domenica
06 Luglio 2025

Ecco come funziona il sistema delle analisi delle acque del mare in Emilia-Romagna

Le acque del mare Adriatico in Emilia-Romagna vengono analizzate da Arpae per misurare la concentrazione di due batteri per garantire la balneazione in sicurezza

Pexels Kellie Churchman 1001682Dopo le grandi piogge che sono state tra le cause dell’alluvione in Romagna, i ­fiumi hanno scaricato in mare detriti e residui di vario tipo, provocando come prevedibile diversi giorni di divieti di balneazione, in particolare nei lidi nord ravennati a partire già dalle prime analisi di inizio giugno. Dal 15 giugno tutta la Riviera Romagnola è balneabile. Ma come funziona il sistema di controlli della qualità delle acque del mare in Emilia-Romagna?

Quali batteri vengono analizzati nelle acque del mare?

Per stabilire se si può fare il bagno in mare senza rischi per la salute si misura la concentrazione di due batteri: escherichia coli e enterococchi intestinali. I prelievi dei campioni di acqua e le analisi vengono svolti dal personale di Arpae, l’agenzia regionale per la prevenzione e l’ambiente, a bordo di mezzi della guardia costiera. L’attività di controllo deriva da una direttiva della commissione europea del 2006 e vale quindi per tutti i Paesi dell’Ue (in Italia è stata recepita dal decreto legislativo 116/2008). «Tutte le 15 regioni italiane che affacciano sul mare sono tenute a eseguire i controlli», spiega il biologo Giuseppe Bortone, direttore generale di Arpae in Emilia-Romagna.

I 98 punti di prelievo dei campioni di acqua di mare in Emilia-Romagna

I 130 km di costa dell’Emilia-Romagna sono stati divisi in 98 tratti di lunghezze variabili a seconda della conformazione del litorale (in provincia di Ravenna sono 21 nel comune capoluogo e 5 a Cervia). In ognuno di questi tratti è fi­ssato un punto di prelievo, de­finito con precise coordinate geografi­che, a una profondità fi­ssa a circa cento metri dalla battigia, in un orario compreso tra le 9 e le 16. La legge stabilisce che si faccia almeno un prelievo al mese durante la stagione turistica balneare. «Una delibera della giunta regionale fi­ssa il calendario che viene inviato al ministero della Salute. Le date quindi sono fissate prima dell’inizio della stagione e non vengono modi­ficate, a meno che non ci siano eventi climatici con condizioni meteomarine tali da rendere impossibile l’uscita in mare». Le prossime date previste nel 2023 sono: 3 e 31 luglio, 28 agosto, 18 settembre. Ma potrebbero essere modifi­cate visto lo spostamento di quelle di maggio e giugno.

I livelli massimi di batteri nell’acqua di mare per un bagno senza rischi

La normativa ­fissa delle soglie massime di presenza dei due microrganismi ogni cento millilitri: 500 per escherichia e 200 per enterococchi. «Sono livelli di sicurezza molto bassi per la massima precauzione». Basta lo sforamento di uno dei due parametri per portare all’ordinanza di divieto di balneazione. Ogni campionamento oltre la soglia fa scattare la ripetizione del test ogni 24 ore ­no al rientro nei limiti. Il valore medio in un quadriennio de­finisce la classifi­cazione delle acque secondo quattro categorie: eccellente, buono, suffi­ciente, scarso. Nel 2022 tutte le acque ravennati hanno confermato il valore di eccellenza per il quarto anno di ­fila. Due numeri per avere un quadro più chiaro: abitualmente il dato di escherichia e enterococchi si attesta sotto a 10, il primo campionamento di ­ne maggio post alluvione fece registrare quota 24mila.

I batteri non sopravvivono in acqua salata e il mare migliora in fretta

Nella quasi totalità dei casi, i dati fuori soglia rientrano in 24-36 ore. La spiegazione la fornisce Bortone: «Il decadimento della loro concentrazione è rapido per due ragioni. La prima è legata alla loro provenienza e cioè i corsi di acqua dolce che hanno un livello di depurazione eccellente ma in circostanze particolari possono raccogliere acque chiare e acque nere per l’apporto di forti piogge che di solito hanno breve durata. La seconda ragione è perché l’acqua salata non è un ambiente favorevole alla loro riproduzione».

