domenica
27 Luglio 2025

Yuri Ancarani presenta il suo ultimo film sulle cause della violenza sulle donne

Al cinema Mariani di Ravenna

Yuri Ancarani Festival Venezia
Yuri Ancarani all’ultimo Festival di Venezia

Yuri Ancarani sarà ospite stasera – giovedì 16 novembre alle 21 – al cinema Mariani di Ravenna per presentare il suo ultimo film Il popolo delle donne, in concorso al Festival del Cinema di Venezia 2023 nell’ambito delle Giornate degli Autori.

Il film è stato presentato in anteprima in occasione della mostra monografica dell’artista “Lascia stare i sogni” (citazione di un dialogo del protagonista del precedente Atlantide), tenutasi al Padiglione d’arte contemporanea di Milano dal 4 aprile all’11 giugno. L’opera è valsa ad Ancarani il premio Acacia 2023.

Il regista ravennate torna in città e accompagnerà il pubblico nella visione di un film sul dramma della violenza delle donne. Il film-documentario è ambientato a Milano, Università Statale degli Studi. Nel giardino del cortile della Legnaia, seduta dietro una cattedra collocata sul prato, che si fa teatro pubblico, la psicanalista Marina Valcarenghi offre una dissertazione sulle cause della violenza sulle donne e le possibilità di contrastarla.

La proiezione si inserisce all’interno della rassegna “Finalmente è giovedì” che è organizzata da Cinemaincentro e dal circolo Sogni Antonio Ricci in collaborazione con il Comune di Ravenna. Info e prenotazioni su www.cinemaincentro.com. Oppure 0544 37148 (negli orari di apertura della sala).

Nuovi ritardi all’ex caserma: previsto per il 2021, il parco sarà pronto nel 2024

Il ritrovamento di due cisterne di oli pesanti ha richiesto una bonifica che ha portato il costo da 3 a 3,5 milioni di euro

Excaserma
Una foto dei lavori all’ex caserma

Quando cominciarono le prime demolizioni nell’autunno del 2020 si prevedeva di completare i lavori per l’estate 2021 e invece l’ultimo aggiornamento dice che il parco verde nell’ex caserma Alighieri di Ravenna, tra le vie Port’Aurea e Nino Bixio, sarà pronto (forse) tra primavera e estate 2024.

L’intervento sarebbe dovuto durare pochi mesi perché consisteva nella demolizione di vecchi edifici un tempo militari (ora il comparto è di proprietà del Comune che sta eseguendo le opere) per fare spazio alla piantumazione di verde e orti. Il ritrovamento di due vecchie cisterne sotterranee non segnalate sulle documentazioni ha complicato tutto. Contenenti oli pesanti, è stato necessario eseguire analisi e i tempi di Arpae sono stati particolarmente lunghi.

I lavori per la trasformazione della caserma in parco sono già completati. Ora si devono eseguire quelli di bonifica delle cisterne per un costo di 490mila euro: pulizia dell’area e rimozione del terreno fino a una profondità di 50 centimetri. La spesa di bonifica si aggiunge ai tre milioni di euro per creare il parco (1,5 dal Comune e 1,5 dalla Regione).

Le principali lavorazioni eseguite finora hanno riguardato la demolizione di gran parte degli edifici incongrui presenti nell’area, la rimozione dell’asfalto delle pavimentazioni, lo scavo di sbancamento del terreno, la predisposizione e realizzazione degli impianti tecnologici necessari (illuminazione pubblica, fognature, allacciamenti pubblici, servizi) nonché la realizzazione parziale dei percorsi viabili e dell’apporto di terreno vegetale.

Antimafia, sequestrati 11 immobili, due terreni e 94 automezzi a un pregiudicato

Per un valore complessivo di circa 1 milione di euro. L’uomo ha operato per anni sul territorio provinciale

Foto GdF Lugo

Sequestrati dalla Guardia di Finanza 11 immobili, due terreni, 94 automezzi e il complesso aziendale di una società commerciale nei confronti di un pluripregiudicato operante da anni su tutto il territorio provinciale.

