A cura dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna
Sono iniziati nella mattina di sabato 24 febbraio i lavori di rimozione del legname accumulatosi contro i piloni del Ponte della Bastia sul fiume Reno, tra i Comuni di Conselice, in provincia di Ravenna, e quello di Argenta, in provincia di Ferrara, e a farsi carico delle operazioni è l’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna. L’intervento si concluderà al massimo entro domenica 25 febbraio.
L’intervento arriva dopo che negli ultimi giorni le amministrazioni comunali di Conselice e di Argenta, anche su segnalazione di numerosi cittadini, si erano rivolte alla Regione Emilia-Romagna e ad Anas, in quanto ente proprietario del Ponte, per richiedere la pulizia dell’alveo nei pressi dell’infrastruttura.
La scorsa settimana l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile aveva così formalmente invitato Anas ad effettuare i lavori, dando comunque la disponibilità ad intervenire direttamente nel caso che Anas non fosse riuscita ad operare nei termini temporali previsti.
Con l’obiettivo di garantire la massima sicurezza e tranquillità a territori e comunità largamente colpiti dagli eventi alluvionali di maggio 2023, e in vista delle previsioni meteo, la Regione ha così avviato l’intervento per eliminare il deposito di legna.
La misura promossa dall’amministrazione è valida sia per l’anno 2023 che per il 2024
Faenza, 22 maggio
Gli eventi alluvionali del mese di maggio che hanno colpito moltissime abitazioni nel comune di Faenza hanno costretto i residenti a lasciare le case danneggiate per essere sottoposte a interventi strutturali così da permettere ai nuclei di rientrare.
A oggi risulta che i nuclei familiari che non sono ancora rientrati nelle abitazioni sono 516, molti dei quali a oggi sono alla ricerca di un appartamento in affitto, potendo contare anche sul contributo erogato attraverso i CAS, per l’autonoma sistemazione.
Purtroppo, il numero di immobili in locazione nel territorio da destinarsi a uso abitativo, immediatamente disponibili e per un periodo limitato di tempo, non è particolarmente alto, sicuramente non sufficiente al numero di nuclei familiari a tutt’ora alla ricerca di un affitto. Per questo motivo l’amministrazione, seguendo esempi simili già adottati in altre municipalità, per incentivare la disponibilità di abitazioni da destinare all’alloggio delle famiglie alluvionate ha deciso di approvare una misura economica che in qualche modo possa incentivare i proprietari delle abitazioni ad affittarle per un periodo di tempo di 6, 9 o 12 mesi attraverso i contratti di locazione a canone concordato. In buona sostanza, non potendo per legge assolvere i proprietari dal pagamento dell’IMU, l’amministrazione comunale ha deciso che questa verrà interamente rimborsata per i mesi di locazione ai nuclei famigliari alluvionati.
«Dopo l’apertura del servizio dell’Agenzia per la casa – spiega l’assessore Davide Agresti – abbiamo deciso di mettere in campo un altro strumento per ammorbidire le rigidità del mercato immobiliare privato. Confidiamo che questa misura possa convincere i proprietari immobiliari a mettere a disposizione abitazioni, al momento sfitte, alle famiglie alluvionate alla ricerca di una soluzione temporanea. Il contributo riconosciuto sarà l’equivalente dell’IMU pagata per il periodo di locazione, unica modalità che ci permetteva di superare l’impossibilità normativa di procedere all’esenzione».
La domanda può essere presentata per l’anno 2023 entro il 30 giugno 2024. La stessa misura è poi prevista anche per l’anno 2024.
Nasce la sinergia tra la lista civica “Insieme per Sant’Agata” e il Partito Democratico
Uniti per la rinascita di Sant’Agata sul Santerno: «è questo l’obiettivo – scrive in una nota il PD, Coordinamento della Bassa Romagna – con cui nasce la sinergia tra la lista civica “Insieme per Sant’Agata”, espressione del sindaco uscente Enea Emiliani, e il Partito Democratico in previsione delle elezioni amministrative del 8-9 giugno».
«La volontà delle due parti è quella di lavorare responsabilmente, di comune accordo, per contribuire alla ricostruzione del piccolo comune, completamente distrutto dall’alluvione del 17 maggio scorso e per il rilancio dell’Unione della Bassa Romagna. Un nuovo progetto aperto al sostegno di tutte le forze politiche e civiche che si rivedono in questi valori e che vogliono dare il loro contributo in questo processo».