Valori dei batteri in mare entro i limiti, tutta la Riviera Romagnola è balneabile

Le nuove analisi hanno mostrato il miglioramento della situazione nei sette punti in provincia di Ravenna

Pexels Vjapratama 2526398Tutta la Riviera Romagnola torna balneabile. Lo confermano gli esiti dei campionamenti, effettuati il 14 giugno da Arpae (agenzia regionale per la protezione e l’ambiente), nei dieci punti risultati precedentemente “oltre soglia”, di cui tre nel riminese e sette in provincia di Ravenna, su 98 località esaminate (qui la mappa interattiva con i dettagli).

Valori nella norma quindi per i sette punti campionati in provincia di Ravenna: Casalborsetti, 100 metri a nord della foce del canale Destra Reno, 80 metri a sud della foce dello stesso canale e la zona del Camping; Marina Romea; sempre a Marina Romea 100 metri a nord della foce del Lamone e 100 metri a sud della stessa foce; a Lido di Savio 150 metri a sud della foce del fiume Savio.

Per quanto riguarda il riminese, sono dunque rientrati nella norma i parametri che avevano richiesto l’interdizione dai bagni in mare a Viserba-Spina-Sacramora, nel tratto di 100 metri a sud della foce dell’Uso in comune di Bellaria-Igea marina e in quello di 50 metri a sud della foce del Marano, in comune di Riccione.

Possono essere quindi revocate le ordinanze di divieto provvisorio alla balneazione emesse dai sindaci.

Coldiretti: «Dove c’era l’acqua ora c’è una crosta di limo che soffoca le radici»

La preoccupazione dell’associazione di categoria per riportare i campi alla produzione: «Necessario arare in profondità per rimescolare gli strati del terreno. Persa la produzione di frutteti e vigneti per i prossimi quattro o cinque anni»

Fango E Limo Nei CampiL’acqua se n’è andata e ha lasciato il posto a una crosta impermeabile di limo e sabbia che soffoca le radici delle piante. È lo scenario delle campagne in pianura in Romagna a un mese dall’alluvione così come come viene descritto dalla Coldiretti che lancia un allarme per le coltivazioni. E in collina non va meglio: frane attive con terreni agricoli distrutti, interi vigneti ed uliveti trascinati a valle e strade interrotte.

«I raccolti di ortaggi, grano orzo, mais, girasole, colza e soia coperti dal fango sono andati completamente perduti – sottolinea la Coldiretti – ma per recuperare la funzionalità dei campi e tornare a seminare è necessario arare in profondità per rimescolare gli strati del terreno e diluire la presenza di limo e sabbia in superficie. Frutteti e vigneti stanno morendo per asfissia radicale con la perdita di produzione per i prossimi quattro o cinque anni».

In pericolo – sottolinea la Coldiretti – è un territorio con oltre 25mila ettari di frutteti con nell’ordine pesche e nettarine, kiwi, albicocche, susine, pere, kaki, ciliegi e castagni mentre in altri 25mila ettari sono piantati vigneti ma ci sono anche migliaia di ettari coltivati ad orticole come patate, pomodoro, cipolla e altro anche per la produzione di sementi. Oltre 60mila ettari sono coltivati a grano duro per la pasta, grano tenero per il pane, orzo, sorgo e mais. Su altri 7mila ettari si estendono le coltivazioni di girasole, colza e soia.

Frutteti DevastatiL’alluvione – ricorda Coldiretti – ha devastato un territorio con 21mila aziende agricole e allevamenti in una delle aree più agricole del Paese con una produzione lorda vendibile della Romagna pari a circa 1,5 miliardi di euro all’anno che moltiplica lungo la filiera grazie ad un indotto di avanguardia, privato e cooperativo, nella trasformazione e distribuzione alimentare che è stato fortemente compromesso. Ai danni sulla produzione agricola – evidenzia Coldiretti – si aggiungono quelli alle strutture come gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature perse senza contare la necessità di bonificare i terreni e ripristinare la viabilità nelle aree rurali con frane nelle aziende e lungo le strade.