Il provvedimento è stato preso dal tribunale di Bologna che, su proposta della Procura della Repubblica di Ravenna, ha disposto il sequestro di numerosi beni per un valore complessivo di circa 1 milione di euro.

L’uomo è stato qualificato come soggetto “socialmente pericoloso” dall’autorità giudiziaria poiché gravato da reiterate condanne per furto, ricettazione e frode fiscale, per le quali risulta attualmente in stato di detenzione, nonché da diversi carichi giudiziari ancora pendenti per truffa, rapina e, ancora, ricettazione e frode fiscale, tenendo condotte illecite anche come amministratore – di fatto e di diritto – di società commerciali.

Allo stesso tempo, gli inquirenti si sono resi conto di come negli anni sia riuscito ad accumulare beni in misura sproporzionata rispetto agli irrisori redditi dichiarati, il cui possesso, in assenza di valide giustificazioni, ha consentito l’applicazione delle speciali misure ablative della normativa antimafia.

Sono stati ricondotti al pregiudicato anche beni che – allo scopo di evitare l’applicazione proprio di tale normativa – lo stesso aveva ceduto alla propria consorte – anche lei destinataria del provvedimento quale “terzo interessato”.

I sequestri non sono ancora definitivi e l’accusato potrà ancora fare valere i propri diritti per tentare di annullarli.

Banham “on the road” e la scienza mitologica del moderno

Conferenza a Cervia, il 16 novembre, sulla figura e l’opera dell’inventivo critico d’arte e storico dell’architettura inglese. Relatore il prof. Guglielmo Bilancioni

Reyner Banham
Reyner Banham in sella alla sua “Moulton bike” nel deserto del Mojave (California)

Giovedì 16 novembre (dalle ore 18), nello Showroom Cila-Cicai di Cervia (via Ospedale 15). si tiene una conferenza di architettura, a cura di SeDici Archittettura-Reclam  (in collaborazione con Casa Premium online) e con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Ravenna, anche i fini dei crediti formativi professionali. Si tratta di un doppio incontro: “Banham on the road”, con relatore Guglielmo Bilancioni, e “Architetture di provincia”, a cura di Nuovostudio di Ravenna.
Pubblichiamo di seguito l’intervento del prof. Bilancioni sull’opera visionaria di Reyner Banham di cui tratterà in apertura della conferenza.

«La immaginazione di Reyner Banham (Norwich, 1922 – Londra, 1988) si forma alla confluenza di visione, intuizione e interpretazione, che divengono una cosa sola. Il suo è un metodo iconologico fondato su analogia e comparazione di materiali eterogenei, che si potrebbero definire dinamogrammi, carichi di energia e in reciproca relazione. Tecnica e deserti sono una cosa sola nel prestigio dell’immagine, nel rovesciamento dialettico che Banham opera di continuo, fra meraviglia ed estasi, stupore e interpretazione. La sua critica è euristica descrizione dell’ardore-consumo, festa e viaggio, danza della totalità, dove tutto è dappertutto, con uno stile spettacolare sempre oscillante fra accademico e pop, e capace di orchestrare le analogie.

Cadillac Eldorado (1959)
Cadillac Eldorado Convertible, 1959

In tutti i suoi saggi Banham celebra la Sovranità del transitorio, nel trionfo dell’istante, come in un’auto che sfreccia. L’estetica della macchina, unhouse e automobile, di matrice futurista, diviene immagine della tecnica, il cui motore immobile è il desiderio che genera quanto è iconico e consumabile, disposable, expendable: impermanente è l’automobile che, in velocità, muta il suo modello ogni anno.
Con una sensibilità acutissima capace sempre di una interpretazione fulminante, Banham ama sorprendersi più che sorprendere e ama distinguere più che distinguersi. Illuminazione profana e transvalutazione di tutti i valori: insolente il maggiolino Volkswagen, atavica la sua Moulton bike.
Nella tensione dialettica fra stile e tecnica, Banham celebra, in congiunzione, la Dynamis del profanodi Walter Benjamin e la sontuosità di ciò che è dimesso di Simone Weil.
Banham on the road ha fondato una Scienza mitologica del moderno».

