giovedì
10 Luglio 2025

L’appello del prefetto e dei sindaci: «Angeli del fango, restate a casa»

Potrebbero intralciare gli uomini e i mezzi della Protezione Civile. Nel Ravennate operativi anche volontari dall’estero

Angeli Fango Burdel PaciugUn appello ai cosiddetti “angeli del fango”, i volontari che in questi giorni si stanno attivando per raggiungere le zone maggiormente colpite dall’alluvione.

A lanciarlo è il prefetto Castrese De rosa e tutti i sindaci della provincia, che in una nota inviata alla stampa invitano «a non mettersi in movimento in questi giorni nei quali sono ancora all’opera moltissimi uomini e mezzi della Protezione Civile, che potrebbero essere, seppure involontariamente, intralciati nel loro operato, con conseguente pregiudizio del buon esito delle attività in corso ed anche a tutela della loro incolumità e di quella degli altri».

«Inoltre – continua la nota – la viabilità provinciale è stata seriamente compromessa dagli eventi alluvionali e non è in grado di poter sopportare l’intenso volume di traffico che in questi giorni sta interessando tutte le arterie, in quanto numerosi mezzi di soccorso e d’opera sono impegnati nei lavori di ripristino delle rotture arginali e delle infrastrutture primarie e secondarie danneggiate».

«Tutte le istituzioni del Ravennate – termina il comunicato inviato alla stampa dalla prefettura – esprimono il loro più sentito ringraziamento a chiunque si sta attivando per dare una mano, sottolineando che ci sarà tempo e modo per tutti di offrire il loro supporto nel momento e nelle modalità più opportuni».

La Protezione Civile. Dall’inizio dell’emergenza sono quasi 22mila i volontari di Protezione Civile impegnati nei territori colpiti dall’alluvione.
In questo momento (dato aggiornato a venerdì 26 maggio) i volontari di Protezione civile sul campo sono oltre 1.970: di questi 687 provengono dalle organizzazioni nazionali di volontariato, 342 dall’Emilia-Romagna e 949 dalle colonne mobili di altre Regioni.
Inoltre, nel ravennate sono operativi 113 volontari attivati nell’ambito del Meccanismo europeo di mobilitazione della Protezione civile: si tratta di 25 operatori provenienti dalla Slovacchia e 32 dalla Slovenia, 41 dalla Francia e 15 dal Belgio.

Dopo dodici giorni di “rosso”, l’allerta meteo in provincia diventa “arancione”

 

Dopo 12 allerte rosse consecutive, domenica 28 maggio è prevista un’allerta meteo arancione in provincia di Ravenna per criticità idraulica (piene dei fiumi). Allerta che diventa gialla per frane e piene dei corsi minori, con possibili rovesci più probabili sui rilievi e nelle pianure centro-occidentali.

Permangono condizioni di criticità di livello arancione nella pianura ravennate per l’elevata saturazione dei suoli e la difficoltà di smaltimento delle acque esondate dai corsi d’acqua, che gravano sul reticolo secondario e di bonifica, interessato localmente da livelli idrici elevati e da eventuali problemi di tenuta arginale.

Nelle zone montane e collinari centro-orientali della regione permangono condizioni di elevata saturazione dei suoli favorevoli all’aggravamento dei dissesti di versante e dei fenomeni erosivi nei corsi d’acqua, innescatesi nelle ultime settimane.

La sindaca di Conselice ordina di abbandonare le case allagate per motivi sanitari

Il Consorzio di bonifica stima ancora una settimana per liberare il territorio dall’acqua. Pompe al lavoro per svuotare i canali Zaniolo e Destra Reno

Alluvione Conselice 1La sindaca di Conselice, Paola Pula, in accordo con la giunta e sentiti i capigruppo, ha firmato oggi, 26 maggio, un’ordinanza che impone ai cittadini delle zone ancora allagate di lasciare le proprie abitazioni per motivi igienico-sanitari. «La misura – si legge nella nota – si è resa necessaria viste le difficoltà di smaltimento delle acque dall’abitato di Conselice, dovuta alle grandi quantità di acqua presente sul territorio. La pericolosità della situazione è legata strettamente, e unicamente, al contatto con le acque stagnanti». Dovrebbero essere circa 500 le persone ancora nelle case nelle zone allagate.

