Acqua dolce al posto della salata sugli 827 ettari e nei bacini proliferano le zanzare
L’alluvione mette a rischio anche il pregiato sale di Cervia. Inondati dal Savio tutti gli 827 ettari di superficie delle saline. Solitamente c’è solo acqua salata e invece ora non è più così come dimostra la presenza massiccia di zanzare. I cumuli di riserve si stanno sciogliendo e la raccolta 2023 potrebbe non andare a buon ne.
La salina di Cervia, come riporta l’agenzia di stampa Agi, è grande un terzo dell’intera estensione del comune di Cervia ed è compostata da oltre 50 bacini, circondati da un canale di oltre 14 chilometri, che consente all’acqua del mare Adriatico di entrare ed uscire. La raccolta avviene con 20 i dipendenti, più altrettanti stagionali. La produzione, due milioni di pezzi marchiati sale dolce venduti all’anno in 34 Paesi del mondo. È stata definita riserva naturale di popolamento animale con un Decreto ministeriale del 1979, le Terme di Cervia ne utilizzano tuttora l’acqua salata per la cura di malattie articolari e respiratorie. Le saline sono servite anche come “vasca di espansione” naturale, permettendo quindi a una grande quantità di acqua di non riversarsi direttamente sulla parte costiera della città. Nato vent’anni fa, il Parco della Salina è una società pubblica di diritto privato che ha un unico socio privato: le Terme di Cervia. Gli altri soci sono pubblici per il 92%. Tra essi, a maggioranza, spicca il Comune di Cervia.
Von der Leyen ai romagnoli: «Tin bota, l’Europa è con voi»
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, ieri (25 maggio) in Emilia-Romagna per visionare di persona i territori colpiti duramente dall’alluvione.
Entrambe, insieme al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, hanno sorvolato in elicottero l’intera area colpita: il ravennate, la provincia di Forlì-Cesena, la fascia collinare fino al bolognese, con le tantissime frane causate dagli smottamenti e dalla pioggia.
Con loro il capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.
Successivamente, Von der Leyen, Bonaccini, Curcio e il ministro Fitto hanno raggiunto Cesena per un sopralluogo nell’area colpita dalle esondazioni del fiume Savio insieme al sindaco Enzo Lattuca. La presidente Meloni era rientrata a Roma per il Consiglio dei ministri dedicato a ulteriori misure sull’emergenza alluvione.
Infine, l’ultima tappa in piazza del Popolo, con il saluto alle forze dell’ordine, ai volontari e agli operatori che in questi giorni hanno lavorato senza sosta nelle operazioni di salvataggio e assistenza alla popolazione. Presenti anche i sindaci di Forlì, Gian Luca Zattini, e i primi cittadini dei comuni della provincia di Forlì-Cesena.
«Vedere queste cicatrici spezza davvero il cuore – ha detto la presidente della Commissione Ue-. Saremo al vostro fianco. È urgente far partire il Fondo di solidarietà: ci sarà un primo pagamento poi la stima dei danni per avere un’idea più chiara del contributo e vedere cos’è possibile fare da parte della Ue. Questo succederà nei prossimi tre mesi, poi vedremo».
E poi, per dare il proprio incoraggiamento alla regione colpita dall’alluvione, ha detto in dialetto emiliano-romagnolo: «Tin bota’, l’Europa è con voi».
«Ringrazio la presidente Meloni per la seconda visita in pochi giorni in Emilia-Romagna – ha detto il presidente Bonaccini – insieme stiamo lavorando molto bene. E sono molto soddisfatto delle rassicurazioni della presidente Von Der Leyen sulla vicinanza alla nostra regione da parte dell’Europa e l’attivazione di risorse e del Fondo di solidarietà europeo: la sua presenza qui oggi è un altro segnale importante per l’Emilia-Romagna, le comunità e le persone colpite da questa tremenda alluvione. Insieme, lo ribadisco, ci rialzeremo».