La scelta del candidato sindaco è caduta su Riccardo Sabadini, 42 anni, nato e cresciuto a Ravenna ma ormai residente da tanti anni a Sant’Agata sul Santerno. Riccardo è padre di due figli piccoli, consulente informatico per un’azienda di Faenza, da sempre appassionato di basket e giornalista sportivo, attivo nel mondo del volontariato di Sant’Agata ha promosso una raccolta fondi per la riqualificazione del parco Vatrenus alluvionato.
«Sono molto orgoglioso di essere stato scelto per questa sfida che si preannuncia estremamente stimolante – dichiara Riccardo Sabadini – : spero di poter essere la persona giusta per unire queste due anime che collaborano per la prima volta e di poter dare il mio contributo alla rinascita di quello che è ormai diventato, a tutti gli effetti, il mio paese».
Nelle prossime settimane verranno resi noti il nome della lista, il logo, il programma elettorale ed i nomi facenti parte della lista che supporterà il candidato.
Identificate complessivamente 157 persone e controllati più di 100 veicoli
I Carabinieri della Compagnia di Lugo, nella notte tra venerdì 23 e sabato 24 febbraio, hanno eseguito un servizio di controllo straordinario del territorio, finalizzato alla prevenzione e al contrasto dei reati predatori e al controllo della circolazione stradale.
Nel servizio sono state impiegate diverse pattuglie delle Stazioni e del Nucleo Operativo e Radiomobile, supportati da una pattuglia di militari in abiti civili. Nel corso dell’attività sono stati sorpresi due uomini, uno italiano e uno straniero che, alla guida delle loro autovetture, sono risultati positivi alla prova dell’etilometro. Il primo rischia un’ammenda sino a 3.200 euro e l’arresto fino a sei mesi essendo risultato con un tasso alcolemico compreso tra 0,8 g/l e 1.5 g/l, mentre più severa è la pena prevista per il conducente straniero che, avendo un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l, rischia un’ammenda sino a 6.000 euro e l’arresto da sei mesi a un anno. A entrambi è stata ritirata la patente di guida e il veicolo affidato a un altro conducente idoneo. I due automobilisti sono stati denuncianti alla Procura della Repubblica di Ravenna per il necessario vaglio processuale.
I militari, inoltre, hanno sorpreso un 33enne che, alla guida del suo veicolo, dopo un approfondito controllo è stato trovato in possesso di una dose di cocaina. La sostanza stupefacente è stata sequestrata e l’uomo verrà segnalato alla Prefettura di Ravenna che attiverà il successivo iter previsto per gli assuntori di sostanze stupefacenti.
Durante il servizio, lungo le arterie principali dei comuni di Massa Lombarda e Conselice, sono stati predisposti numerosi posti di controllo che hanno consentito di identificare complessivamente 157 persone e controllare più di 100 veicoli.
Dall’11 maggio al 9 luglio la kermesse riflette anche sugli effetti del cambiamento climatico sul nostro pianeta. Ecco tutti i protagonisti
Colapesce Dimartino (ph. Zavvo Nicolosi)
Scegliendo per titolo E fu sera e fu mattina, ossia le parole che nella Genesi marcano il succedersi dei giorni della creazione, la XXXV edizione di Ravenna Festival intende riflettere sugli effetti del cambiamento climatico sul pianeta, adottando nuove pratiche ecosostenibili per lo spettacolo dal vivo, ma anche sul valore della creatività come risorsa per comunità inclusive e multiculturali. Sarà Riccardo Muti ad aprire il Festival l’11 maggio con i Wiener Philharmoniker, mentre – a un anno dall’alluvione in Romagna – la rassegna Romagna in fiore porterà concerti gratuiti e green nei territori colpiti. Tra gli ospiti del programma estivo ci saranno poi Simon Rattle, Kirill Petrenko, Accademia Bizantina, Eleonora Abbagnato, Sergio Bernal, il Ballet de l’Opéra de Lyon, il Philip Glass Ensemble, Giovanni Sollima, Mario Brunello, Paolo Fresu e Omar Sosa, Colapesce Dimartino, Ian Bostridge, Hildur Gudnadóttir e Laura Morante, con oltre cento alzate di sipario e il coinvolgimento di più di un migliaio di artisti, il tutto grazie al sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Ravenna, del partner principale Eni e degli sponsor al fianco della manifestazione.
