martedì
26 Agosto 2025

Un’impresa su 10 in provincia diretta da under 35 è attiva in campagna

Le attività sul campo registrano una crescita di quasi l’1 percento. I dati Coldiretti e Camera di Commercio

Agricoltura Idroponica

Il tessuto imprenditoriale dell’agricoltura in provincia di Ravenna è rappresentato da poco più di seimila aziende attive (6.439 secondo i dati della Camera di Commercio aggiornati al 30 settembre scorso). Si tratta del 18,7 percento del totale provinciale, cioè il secondo settore dopo il commercio (21,1) e prima dell’edilizia (15,9). Lo stock delle imprese agricole attive subisce una riduzione, in termini di variazione percentuale, dell’1,7 percento rispetto al terzo trimestre dell’anno precedente. Rispetto al terzo trimestre del 2020 la perdita si amplia (-3,8 percento).

Se lo sguardo si concentra sulle imprese giovanili (condizione soddisfatta da quelle che hanno la maggioranza dei dirigenti con meno di 35 anni) allora lo scenario si modifica. Come riporta l’ultima annata agraria pubblicata da Cia Romagna, al 30 settembre 2022 le imprese giovanili complessive attive sono risultate 2.254 (3,1 percento in più rispetto a un anno prima) e rappresentano il 6,6 percento del totale delle imprese attive (7,2 in Emilia-Romagna e 8,8 a livello Italia). Nel settore agricolo le aziende giovanili sono 228 (cioè un decimo del totale delle imprese giovanili della provincia e il 3,5 percento del settore agricolo) che hanno subito un calo di dieci unità rispetto al 2021. Dall’Osservatorio dell’Economia della Camera di commercio emerge un dato con segno positivo se si guarda alla variazione congiunturale: 0,9 percento.

Dall’analisi degli associati a Coldiretti in provincia emerge che su circa tremila aziende ci sono 170 giovani titolari compresi tra 18-35 anni. A questi vanno aggiunti i circa 300-350 ragazzi e ragazze che lavorano in azienda come manodopera familiare, coadiuvanti, dipendenti. Nella lettura della variazione tendenziale delle imprese giovanili attive va usata particolare attenzione. Oltre alla demografia delle imprese, si associa un fattore non meno rilevante: il mantenimento (o la perdita) dei requisiti per essere definiti “impresa giovanile”.

In provincia di Ravenna sono registrate quasi 40mila aziende

Al 30 settembre 2022 in provincia di Ravenna si evidenziano 38.563 aziende registrate al Registro delle Imprese di cui 34.357 attive, si riscontra un lieve incremento sia rispetto al terzo trimestre del 2021 che allo stesso periodo del 2020 (in termini di variazione percentuale +0,6%). Rispetto all’analogo trimestre pre-Covid (terzo del 2019), le imprese registrate accusano invece una flessione relativa del -0,4%. Per quanto riguarda l’andamento del terzo trimestre del 2022, si sono verificate 335 iscrizioni e 288 cancellazioni volontarie (al netto cioè di quelle d’ufficio) per un saldo netto positivo pari a 47 unità (un anno fa il saldo era +43, mentre nel 2020 era di +49 unità); da sottolineare il miglioramento rispetto al terzo trimestre del 2019, quando il saldo netto era positivo ma pari solo a +1.

Tornano i riti propiziatori dei “Lòm a Merz”, ecco la mappa degli eventi

Gli appuntamenti da fine febbraio a inizio marzo, tra falò nelle aie, incontri e cene in campagna. Il tema contadino di quest’anno è la mezzadria

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La Romagna è una terra storicamente votata all’agricoltura. E l’agricoltura, come molte altre attività all’aperto era, ed è tutt’ora, soggetta alle avversità metereologiche. Così la tradizione contadina del passato voleva che per scongiurare la malasorte venissero fatti dei riti, come i fuochi magici: i “Lòm a Mêrz” (i fuochi di marzo).
L’accensione di falò propiziatori intendeva celebrare l’arrivo della primavera e invocare un’annata favorevole per il raccolto nei campi, ricacciando il freddo e il rigore dell’inverno. Il suo significato era quello d’incoraggiare e salutare l’arrivo della bella stagione, bruciando i rami secchi e i resti delle potature. Per questa occasione, negli ultimi tre giorni di febbraio e nei primi tre di marzo, ci si radunava nelle aie, si intonavano canti e si danzava intorno ai fuochi (al fugarèn), mangiando, bevendo e soprattutto divertendosi.