I canali Zaniolo e Destra Reno ricevono acqua molto lentamente a causa dei grandi afflussi idrici che hanno investito il territorio. «Stiamo lavorando incessantemente, utilizzando anche oltre 50 idrovore per riversare le acque verso i fiumi Reno e Santerno – afferma Elvio Cangini, direttore dell’area tecnica del Consorzio di Bonifica Della Romagna Occidentale –. Nonostante ciò, e a causa della particolare morfologia del territorio, si prevede che la situazione possa risolversi non prima di una settimana».

Pula ringrazia tutti coloro che stanno lavorando incessantemente: «Al momento non ci sono emergenze sanitarie ma il ristagno dell’acqua, il mancato funzionamento delle fognature, le possibili interruzioni nell’erogazione dell’acqua potabile, la presenza di rifiuti non smaltiti, rendono rischioso permanere nell’abitato ancora allagato».

Raffaella Angelini, direttrice del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl Romagna dice che «le condizioni ambientali e il quadro tecnico delineato rendono la situazione meritoria di attenzione, anche alla luce delle previsioni effettuate dal consorzio di Bonifica sui tempi di deflusso delle acque».

Sant’Agata vede le prime strade ripulite in centro

Mezzi di autospurgo lavorano ininterrottamente con l’obiettivo primario di eliminare il fango dal reticolo fognario principale

Pulizie A Sant'Agata Sul SanternoAlcune zone del centro di Sant’Agata sul Santerno stanno tornando a uno stato accettabile. Squadre di protezione civile coordinate con i servizi comunali e del gruppo Hera hanno già riportato a uno stato di regolare funzionalità via Roma, piazza Umberto Primo, via Mazzini, via Marcucci, piazza Ercole, largo Margherita di Savoia, piazza Monsignor Rambelli, via Baldi, via Sassoli, via Fioresi e parte di via Mameli. In particolare, in via Carlo Baldi, via Sassoli e via Fioresi la Protezione civile ha provveduto anche alla pulizia delle reti fognarie. Gli interventi sono pianificati e realizzati per aree, grazie al lavoro delle squadre della colonna mobile di Protezione civile della Regione Lombardia.

Altre squadre sono al lavoro nelle vie via Ceroni, Matteotti e 4 Novembre. I prossimi interventi riguarderanno la pulizia delle vie Marx, Kennedy, Nenni e Madre Teresa di Calcutta.

Sgomberi A Sant'Agata Sul SanternoIl Gruppo Hera contribuisce con la rimozione continua di tutti i rifiuti presenti, collaborando con il Comune per l’individuazione degli accumuli.

Mezzi di autospurgo lavorano ininterrottamente con l’obiettivo primario di eliminare il fango dal reticolo fognario principale, per garantire un corretto deflusso in caso di nuove precipitazioni. Al termine delle pulizie dei reticoli principali verranno verificate le condizioni degli allacci e si avvierà una pulizia delle caditoie.

Gli impianti idrici presenti nel territorio sono al momento funzionanti e forniscono acqua potabile alla popolazione, nonostante gli elevati prelievi dovuti alle operazioni di pulizia.

A Botte Santerno ogni secondo 16 mc di acqua spostati dal canale al fiume

Il sindaco Graziani spiega le operazioni per asciugare gli allagamenti nella zona di via Reale Voltana e via Cuorbalestro: l’acqua viene spostata più alto di 10 metri

349863139 594922116069739 6739320296518847754 NIl canale di scolo Destra Reno passa sotto l’alveo del fiume Santerno in un punto chiamato Botte Santerno nel territorio comunale di Alfonsine e lì si stanno concentrando gli sforzi del Consorzio di bonifica per ridurre gli allagamenti nella zona di via Reale Voltana e via Cuorbalestro. Si aspira acqua dal Destra Reno, in piena e con argini indeboliti, per immetterla nel sovrastante Santerno con un dislivello di circa dieci metri. Oltre a quello della Romagna Occidentale, sono presenti anche operatori di altri consorzi di bonifica da tutta Italia. Le operazioni in corso le descrive il sindaco di Alfonsine, Riccardo Graziani: «La differenza rispetta ai giorni scorsi si inizia a vedere ad occhio nudo, nonostante la situazione sia ancora molto difficile. Ma gli effetti di questa azione si percepiscono bene».