Ma andiamo con ordine. Per quattro weekend fra maggio e giugno, Romagna in fiore è una speciale rassegna solidale, ecosostenibile, diffusa e a ingresso libero, destinata ai territori che a maggio 2023 sono stati colpiti dall’alluvione, con la partecipazione di importanti artisti italiani (programma dettagliato disponibile dal 12 marzo). Mentre nella Basilica di Sant’Apollinare in Classe Ottavio Dantone guida Accademia Bizantina nella Creazione di Haydn, traboccante di meraviglia di fronte al Creato, la Trilogia Qatsi di Godfrey Reggio e Philip Glass, proposta con musiche originali eseguite dal vivo dal Philip Glass Ensemble, è uno sguardo sul rapporto fra uomo e mondo (e una produzione Ravenna Festival che include una prima assoluta). Il tema del riscaldamento globale è anche al centro di Lo sciamano di ghiaccio, nuovo lavoro di teatro musicale multimediale dedicato alla vita degli Inuit.
Don Chisciotte ad Ardere (ph. Marco Caselli Nirmal)
Il Museo Classis ospita la Chiamata alle arti, con cui Cristina Mazzavillani Muti invita giovani e giovanissimi a confrontarsi in una varietà di linguaggi, con la direzione artistica di Michele Marco Rossi e Anna Leonardi. Partecipazione è la parola d’ordine anche per il Plutodi Aristofane che Marco Martinelli rimette in vita con gli adolescenti del territorio partenopeo, per il Grande Teatro di Lido Adriano con le favole indiane di Panchatantra e per la seconda anta del Don Chisciotte ad ardere del Teatro delle Albe / Ravenna Teatro. Creatività e talento possono essere un’occasione di riscatto contro ostacoli e discriminazioni. Con Nina, Fanny & Alexander celebrano la cantante afroamericana Nina Simone, mentre il Marian Consort propone brani di Vicente Lusitano, probabilmente il primo compositore di colore a pubblicare musica in Europa nel ‘600. L’amore per la musica ha accompagnato Ezio Bosso anche nelle fasi più difficili della sua malattia; Virgilio Sieni gli dedica Un amico, coreografia in prima con Mario Brunello al violoncello. La programmazione multiculturale del Festival include She, Elle, Leicon Almar’a, l’orchestra delle donne del Mediterraneo, Ginevra Di Marco e l’Orchestra di Piazza Vittorio; a Russi, l’alternative country dei Calexico e La grande notte del ballo popolare per viaggiare dal nord al sud dell’Europa; a Villa Masini, Le musiche dell’anima dell’artista jazz albanese Elina Duni e della franco-siriana Naïssam Jalal e A piedi nudi sulla terra, installazione – ideata da Elio Germano – con le parole di Folco Terzani, musica classica indiana e riti dell’asram.
Riccardo Muti e i Wiener (ph. Terry Linke)
E a proposito di musica, dopo il concerto inaugurale alla guida dei Wiener Philharmoniker per la Sinfonia “Haffner” di Mozart e “La grande” di Schubert, Riccardo Muti torna alla guida della sua Orchestra Cherubini per un concerto in omaggio a Ferruccio Busoni (con la partecipazione del clarinettista Simone Nicoletta) e per l’appuntamento Le vie dell’Amicizia con lo Stabat Mater di Giovanni Sollima e la Sinfonia “Tragica” di Schubert. Quest’anno in memoria di quanti hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo, il progetto dell’Amicizia si completa con Non dirmi che hai paura, nuovo spettacolo sull’atleta somala Samia Yusuf Omar, anche lei vittima della tragedia dei migranti. Per la prima volta al Festival Kirill Petrenko con la Gustav Mahler Jugendorchester, per celebrare il bicentenario della nascita di Bruckner, e Sir Simon Rattle con la Chamber Orchestra of Europe. La Loggetta Lombardesca accoglie il tenore Ian Bostridge per l’omaggio a Byron, i Philharmonic Five dei Wiener, il Chicago Symphony Brass Quintet, and Michele Campanella con il Quartetto Indaco.