L’Associazione “Il Lavoro dei Contadini” dall’ormai lontano 2000, ha cercato di tracciare un nuovo solco coi falò di inizio primavera, verso rinnovati obiettivi per mettersi in viaggio nel territorio, nelle quali si trova ancora un amore per il cibo tipico, sano, dove viene a galla l’intima civiltà della campagna e l’appartenenza al mondo di piante, animali, riti, usanze, tradizioni e cultura contadina.

Il programma del 2023 prevede ben trentuno eventi, dal 26 febbraio al 3 marzo, dedicati ai fuochi benauguranti che si svolgeranno nelle aie di aziende agricole, agrituristiche e in ristoranti o altri luoghi della cultura rurale, in diversi comuni della Romagna. Quest’anno il tema è “Mezzadria, una lunga storia di Gente Comune”, che vuole avviare una riflessione originale sul contratto di mezzadria, che era molto diffuso nella nostra regione. Riflessioni che saranno sviluppate e argomentate in occasione dell’incontro che si terrà alla Sala Bigari del Comune, a Faenza, venerdì 3 marzo alle 18.

LomarzAl termine dell’incontro, alla galleria d’arte Molinella di Faenza, alle 19, sarà inaugurata la mostra “Da bur a bur”, dall’espressione dialettale lavuré da bur a bur (lavorare dall’alba al tramonto), a testimonianza dell’intensa attività lavorativa che la famiglia con- tadina svolgeva, abituata a non sprecare nemmeno un minuto di luce. In esposizione strumenti di lavoro utilizzati dai contadini prima del fenomeno della meccanizzazione (anni 50 del ‘900), provenienti dalla collezione privata di Luigi Franzoni, socio fondatore de “Il Lavoro dei Contadini”.

Per quanto riguarda le manifestazioni in campo, in provincia di Ravenna sono coinvolte la tenuta Nasano di Riolo Terme, l’agriturismo Rio Manzolo di Villa Vezzano a Brisighella, il museo etnografico Sgurì di Savarna, l’azienda agricola Ravagli di Ragone, la fattoria didattica Solaroli di San Severo a Cotignola, il circolo Arci di Passogatto nel Lughese, l’azienda agricola biologica Il Roccolo di Castel Bolognese, l’agriturismo La Rondine di Bagnacavallo, la Torre di Oriolo dei Fichi, l’agriturismo Il contadino telamone di Reda, la Tenuta Masselina di Castel Bolognese, la piadineria Da Lori di Casola Valsenio e il Museo Didattico del Territorio di San Pietro in Campiano.

In programma, oltre all’accensione dei fuochi, conversazioni, presentazioni di libri, piccoli spettacoli, merende, aperitivi e cene a tema. Il calendario completo degli eventi è consultabile sul sito internet dell’associazione.

L’ex hotel Lido di Milano Marittima riapre come villaggio all inclusive per famiglie

Batani lo ha ceduto in locazione a Falzaresi, con un contratto pluriennale

Batani FalzaresiImportanti catene alberghiere del “family” e del “lusso” siglano uno storico accordo e iniziano a collaborare. Andrea Falzaresi del Club Family Hotel, la nota catena alberghiera italiana dedicata alle famiglie con bambini, e Paola Batani della Batani Select Hotels, hanno firmato un contratto che rappresenta il primo passo di una intesa nel mondo dell’industria della vacanza.

Batani ha ceduto in locazione l’ex Hotel Lido di Milano Marittima al Club Family Hotel, con un contratto pluriennale che consentirà a Falzaresi di riqualificare l’importante struttura ricettiva.

L’ex Lido da quest’anno in poi si chiamerà Club Family Hotel Village Milano Marittima. Il grande albergo con 120 stanze, un’ampia piscina, un grande giardino e la spiaggia privata, diventerà un villaggio dove le famiglie con bambini trascorreranno le vacanze in riviera, con la formula dei servizi all inclusive.

Si tratta di una svolta storica, in quanto è la prima volta che Batani e Falzaresi si incontrano per intraprendere un percorso assieme e rilanciare un hotel, che aveva bisogno di interventi radicali per essere protagonista sul mercato.

Con questa operazione la catena Club Family Hotel dell’imprenditore cesenaticense Andrea Falzaresi porta a 13 le strutture ricettive ed i villaggi del gruppo, delle quali i tre alberghi più grandi di Cesenatico (Hotel Tosi Beach, Serenissima ed Executive), tre a Cervia (Costa dei Pini, Tintoretto e Cervia Village), cinque a Milano Marittima (Michelangelo, Rio, Ariston, Aparthotel Boutique  e l’ultimo Milano Marittima Village), e due a Riccione (Best Family Riccione e Club Family Hotel Riccione).