 

Lido Adriano, al via i lavori di riqualificazione di piazza Vivaldi

Investimento da 770mila euro. L’obiettivo è trasformarla in «un luogo culturale in grado di accogliere spettacoli»

Rendering Piazza VivaldiInizieranno lunedì 20 novembre i lavori di riqualificazione di piazza Vivaldi a Lido Adriano del valore complessivo di 770mila euro che saranno interamente finanziati dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Il progetto ha l’obiettivo di trasformare la piazza, di circa 2.600 metri quadri, punto nodale tra viale Virgilio e il lungomare viale Petrarca, ora sostanzialmente un parcheggio con pavimentazione in asfalto, in «un luogo culturale in grado di accogliere spettacoli musicali e teatrali».

La pavimentazione sarà in pietra naturale per dare continuità al porfido esistente del marciapiede del lungomare, ma con una propria identità, dal momento che verrà “alzata” rispetto alla quota dello stesso marciapiede. Il sistema strada-piazza sarà in grado di essere percepito come luogo centrale con il nuovo palco per i concerti, la zona di relax e occasioni di aggregazione lato mare dove potranno essere ospitati conferenze, proiezioni all’aperto, mercatini e ogni altra iniziativa ricreativa.

La riqualificazione – si legge in una nota del Comune di Ravenna – punta all’attuazione di un progetto di arredo urbano che coniughi nuove tecnologie e aspetti normativi e sia in grado di durare nel tempo.

È prevista la completa realizzazione della fondazione e della relativa sovrastruttura per la nuova pavimentazione adibita d’estate a spettacoli e utilizzabile per l’eventuale stallo dei veicoli su ruote, il mantenimento dei filari di pini, evidenziando con cambi di materiale o differente posa “a scacchiera” per delimitare gli spazi fruibili dai visitatori e dagli spettatori e rafforzare l’idea di ricucitura tra la cittadina e l’arenile. Saranno utilizzate la pietra di Lessinia bianca, compatta, di pregio e resistente alle intemperie per i percorsi della piazza e la pietra di Luserna, duttile, resistente ai carichi e non deteriorabile. Saranno realizzati percorsi tattili ponendo attenzione ad ampliare il più possibile l’accessibilità tramite pavimentazione in pvc e mappa tattile su leggio.

Fra la nuova piazza ripavimentata e il parcheggio esistente verrà ampliata la fascia verde con la creazione di “microparchi”, con pavimentazione drenante color legno e panche da lettura; questa zona sarà caratterizzata da maggiore privacy e potrà essere fruita dai visitatori per la lettura e il refrigerio all’ombra dei pini.

Nei micro-parchi saranno disponibili 12 sedute. Nel marciapiede in porfido, che circoscrive la piazza sui due lati verso la strada, in sostituzione delle panchine esistenti, verranno posizionate 12 panche a forma di parallelepipedo con finitura sabbiata e piano di seduta bocciardato in granito bianco.

Il palco fisso avrà le dimensioni di 12,80 per 9,40 metri e altezza di circa 1metro e 30 centimetri. I gradoni, che permettono di salire sul palco, sia di fronte sia di lato, saranno rivestiti in pietra per dare uniformità alla piazza.

Il restyling prevede anche la sostituzione dei pali dell’illuminazione disposti sui lati con design moderno e tecnologia a led, oltre all’eliminazione del faro centrale.

Prostituzione al centro massaggi: i carabinieri chiudono un locale di Ravenna

In circonvallazione al Molino. Denunciata per favoreggiamento la titolare

Salone Massaggi Prostituzione

I carabinieri, dopo un mese di controlli e accertamenti, hanno chiuso un centro massaggi di Ravenna – in circonvallazione al Molino – al cui interno venivano in realtà offerte prestazioni sessuali a pagamento.

Le attività di indagine sono partite alcune segnalazioni pervenute al 112 da parte di cittadini che avevano notato un anomalo flusso di avventori durante tutto l’arco della giornata.

