Il Savio ha sommerso le saline, riserve e raccolta a rischio

Acqua dolce al posto della salata sugli 827 ettari e nei bacini proliferano le zanzare

L’alluvione mette a rischio anche il pregiato sale di Cervia. Inondati dal Savio tutti gli 827 ettari di super­ficie delle saline. Solitamente c’è solo acqua salata e invece ora non è più così come dimostra la presenza massiccia di zanzare. I cumuli di riserve si stanno sciogliendo e la raccolta 2023 potrebbe non andare a buon ­ne.

La salina di Cervia, come riporta l’agenzia di stampa Agi, è grande un terzo dell’intera estensione del comune di Cervia ed è compostata da oltre 50 bacini, circondati da un canale di oltre 14 chilometri, che consente all’acqua del mare Adriatico di entrare ed uscire. La raccolta avviene con 20 i dipendenti, più altrettanti stagionali. La produzione, due milioni di pezzi marchiati sale dolce venduti all’anno in 34 Paesi del mondo. È stata de­finita riserva naturale di popolamento animale con un Decreto ministeriale del 1979, le Terme di Cervia ne utilizzano tuttora l’acqua salata per la cura di malattie articolari e respiratorie. Le saline sono servite anche come “vasca di espansione” naturale, permettendo quindi a una grande quantità di acqua di non riversarsi direttamente sulla parte costiera della città. Nato vent’anni fa, il Parco della Salina è una società pubblica di diritto privato che ha un unico socio privato: le Terme di Cervia. Gli altri soci sono pubblici per il 92%. Tra essi, a maggioranza, spicca il Comune di Cervia.

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