Due imprenditori raccontano la sinergia con cui stanno portando avanti l’impresa di asciugare le campagne ed evitare allagamenti in paese
Nella zona di Alfonsine le operazioni per la rimozione dell’acqua dalle alluvioni sono portate avanti da alcuni agricoltori del luogo che hanno messo a disposizione 50 trattori e una ventina di pompe per lavorare in sinergia con il Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale. «Ci aiutano e insieme si decide dove mandare più o meno acqua – affermano gli imprenditori agricoli Mirco Quattrini e Massimo Missiroli –. Stavolta l’abbiamo capito tutti che i consorzi sul territorio sono una presenza fondamentale».
Quattrini non ha dubbi: «I danni ce li siamo tenuti nelle campagne, ci siamo messi a disposizione noi e i nostri mezzi, sacrificato i nostri campi per salvare i cittadini di Alfonsine». Il 36enne è titolare di un’azienda agricola di circa 250 ettari (pomodoro da industria, bietole, cereali, vigneti) che per oltre il 50 percento è andata sott’acqua. Il collega Missiroli non ha avuto danni dall’alluvione: i due dall’inizio delle allerte hanno tenuto monitorata la situazione dei canali, in sinergia con il Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale e sotto le sue direttive.
Gli agricoltori conoscono bene il territorio e la rete degli scoli: «Insieme al Consorzio abbiamo messo in piedi una squadra operativa di agricoltori, trattori, bracci telescopici, idrovore, lungo il circondario alfonsinese per gestire l’acqua e contenere i danni. Abbiamo tentato tutte le strade possibili per portare l’acqua verso il mare. Pompiamo acqua dai terreni e la trasferiamo nel Canale dei Molini, che si utilizza in genere per l’irrigazione, che è libero e non toccato da acque particolarmente violente. Le idrovore sono arrivate anche dai nostri amici e colleghi ferraresi, da Longastrino, Anita, Comacchio: le chiamano “frati” e le usano per irrigare».
Strategico in questo momento, 25 maggio, è il Canale dei Molini: viene presa dal piano di campagna l’acqua straripata dal Santerno lato destro che scende per le campagne e ha esondato i canali di bonifica e viene traferita nel Canale dei Molini. Da qui va direttamente nel Destra Reno, più a valle del punto critico dell’idrovoro Tratturo. I mezzi per pompare l’acqua sono stati collocati in un punto strategico a circa un km in linea d’aria dalla cassa di espansione di Alfonsine: «Se l’acqua fosse arrivata lì sarebbe risalita su per le fognature e il centro di Alfonsine avrebbe potuto essere pesantemente compromesso: capito il problema è partito il contenimento e il reindirizzamento verso i canali», spiegano Quattrini e Missiroli.
Occorre verificare l’effettivo passaggio di proprietà e conservare scontrini e fatture per eventuali indennizzi
Sant’Agata sul Santerno dopo l’alluvione causata dal fiume (foto dalla pagina Facebook Emilia-Romagna Meteo)
L’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, insieme a Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato, invita i cittadini che abbiano avuto danni ai propri veicoli, ad affidarsi esclusivamente a operatori autorizzati e a diffidare degli abusivi.
Auto, moto, furgoni, camper, sono beni mobili registrati, e la responsabilità (non solo quella relativa alla loro circolazione, ma anche quella per la loro demolizione e corretto smaltimento come rifiuto una volta fuori uso) rimane in carico all’intestatario.
È quindi necessario – prima di affidare il proprio mezzo a un demolitore, un concessionario o a un compratore – verificarne la regolarità, al limite anche contattando in caso di dubbio le Associazioni di categoria presenti sul territorio, e richiedere immediatamente di effettuare il necessario passaggio di proprietà.
