La 49esima edizione dell’ultramaratona Firenze-Faenza era in programma il 27 e 28 maggio. Tratti di strada del percorso sono interrotti dalle frane
Annullata la 49esima edizione della 100 km del Passatore, l’ultramaratona con partenza da Firenze e arrivo a Faenza, in programma nel weekend del 27 e 28 maggio, a causa dell’alluvione che ha colpito il territorio nei giorni scorsi. La manifestazione, che nell’edizione scorsa ha visto la partecipazione di circa 3mila persone, sarà recuperata nel 2024.
I danni riportati da persone, strade e infrastrutture non consentono di garantire la sicurezza necessaria per lo svolgimento dell’evento. Inoltre, alcuni tratti di strada del percorso sono interrottia causa di frane, come ad esempio da Marradi a Faenza.
I concorrenti iscritti alla manifestazione potranno scegliere se devolvere la quota già versata nei confronti dell’Asd 100 km del Passatore per consentirle di riassorbire i costi già effettuati per l’edizione annullata, devolvere la quota agli alluvionati oppure mantenerla quota per disputare l’edizione 2024. Le risposte dovranno arrivare all’organizzazione entro il 15 giugno.
Gli organizzatori ricordano l’Iban del conto “Raccolta-Fondi Alluvione”, aperto dall’associazione sportiva della 100 km del Passatore per sostenere gli alluvionati, è IT83A0854223700000000731589.
Riaprono i parchi dopo la chiusura della scorsa settimana a causa del maltempo e contribuiscono alla ricostruzione dopo l’alluvione
Safari Ravenna e Fiabilandia Rimini riaprono dopo la chiusura della scorsa settimana per il maltempo e devolvono il 25% degli incassi delle giornate di sabato 27 e domenica 28 maggio alla Regione, per contribuire alla ricostruzione necessaria a causa dei danni provocati dall’alluvione. Un gesto simile a quello deciso da Mirabilandia.
La quota dell’incasso raccolta sarà versata sul conto intestato a “Agenzia per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile dell’Emilia-Romagna”. Iban: IT69G0200802435000104428964. Causale: Alluvione Emilia-Romagna.
«Appena abbiamo saputo – ha dichiarato la proprietà del parco – che la parrocchia di Savio si è immediatamente organizzata con un gruppo di volontari per la preparazione di pasti, abbiamo donato quanto disponibile nella nostra area ristoro. Adesso speriamo di poter contribuire ancora più attivamente e di ricevere numerose visite nel prossimo fine settimana».
A San Pancrazio l’addio a Delio Foschini e Dorotea Dalle Fabbriche, era presente anche la ministra Bernini. L’uscita delle bare accompagnato dalla musica per un omaggio alla passione per il ballo
Il funerale di Dorotea Dalle Fabbriche e Delio Foschini, vittime dell’alluvione a Chiesuola di Russi
Si è svolto ieri, mercoledì 24 maggio, a San Pancrazio, il funerale di Delio Foschini e Dorotea Dalle Fabbriche, i coniugi di Russi morti nella loro abitazione, allagata a causa dell’alluvione nella notte tra il 17 e il 18 maggio scorso. Avevano 73 anni lui e 71 lei.
Il loro è stato il primo dei funerali delle vittime che si sono registrate in provincia di Ravenna (quindici in tutta la regione).
Centinaia di persone ieri pomeriggio davanti alla chiesa che i due anziani frequentavano, oltre ai tre figli della coppia, presenti anche la ministra Anna Maria Bernini, la sindaca di Russi Valentina Palli e tutte le massime cariche provinciali delle forze dell’ordine.