Laura Morante (ph. Claudio Porcarelli)
Tra i pianisti ospiti anche Filippo Gorini e David Fray, quest’ultimo affiancato dal violinista Renaud Capuçon. Le Poème Harmonique propone la ricostruzione di un carnevale del XVII tra musica, circo e teatro, mentre La Stagione Armonica si divide fra l’Amfiparnaso di Orazio Vecchi e un tributo a Luigi Nono. È per la prima volta al Festival la compositrice islandese Hildur Gudnadóttir, premio Oscar per la colonna sonora di Joker di Todd Phillips; è il secondo dei tre appuntamenti nel Pavaglione di Lugo, che ospita anche l’acclamato duo di cantautori siciliani Colapesce Dimartino in versione “sinfonica” con l’Orchestra La Corelli, e una serata con John De Leo Jazzabilly Lovers e Rita Marcotulli. Il Trebbo in musica 2.4 a Cervia include l’omaggio di Laura Morante a Puccini, l’incontro con Pupi Avati, il concerto di Margherita Vicario spalleggiata da La Corelli, la musica etiope con Maqeda, Food con Paolo Fresu e Omar Sosa, l’incontro con Riccarda Casadei per celebrare Romagna mia e l’omaggio dell’Orchestra 014 al compositore di musiche per il cinema Piero Piccioni.
Hildur Gudnadóttir (ph. Antje-Taiga-Jandrig)
La Basilica di Sant’Apollinare in Classe accoglie, oltre alla Creazione con Accademia Bizantina, la Messa per Sant’Apollinare con la Cappella Marciana diretta da Marco Gemmani, mentre San Vitale ospita i concerti del Marian Consort dal Regno Unito e dell’Irini Ensemble dalla Francia, quest’ultimo con un programma dedicato al (fallito) tentativo di riunire le chiese d’Oriente e Occidente a fine ‘400. A San Giovanni Evangelista debutta Dilexi composta da Danilo Comitini e dedicata all’imperatrice romana Galla Placidia; nella stessa basilica anche l’oratorio di Porpora Il trionfo della Divina Giustizia ne’ tormenti e morte di Gesù Cristo, con l’Ensemble Dolce Concento guidato da Nicola Valentini. La rassegna di liturgie domenicali In templo domini include formazioni italiane e straniere già impegnate nei concerti serali.
Ballet Opera de Lyon
Per quanto concerne la danza, il Ballet de l’Opéra de Lyon rende omaggio a Merce Cunningham con il dittico Cunningham Forever (Beach Birds e Biped), mentre il gala Les étoiles curato da Daniele Cipriani è impreziosito da Eleonora Abbagnato e il divo della danza spagnola Serge Bernal propone SeR in prima italiana. È in prima anche redrum del gruppo nanou, un omaggio a The Shining di Stephen King e al film di Stanley Kubrick. Il Progetto RIC.CI curato da Marinella Guatterini presenta Fragili film / Solo agli specchi di Marianna Troise. Gli spazi di Classis saranno invece abitati dalle MicroDanze ideate da Aterballetto, brevissime performance danzate di 6-7 minuti.
Nina – Claron McFadden (ph. EnricoFedrigoli)
Il Grande Teatro di Lido Adriano continua il percorso attraverso la letteratura extraeuropea con Panchatantra, o le mirabolanti avventure di Kalila e Dimna, rilettura delle favole della tradizione indiana con il coinvolgimento di decine di giovani e adulti. Terza tappa invece per il progetto quadriennale di “rimessa in vita” delle commedie di Aristofane da parte di Marco Martinelli su commissione del Parco Archeologico di Pompei, dove Pluto debutta prima di raggiungere Ravenna. Continua anche l’avventura di Don Chisciotte ad ardere con Marco Martinelli ed Ermanna Montanari di Teatro delle Albe/Ravenna Teatro al fianco dei cittadini della Chiamata e sulle musiche originali di Leda. Fanny & Alexander continua nella ricerca sull’eterodirezione con Nina, in cui il pluripremiato soprano americano Claron McFadden abita la voce, i successi e le fragilità della cantante e attivista afroamericana Nina Simone. La musica è parte integrante della drammaturgia anche nel classico l’Histoire du soldat di Stravinskij, portato in scena dai Figli d’Arte Cuticchio, Mimmo Cuticchio e i solisti dell’Orchestra Cherubini, ma anche del già citato Non dirmi che hai paura, che include musiche edite di Peter Gabriel e Jill Gabriel, su licenza di Real World Music Ltd. Lo spettacolo, basato sul libro di Giuseppe Catozzella, è diretto da Laura Ruocco.