I danni da evento alluvionale sono molto gravi, soprattutto relativamente all’elettronica avanzata presente nei veicoli più moderni, dove è spesso impossibile verificare che l’umidità non sia penetrata nei cablaggi elettrici e nelle centraline sigillate. Anche in questo caso, Unione dei Comuni e Associazioni di categoria invitano i cittadini ad affidarsi esclusivamente ad autoriparatori regolari, che sapranno verificare i mezzi e consigliare il meglio, e a diffidare di abusivi e meccanici improvvisati, anche perché ne va della sicurezza delle persone a bordo.
Come per qualsiasi altro danno subito, inoltre, si ricorda la necessità di richiedere e conservare ricevute fiscali, fatture e regolari certificati di rottamazione, per poter procedere successivamente alla richiesta dei ristori e dei rimborsi che saranno previsti da parte delle Istituzioni.
In caso di nuovi allagamenti occorre evacuare solo chi vive in edifici al piano terra
Il Comune di Ravenna aggiorna la mappa delle evacuazioni e dei rientri in abitazioni e attività.
La zona rossa definita con l’ordinanza del 21 maggio (delimitata dal perimetro fra via Romea nord, via Guiccioli, via Canalazzo, via Ferragù, via Sant’Egidio, A14dir, 309 dir più aree pertinenziali agli scoli Canala, Cupa e Drittolo tra statale 16 e Romea dir) diventa arancione dal 25 maggio. Rimane zona arancione l’area delimitata da fiume Ronco, statale 16 e A14, oltre gli abitati di Santerno e Piangipane.
In tutte queste zone è consentito quindi l’accesso alle abitazioni per le operazioni di pulizia laddove l’acqua si sia ritirata; qualora le abitazioni siano agibili e a più piani è consentito alle persone permanere all’interno delle stesse con l’ordine di portarsi ai piani alti qualora dovessero ripresentarsi nuovi allagamenti; le persone devono evacuare in caso di nuovo allagamento se l’edificio è a un solo piano. Nelle zone ancora allagate permane il divieto di ingresso.
Le parole con cui gli scrittori locali stanno affrontando l’emergenza
Casola Valsenio, in collina, è tra le realtà più colpite dalle frane e dal disastro del maltempo. Piccola località capace di costruirsi un’idendità culturale forte attorno a idee più che a monumenti di fama nazionale, come le erbe perdute o il festival estivo “Casola è una Favola” o ancora l’antica festa dei carri, paese natio di Alfredo Oriani e di Pittàno, oggi Casola è nota a un larghissimo pubblico soprattutto grazie a una voce che la racconta da anni, quella dello scrittore Cristiano Cavina. E ancora in questi giorni, usando i social, Cavina sta facendo un racconto di quanto è successo a Faenza tra le 4 e le 17.30 del 17 maggio destinato a diventare una testimonianza che rimarrà nel tempo. E ancora, Cavina nei giorni successivi all’alluvione racconta della sua scelta di non andare al Salone del Libro per presentare il volume in uscita per Bombiani proprio per essere a Casola a dare una mano “alla sua gente”. Una testimoninanza in presa diretta da non perdere, in attesa del suo prossimo libro.
Non solo Cristiano Cavina ha deciso di disertare il Salone di Torino per restare qui, a dare una mano. Matteo Cavezzali, scrittore e direttore dello ScrittuRa Festival (vedi articolo accanto), pur vivendo a Ravenna ha deciso di andare armato di badile a Faenza. Il suo, a differenza di quello di Cavina, è lo sguardo di chi arriva da fuori e racconta cosa vede avvicinandosi alla zona alluvionata. Anche lui descrive e racconta l’esperienza del volontario con parole d’autore (e anche immagini), a partire alla biblioteca Manfrediana, ma ci sono anche gli incontri con i residenti. «Un’anziana signora con i capelli bianchi raccolti sulla testa ci viene incontro, “questi sono per voi”. Ha novantadue anni, vive qui. Ci ha portato dei cioccolatini al rum con la carta rossa. Li scarta e ce li infila direttamente in bocca perché noi abbiamo le mani sporche di fango, in una sorta di comunione laica al gusto di cioccolato. Siamo nel fango da stamattina. A spalare e buttare via mobili marci». Questo l’incipit del suo racconto dal fango.