Il funerale di Dorotea Dalle Fabbriche e Delio Foschini, vittime dell’alluvione a Chiesuola di Russi
Il funerale di Dorotea Dalle Fabbriche e Delio Foschini, vittime dell’alluvione a Chiesuola di Russi
Il funerale di Dorotea Dalle Fabbriche e Delio Foschini, vittime dell’alluvione a Chiesuola di Russi
Il funerale di Dorotea Dalle Fabbriche e Delio Foschini, vittime dell’alluvione a Chiesuola di Russi
Il funerale di Dorotea Dalle Fabbriche e Delio Foschini, vittime dell’alluvione a Chiesuola di Russi
Il funerale di Dorotea Dalle Fabbriche e Delio Foschini, vittime dell’alluvione a Chiesuola di Russi
La ministra Anna Maria Bernini al funerale di Dorotea Dalle Fabbriche e Delio Foschini, vittime dell’alluvione a Chiesuola di Russi
Il funerale di Dorotea Dalle Fabbriche e Delio Foschini, vittime dell’alluvione a Chiesuola di Russi
«Hanno gestito un tempo una piadineria a Russi di fronte al Mercatone Uno – hanno ricordato i figli -. Possedevano anche un’azienda agricola e un allevamento suino a pochi passi da casa. Hanno sempre fatto tutto insieme, nessuno dei due avrebbe permesso all’altro di lasciarlo indietro e così è stato».
Al termine del funerale, le salme sono uscite dalla chiesa accompagnate da una mazurka, un omaggio alla passione per il ballo che i due coniugi avevano in comune.
Per l’emergenza climatica salta la kermesse in darsena ma il premio Nobel per la Letteratura incontra gli studenti a teatro e legge Dante davanti alla tomba
Molti gli eventi e gli incontri che per ovvi motivi saltano nel territorio provinciale, tra questi uno dei più attesi era sicuramente quello del Festival delle Culture. «Siamo tutti impegnati in questa gravissima emergenza che sembra non finire mai – scrivono gli organizzatori per spiegare le ragioni della scelta –. La popolazione è esausta e c’è una fortissima emotività in giro. Per questi motivi abbiamo deciso in accordo con la rete delle comunità di annullare gli eventi previsti in Darsena dal 26 al 28 maggio alla cui organizzazione lavoravamo da oltre 10 mesi. La fiumana di persone, valori e energie che volevamo rappresentare il 26 maggio si sta manifestando quotidianamente in ogni angolo della Romagna attraverso l’aiuto concreto, la condivisione, i sorrisi e i canti di tantissimi cittadini di ogni provenienza».
Abdulrazak Gurnah a Ravenna anche per solidarietà con gli alluvionati
L’evento più atteso del Festival era la visita in città di Abdulrazak Gurnah, premio Nobel per la Letteratura nel 2021: lo scrittore di origine tanzaniana sarà comunque in città il 26 e 27 maggio per partecipare a due degli incontri inizialmente previsti nell’ambito del Festival delle Culture. Lo scrittore ha voluto confermare la sua presenza anche per testimoniare solidarietà e vicinanza alla comunità ravennate.
Domani, venerdì 26 maggio, alle 18, leggerà il XXVI Canto dell’Inferno, nell’ambito della Lettura perpetua della Divina Commedia che si svolge davanti alla tomba di Dante dal 13 settembre 2020, in occasione dell’apertura delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta. L’evento della lettura sarà visibile anche in streaming sul canale Facebook https://www.facebook.com/RavennaperDante che Youtube https://www.youtube.com/@RavennaperDante di RavennaperDante.
Sabato 27 maggio, alle 10, al teatro Alighieri, in via Mariani 2 incontrerà 750 studenti delle sette scuole superiori della città (classico Alighieri, scientifico Oriani, artistico Nervi-Severini, tecnico Morigia Perdisa, itis Baldini, ips Olivetti e Callegari) oltre a un gruppo proveniente dai corsi di italiano dei progetti Sai (Sistema per l’Accoglienza e l’Integrazione di minori stranieri non accompagnati e rifugiati).
Gli studenti hanno costituito gruppi di lettura dei testi dello scrittore tanzaniano, tradotti in Italia, in un percorso didattico iniziato a gennaio che li ha visti molto coinvolti soprattutto nel confronto con brani della letteratura post coloniale di cui Gurnah è uno dei massimi esponenti.
Chi è Abdulrazak Gurnah, premio nobel per la Letteratura nel 2021
Gurnah è nato a Zanzibar il 20 dicembre 1948.A diciotto anni, a causa dell’appartenenza al gruppo arabo vittima dell’oppressione sotto il regime del presidente Adeid Karume, è costretto a lasciare il paese e a rifugiarsi in Gran Bretagna, dove continua gli studi fino a diventare docente di letteratura inglese e postcoloniale nell’università del Kent a Canterbury.