Una cinquantaduenne di origine asiatica è stata denunciata per il reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. La stessa, da alcune settimane, secondo i carabinieri stava gestendo in realtà un luogo di prostituzione, ben mascherato da centro massaggi, pubblicizzandone l’illecita attività su diversi siti internet di incontri, in cui comparivano immagini di ragazze da contattare per concordare la tipologia delle prestazioni sessuali e il relativo tariffario.

Il blitz è scattato verso mezzogiorno di venerdì 10 novembre, quando i carabinieri della stazione di via Alberoni, a seguito dell’ennesimo ingresso di un cliente, sono entrati sorprendendo in flagranza la donna, che aveva appena ricevuto un compenso in denaro per la prestazione sessuale fornita da una sua connazionale dipendente.

Al termine della perquisizione, i militari hanno trovato ulteriore materiale utile per le indagini, sottoponendo a sequestro penale il centro, cosi come disposto dalla Procura della Repubblica di Ravenna.

I sindacati dopo l’incidente mortale: «Pericolosi i lavori in appalto e subappalto»

La vittima è il 59enne Stefano Poletti, dipendente di un’azienda associata al Consar. Cgil, Cisl e Uil chiedono l’apertura di un tavolo

Polo Chimico Ravenna Petrolchimico

Cgil, Cisl, Uil in una nota inviata alla stampa «piangono l’ennesima vittima sul lavoro in provincia di Ravenna». Si tratta dell’incidente mortale avvenuto nella giornata di ieri (14 novembre) all’interno di un cantiere nel polo chimico in un’area in uso ad Acmar. «In questo momento di grandissimo dolore, i sindacati esprimono le più sentite condoglianze e la propria vicinanza ai familiari della vittima».

La vittima era Stefano Poletti, 59enne di San Bartolo, dipendente della Raccagni srl – scrive oggi il Carlino Ravenna -, associata al Consar, che aveva avuto in subappalto i lavori.

«La dinamica dell’accaduto – continua la nota dei sindacati – sembra, ancora una volta, confermare la pericolosità della pratica dei lavori in appalto e in subappalto, verso la quale tra l’altro l’attuale governo ha introdotto una serie di deregolamentazioni che hanno ulteriormente indebolito le già precarie garanzie di sicurezza. Per questo Cgil, Cisl, Uil della provincia di Ravenna sollecitano nuovamente l’apertura di un tavolo per la stesura di un protocollo sugli appalti privati, così come previsto dal Patto territoriale di comunità per la prevenzione degli infortuni, la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e la legalità sottoscritto in Prefettura il 29 luglio 2022».

Rigassificatore operativo nel 2025. Cantieri da 300 milioni per le aziende locali

È in corso la stesura del metanodotto da 32 km attorno alla città di Ravenna per il rigassificatore: 1.200 persone impiegati per i cantieri nel picco di attività. La nave Bw Singapore si trova Egitto e verrà modificata a Dubai. Il primo anno di esercizio non ci sarà la diga protettiva: in caso di maltempo verrà disormeggiata dalla piattaforma a 8,5 km da Punta Marina

 NGL5622Per la realizzazione del rigassificatore in mare al largo di Punta Marina sono stati assegnati contratti a imprese del territorio ravennate per un valore di 300 milioni di euro su un investimento totale di Snam di un miliardo (di cui 500 milioni per l’acquisto della nave Bw Singapore che sarà ormeggiata a una piattaforma a 8,5 km dalla costa). Vanno inoltre conteggiati interventi di compensazione del valore di 10 milioni di euro e interventi di mitigazione del valore di 15 milioni. 

I cantieri per la realizzazione delle opere a terra (principalmente un metanodotto del diametro di 90 cm per una lunghezza di 32 km che aggira la città a sud) sono cominciati lo scorso giugno e attualmente coinvolgono circa 850 persone, che diventeranno 1.200 al picco dei attività. La conclusione delle opere è prevista per dicembre 2024 e l’impianto entrerà in esercizio nel corso del primo trimestre 2025 con una capacità potenziale di 5 miliardi di metri cubi all’anno, equivalenti a circa un dodicesimo del consumo nazionale stimato per tutto il 2023.