Maurizio Maggiani
Il grande autore Maurizio Maggiani, ligure che ha scelto da qualche tempo ormai di vivere in terra faentina, ha scritto e raccontato anch’egli in questi giorni, ricordando come questa sia stata una terra “inventata” che si è retta su un patto delicatissimo tra uomini e natura, un patto rotto dai primi negli ultimi 50 e 60 anni. E adesso? «Non potrà più essere come prima, serve un nuovo patto che potrà essere fatto solo dalle nuove generazioni», ha scritto. A Maggiani si deve anche l’improvvisa fama nazionale dell’espressione tutta romagnola «Ci andiamo su dietro» a esprimere una capacità di adattamento e perseveranza che non lascia spazio a vittimismi.
Lo scrittore ravennate Eraldo Baldini, che da una vita racconta questo angolo di mondo con occhio da antropologo e da narratore, è stato tra i primi a sostenere la raccolta fondi per la casa editrice Il Ponte Vecchio di Cesena. Ecco il messaggio dello scrittore: «La sede, parte dei magazzini (migliaia di volumi) e degli strumenti di lavoro, i veicoli, sono andati perduti a seguito dell’inondazione. È a rischio la sopravvivenza di una realtà importante, un sicuro punto di riferimento culturale, che con la pubblicazione di decine di titoli all’anno, quasi tutti dedicati appunto alla Romagna, dà da oltre trent’anni voce e spazio alla ricerca, agli studi e alla scrittura sulla nostra terra (pubblica tra l’altro le riviste “Romagna arte e storia”, “Confini” eccetera)». Per questo è stata aperta una sottoscrizione (a cui si può partecipare anche con piccolissime cifre) con cui si intende aiutare la casa editrice a ripartire prontamente. Info sulla piattaforma Gofundme.
Nella piazza del municipio un punto di assistenza sanitaria che farà vaccinazione antitetanica il 27 maggio. Nelle scuole di via Roma un punto informativo
Sant’Agata sul Santerno dopo l’alluvione causata dal fiume (foto dalla pagina Facebook Emilia-Romagna Meteo)
A Sant’Agata sul Santerno è in corso un riallestimento dei punti di soccorso e coordinamento per la gestione dell’emergenza alluvione.
A seguito dell’attuale inagibilità delle strutture sanitarie, l’Ausl Romagna ha allestito in piazza Umberto I (piazza del Comune) un posto di assistenza socio sanitaria per fornire assistenza sanitaria di base ai cittadini è aperto dalle 8 alle 20, con copertura sia infermieristica che medica.
Dalle 9 alle 14 di sabato 27 maggio il Servizio di igiene e sanità pubblica di Ravenna ha organizzato una giornata straordinaria di vaccinazione antitetanica per adulti, ad accesso diretto, rivolta in modo particolare alle persone che stanno svolgendo attività presso gli edifici alluvionati (residenti, volontari o altro).
Nel plesso scolastico di via Roma 6 sono attivi per i cittadini santagatesi il punto unico informativo (disponibile anche telefonicamente al numero 333-2478238 tutti i giorni dalle 9 alle 17) e il supporto psicologico (quest’ultimo con orario dalle 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30). Il supporto psicologico è attivo anche telefonicamente rivolgendosi al 338-1055333 (dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 20).
Da giovedì 25 maggio è attivo alla palestra delle scuole elementari (via 4 Novembre) un punto pasti riservato alla popolazione di Sant’Agata: per il pranzo dalle 12 alle 14, cena dalle 18.30 alle 20.30. Nella piazza del municipio invece dalle 7.30 alle 12 un punto caldo per le colazioni.