Si avvicina alla scrittura solo dopo vent’anni dall’esilio scrivendo in inglese, la lingua che sceglierà come idioma letterario e nella quale pubblicherà tutti i suoi romanzi. Nel 2021 riceve il Premio Nobel per la Letteratura con la motivazione: “Per la sua intransigente e compassionevole penetrazione degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel divario tra culture e continenti”.
I suoi romanzi più noti sono Paradiso (Paradise, 1994), selezionato per il Booker Prize e per il Whitbread Prize; Il disertore (Desertion, 2005); Sulla riva del mare (By the Sea, 2001), selezionato per il Booker Prize e finalista per il Los Angeles Times Book Awards; Cuore di Ghiaia (2017).
Metà del comune è allagata da inizio maggio, l’acqua non se andrà fino a giugno. Ausl sul posto per un richiamo di vaccinazione. Per Lavezzola c’è un ordine di evacuazione ma i cittadini si ribellano e gli imprenditori locali mettono in campo le loro idrovore
Conselice il 25 maggio (foto di Cristina Villa sul gruppo Sei di Conselice se)
L’acqua è ormai nera e la puzza è insopportabile. Conselice è uno stagno, anche se il livello comincia a scendere. Se si riveleranno azzeccate le previsioni rese note dalla sindaca Paola Pula il 22 maggio, una parte del paese resterà allagata fino all’inizio di giugno. Il dato aggiornato al 23 maggio dice 3.136 ettari di superficie ancora coperta dall’acqua, circa la metà dell’intero comune, e 222 persone evacuate ospitate nei centri accoglienza del paese e di Argenta. È l’effetto delle rotture degli argini del Sillaro e Santerno nella notte tra il 16 e il 17 maggio. È la situazione più critica di tutta la Romagna.
Se si considera che il rivale del Sillaro era appena stato riparato dopo la falla del 2 maggio nello stesso punto, allora per alcuni punti del comune da diecimila abitanti ai confini con la provincia di Ferrara vorrà dire in totale un mese intero a mollo. Secondo le informazioni dell’amministrazione comunale, sono state coinvolte 1.514 famiglie, uno su tre dei nuclei familiari di tutto il territorio comunale. Difficile immaginare cosa potranno recuperare. Un esempio, solo parziale, dei danni può essere Unigrà, una realtà internazionale dell’agroalimentare dove l’acqua ha superato il metro di altezza: nel 2019 l’azienda fatturava mezzo miliardo di euro e occupava seicento persone.
Dal Comune e da Ausl arriva la raccomandazione di non camminare a piedi nudi e proteggere adeguatamente la pelle dal contatto con l’acqua. Il 26 maggio dalle 9.30 alle 13 alla Casa della Comunità sarà possibile effettuare la vaccinazione per l’antitetanica. Info a vaccinazioni.ra@auslromagna.it.
La ragione del prolungato allagamento è l’esistenza di un solo collettore, il canale Destra Reno, che porta via l’acqua. Il livello di piena è altissimo perché spinto dalle acque raccolte dai territori a monte e gli argini sono in sofferenza (rinforzati con sacchi di sabbia portati con una catena umana).
La tensione si è accesa nella serata del 20 maggio. La sindaca ha ordinato l’evacuazione immediata e obbligatoria di Lavezzola, frazione da tremila abitanti incastrata tra il fiume Reno e il canale Destra Reno ma fino a quel momento e tutt’ora risparmiata dalle inondazioni. Ma qualcuno ha deciso di andare contro l’ordinanza. Testimoni raccontano di un duro confronto tra un imprenditore del luogo e Pula con l’intervento delle forze dell’ordine. Da quel momento un gruppo di lavezzolesi, allineati con un paio di famiglie di imprenditori locali particolarmente influenti, stanno mettendo in campo tutte le pompe idrovore a disposizioni (anche da fuori provincia): il 22 maggio la situazione era di 42 pompe che spostano duecentomila litri d’acqua al minuto dai canali Destra Reno Zaniolo ai fiumi Santerno e Reno ed evitare esondazioni su Lavezzola. Una stima non ufficiale calcola circa mille euro all’ora di carburante, pagati dai privati.
L’azienda Cab Massari ha acconsentito all’inondazione controllata di parte dei suoi terreni per alleggerire la pressione dell’acqua sul territorio. In provincia sono sommersi oltre seimila ettari delle cooperative agricole braccianti
Salvati 350 vitelli e mucche della stalla della Cab Massari a Conselice. A causa dell’alluvione avevano l’acqua alla caviglia e rischiavano di morire di fame.