Ma a pesare c’è anche il fenomeno del dissesto idrogeologico – riferisce la Coldiretti – con oltre 30mila persone che vivono in aree a rischio per pericolo di frane tra Ravenna, Rimini, Forli Cesena e Bologna, assieme a più di duemila unità locali di imprese secondo l’ultimo rapporto Ispra. Sono centinaia le aziende agricole che rischiano di scomparire con terreni letteralmente ingoiati da frane, voragini e smottamenti ma a preoccupare – sottolinea la Coldiretti – sono anche i danni alle infrastrutture con strade interrotte con difficoltà a garantire cura agli animali isolati per le interruzioni nel sistema viario ma anche la commercializzazione dei prodotti scampati al disastro. Nelle aree collinari – precisa la Coldiretti – sono crollati terreni coltivati a seminativo, erba medica, intere vigne e boschi di castagno ma preoccupa anche la situazione degli allevamenti e degli alveari di api che sono state decimate.

La protesta delle femministe contro il lutto nazionale per Berlusconi

Tolto lo striscione dalla sede. «Ha sdoganato il sessismo e il patriarcato più becero e volgare»

Casa Donne Ravenna
La Casa delle Donne di Ravenna, con lo striscione e le bandiere istituzionali

La Casa delle Donne di Ravenna ha deciso di togliere ieri – 14 giugno – il proprio striscione dalla sede della Prima Circoscrizione del Comune, in via Maggiore. Una scelta simbolica per protestare contro la decisione di indire il lutto nazionale per la morte di Silvio Berlusconi, con tanto di inevitabili bandiere a mezz’asta anche nella facciata della sede dell’associazione femminista.

«Chi più delle donne, e in particolare delle femministe, ha pagato il prezzo di oltre 20 anni di cultura berlusconiana? – si legge in una nota della Casa delle Donne di Ravenna -. È stata l’epoca dello sdoganamento del sessismo e del patriarcato più becero e volgare. È stata l’epoca dell’abilitazione istituzionale dei peggiori stereotipi e della misoginia più feroce. È stata l’epoca del machismo di stato che in nome del liberismo ha ridotto i corpi delle donne a merci e a oggetti erotici, a trofei e decori, ornamenti. È un prezzo che stiamo ancora pagando se è vero, come è vero, che rispetto ad altri paese europei in tema di diritti civili e sociali siamo indietro di vent’anni esatti».

Dunque – concludono le femministe – «una morte da rispettare, come tutte le morti, ma, come tante e tanti stanno scrivendo, una giornata di lutto nazionale che non ci riguarda».

Dopo 42 giorni tornano i treni fra Castel Bolognese e Lugo

Dal 17 giugno riapre anche il tratto fra Lugo e Russi. E dal 26 giugno i regionali Ravenna-Bologna torneranno a passare da Castello

240523 Lavori Fra Faenza E Forlì (2)Dopo 42 giorni di chiusura per i danni provocati da alluvione e allagamenti, dal 15 giugno riapre la linea ferroviaria fra Castel Bolognese e Lugo. Il tratto fra Lugo e Russi riaprirà invece il 17 giugno (i due giorni aggiuntivi sono dovuti al rinvenimento, durante le operazioni di ripristino, di un residuato bellico per la cui rimozione è stato necessario sospendere temporaneamente le attività del cantiere).

La ripresa del traffico ferroviario avverrà con gradualità, come anche previsto dalle norme in caso di realizzazione di nuove infrastrutture:

  • giovedì 15 e venerdì 16 giugno riprende il servizio con treno fra Castel Bolognese e Lugo; rimangono i bus sostitutivi fra Lugo e Russi; i Regionali Bologna-Ravenna continuano a percorrere l’itinerario via Faenza
  • da sabato 17 a domenica 25 giugno il servizio con treno si estende fino a Russi; i Regionali Bologna-Ravenna continuano a percorrere l’itinerario via Faenza;
  • da lunedì 26 giugno ripristinata l’intera offerta fra Bologna-Ravenna via Castel Bolognese.

Fra Castel Bolognese e Russi sono stati numerosi i punti in cui i tecnici di Rete ferroviaria italiana (capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo Fs) insieme alle ditte appaltatrici sono intervenuti per la ricostruzione, dopo che la forza dell’acqua aveva eroso il terreno e trascinato via il pietrisco su cui poggiavano i binari. Parallelamente è stato necessario intervenire anche sui cavi di interfaccia con i sistemi di circolazione.

Simona Ventura, Orietta Berti e Gerry Scotti intervistati al museo da Gene Gnocchi

Dal 29 giugno aperitivi con personaggi dello spettacolo al Museo delle Ceramiche

Simona Ventura

Dal 29 giugno parte al Mic – Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza una serie di aperitivi-interviste condotti dal comico Gene Gnocchi, faentino d’adozione.