In via Angiolina rimane solamente il punto di raccolta e smistamento delle donazioni (vestiario, strumenti, eccetera). Il Comune invita i cittadini e i volontari a non portare ulteriore materiale a Sant’Agata, in quanto al momento non vi è la possibilità di stoccare e gestire ulteriori donazioni. Chi vuole contribuire con donazioni di cibo a lunga conservazione e prodotti per la cura per la casa e la persona può contattare i numeri 0545-919907 e 0545-919914.
Il Comune invita cittadini e volontari «a non dare credito alle informazioni in forma di vocali Whatsapp anonimi o post sui social di dubbia provenienza e di non contribuire alla loro diffusione, in quanto rischiano di creare situazioni di intralcio alle operazioni di gestione dell’emergenza.
Per donazioni di tipo economico, si ricorda che è attiva la raccolta fondi sul sito www.labassaromagna.it.
L’azienda è conosciuta in particolare per l’insegna Famila. Inclusi i casi in cui non è stato possibile raggiungere il luogo di lavoro o in cui i punti vendita sono stati chiusi, nel periodo dal 16 al 31 maggio
Fornace Zarattini nel pomeriggio del 19 maggio (Les Bompart Produzioni)
Garantita la piena retribuzione per le assenze dovute all’emergenza alluvione, nel periodo dal 16 al 31 maggio, ai collaboratori di Arca Commerciale, azienda che opera nella grande distribuzione e conosciuta per le insegne al dettaglio Famila, Famila Market e all’ingrosso per il marchio Cash&Carry.
Sono inclusi i casi in cui non è stato possibile raggiungere il luogo di lavoro o in cui i punti vendita sono stati chiusi.
«A nome della nostra azienda desidero esprimere la vicinanza e solidarietà – ha affermato Giovanni Baldacci, presidente di Arca Commerciale – a tutti i collaboratori che hanno subito gli effetti di questa catastrofe naturale. In molti casi, non sono stati in grado di raggiungere i propri luoghi di lavoro e, in alcune situazioni, noi siamo stati costretti a chiudere temporaneamente alcuni punti vendita. La collaborazione e la solidarietà della comunità sono fondamentali per essere più forti di prima».
Alla scoperta degli 8 monumenti Unesco della città di Ravenna, tesoro della storia italiana: un viaggio attraverso storia e arte, accanto alle bellezze naturali
Nel cuore della Romagna, a pochi chilometri dal Mar Adriatico, si trova la città di Ravenna. Con i suoi otto monumenti riconosciuti dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, Ravenna è un vero viaggio attraverso l’arte, la storia e la cultura.
La città, per tre volte capitale in differenti periodi storici, è una realtà da scoprire. Non importa se sei un appassionato d’arte, un amante della storia o semplicemente un viaggiatore alla ricerca di nuovi orizzonti, Ravenna ha qualcosa da offrire a tutti.
Perché Ravenna è famosa nel mondo?
Ravenna è famosa in tutto il mondo per il suo patrimonio artistico e culturale senza pari. La città conserva il più ricco patrimonio di mosaici databili tra il V e il VI secolo d.C., custodito all’interno dei suoi edifici religiosi paleocristiani e bizantini. Questi monumenti, dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, sono testimonianza della grandezza di Ravenna nel corso della storia.
Nell’arco di due secoli, dal V al VII, Ravenna è stata capitale per ben tre volte: dell’Impero Romano d’Occidente, del Regno Goto di Teodorico e dell’Impero Bizantino. Ogni periodo ha lasciato tracce indelebili, rendendo Ravenna un vero e proprio palcoscenico a cielo aperto dove poter rivivere vicende storiche di rilevanza mondiale.
Ravenna è anche famosa per ospitare le tomba del Padre della Letteratura Italiana, Dante Alighieri, mantenendo viva la sua memoria con importanti manifestazioni durante l’anno dedicate al Sommo Poeta.
Perché visitare Ravenna?