Una nuova mappa interattiva, un gioco urbano e uno spettacolo per scoprire il Cimitero Monumentale di Ravenna
Il cimitero monumentale di Ravenna, luogo di pace, bellezza e storia è un patrimonio storico e naturale che deve essere vissuto da tutti. Ed è a renderlo più vivo che mai che mira il progetto “Cimitero dal vivo”, di Panda Project, patrocinato dal Comune di Ravenna – assessorato alla Cultura.
L’obiettivo è quello di rivoluzionare il modo di percepire un luogo che merita conoscenza e attenzione grazie a una nuova mappa digitale, al gioco urbano R-Tales e a uno spettacolo dal vivo, in corso di progettazione, che unisce musica, teatro e performance, creando un’esperienza unica. Il progetto è stato realizzato grazie a Spazi Indecisi, U’Game, Sguardi in Camera e Frame Lab – UniBo. Si ringrazia Azimut.
La mappa e il gioco urbano costituiscono una serie di percorsi interattivi online che accompagnano attraverso memorie emotivo-collettive alla scoperta dei personaggi sepolti al monumentale che hanno fatto la storia della città, come Luigi Rasi e Filippo Mordani. Per un’immersione nei misteri nascosti tra le tombe e nelle meraviglie artistiche del cimitero monumentale.
Per portare a termine la sua realizzazione, poi, il progetto avrà bisogno della partecipazione dei ravennati, dei giovani, delle scolaresche che testeranno gioco e percorsi.
«Luoghi monumentali della nostra città da sempre ispirano gli artisti – dichiara l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia – e stimolano progetti capaci di accendere luci diverse su spazi a cui siamo affezionati o che siamo abituati a frequentare. Panda Project, con uno sguardo particolare e un profondo e consapevole rispetto, indaga la storia del nostro cimitero monumentale attraverso un progetto che abbraccia tutto il territorio della darsena e si congiunge alle esperienze di rigenerazione urbana che la nostra città ha intrapreso negli anni».
Delia Trice di Panda Project spiega che «quello che abbiamo realizzato per il cimitero monumentale di Ravenna si pone in un’ottica di rigenerazione dell’intero quartiere Darsena e si fonda su un format innovativo per visitarlo che si avvale anche di nuovi strumenti digitali e di audio immersivi. Riteniamo che il cimitero vada valorizzato e che diventi per la comunità un luogo da vivere nella quotidianità, come già succede in altre città europee, dove dei cimiteri monumentali non si ha più “paura” e, al contrario, vengono vissuti come parchi dove leggere un libro».
Ma come funziona il gioco? Lo spiega Davide Leone di U’Game: «Lo scopo del gioco R-Tales è quello di aiutare una misteriosa anima a ritrovare sé stessa confrontandosi con quattro missioni che raccontano altrettanti avvenimenti importanti della storia della città. Si scopriranno, attraverso la defunta voce dei protagonisti, l’avventura della trafila di Giuseppe Garibaldi e le gesta di Romolo Gessi, il mistero delle ossa di Dante, il litigio tra il più importante direttore d’orchestra del tempo e Giuseppe Verdi per l’amore di un soprano».
Il progetto “Cimitero dal Vivo” vuole coinvolgere anche i ravennati nel suo sviluppo: per il test del gioco R-Tales, infatti, ci sarà bisogno della partecipazione di tanti. Si terrà nei giorni dal 21 al 23 marzo dalle 15 alle 17.30 e ci si potrà registrare scrivendo una mail a pandaproject.it@gmail.com.
Ciani era molto conosciuto per gestire nella città manfreda il Forno Ciani, in via Ugonia, insieme alla moglie.