Protagonisti saranno personaggi pubblici del mondo dello spettacolo, all’interno del cortile del museo. Si parte con la celebre presentatrice Simona Ventura per proseguire il 6 luglio con Orietta Berti e il 13 con Gerry Scotti.

«Quello che vorrei portare sul palco di “AperiGene” – commenta il comico – è la convivialità che, di solito, caratterizza gli incontri tra amici di vecchia data».

Saranno interviste non convenzionali. «Anche il pubblico potrà partecipare con domande ed interventi» – spiega ancora lo stesso Gene Gnocchi.

Gli appuntamenti sono finalizzati anche alla valorizzazione del patrimonio del Mic. Gli spettatori con il biglietto potranno partecipare a una visita guidata organizzata prima dello spettacolo.

L’appuntamento è dalle 19.30. Ma a partire dalle 18.30 ci sarà la possibilità di degustare un bicchiere di vino offerto da Caviro. I biglietti sono acquistabili esclusivamente in prevendita a questo link: https://www.micfaenza.org/events/category/spettacolo/

Parte dell’incasso sarà devoluto a favore delle persone colpite dall’alluvione. Informazioni: 0546 697311, info@micfaenza.org.

Mille pasti e antiparassitari per cani e gatti delle zone alluvionate

L’intervento della fonazione Cave Canem, anche per garantire il diritto all’assistenza veterinaria

Istituito fin dai primi momenti dell’emergenza, il fondo dedicato da Fondazione Cave Canem sta dando i suoi primi risultati. Mille sono i pasti e antiparassitari utili a garantire la copertura per tutto il periodo estivo a cani e gatti delle zone maggiormente colpite dalle recenti alluvioni in Emilia Romagna.

La non profit romana, attiva in tutta Italia con progetti di tutela degli animali e di inclusione e riscatto sociale, si è attivata immediatamente per definire con il Comune di Lugo le operazioni prioritarie da affrontare sul campo.

Con il supporto della Protezione Civile e dell’Azienda Sanitaria Locale i professionisti di Fondazione Cave Canem sono intervenuti sul campo per garantire il diritto all’assistenza veterinaria per tutti gli ospiti a 4 zampe del canile e dell’infermeria felina di Bizzuno (Lugo), che ospitano 65 cani e 40 gatti, oltre a occuparsi di circa 1.000 gatti che compongono le colonie feline del territorio. Forniti anche 280 pasti energizzanti particolarmente utili ai gatti rimasti senza cibo per giorni perché costretti in punti isolati o arrampicati sugli alberi a causa dell’acqua.

La Fondazione ha inoltre fornito supporto ai cani afferenti ai nuclei familiari che abitano nei comuni di Lugo, Conselice, Sant’Agata sul Santerno e Bagnacavallo, ai quali sono stati consegnati i “kit a 4 zampe” contenenti antiparassitari, cibo di qualità e altri generi di prima necessità fondamentali a garantire l’igiene quotidiana laddove costretti a vivere in abitazioni parzialmente interessate dalla presenza di fango, acqua stagnante e detriti.

Per saperne di più e contribuire al progetto: https://fondazionecavecanem.org/progetti/emergenza-alluvione/

 

Ravenna, continua la lotta contro le zanzare post alluvione

Obbligatorio il trattamento larvicida per i privati, ecco dove e quando si possono ritirare

Gli allagamenti diffusi sul territorio hanno determinato un notevole aumento delle zanzare. Per farvi fronte è stato eseguito un piano straordinario di interventi adulticidi in ambito urbano, che ha coinvolto tutte le frazioni del territorio comunale esterne alla città di Ravenna.

Azimut ha provveduto alla completa ripetizione del secondo turno di interventi larvicidi (di otto totali previsti), eseguiti a calendario in tutte le oltre 73.000 pozzettature presenti in ambito pubblico nel territorio del comune di Ravenna.

Per la gestione dell’emergenza, inoltre, sono state installate trappole di cattura a Co2 in postazioni di riferimento, all’interno del territorio comunale, per eseguire attività di monitoraggio. Tale attività viene eseguita con cadenza bisettimanale dal Centro Agricoltura Ambiente di Crevalcore, campionando per ogni postazione il numero di zanzare catturate e la specie.