Visitare Ravenna significa immergersi in un mondo dove si intrecciano arte, storia e natura. La città offre non solo una straordinaria ricchezza monumentale, ma anche una varietà di paesaggi, come valli e canali, pinete secolari che si affacciano su spiagge sabbiose, e la possibilità di scoprire le bellezze naturalistiche del Parco del Delta del Po.
Ravenna è anche un luogo di relax e divertimento, grazie ai suoi 35 chilometri di costa che ospitano nove località balneari, ognuna con le proprie peculiarità e caratteristiche, adatte a ogni tipo di soggiorno. Non mancano inoltre le attività sportive, escursioni, parchi tematici e una gustosa offerta enogastronomica.
Gli 8 monumenti dell’Unesco a Ravenna
Scopriamo ora quali sono gli 8 monumenti Unesco che puoi visitare a Ravenna e che raccontano la grandezza della città nel corso della storia italiana. Visitare questi monumenti significa fare un viaggio attraverso secoli di storia e ammirare opere d’arte senza tempo.
Turisti tra San Vitale e Galla Placidia
Sant’Apollinare in Classe
1. Mausoleo di Galla Placidia: questo mausoleo è una delle strutture più antiche di Ravenna, un esempio impressionante dell’arte paleocristiana.
2. Battistero Neoniano: conosciuto anche come Battistero degli Ortodossi, questo monumento è famoso per i suoi meravigliosi mosaici, tra cui la rappresentazione del Battesimo di Cristo.
3. Battistero degli Ariani: questo battistero riflette l’influenza del Re Teodorico su Ravenna ed è testimone del culto della corte di Teodorico, fondato sulla figura di Cristo, divina e terrena insieme.
4. Basilica di Sant’Apollinare Nuovo: originariamente una cappella palatina gota, questa basilica ospita una serie di mosaici affascinanti che rappresentano scene del Nuovo Testamento.
5. Basilica di Sant’Apollinare in Classe: situata a pochi chilometri dal centro della città, questa basilica è famosa per il suo campanile a forma cilindrica e per i mosaici che raffigurano Sant’Apollinare, patrono di Ravenna.
6. Cappella Arcivescovile di Sant’Andrea: questa cappella è l’unico monumento della città a conservare integralmente la sua decorazione in mosaico.
7. Basilica di San Vitale: la basilica è uno degli esempi più importanti di arte e architettura bizantina in Europa occidentale. I suoi mosaici sono tra i più famosi di Ravenna.
8. Mausoleo di Teodorico: l’ultimo riposo del grande Re dei Goti, Teodorico. Si tratta dell’unico monumento di Ravenna costruito interamente in pietra.
La costa della Romagna è stata la zona meno colpita dal maltempo, Cervia posticipa ma non cancella alcune iniziative
Tra le priorità del dopo-alluvione c’è anche quella di non far subire un contraccolpo economico al settore turistico. “Tutto aperto per ferie” è un po’ lo slogan che caratterizza la campagna promozionale che sarà lanciata a Rimini dalla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dall’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini e l’amministratore delegato di Enit, Ivana Jelinic.
Un messaggio che verrà veicolato con forza anche dalla riviera ravennate e in particolare da Milano Marittina, zone meno o per niente colpite dal maltempo, fatta eccezione per alcune aree di Cervia e per la zona delle Saline. Anche quest’ultima località però sta cercando rapidamente di tornare alla normalità e ha infatti annunciato, sebbene in versione più ridotta, la tradizionale cerimonia dello Sposalizio del Mare nel porto canale per domenica 28 maggio mentre è slittata ai primi di giugno l’evento preview di Città Giardino. Molti gli appelli dei politici a scegliere le vacanze nelle città d’arte e sulle coste romagnole anche come segno di solidarietà alle popolazioni colpite.
Siciliano, laureato in giurisprudenza e arruolato dal 1993. L’ex comandante Cimmino lascia il suo incarico per trasferirsi a Roma
A sinistra l’ex capitano Francesco Cimmino, a destra Michele Maltese
Cambia il comandante della guardia costiera di Ravena. Dal 26 maggio Francesco Cimmino lascerà il comando regionale della direzione marittima dell’Emilia-Romagna e del compartimento di Ravenna a Michele Maltese.
