) Lido di Savio (2.200/3.400)

Per quello che riguarda il mercato della locazione, le statistiche provinciali sono in accordo con quanto registrato a livello nazionale. Rispetto ai primi 4 mesi del 2023, si evidenzia una domanda in ulteriore rafforzamento, fronteggiata da una riduzione dell’offerta, una riduzione dei contratti e un aumento dei canoni.

«La richiesta di abitazioni – ha sottolineato Ivano Venturini Presidente Fimaa Confcommercio provincia di Ravenna ed Emilia-Romagna – continua ad esserci e continuerà anche nei prossimi anni. Abbiamo un portafoglio di immobili usati in vendita, che dopo due anni, direi tre anni molto performanti, si è molto ridotto, a fronte di una richiesta di acquisto ancora alta. E questo fa si che i prezzi tengano e in alcuni casi ci sia anche un leggero rialzo».

Per gli ultimi quattro mesi dell’anno le aspettative degli operatori della provincia di Ravenna sono improntate sulla stabilità delle variazioni del numero di contratti di locazione per quanto riguarda tutte le tipologie considerate, con giudizi peggiori per quanto attiene le locazioni ordinarie, dove le aspettative si ripartiscono tra stabilità e diminuzione; migliori per le locazioni studenti dove il 16,7% del panel ipotizza aumenti.

Anche nel caso delle vendite di immobili in costruzione la domanda è superiore all’offerta. Secondo i dati dell’associazione, l’attivazione del superbonus 110 ha fatto sì che la maggior parte delle ditte si impegnasse maggiormente per soddisfare le richieste di privati (in modo tale da avere ricavi sicuri secondo prezzi di listino), e che relativamente poche imprese edili iniziassero a  costruire e ad immettere sul mercato immobili nuovi. Questi immobili hanno prezzi nettamente superiori all’usato, ma i clienti, storicamente refrattari a comprare sulla carta, adesso spesso li preferiscono per diversi motivi, come le elevate prestazioni energetiche e antisismiche, la garanzia di vedersi consegnare un immobile terminato senza nessun problema relativo alla gestione dei lavori e della ristrutturazione e l’applicazione di garanzie fideiussore per pagamenti ed eventuali problemi futuri dell’immobile.

Inoltre, la rigenerazione energetica potrebbe da un lato dare nuovi impulsi al mercato delle compravendite, dall’altro per offrire opportunità lavorative al comparto dell’edilizia. Senza contare che il miglioramento degli immobili già esistenti in quartieri in cui è presente una rete di servizi pubblici (strade, mezzi pubblici, ospedali, scuole) evita la creazione di cattedrali nel deserto e di non consumare altro terreno libero (consumo del suolo).

«Non posso che esprimere il mio giudizio positivo sull’anno 2023, aggiungo che contrariamente a chi vede un po’ di negatività per l’anno prossimo alle porte faccio presente che i valori immobiliari dal post-covid si sono incrementati senza eccedere troppo e tengono ancora bene, soprattutto negli immobili recenti – ha detto Pierluigi Fabbri, Presidente Fimaa Confcommercio Ravenna -. Sicuramente all’orizzonte non si scorge un boom immobiliare, ma il futuro lo vediamo fiduciosamente roseo, dopo la pandemia abbiamo avuto due anni eccezionali come crescita di compravendite, il trend è rientrato quest’anno in ambiti più normali, molti però sono i motivi che avrebbero potuto screditare fortemente l’investimento immobiliare, questo invece non è avvenuto, anzi tutt’altro».

Il Ravenna vince ancora e mantiene la testa della classifica

Giallorossi nuovamente vincenti davanti ai propri tifosi, un successo netto contro un Mezzolara che nel primo tempo viene perforato 4 volte da Tirelli e compagni

Schermata 2023 11 19 Alle 21.11.09Ravenna che mantiene la vetta e conferma come il Benelli sia un campo dove sarà dura per tutti strappare punti.

Per la gara contro gli emiliani Gadda conferma Sabbatani in attacco e rispolvera Mancini sull’out destro con Agnelli che arretra a fare il terzo centrale insieme ad Esposito e Gobbo in sostituzione dello squalificato Magnanini.

Ravenna che al primo affondo passa, incursione di Campagna sulla destra che ha il tempo di alzare la testa e vedere il rimorchio di Marino che controlla e trova il tunnel giusto in mezzo ad una selva di gambe a difesa della porta di Malagoli. Ma il Mezzolara la pareggia subito con Fogli, che su un traversone dalla corsia mancina salta più in alto di tutti. Il pareggio degli ospiti però è un fuoco di paglia ed i giallorossi trovano dopo solo due minuti il nuovo vantaggio.