Da Modena sono partiti 1.500 quintali di fieno e paglia che il Caseificio 4 Madonne ha raccolto tra i propri soci: dieci carrelloni hanno trasportato un totale di 300 balloni.
La Cab Massari, vista la situazione causata dal maltempo, ha acconsentito all’inondazione controllata di parte dei suoi terreni per alleggerire la pressione sull’area industriale di Conselice. Inoltre, ha messo a disposizione mezzi, uomini e materiali per il Consorzio di bonifica, la protezione civile, i vigili del fuoco e il Comune.
Più di metà delle coltivazioni delle Cooperative agricole braccianti della provincia di Ravenna sono sommerse dall’acqua, per un totale di oltre 6mila ettari, che corrispondono a 60 chilometri quadrati.
Altre cooperative si stanno attivando per aiutare le comunità colpite. Gli allevamenti e le zone limitrofe sono sommersi e ancora per molto tempo non si potrà raccogliere erba medica né trebbiare grano per la paglia.
«La cooperativa di Modena in questo caso era stata colpita undici anni fa dalle conseguenze del terremoto – ha affermato Paolo Lucchi, presidente di Legacoop Romagna – e ha pensato di riportare ad altri con un gesto di grande generosità l’aiuto che aveva ricevuto all’epoca anche dalla stessa Cab Massari».
Entrambi forniscono copertura medica e infermieristica. Previste misure precauzionali da adottare dove l’acqua non è ancora defluita
Sant’Agata sul Santerno dopo l’alluvione causata dal fiume (foto dalla pagina Facebook Emilia-Romagna Meteo)
Attivati due punti mobili sanitari nelle piazze di Sant’Agata sul Santerno e Solarolo per fornire assistenza di base alle comunità colpite dall’alluvione nei giorni scorsi.
Il Pass (Posto assistenza socio sanitaria) di Solarolo si trova nel piazzale Caduti di fianco al Comune ed è aperto dalle 8 alle 14, con copertura infermieristica e medica negli orari di ricevimento dei medici di famiglia.
Il Pass di Sant’Agata sul Santerno è collocato nella piazza del Comune ed è aperto dalle 8 alle 20, con copertura sia infermieristica che medica.
Nel frattempo i vigili del fuoco e gli uffici tecnici dell’Ausl e dei Comuni lavorano incessantemente per ripristinare l’agibilità delle strutture sanitarie e sociali di base.
Inoltre, sono previste dal Dipartimento di sanità pubblica delle misure precauzionali da adottare a scopo preventivo, in particolare dove l’acqua non è ancora defluita, pur ribadendo che ad oggi non ci sono allarmi sanitari, né pericoli per la salute dei cittadini.
In arrivo bonus mensili per gli sfollati della Romagna. Lo ha annunciato il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci.
«È prevista – sono le sue parole – l’assegnazione ai nuclei familiari di un contributo, per l’autonoma sistemazione, di 400 euro per i nuclei monofamiliari, 500 per le famiglie con due persone, 700 per quelle con tre, 800 per quelle con 4, fino a un massimo di 900 euro mensili. Qualora siano presenti portatori di handicap o disabili è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili per ognuno dei soggetti indicati».
Giovedì 25 maggio, in occasione della visita in Emilia-Romagna della presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen, tornerà nelle zone alluvionate anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
La barriera di Fornace Zarattini durante la demolizione, il 24 maggio
Fornace Zarattini, dopo l’alluvione che l’ha sommersa nei giorni scorsi, non è più (del tutto) isolata.
È stata infatti riaperta oggi, mercoledì 24 maggio, via Faentina nel tratto che va dalla rotonda Spagna fino alle rampe d’accesso alla via Classicana (SS16).
Sono consentiti anche l’ingresso dalla via Faentina sulla statale 16 e l’uscita dalla statale 16 sulla Faentina.
I dati del Comune: 90 km di strade interrotte, il 20 percento del territorio senza energia elettrica
Una frana a Casola Valsenio
Nella notte tra martedì 16 e mercoledì 17 maggio il comune di Casola Valsenio è cambiato per sempre.