Maltese, capitano di vascello, è nato a Modica e, dopo essersi laureato il giurisprudenza, nel 1989 ha conseguito l’abilitazione alla professione di avvocato. Si è arruolato nel 1993 e ha frequentato il corso nomina diretta per sottotenenti di vascello all’Accademia navale di Livorno.
Inoltre, ha frequentato il corso difesa installazioni nel comando forze da sbarco di Brindisi, il corso pre-comando per tenenti di vascello all’Accademia navale di Livorno e il XXXVII corso normale di stato maggiore all’Istituto di studi militari marittimi di Venezia.
Nel 2010 ha assunto il comando della Capitaneria di porto di Mazzara del Vallo e nel 2001 quello di comandante dell’ufficio circondariale marittimo di Ortona.
L’ultimo incarico che ha ricoperto, fino al 19 maggio di quest’anno, è stato quello di comandante della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Augusta e precedentemente gli incarichi di capo del 2° ufficio e successivamente capo del 1° ufficio nel 1° reparto personale del comando generale.
Il capitano di vascello Francesco Cimmino lascia il suo incarico per trasferirsi a Roma nel comando generale del corpo della Capitaneria di porto – Guardia Costiera, dove assumerà l’incarico di capo del 6° reparto – sicurezza della navigazione e marittima.
Questo il saluto di Cimmino alla città di Ravenna.
«Il perdurare della situazione emergenziale ha messo in ginocchio tutti i territori dei Comandi della Direzione Marittima dell’Emilia-Romagna, e ha causato purtroppo perdite di vite umane e dispersi, oltre che ingenti e incalcolabili danni materiali, rendendo ancor più triste tale evento.
Pertanto, mio malgrado, ho voluto annullare la cerimonia del passaggio di consegne del Comando della Direzione Marittima dell’Emilia-Romagna e del Compartimento Marittimo di Ravenna, in segno di rispetto per la popolazione tutta, ritenendo opportuno e doveroso impiegare le risorse umane e i mezzi navali, terrestri ed aerei della Guardia Costiera su tutto il territorio romagnolo, al fine di offrire il dovuto supporto alla macchina del soccorso e degli aiuti della Protezione Civile Nazionale e delle Prefetture regionali, che continuano ad essere impegnate senza soluzione di continuità.
Quindi, ringrazio di vero cuore tutto il personale militare dipendente, per il lavoro e il cammino percorso insieme, per ogni decisione portata avanti con dedizione, coraggio e impegno e abnegazione.
Ringrazio il Sig. Prefetto di Ravenna Dott. Castrese De Rosa, al quale va il mio più deferente saluto e la devota riconoscenza, per la sua alta guida morale, autorevole, sapiente, frutto di una non comune intelligente sensibilità – umana ed istituzionale – che ha esaltato il ruolo primario di sincero riferimento per l’intera collettività della Provincia.
Ringrazio il Sig. Sindaco e Presidente della Provincia di Ravenna – Dott. Michele De Pascale – per la particolare e costante attenzione riservata alla Guardia Costiera. Ho sentito in questo arco di tempo il continuo e convinto sostegno dell’amministrazione comunale da lui mirabilmente rappresentata.
Un doveroso ringraziamento rivolgo a sua Eccellenza Mons. Lorenzo Ghizzoni per la vicinanza e la solidarietà offerta alla Capitaneria nella sua instancabile opera pastorale.
Ringrazio l’Autorità Giudiziaria per la benevola considerazione, il puntuale stimolo, la paziente disponibilità riservata in ogni occasione al personale della Capitaneria di Porto – Guardia Ccostiera, che ha potuto così operare con maggiore incisività e tempestività sapendo di poter sempre contare sulla serena, competente professionalità del Signor Procuratore della Repubblica e dei suoi validissimi sostituti.