L’azione più efficace (e con la maggior compatibilità ambientale) per impedire il proliferare della zanzara continua ad essere quella preventiva svolta dai trattamenti antilarvali (i quali agiscono per impedire alle larve di diventare zanzare adulte). Il Comune di Ravenna e Azimut stanno lavorando per eseguire una lotta antilarvale più capillare e attenta possibile utilizzando prodotti microbiologici a bassissimo impatto ambientale (Bacillus Thuringiensis var. Israelensis), anche con l’ausilio di mezzi speciali e trattore agricolo, per trattare altresì quei focolai non raggiungibili con i veicoli operativi standard.

Da mercoledì 14 giugno, sono inoltre partiti i 14 monitoraggi settimanali sui lidi ravennati, al fine di disporre del maggior numero possibile di informazioni documentate.
Il risultato di tale attività sarà pubblicato con frequenza settimanale sul sito web Azimut S.p.A. alla sezione “difendiamoci dalle zanzare”: https://www.azimut-spa.it/ita/Servizi/Disinfestazione/Difendiamoci-dalle-zanzare

Qualunque intervento in ambito pubblico risulta tuttavia non esaustivo in ragione della vastità delle aree private.
Il Comune raccomanda pertanto alla cittadinanza «di eseguire un costante trattamento periodico delle proprie aree di competenza, ogni 15 giorni circa, utilizzando il prodotto larvicida distribuito gratuitamente, adottando comportamenti preventivi e consapevoli per l’eliminazione e il contenimento delle infestazioni di zanzare».

Il Comune ricorda che il trattamento larvicida nelle proprie aree private è obbligatorio e sono previsti controlli a campione. Per questa ragione è utile conservare un calendario con le date dei trattamenti eseguiti nelle aree private.

I prodotti antilarvali sono in distribuzione gratuita nelle seguenti sedi:

Uffici decentrati di Ravenna (via Maggiore 120 – 0544/482044, viale Berlinguer 11 – 0544/482815 e via Aquileia 13 – 0544/482323) dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12.30, martedì e giovedì dalle 14 alle 17;
Ufficio decentrato di Sant’Alberto (via Cavedone 37 – 0544/485690) dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e il sabato dalle 8.30 alle 12.30;
Ufficio decentrato di Mezzano (piazza della Repubblica 10 – 0544/485670) dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e il sabato dalle 8.30 alle 12.30;
Ufficio decentrato di Piangipane (piazza XXII Giugno 6 – 0544/485750) dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e il sabato dalle 8.30 alle 12.30;
Ufficio decentrato Roncalceci (via Sauro Babini 184 – 0544/485710) dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e il sabato dalle 8.30 alle 12.30;
Ufficio decentrato di San Pietro in Vincoli (via Pistocchi 41/A – Tel. 0544/485771) dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e il sabato dalle 8.30 alle 12.30;
Ufficio decentrato Castiglione (via Vittorio Veneto 21 – 0544/485731) dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e il sabato dalle 8.30 alle 12.30;
Ufficio decentrato Del Mare (Largo Magnavacchi 5 – ex piazzale Marinai d’Italia 19, Marina di Ravenna – 0544/485790) dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e il sabato dalle 8.30 alle 12.30.

Ha disturbato turisti e passanti in centro per mesi, Daspo urbano per un anno

Un uomo di 48 anni spesso ubriaco tra piazza del Popolo e zona dantesca: dopo tre violazioni dell’ordine di allontanamento per 48 ore è arrivato il provvedimento del questore

2018.10.20 Digos Espulsione Straniero[236348]Dopo aver disturbato turisti e passanti per alcuni mesi, ora per un uomo di 48 anni è arrivato il divieto di avvicinarsi al centro storico di Ravenna per un anno. È l’effetto di un provvedimento emesso dalla questura, il cosiddetto Daspo urbano che riprende i divieti di partecipazione agli eventi sportivi in caso di episodi violenti.

L’uomo di origine romena, noto alle forze dell’ordine per diversi precedenti, era spesso in stato di ubriachezza e si aggirava soprattutto tra i tavolini dei bar in piazza del Popolo e la zona dantesca. Per tre volte il 48enne non ha rispettato un ordine di allontanamento per 48 ore dalle aree cittadine, notificato dalla polizia locale come previsto dal regolamento di polizia urbana.