Allo stato attuale si contano (dati del Comune di oggi, 24 maggio): 90 km di strada interrotte, 120 persone isolate, alcune di esse senza luce acqua o gas, oltre 230 segnalazioni di soccorso più di 50 voli di elicottero da parte dei vigili del fuoco e della Polizia per recuperare le persone isolate. Più di 200 persone sono state allontanate dalle loro case per motivi di sicurezza. Il 20 percento del territorio è ancora senza energia elettrica.
La frana più grande e problematica è quella che blocca la provinciale 306 all’altezza delle Case Bruciate, in direzione Palazzuolo sul Senio, poco prima della località Baffadi: qui è letteralmente caduta metà montagna sulla strada arrivando fino al fiume. Finalmente nella giornata di mercoledì 23 maggio è stata concessa l’autorizzazione per liberare la frana e si è subito iniziato a scavare con mezzi pesanti.
La strada provinciale SP70 che collega la valle del Senio alla valle del Santerno, è stata ripulita fino al passo del Corso, ma presenta forti criticità con tratti in cui è rimasta solo una corsia di marcia.
La strada provinciale SP63, che collega la valle del Senio all’abitato di Zattaglia e alla valle del Lamone, è chiusa e interessata da frane fino al passo di Montalbano, mentre il tratto che prosegue in direzione Zattaglia è completamente distrutto e rimarrà inagibile per molto tempo. La strada che collega Casola Valsenio a Riolo Terme è al momento aperta solo per i mezzi di soccorso, anche se per la sua riapertura dovremo aspettare poco tempo.
La strada provinciale SP306 che collega Casola Valsenio a Riolo Terme è al momento aperta solo per i mezzi di soccorso, la Provincia sta provvedendo per riaprire la circolazione anche ai mezzi civili e camion.
Oltre ai problemi della viabilità che saranno risolti nel minor tempo possibile, il dramma più grande è quello che investe tutti gli abitanti del territorio forense e degli allevatori, che hanno difficoltà a nutrire i loro animali. Il Comune si è attivato insieme alla prefettura di Ravenna per rifornire gli allevamenti di cibo grazie agli elicotteri dell’aeronautica militare e dei vigili del fuoco. A tutto questo si aggiungono centinaia di strade private che hanno subito danni e non sono più praticabili.
Le coltivazioni agricole sono in estrema difficoltà, dal momento che le condizioni delle strade e dei campi non permettono di potere effettuare le lavorazioni stagionali con il rischio concreto di compromettere i raccolti. La realtà castanicola del territorio ha subito un danno irreparabile. Interi castagneti cono scomparsi e crollati a valle.
Nei giorni successivi alla catastrofe è stata subito attivata la tensostruttura della Proloco per poter preparare colazioni, pranzo e cena alle persone sfollate dalle proprie case e ai volontari, chi non ha trovato ospitalità da amici o parenti è stato ospitato nella palestra. Tutto il piano inferiore delle ex scuole medie è stato adibito a deposito per la raccolta di cibo e beni di prima necessità destinati alle persone che si trovano ancora isolate. Fortunatamente non si contano né feriti né dispersi, ma non si potrà più tornare alla situazione precedente. Le strade crollate che collegano tante case non potranno più essere solo riparate ma ricostruite. La paura per il futuro è tanta, come affermato dal sindaco di Casola Valsenio Giorgio Sagrini «È un comune che già da diversi anni soffre un grave spopolamento, oltre all’emergenza idrogeologica, il rischio di un’emergenza socio-economica è dietro l’angolo».
Al momento a Casola sono stanziate: 12 unità della Protezione Civile del Veneto, 4 Unità del Comando Locale dei Vigili del Fuoco di Reggio Emilia, i Gruppi Operativi Speciali del movimento terra di Milano, Brescia e Sondrio, il Gruppo Speleo Alpinistica Fluviale di Modena e Ferrara, l’unità di Servizio di Topografia Applicata al Soccorso di Ferrara, Siena e Modena, il corpo di Logistica di Pavia e il Sistema Aeromobili a Pilotaggio Remoto di Belluno, Venezia e Verona che con i droni monitorano le varie strade e frane, un’unità per il Soccorso Alpino e, naturalmente, i Vigili del Fuoco Volontari di Casola Valsenio. Presente anche una squadra dei LAV (Lega Antivivisezione) che hanno aiutato svariati volontari ad allestire un vero e proprio canile per gli animali sfollati, e procurare loro cibo e cure necessarie, evitando di portarli in un canile lontano dai proprietari sfollati. Oltre a questi, impossibile non citare il forte volontariato, che l’Amministrazione ringrazia sinceramente per l’impegno profuso a tutti i livelli.