Come ricorda il Corriere Romagna in edicola oggi, il figlio di Roberto, Massimo Ciani, durante l’alluvione di maggio salvò ben nove persone tra via Carboni e via Lapi con la propria tavola da surf.
Quarta edizione del progetto “La compagnia dei racconti” che cerca di far sentire meno soli gli anziani e conservare la memoria collettiva
A Castel Bolognese si cercano volontari che vadano a visitare gli anziani del paese per ascoltare le loro memorie di vita e farle diventare brevi racconti da pubblicare per tramandare la memoria collettiva e combattere la solitudine. È il progetto “Compagnia dei racconti” che arriva alla quarta edizione: la presentazione è in programma il 27 febbraio alle 16 nella biblioteca comunale Luigi Dal Pane (Piazzale Poggi 6) alla presenza di chi ha partecipato negli scorsi anni, volontari raccoglitori di storie e anziani protagonisti delle scorse pubblicazioni.
È un progetto di welfare generativo che permette alle persone di conoscersi e farsi compagnia, tramandare storie di vita personali che diventano storie di comunità, un patrimonio affascinante che consente di capire meglio il presente e il futuro delle piccole comunità.
Il progetto è sostenuto dal Auser territoriale provinciale, dall’Asp della Romagna Faentina, dal Comune di Castel Bolognese e dalla Regione Emilia-Romagna, grazie al coordinamento della Consulta delle associazioni di volontariato di Faenza e alla preziosa collaborazione della Libera Università per Adulti – Faenza APS, che da quest’anno entra come partner di progetto sia nella fase di preparazione – formazione delle volontarie e volontari raccoglitori di storie sia nella fase di pubblicazione. Il progetto sarà coordinato dalla cooperativa sociale Villaggio Globale.
Chi desidera diventare volontario/a della Compagnia dei Racconti può scrivere a ericci@villaggioglobale.ra.it o chiamare il 349 – 6481710 o rivolgersi alla segreteria del Comune di Castel Bolognese 0546 – 655845.
Tetto, illuminazione e infissi. Il museo civico sarà visitabile solo su appuntamento con due giorni di anticipo
Prenderanno il via martedì 27 febbraio i lavori di riqualificazione del centro culturale Le Cappuccine di Bagnacavallo, che prevedono la sistemazione del tetto della palazzina di accesso, il rifacimento dell’illuminazione del parco e interventi sul muro di cinta, nonché la sostituzione degli infissi di tutto il complesso con la realizzazione di due bussole di accesso al Museo civico e alla Biblioteca Taroni. I lavori, per un importo di 440mila euro, sono finanziati grazie alla partecipazione al Bando ministeriale per la rigenerazione urbana integrato con fondi Pnrr.
Il cantiere sarà insediato sul fronte del centro culturale, in via Vittorio Veneto 1/a. A partire dal 27 febbraio il Museo sarà perciò temporaneamente visitabile soltanto su appuntamento, scrivendo con almeno due giorni di anticipo alla mail centroculturale@comune.bagnacavallo.ra.it.
Il sistema di allertamento ha segnalato il rischio di smottamenti sulla linea Faentina
Dalle 15 di oggi, 23 febbraio, la circolazione dei treni sulla linea Faenza-Marradi, nota come linea Faentina, è sospesa a causa delle piogge che potrebbero causare frane. Come noto, la tratta è stata riaperta dopo il maltempo di maggio 2023 con un particolare sistema di allertamento per la previsione di possibili fenomeni franosi indotti da piogge lungo l’infrastruttura ferroviaria.
Il sistema elaborato in collaborazione con il Cnr Irpi, uno dei più importanti centri di competenza del Dipartimento della Protezione Civile, permette di sospendere preventivamente la circolazione ferroviaria evitando potenziali stop dei treni in linea e attivare con tempestività un servizio di mobilità alternativo. Infatti, come da procedura concordata con le imprese di trasporto e le Regioni Toscana ed Emilia-Romagna, i collegamenti su quel tratto di linea sono al momento effettuati con autobus. La riattivazione del servizio è prevista ad allarme rientrato e dopo i controlli all’infrastruttura da parte dei tecnici di Rfi.