Vista la reiterazione delle infrazioni, il questore Lucio Pennella ha firmato il Daspo.

Sul ponte mobile “strada sdrucciolevole”, mezzi “a passo d’uomo”: traffico in tilt

Continuano i disagi dopo la riapertura. In attesa di nuove verifiche

Strada sdrucciolevole. Procedere a passo d’uomo“. Si legge a Ravenna sui cartelli all’ingresso del ponte mobile sul canale Candiano, dopo che l’Autorità portuale – proprietaria dell’infrastruttura – aveva assicurato che i lavori sarebbero stati eseguiti a regola d’arte e i materiali risulterebbero conformi.

Per evitare nuovi incidenti – dopo quello avvenuto neanche due giorni dopo la riapertura al traffico e che ne aveva provocato una nuova interruzione – sono stati posizionati dossi artificiali per far rallentare i veicoli in transito.

Ma l’effetto combinato di segnaletica e dissuassori ha mandato nuovamente in tilt il traffico della zona, con code sia in via Trieste, sia in zona via dell’Industrie, finanche sul cavalcavia verso il quartiere San Giuseppe.

Diverse le segnalazioni sui social, dove ci si chiede se il ponte mobile sia stato effettivamente riaperto oppure no. La risposta, come detto, è “sì”: al momento è riaperto al traffico. Ma non si sa esattamente fino a quando, con Autorità Portuale che ha già annunciato una nuova chiusura per ulteriori verifiche.

I consiglieri comunali di Viva Ravenna, Filippo Donati e Nicola Grandi, hanno presentato un’interrogazione al sindaco, in qualità di responsabile della sicurezza della viabilità cittadina, perché verifichi che i dossi installati rispettino i requisiti di legge: «Da una prima lettura pare che il codice della strada non ne avrebbe consentito l’installazione». Contestualmente è stata inviata una Pec alla polizia municipale di Ravenna con la quale si chiede la medesima verifica.

«L’articolo 42 del Codice della Strada – dicono Donati e Grandi – dice che nei luoghi in cui vige un limite di velocità inferiore o uguale ai 50 km/h si possono adottare dossi artificiali ma solo su strade residenziali, parchi pubblici e privati, residence, ecc. mentre per il codice stesso e il relativo regolamento di attuazione all’articolo 179 sarebbe vietato l’impiego dei dossi sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali di veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento».

La guida di Ravenna che diventa una vera e propria gita grazie alle nuove tecnologie

La presentazione all’Oriani, con l’illustratrice italiana di Harry Potter

Domani, venerdì 16 giugno, alle 18 nell’ambito della mostra Dante Plus, alla biblioteca Oriani, verrà presentata “Le Guide di CodyTrip”  viaggio a Ravenna, la nuova collana, realizzata da Alessandro Bogliolo e Serena Riglietti.

CodyTrip è un’avventura coinvolgente, un’esperienza formativa da vivere con la propria classe e la propria famiglia alla scoperta di luoghi, tradizioni, persone e saperi. CodyTrip usa in modo originale e semplice le tecnologie digitali e l’immaginazione per colmare le distanze e permettere a tutti di partecipare attivamente, interagendo in diretta con i propri compagni di viaggio e con il professor Alessandro Bogliolo, che guida le attività e “la gita”.
Saranno presenti gli autori.
Serena Riglietti è l’illustratrice della versione italiana dei libri di Harry Potter.

Riparte anche a Lugo la stagione estiva di cinema

Oltre settanta serate di proiezioni da giovedì 15 giugno all’Arena del Carmine

Chiostro Del CarmineRiparte da giovedì 15 giugno a Lugo la rassegna cinematografica estiva organizzata dal circuito Cinemaincentro, in collaborazione con il Comune, che anche quest’estate proporrà oltre settanta serate al chiostro del Carmine.

A QUESTO LINK IL PROGRAMMA COMPLETO

Anche in questa stagione un ruolo centrale sarà attribuito agli ospiti: protagonisti del mondo della produzione cinematografica che, grazie alla collaborazione con Fice (Federazione italiana cinema d’essai) incontreranno il pubblico all’interno di serate evento.

Una novità dell’estate 2023 sarà la campagna Cinema Revolution, a cui l’arena aderirà, che prevede per tutta l’estate l’ingresso a 3,50 euro a tutte le proiezioni di film italiani ed europei.

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