Al Signor Questore, ai Comandanti Provinciali delle Forze Armate, dei Vigili del Fuoco, della Polizia Provinciale e della Polizia Locale – verso i quali nutro profonda e fraterna stima per il valore, la professionalità, la dedizione, la continua disponibile collaborazione – va il mio riconoscente apprezzamento per la sempre progressiva coesione di intenti che mi hanno fatto maggiormente apprezzare il valore delle sinergie interforze, vera sublimazione per il miglior perseguimento dell’interesse pubblico.
Non posso non menzionare il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale, Dott. Daniele Rossi, a cui rivolgo un grazie ed un sincero auspicio, affinché il porto di Ravenna possa, con il suo mandato, e forte della sua passione e della sua professionalità continuare a crescere – in sintonia con i servizi tecnico-nautici, con gli operatori e con le organizzazioni sindacali – e a creare le condizioni affinché possano sempre più svilupparsi le direttrici di traffico che la città e la Regione meritano.
Ai sigg. Sindaci dei comuni rivieraschi un dovuto, pubblico riconoscimento per la collaborazione offerta con ineguagliabile slancio, che ha reso il litorale costiero sempre più rispondente alle accresciute esigenze dell’utenza diportistico-balneare. A loro un plauso per l’amore, per l’attenzione, per l’efficiente organizzazione nella gestione del Demanio Marittimo.
Un particolare saluto voglio porgere a tutti i rappresentanti della “grande famiglia del Porto di Ravenna” e mi rivolgo, in particolar modo, ai servizi tecnico-nautici, agli agenti e raccomandatari marittimi, ai terminalisti, ai lavoratori delle imprese portuali, al Welfare della Gente di Mare, all’Associazione Stella Maris e a tutti i coloro che vivono sul mare e del mare.
Alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e a tutte le Associazioni Nazionali Marinai d’Italia dell’Emilia-Romagna, per il contributo che quotidianamente offrono con la propria storia esemplare e maestra di vita, che costituiscono quel passato senza del quale non ci può essere futuro.
Al Comandante Michele Maltese consegno una Capitaneria rinnovata e ristrutturata, con interventi in corso ed altri da definire… ma consegno soprattutto dei cuori, delle menti… un universo di sentimenti che aspetta solamente di essere sollecitato, indirizzato, sorretto verso quelle ambiziose mete a cui la città, il porto di Ravenna e tutta la portualità merita di poter legittimamente aspirare».
La 49esima edizione dell’ultramaratona Firenze-Faenza era in programma il 27 e 28 maggio. Tratti di strada del percorso sono interrotti dalle frane
Annullata la 49esima edizione della 100 km del Passatore, l’ultramaratona con partenza da Firenze e arrivo a Faenza, in programma nel weekend del 27 e 28 maggio, a causa dell’alluvione che ha colpito il territorio nei giorni scorsi. La manifestazione, che nell’edizione scorsa ha visto la partecipazione di circa 3mila persone, sarà recuperata nel 2024.
I danni riportati da persone, strade e infrastrutture non consentono di garantire la sicurezza necessaria per lo svolgimento dell’evento. Inoltre, alcuni tratti di strada del percorso sono interrottia causa di frane, come ad esempio da Marradi a Faenza.
I concorrenti iscritti alla manifestazione potranno scegliere se devolvere la quota già versata nei confronti dell’Asd 100 km del Passatore per consentirle di riassorbire i costi già effettuati per l’edizione annullata, devolvere la quota agli alluvionati oppure mantenerla quota per disputare l’edizione 2024. Le risposte dovranno arrivare all’organizzazione entro il 15 giugno.
Gli organizzatori ricordano l’Iban del conto “Raccolta-Fondi Alluvione”, aperto dall’associazione sportiva della 100 km del Passatore per sostenere gli alluvionati, è IT83A0854223700000000731589.