349176511 1308119503473621 4579306689379071485 NLe pompe d’emergenza installate dal Consorzio sono circa 60, per una portata complessiva di 16,5 metri cubi al secondo. Nella zona di Alfonsine i gruppi di emergenza si aggiungono alle pompe dell’idrovora Tratturo, della portata totale di 10 metri cubi al secondo. A monte della botte Santerno (in sinistra idraulica del fiume) sono state installate 15 pompe per una portata complessiva di 1,8 metri cubi al secondo. Sono in arrivo alte 4 motopompe da 0,5 metri cubi al secondo l’una, per un’ulteriore portata complessiva di 2 metri cubi al secondo. A valle della botte Santerno è in funzione il gruppo Cerpic della portata di 1,8 metri cubi al secondo.

Sono poi in corso di attivazione le elettropompe fornite dalla provincia autonoma di Trento, della portata complessiva di 2,5 metri cubi al secondo. Si tratta di elettropompe per le quali si è reso necessario chiedere la fornitura di una cabina di trasformazione mobile da media a bassa tensione. È inoltre previsto l’arrivo di un ulteriore gruppo dal Belgio della portata di 1,5 metri cubi al secondo.

Torna il mercato contadino con i prodotti salvati dagli agricoltori alluvionati

Il 27 maggio dalle 8.30 in via Canalazzo a Ravenna le aziende agricole colpite dalle esondazioni provano a ripartire

RAVENNA 17/11/2018. INAUGURATO IN VIA CILLA IL MERCATO COPERTO DEGLI AGRICOLTORILe aziende agricole alluvionate del Ravennate non si arrendono e, a pochi giorni dal disastro, riaprono il mercato contadino di Campagna Amica dove porteranno i prodotti salvati dalla furia delle acque, dalla frutta alla verdura, dai salumi al formaggio fino all’olio extravergine d’oliva e al miele.

L’appuntamento è per sabato 27 maggio dalle 8.30 alle 13 nel negozio in via Canalazzo 59 dove ci saranno gli agricoltori che hanno avuto le proprie aziende danneggiate dall’esondazione dei fiumi e dal maltempo e che potranno raccontare dal vivo le difficoltà che stanno attraversando.

Un primo passo importante verso ritorno alla normalità che appare ancora lontano ma anche un segno della voglia delle imprese romagnole di far ripartire l’attività nonostante i mille gravissimi problemi che si trovano ad affrontare, tra campi allagati e la chiusura degli stabilimenti di trasformazione e dei punti vendita aziendali. «Acquistare prodotti agricoli e alimentari provenienti dalle zone alluvionate – conclude Coldiretti – è il miglior modo per aiutare concretamente la popolazione facendo ripartire l’economia e l’occupazione dei territori colpiti».

Ci sono 5 punti di smistamento per i volontari in aiuto agli alluvionati di Faenza

Riorganizzata la macchina dei cosiddetti “angeli del fango”: si parcheggia solo dove specificato, se non ci sono posti significa che non servono altre persone

Faenza Alluvione 1
Faenza, 22 maggio

Per il weekend di sabato 27 e domenica 28 maggio è in programma una riorganizzazione del volontariato civile in aiuto alla popolazione alluvionata a Faenza. I cosiddetti “angeli del fango” saranno accolti in cinque punti di coordinamento presidiati dall’associazione umanitaria Emergency, insieme a personale del Comune, con il compito di indirizzare i volontari nelle zone dove c’è maggiore bisogno di aiuto.

I punti di coordinamento – attivi dalle 8 alle 16 – saranno collocati lungo le principali direttici di accesso alla città, in parcheggi che agevoleranno l’arrivo e la sosta dei volontari da tutti i principali punti di accesso.

Per chi è in arrivo dall’autostrada lungo l’asse di via Granarolo sono previsti due gazebo: uno nel parcheggio di Casa Spadoni (Via Granarolo, 99) e uno nel parcheggio del centro commerciale “La Filanda” (Via della Costituzione, 28).

I volontari provenienti da Imola potranno sostare al parcheggio del Pala Cattani (Piazzale Tambini, 5).

Per chi arriva da Forlì sarà disponibile il parcheggio della Coop “Il Borgo” (Via Fornarina, 119).