Gli ordini sono stati ritrovati nei pressi del camping Adria, in corso la bonifica che dovrebbe concludersi il 24 febbraio
In seguito al ritrovamento di oltre un centinaio di ordigni bellici (proiettili di mortaio) nei pressi del camping Adria a Casalborsetti, la prefettura e il Comune di Ravenna hanno disposto la chiusura del tratto di via Spallazzi tra via delle Orchidee e via della Cooperazione (ingresso poligono militare) per consentire le operazioni di bonifica da parte degli artificieri dell’ottavo Reggimento Guastatori Folgore. Le operazioni dovrebbero concludersi nella giornata di domani, sabato 24 febbraio, salvo imprevisti determinati dal maltempo. La prefettura ha disposto inoltre la sorveglianza della zona da parte delle forze dell’ordine fino al termine delle operazioni.
La dottoressa Daniela Santini è volontaria dell’associazione “Sulle ali delle menti” che supporta genitori e pazienti nel percorso di cura attraverso gruppi di auto-aiuto e laboratori creativi
La dottoressa Daniela Santini, medico nutrizionista in pensione, nel 1997 ha contribuito a fondare assieme alla collega Marinella Di Stani (che abbiamo intervistato qui) l’attuale Centro per Disturbi del Comportamento Alimentare (Dca) di Ravenna e attualmente opera come volontaria dell’associazione “Sulle ali delle menti”, formata da persone che hanno sofferto di disturbi e dai loro familiari.
Dottoressa Santini, in che cosa consistono i Dca?
«I disturbi del comportamento alimentare sono disturbi psichiatrici che hanno un importante risvolto sulla salute fisica. Sono disturbi multifattoriali, le cause possono essere genetiche ma anche legate alla personalità o a fattori esterni. Il nucleo fondamentale che li accomuna tutti – anoressia nervosa, bulimia nervosa e binge eating disorder – è un’eccessiva importanza attribuita alle forme e al peso del corpo, con diverse caratteristiche e esiti per ciascuno di essi. È necessario che vengano presi in carico da un’equipe che comprende un medico psichiatra, uno psicologo, un medico nutrizionista e un dietista. Poi ci sono altre figure importanti come l’educatore e lo psicologo per la famiglia».
Un allenamento fisico troppo intenso o una dieta fai da te possono essere fattori di rischio nell’insorgenza dei Dca?
«In generale, sono considerati “ambienti a rischio” tutte quelle attività sportive o artistiche nelle quali il controllo del peso è ritenuto fondamentale. In presenza di fattori predisponenti, l’insorgenza di un Dca è possibile. A tal proposito, è necessario formare gli allenatori affinché non insistano sul problema del peso. Tra i maschi in particolare un disturbo meno noto ma presente è la vigoressia, in cui l’ossessione non si manifesta nei confronti del peso ma della muscolatura. Questo porta a un esercizio fisico intenso ed esagerato in modo pervasivo durante la giornata, all’assunzione di quantità eccessive di proteine o all’adozione di un’alimentazione sregolata fino ad arrivare all’assunzione di integratori ormonali».
Mi parli dell’associazione. Quando è stata fondata e quali sono i suoi obiettivi?
«L’associazione è stata fondata nel 1999 a Parma, mentre a Ravenna, Faenza e Lugo è nata nel 2010. Il suo scopo è quello di aiutare le famiglie o le persone che si trovano all’inizio di questo percorso e che non sanno come muoversi, a chi chiedere aiuto. Adesso la situazione è leggermente cambiata, ma dieci o quindici anni fa le persone non sapevano dove andare e così si perdeva del tempo prezioso. L’associazione ha avuto sin dall’inizio il compito di sensibilizzare la popolazione, far conoscere questo problema e illustrare i vari percorsi possibili».
Di cosa vi occupate nello specifico?