Il riepilogo dei numeri del progetto, nato a febbraio 2022 su iniziativa del governo Draghi, emerge dall’incontro con la stampa che si è svolto oggi, 14 novembre, in municipio a Ravenna.

La nave rigassificatrice, nota anche con la sigla Fsru, attualmente è  operativa in Egitto nel porto di Ain Sokhna. È lunga 292 metri, il triplo di piazza del Popolo a Ravenna. L’equipaggio a bordo, una volta operativa a Punta Marina, sarà di sessanta persone. Sarà necessario aumentare anche il personale dei servizi tecnico-nautici come ormeggio e rimorchio.

Entro fine anno la Bw Singapore raggiungerà un cantiere navale a Dubai per i lavori di adeguamento, tra cui l’installazione delle caldaie per il riscaldamento dell’acqua di mare che verrà utilizzata per trasformare il gas allo stato liquido trasportato dalle navi in gas allo stato aeriforme immesso nella rete nazionale del metano.

La scelta di installare i moduli per il riscaldamento dell’acqua di mare è stata presa in un momento successivo al rilascio delle autorizzazioni con una variazione al progetto che ha avuto l’approvazione delle autorità.

L’ingegnere Massimo Derchi,  direttore operativo di Snam, ha spiegato così la decisione: «La nave era predisposta ma si tratta di un costo aggiuntivo che avremmo risparmiato volentieri se i dati storici delle temperature del mare ci avessero mostrato che non era necessario. Abbiamo esaminato i dati e verificato che è necessario il riscaldamento».

Derchi ha inoltre spiegato anche che la costruzione della diga foranea in cassoni prefabbricati a protezione della nave comincerà dopo l’entrata in esercizio dell’impianto. «Ci vorrà un anno per il completamento e questo significa che durante questo periodo in caso di condizioni meteo avverse verrà disormeggiata dalla piattaforma».

Si accende “Sfinge”: famiglie e imprese possono richiedere i contributi al Governo

Dal 15 novembre sulla piattaforma informatica realizzata in collaborazione con la Regione

Alluvione

Dalle ore 15 di domani, 15 novembre, famiglie e imprese potranno richiedere il contributo per i danni causati dalle alluvioni che a maggio hanno colpito l’Emilia-Romagna.

Sarà infatti attiva la piattaforma informatica “Sfinge alluvione 2023”, versione aggiornata di quella voluta e realizzata dalla Regione nel 2012 per i danni dovuti al sisma in Emilia.

È infatti frutto della collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna e la Struttura commissariale per la Ricostruzione ed è stata riconfigurata sulla base dei parametri e requisiti indicati nelle ordinanze  firmate dal Commissario straordinario per l’alluvione, il generale Francesco Paolo Figliuolo, d’intesa col presidente Stefano Bonaccini che riveste il ruolo di subcommissario: la numero 11/2023 che indica le modalità da seguire per le domande provenienti alle attività produttive e la 14/2023 dedicata a quelle per cittadini e famiglie.

La quantificazione del danno subito, ma soprattutto il nesso di casualità tra il danno e gli eventi calamitosi dovrà essere giustificato tramite perizia asseverata o, a seconda dei casi, tramite perizia giurata, utilizzando l’apposito modello riportato negli allegati delle ordinanze, e dovrà essere redatta da un tecnico abilitato, iscritto a un Ordine o a un Collegio, privo di interessi comuni con il committente.

Ciò che sarà riconosciuto è indicato dettagliatamente nelle singole ordinanze commissariali: sul sito della struttura commissariale (https://commissari.gov.it/alluvionecentronord2023/) a breve saranno anche disponibili domande e risposte (Faq) illustrative, nelle quali si troveranno anche casi particolari e le risposte ai quesiti e dubbi più frequenti.