Chi arriva in treno troverà un punto di coordinamento alla stazione Fs di Faenza (Piazza Cesare Battisti, 7).

Ai volontari è richiesto di sostare solo nei parcheggi indicati e proseguire a piedi. L’esaurimento dei posti disponibili nei quattro parcheggi significherà la copertura di tutte le esigenze di volontariato in città. Si richiede quindi ai volontari di non cercare altri posteggi e valutare se dirigersi verso altri comuni alluvionati per offrire il proprio aiuto.

Per questioni di sicurezza sarà vietato accedere alle zone di intervento della Protezione Civile e dei mezzi pesanti e bisognerà seguire le indicazioni fornite in loco dalle forze dell’ordine.

Come già ricordato fin dall’inizio dell’emergenza, i requisiti minimi per fare volontariato sono i seguenti: maggiore età; dotazione di abbigliamento adeguato: stivali alti di gomma e guanti; dotazione di attrezzatura utile: spazzolone, badile, pala; essere autosufficienti per acqua, cibo e alloggio.

Rischio tetano nelle zone alluvionate: 635 persone vaccinate a Conselice e Solarolo

Il 27 maggio il personale sanitario andrà a Sant’Agata sul Santerno

Si è svolta stamani, 26 maggio, la giornata di vaccinazione antitetanica straordinaria a Conselice e Solarolo, misura precauzionale disposta dall’Ausl contro il rischio igienico-sanitario nelle zone alluvionate. Ai centri di somministrazione si sono presentati 635 cittadini (515 a Conselice e 120 a Solarolo). L’Ausl Romagna ringrazia i colleghi di Bologna intervenuti a Conselice con un camper mobile per collaborare alla somministrazione dei vaccini alla popolazione. Domani, sabato 27 maggio, è prevista una seduta vaccinale straordinaria anche a Sant’Agata sul Santerno, dalle 9.30 alle 13, in piazza Umberto I.

I Comuni faentini chiedono ai ciclisti di non andare in giro nelle zone alluvionate

Pericolo per buche, frane, smottamenti. «E sarebbero un ostacolo per la sicurezza»

Casola Valsenio Frana
Una frana a Casola Valsenio
L’Unione Romagna Faentina lancia un appello rivolto a tutti i ciclisti a non attraversare i comuni colpiti dall’alluvione.
Il transito in queste zone – avvisa l’Unione – può infatti «innescare situazioni di pericolo a causa di criticità imprevedibili quali buche, frane, smottamenti e altri dissesti di vario tipo».
Inoltre, il passaggio dei ciclisti può costituire un impedimento alla circolazione dei mezzi di soccorso e alle molte attività legate all’emergenza, come ad esempio le operazioni di ripristino della viabilità (asfaltature), gli interventi delle idrovore o la distribuzione di viveri.

Le poltrone del teatro all’aria, i libri in freezer: la cultura lotta contro l’acqua

Breve mappa incompleta dei luoghi di cultura e arte colpiti dagli allagamenti. Salvo il Mic, che riapre al pubblico

A fare una prima ricognizione dei danni subiti dai beni culturali, in diretta o quasi, è stato l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, che ha seguito da vicino e quotidianamente la situazione in particolare, ma non solo, del Faentino.

Qui infatti, per quanto riguarda la provincia di Ravenna, si stanno contando i danni maggiori. Innanzitutto, è stata travolta dall’alluvione la bellissima Biblioteca Manfrediana che ai piani più bassi ospitava le sale dedicate ai ragazzi e soprattutto l’emeroteca con raccolte di giornali che sono state sommerse dal fango. Impressionanti le foto dei volumi andati perduti. La buona notizia è però che i documenti più antichi, conservati nella sala Settecentesca, sono sani e salvi (a differenza di quanto accaduto a Forlì, dove si stanno cercando volontari da formare proprio per salvare alcune cinquecentine danneggiate). La Manfrediana è una delle causali che si possono indicare se si fa una donazione al Comune.

Al lavoro anche a Castel Bolognese alla biblioteca anarchica Armando Borghi, che come il resto del paese ha subito danni.