È prevista per domani, giovedì 25 maggio, la riapertura di tutte le scuole secondarie di secondo grado nel comune di Ravenna.
Il Comune – si legge in una nota – «è al lavoro per garantirne la massima fruibilità e funzionalità, anche se qualche disagio sarà presumibilmente e comprensibilmente inevitabile».
Il bilancio dell’azienda, che ha registrato allagamenti nella sede di Coccolia
Una foto dall’alto dell’area del Molino Spadoni, a Coccolia, del 16 maggio
Molino Spadoni, tra le aziende più colpite dall’alluvione che ha messo in ginocchio molte imprese della Romagna – nel ravennate in maniera particolare –, si è prontamente attivata per far fronte a questa drammatica situazione. Subito dopo l’esondazione del fiume Ronco, avvenuta nella serata dello scorso martedì in zona Coccolia, in cui ha sede lo stabilimento, l’azienda ha messo immediatamente all’opera idrovore e spurghi per aspirare l’enorme quantità di acqua e mettere al sicuro i dipendenti e l’intera struttura.
Per non rallentare l’attività, Molino Spadoni ha potenziato la produzione nelle sedi di Castiglione e di Savio di Ravenna, entrambe risparmiate, in attesa di ripristinare la completa operatività al mulino di Coccolia. Quest’ultimo occupa un’area estremamente vasta, per sistemare la quale si interverrà a zone, a partire dal ripristino del “tunnel del grano” e della linea di macinazione; in un secondo momento si agirà sulle altre unità colpite (palazzina archivi, palazzina amministrazione e palazzina laboratorio).
«Dopo una prima ricognizione e i danni ingenti constatati – dichiara Beatrice Bassi, delegata del Cda del Gruppo – 40 persone stanno lavorando alla sistemazione delle aree colpite. È stato creato un gruppo per affrontare in sinergia l’emergenza. Ringrazio tutti i dipendenti per la grande collaborazione: qui, come su tutto il territorio, si respira un forte senso di unione. La grande famiglia Molino Spadoni non si ferma: lo dimostra la partecipazione in corso alla fiera Tutto Pizza a Napoli, che rientra nel piano di iniziative previste e tutte confermate. Ovviamente ci siamo attivati anche per aiutare le persone soccorse a Faenza e a Brisighella con la donazione di pasti caldi».
La logistica legata all’e-commerce, che parte da Casa Spadoni di Faenza, è invece sempre rimasta operativa, il magazzino è tuttora ampio e fornito, quindi non si prevedono interruzioni di servizio. Lo staff commerciale Italia ed estero e gli uffici qualità, marketing e logistica sono stati convogliati al Mercato Coperto di Ravenna, di proprietà Spadoni, dove l’intero piano superiore da venerdì è adibito a quartier generale per lavorare nel modo più efficiente possibile.
Lunedì sono stati, inoltre, ripristinati i server che hanno consentito la ripresa delle attività di spedizione negli stabilimenti di produzione di Villa Selva e di Savio che, fortunatamente, non hanno subito danni pur essendo in una zona critica, così come la sede Keir di Ravenna che non si è mai fermata. Sempre da lunedì, con la riattivazione dell’elettricità e dell’acqua corrente, sono ripartite anche le Officine Gastronomiche Spadoni a Brisighella, mentre il Birrificio Molino Spadoni a Reda di Faenza, nonostante la località sia stata molto colpita, è stato risparmiato.
Infine il guasto nella cabina Enel di Coccolia, verrà riparato nella mattinata odierna (24 maggio) consentendo di rendere operativo il magazzino automatico.
«È ovvio che la catastrofe c’è stata e che quindi parte dei locali sono e resteranno inagibili nel tempo, alcuni dei nostri macchinari e prodotti sono andati dispersi, per noi e come per moltissime aziende del nostro territorio, ma questo non significa che ci fermiamo» – questo il pensiero unanime di Beatrice Bassi e Leonardo Spadoni.