Per accedere a “Sfinge Alluvione 2023” occorre avere l’accreditamento digitale (Spid, Carta di Identità Elettronica o Carta Nazionale Servizi) e possedere un indirizzo di posta certificata (Pec).

Come presentare la domanda
La domanda per ottenere i rimborsi deve essere presentata dagli interessati o da un loro delegato munito di procura speciale solo tramite la piattaforma informatica dedicata. Alla domanda dovranno essere allegati obbligatoriamente i documenti: scheda di rilevazione dei danni, redatta da un professionista abilitato, secondo lo schema riportato negli allegati; perizia tecnica asseverata o giurata rilasciata da un professionista abilitato; progetto degli interventi proposti, con l’indicazione degli interventi di ricostruzione, di ripristino e di riparazione necessari, corredati da computo metrico estimativo, da cui risulti l’entità del contributo richiesto.

Il link d’accesso alla piattaforma, così come le informazioni via via che saranno aggiornate, si troverà anche sul portale della Regione Emilia-Romagna (https://www.regione.emilia-romagna.it/)  e nella sezione ‘Misure di sostegno’ del sito dedicato all’alluvione: https://www.regione.emilia-romagna.it/alluvione/aiuti

Frontale sulla circonvallazione di Faenza: muore un medico in pensione

La vittima è un 76enne che ha lavorato nell’ospedale manfredo

Un medico in pensione è morto in un incidente avvenuto nella tarda mattinata di oggi (14 novembre) a Faenza, sulla circonvallazione di viale Assirelli.

Gaetano Paolo CaprioL’uomo – Gaetano Paolo Caprio, 76enne residente a Lugo ma noto per aver lavorato all’ospedale di Faenza – si trovava alla guida della sua Volkswagen T-Roc quando, per cause in corso di accertamento, si è scontrato frontalmente con un Suv che stava sopraggiungendo dalla direzione opposta, guidato da un 54enne di Solarolo, ricoverato al Bufalini.

Secondo una prima ricostruzione, il 76enne stava viaggiando nella seconda corsia della circonvallazione, quella di sorpasso, e sarebbe stato centrato dal 54enne, che avrebbe invece invaso la corsia opposta.

Investito da un collega in un cantiere edile al petrolchimico: muore 59enne

Si tratta di due operai di aziende in subappalto in un cantiere Acmar. La vittima abitava a San Bartolo con la moglie

Infortunio mortale petrolchimico 14 novembre

Infortunio mortale al petrolchimico di Ravenna. Un operaio di 59 anni è morto nella tarda mattinata di oggi, 14 novembre, in un cantiere edile allestito in un piazzale dove sono in fase di costruzione nuovi edifici per i lavoratori delle ditte di manutenzione.

Si tratta di un cantiere di Rsi – Ravenna Servizi Industriali, affidato in appalto ad Acmar, che a sua volta ha subappaltato i lavori. Coinvolti nell’incidente, infatti, due dipendenti di altrettante ditte diverse. Entrambi alla guida di una pala meccanica, il 59enne è stato investito nel momento in cui era sceso dal mezzo per chiedere informazioni al collega.

L’uomo è morto sul colpo. Medicina del lavoro e polizia hanno sequestrato l’area e sono al lavoro per tentare di ricostruire nel dettaglio l’accaduto.

La vittima si chiamava Stefano Poletti. Lascia la moglie, con cui viveva a San Bartolo, e un fratello. Il prossimo anno sarebbe dovuto andare in pensione.

Sciopero generale il 17 e il 24 novembre. «Alzare i salari, estendere i diritti»

Presidio in piazza a Ravenna e manifestazione romagnola a Cesena. Organizzano Cgil e Uil

9In tutta Italia cinque giornate di sciopero, manifestazioni in decine di città, oltre 100 presìdi. Questi sono i numeri della mobilitazione proclamata da Cgil e Uil, che inizierà il 17 novembre e proseguirà, sul territorio dell’Emilia Romagna, il 24 novembre.