Nemmeno la Trisi di Lugo è stata risparmiata dall’acqua alta, per quanto in modo meno invasivo. «Danni ci sono – scrivono sulla loro pagina Facebook – ma resta il sollievo per aver salvato le parti più importanti, antiche e moderne». La biblioteca al momento resta chiusa. E una vendita di libri a un prezzo simbolico è stata quella attuata dalla libreria di Lugo Alfabeta: si tratta di volumi, tantissimi volumi, danneggiati dall’alluvione.

Per tentare il recupero dei libri più preziosi si sta tentando di portarli sotto zero in grandi celle frigorifere (messe a disposizione anche dalla ditta Orogel) per evitare al completa distruzione e poter poi avviare un restauro.

Sempre a Lugo, danni si sono registrati al teatro Rossini da poco ristrutturato: poltrone in piazza e volontari (come dappertutto) a pulire e asciugare, e al museo Baracca, ma in nessuno dei due casi i danni sembrano troppo gravi.

Tornando a Faenza ci sono invece da registrare altri danni alla bottega d’arte Gatti, al Museo Zauli e al museo Tramonti. I manufatti salvati da quest’ultimo sono stati trasportati al Mic, il Museo Internazionale delle Ceramiche, che invece non ha subito alcun danno e che anzi ha già riaperto i battenti.

Mentre una vera a propria devastazione è quella che ha subito un altro luogo simbolo della città, che è anche luogo di arte e cultura: il cimitero storico manfredo oltre ad alcuni luoghi di culto.

Sanni importanti ma ancora in corso di valutazione alla Casa di Alfredo Oriani a Casola, come fa sapere la fondazione.

L’alluvione fa crollare la casa-studio di una psicologa di Faenza: raccolta fondi

Casa Studio Agata Manfredi Faenza

L’alluvione di inizio mese le aveva portato via l’auto, quella più devastante di metà maggio le ha fatto crollare casa e studio. Lei è Agata Manfredi, psicologa di Faenza, che in questi giorni ha lanciato una raccolta fondi sulla piattaforma Gofundme (raccogliendo oltre 8mila euro).

«Io che ho aiutato tante persone – è il suo appello -, ora sto chiedendo una mano per risollevarmi da questa bruttissima situazione e poter ripartire con il mio lavoro».

La casa e lo studio dove riceveva i pazienti sono andati completamente distrutti, «mandando in fumo anni di lavoro».

Manfredi chiede se possibile di ricevere gli aiuti esclusivamente al suo Iban (IT 13 U 08542 23700 000000170234 – BCC sede centrale Faenza) oppure tramite Satispay al numero 338 6780302.

Il Comune autorizza Officina dell’Ambiente a svuotare i piazzali allagati

Nello stabilimento di via Selice vengono utilizzate scorie da incenerimento di rifiuti urbani per creare un materiale per l’edilizia che sostituisce gli inerti naturali

Officina Ambiente Matrix Conselice Allagato 2
Una veduta aerea dello stabilimento Oda a Conselice (foto dal gruppo Facebook “Sei di Conselice se”)

Il Centro operativo comunale (Coc) di Conselice – cioè il tavolo centrale di coordinamento dell’emergenza alluvionale – ha autorizzato la società Officina dell’Ambiente (Oda) ad avviare le operazioni di svuotamento dei piazzali esterni dello stabilimento in via Selice dove si produce il Matrix, un materiale impiegato in edilizia che viene realizzato a partire dalle scorie dell’incenerimento di rifiuti solidi urbani. Il Coc fa sapere che le rilevazioni effettuate evidenziano che i campioni sono sotto i limiti previsti dal codice dell’ambiente: «Si può pertanto affermare che lo svuotamento dei piazzali si sta svolgendo in sicurezza, in quanto tutti i materiali sono stoccati all’interno». Officina dell’Ambiente si occupa di recupero delle ceneri pesanti degli impianti di incenerimento ed è stata oggetto di importante allagamento a seguito dell’alluvione.

L’attività di Oda comincia dall’incenerimento del rifiuto domestico negli impianti di termovalorizzazione autorizzati, e arriva a Oda che si prende in carico il trattamento della scoria negli impianti specializzati di Lomello e Conselice, finalizzandolo alla produzione del Matrix che viene poi riutilizzato in cicli produttivi di manufatti per l’edilizia. In 20 anni Officina dell’Ambiente ha avviato al recupero oltre tre milioni di tonnellate di scorie provenienti dall’incenerimento di rifiuti solidi urbani.

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