Corner battuto come sempre magistralmente da Nappello sul quale arriva la girata di Esposito, palla che sbatte sulla traversa ed arriva sui piedi di Rrapaj che insacca senza indugi e va ad esultare sotto la Mero. La fame è la caratteristica chiave del Ravenna ed i leoni bizantini non sono sazi dopo il vantaggio. È di nuovo Campagna al 23’ a servire un cross al bacio sul secondo palo sul quale incorna di prepotenza Tirelli il gol del 3-1. Il Mezzolara fatica a trovare spazio ed il Ravenna nella prima frazione è quasi perfetto, il pressing offensivo degli attaccanti giallorossi manda in tilt il tentativo di partire dal basso degli emiliani e Tirelli è il più lesto di tutti a rubare palla a Malagoli e depositare in rete il settimo gol personale di questo avvio di stagione sfolgorante. Non siamo neanche al 40’ e la partita è già in ghiaccio per il Ravenna.

Nella ripresa l’ardore dei giallorossi si trasforma in una sapiente gestione del possesso e nel limitare al massimo le scorribande ospiti che ci provano con un paio di velleitarie conclusioni dal limite. Nel finale due belle occasioni per arrotondare, prima con una fuga di Varriale, che prova con un coast to coast a trovare la gioia personale, prima di venire contratto da Chelli, poi con la conclusione dal limite di Sare, che trova Malagoli attento a salvare i suoi in angolo.

Giallorossi che con questa quinta sinfonia casalinga si dimostrano degni padroni della vetta della classifica ma le inseguitrici non mollano un centimetro, il morale però è giustamente alto per gli uomini di Gadda che domenica saranno impegnati in un imperdibile derby al Morgagni contro il Forlì.

IL TABELLINO

RAVENNA FC – MEZZOLARA 4-1

Marcatori: 6’ Marino (r), 11’ Fogli (m), 13’ Rrapaj (r), 23’, 38’ Tirelli (r)

RAVENNA FC: Cordaro, Gobbo, Marino (73’ Calandrini), Tirelli (80’ Vinci), Campagna (77’ Sare), Sabbatani (60’ Varriale), Nappello, Rrapaj (31’ Alluci), Mancini, Esposito, Agnelli. A disposizione: Rossi, Spezzano, Zattini, Boccardi. Allenatore: Massimo Gadda

MEZZOLARA: Malagoli, Cavina, Chelli, Landi, Vecchio (46’ Catozzo), De Meio (80’ Pecchia) ,  Corsi (65’ Bovo), Fini, Fogli, Muro (56’ Benedettini), Alessandrini (73’ D’Elia). A disposizione: Bisazza, Pecchia, Pellielo, Russo, Vassallo. Allenatore: Michele Nesi

Ammoniti: Sabbatani, De Meio, Fini, Fogl

Fry e Franco dei Modena City Ramblers al Classis per la rassegna “I MalfAttori”

Appuntamento al museo per la presentazione dei due libri degli artisti, tra storie, aneddoti sulla band e musica popolare

Foto1 Francesco Frey Moneti
Francesco “Fry” Moneti

I “MalFattori” tornano al Museo Classis con i Modena City Ramblers. L’appuntamento è mercoledì 22 novembre, alle ore 18.30 al Museo Classis Ravenna, dove l’Associazione degli Amici di RavennAntica, in collaborazione con Fondazione RavennAntica, ospita un appuntamentodal titolo Vite sul palco; Fry e Franco dei Modena City Ramblers tra musiche storie e libri.

Durante la serata Francesco Fry Moneti e Franco D’Aniello, insieme ad Ilaria Cerioli, presenteranno due libri: In un elaborato impeto d’ira,la vita romanzata della vita e delle disavventure di un turnista musicale nelle produzioni musicali, ideato dalla penna di Fry Moneti e Alla meta arriviamo cantando. Le storie, i viaggi, la musica dei Modena City Ramblers,di Franco D’Aniello, la storia di un gruppo musicale che si è intrecciato con l’esistenza di chi negli anni Novanta aveva venti o trent’anni.

Attraverso la voce e i racconti dei due artisti, verranno ripercorse le tante esperienze e le tante storie sul mondo della musica, tra aneddoti veritieri e storie romanzate. A seguire, Moneti e D’Aniello, in collaborazione con Raffaele del Prete e Domenico Ponzo dei Mosilicata, suoneranno brani di musica popolare.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Per informazioni: 0544-473717 o infoamici@ravennantica.org 

Foto2 Franco D'Aniello
Franco D’Aniello

 

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