In Emilia Romagna, in programma ci sono due appuntamenti di astensione dal lavoro, con lo slogan “Adesso basta”, suddivisi per categorie. Venerdì 17 novembre sono previste 8 ore di sciopero (o intero turno di lavoro) per le lavoratrici e i lavoratori del comparto pubblico (diretti e degli appalti), istruzione e ricerca, trasporti, igiene ambientale, cooperazione sociale, sanità privata, poste e consorzi di bonifica.

Sul territorio provinciale, le lavoratrici e i lavoratori in sciopero saranno in presidio dalle 10 alle 12 in piazza XX Settembre a Ravenna e una delegazione ha chiesto di essere ricevuta dal Prefetto.

Il secondo giorno di sciopero, per tutte le restanti categorie di lavoratrici e lavoratori, è fissato per venerdì 24 novembre. In questo caso la manifestazione coinvolge tutti i territori della Romagna e si svolgerà a Cesena, con concentramento in piazza Sanguinetti dalle 9,30. Il corteo si muoverà poi verso piazza del Popolo dove, oltre a delegate e delegati interverranno Massimo Bussandri, segretario generale della Cgil Emilia Romagna, e Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo nazionale della Uil. Dalla provincia di Ravenna partiranno diversi pullman per raggiungere la manifestazione (partenze alle 8,30: a Ravenna, dal piazzale del Cinemacity e da via Le Corbusier, a Lugo, da angolo piazza XIII giugno in via Foro Boario, ad Alfonsine da piazza della Resistenza; da Faenza la partenza avverrà in treno alle ore 9,17 con ritrovo alle 9 fronte stazione; per prenotazioni: 0544/244280 info-ravenna@er.cgil.it – 0544/292257 segreteria@uil-ravenna.it).

Cgil e Uil scioperano «a sostegno di un’altra politica economica, sociale e contrattuale, che non solo è possibile, ma necessaria e urgente», si legge nella nota inviata alla stampa. «Occorre alzare i salari, estendere i diritti, contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratori, pensionati e non offre futuro ai giovani», scrivono i due sindacati.

«È necessario alzare i salari con la contrattazione per contrastare l’inflazione e l’aumento del costo della vita – commentano Marinella Melandri e Carlo Sama, segretari generali provinciali di Cgil e Uil -. Lo Stato è il primo datore di lavoro: deve rinnovare i contratti pubblici stanziando le risorse necessarie, indicando la giusta via anche per il privato. L’esecutivo ha aumentato la precarietà che colpisce soprattutto giovani e donne, alimentando bassi salari; invece di limitare questa piaga ha reintrodotto i voucher e liberalizzato i contratti a termine. Poi il Governo invece di mantenere le promesse fatte a chi deve andare in pensione, è addirittura riuscito a peggiorare i requisiti della legge Fornero. Lo stanziamento per la sanità è destinato a foraggiare il privato invece che a rifinanziare e sostenere le prestazioni della sanità pubblica e il lavoro pubblico. In generale, questa è una legge di bilancio che fa propaganda, ma non ha l’ambizione di rilanciare la crescita del paese, che è in fortissimo rallentamento. La manovra crea debito senza investire sul futuro, alimenta l’ingiustizia sociale attraverso una politica fiscale che favorisce evasione e redditi alti, taglia le pensioni per fare cassa. Infine, relativamente ai danni dell’alluvione, non finanzia i risarcimenti privati per i beni mobili non registrati né il pieno rimborso delle spese per immobili di aziende e cittadini. La distanza fra le ricette proposte dal governo e i bisogni di lavoratori, giovani, pensionati e dal sistema economico è sempre maggiore, peggiorando le condizioni materiali di milioni di persone. Il contrasto a questa mancanza di prospettiva dovrà continuare anche dopo l’approvazione della manovra. La maggioranza del paese non condivide le politiche che il governo porta avanti, noi difendiamo la prospettiva della maggioranza, è una domanda che ci arriva dai luoghi di lavoro e dai precari, da coloro che non arrivano a fine mese. Scioperiamo e andiamo in piazza non contro qualcuno ma per difendere i diritti di tutti».

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