«In primo luogo, organizziamo i gruppi di auto-aiuto per i genitori delle ragazze e dei ragazzi con Dca, che sono condotti da una psicologa dell’associazione e da un genitore che ha avuto una esperienza in famiglia ed è stato formato alla conduzione di questi gruppi. La sua testimonianza motiva e rassicura i genitori con la credibilità di chi è già passato attraverso le stesse difficoltà e ha avuto dei dubbi sull’efficacia del percorso intrapreso. Come riconosciuto dalle linee guida del ministero, infatti, i genitori fanno parte a tutti gli effetti dell’equipe curante perché sono a contatto con la persona sofferente 24 ore su 24. Devono sapere come comportarsi, come non perdere la pazienza e come tutelare la loro salute mentale mentre si impegnano ad assistere il proprio figlio o figlia. Parallelamente, ci anche i corsi organizzati dall’Ausl, che sono basati sul metodo Maudsley e insegnano a genitori, caregiver o insegnanti come aiutare la persona a seguire la cura, a mangiare quello che viene prescritto, a supportarla in ogni aspetto della giornata. Questi però hanno una durata limitata. L’associazione interviene sia in una fase iniziale del percorso, anche tramite il numero verde, sia in una fase successiva, accogliendo al proprio interno i genitori di pazienti che vogliono continuare a mantenersi informati e a sentirsi supportati. C’è poi un gruppo di sostegno per le persone con obesità e disturbo d’abbuffata o alimentazione emotiva, sempre presieduto da una psicologa».
Attualmente siete impegnati nel progetto Creattivamente. Di cosa si tratta?
«La premessa è che durante la pandemia c’è stata un’esplosione di casi di Dca, con un abbassamento importante dell’età di esordio. Questo ha portato a un aumento dei ricoveri in pediatria, con tre o quattro pazienti in reparto quando di solito ce n’è al massimo uno. Le ragazzine allora facevano la didattica a distanza ma avevano lunghissime giornate vuote perché non potevano vedere nessuno; quindi, abbiamo iniziato a organizzare dei laboratori creativi per far passare loro il tempo, impegnandole nella realizzazione di decorazioni natalizie e pasquali e tante altre cose. Ancora oggi, due volontarie si recano ogni venerdì in reparto. Dal momento che l’attività è piaciuta molto, abbiamo deciso di estenderla anche alle pazienti non ricoverate. I laboratori avvengono una volta ogni 15 giorni a Ravenna e tutte le settimane a Faenza. Le ragazze della Pediatria hanno anche seguito un laboratorio di scrittura da cui è risultato un un libretto di racconti molto bello che noi, come associazione, abbiamo aiutato a pubblicare. Qualsiasi tipo di creatività aiuta a liberare la mente e in un momento successivo anche a rielaborare le proprie emozioni e i propri pensieri».
Ci sono altri progetti in cantiere?
«Il 15 marzo, in occasione della Giornata nazionale dei disturbi alimentari, esporremo i lavori dei laboratori nella vetrina in piazza del Popolo vicino all’edicola, assieme alle opere artistiche di due ragazze seguite dall’ambulatorio, una scultura e un dipinto. Inoltre, l’8 marzo a Fusignano e il 30 marzo al Rasi la compagnia Shadre Dance Family metterà in scena uno spettacolo dal titolo “Prima di aprire bocca, non ti vedi” che racconta tre storie di disturbi alimentari».
Di recente si è parlato molto della decisione del governo di tagliare i fondi destinati a curare i Dca, fondi che paiono essere stati parzialmente reintrodotti. Pensa che quello che si sta facendo in Italia per i Dca sia sufficiente? Cosa si potrebbe fare di più?
«Bisognerebbe garantire dappertutto lo stesso livello di cure, e questo purtroppo non succede. Ci sono Ausl che non han- no ambulatori organizzati o competenze adeguate, e le risorse non sono mai abbastanza. Non parlo per Ravenna, perché qui le risorse ci sono: sono stati colmati tutti gli organici degli psicologi, è stato assunto anche un educatore. In generale, però, bisogna fare una formazione massiccia e costante ai medici di base, perché devono essere loro a cogliere i sintomi e a indirizzare subito la diagnosi. Per quel che riguarda la prevenzione, a Ravenna l’Ausl organizza dei progetti di formazione e sensibilizzazione rivolti agli insegnanti scolastici. Parlare direttamente agli adolescenti non serve, pare anzi che sia controproducente. Bisogna prima aiutare gli insegnanti, e i ragazzi di conseguenza, ad avere un pensiero critico e a riflettere su concetti come la corporeità e la bellezza».
Per contattare l’associazione è possibile rivolgersi al 370 3161305 (Filo Diretto) o al 800 604 664 (Numero Verde).
Sito web: www.sullealidellementiravenna.org.