La catena Batani Select Hotels ha invece gli alberghi di lusso più importanti della Riviera Romagnola, che sono il Grand Hotel Da Vinci a Cesenatico, il mitico Grand Hotel Rimini, il Palace Hotel, il Grand Hotel Gallia, gli alberghi Aurelia e Doge a Milano Marittima, l’Universal e il Diplomatica a Cervia, ai quali si aggiungono l’Hotel Miramonti a Bagno di Romagna e il Grand Hotel Italia a Cluj Napoca in Romania.

I licei sono ancora i più scelti. Boom di Ragioneria a Ravenna, crollo dell’Iti

I dati delle iscrizioni alle superiori in provincia. I professionali salgono al 19,9 percento

Rientro Scuola Liceo
Ragazzi fuori dal liceo classico

In provincia di Ravenna tornano a crescere, seppur di poco, gli iscritti ai licei (che superano di nuovo gli istituti tecnici dopo lo storico sorpasso subìto invece un anno fa), mentre continua la risalita dei professionali, scelti da 2 ragazzi su 10. Un dato, quest’ultimo, ancora più rilevante se confrontato con il 15,6 percento dell’Emilia-Romagna, che è la regione con la media più alta d’Italia (quella nazionale è del 12,1 percento).

È quanto emerge dai primi dati forniti dall’Ufficio Scolastico sulle iscrizioni (effettuate esclusivamente on line) alle classi prime delle scuole superiori della provincia (ossia quelle di Ravenna, Faenza, Lugo e Cervia).

Su 3.460 iscritti complessivi (negli ultimi cinque anni risultati in continua, seppur leggera, crescita) il 40,7 percento degli studenti di terza media ha scelto un liceo, una decina in più in valore assoluto rispetto a un anno fa. Ma oltre 7 punti percentuali in meno rispetto alla media regionale.

Nei licei della provincia, gli iscritti risultano in calo solo a Lugo (dove gli indirizzi sono stati accorpati in un unico liceo), 15 in meno in particolare rispetto all’anno scolastico in corso, frutto del netto calo registrato per gli indirizzi scientifici. Ma Lugo è anche l’unica città in provincia a registrare un calo di iscrizioni per questioni demografiche (615 contro i 639 di un anno fa).

In valori assoluti sono oltre 1.400 i futuri nuovi liceali della provincia, di cui la maggior parte, 527 per l’esattezza, sparsi tra i vari indirizzi dello Scientico (che è in crescita però solo a Ravenna). Un centinaio i ragazzi che si sono iscritti al Classico (5 in meno rispetto a un anno fa a Ravenna, in leggero aumento invece a Faenza e Lugo), mentre sono quasi trecento i nuovi iscritti al Linguistico (l’indirizzo nettamente più in crescita, in tutte le città) tra cui i 22 del nuovo liceo di Cervia (dai 18 che lo stanno frequentando in questo suo primo, storico, anno). Gettonatissimo anche l’indirizzo Scienze Umane, quasi 270 iscritti in provincia, mentre a chiudere la panoramica dei licei sono gli oltre 230 (stabili) dell’Artistico, tra Ravenna e Faenza.

Calano invece gli iscritti agli istituti tecnici, che passano dal 40,6 percento al 39,4 del totale (contro una media regionale del 36,5). Da segnalare il vero boom fatto registrare a Ravenna dalla cosiddetta “Ragioneria”, con gli iscritti al Ginanni che passano da 175 a 238 nel giro di un anno. In crescita anche l’istituto tecnico Oriani di Faenza, dove sono accorpati di fatto tutti i principali indirizzi (da 304 a 334 nuovi iscritti) mentre sono in calo tutti gli altri tecnici della provincia, con quello più preoccupante – numericamente parlando – registrato dall’Iti di Ravenna, dove i nuovi iscritti passano da 318 a 229. In calo anche l’Agrario, sempre a Ravenna, dove gli iscritti sono scesi da 78 a 65.

Per quanto riguarda gli istituti professionali, infine, in provincia sono stati scelti, come anticipato, dal 19,9 percento dei ragazzi (contro il 15,6 della media regionale), grazie alle ottime performance di Olivetti-Callegari a Ravenna (dove gli iscritti sono passati da 110 a 126 in un anno) e Persolino-Strocchi a Faenza (da 195 a 201) e in generale dell’indirizzo Alberghiero (con 237 nuovi iscritti tra Cervia e Riolo Terme, 37 in più rispetto a un anno fa).

Continua dunque il recupero dei professionali, dopo il crollo di iscritti fatto registrare negli ultimi decenni. Basti pensare che vent’anni fa in provincia di Ravenna rappresentavano il 31 percento del totale, grossomodo come licei e tecnici. Per un raffronto con dati più recenti, invece, cinque anni fa, nel 2018-19, i licei potevano contare sul 43 percento dei ragazzi delle classi prime, contro il 35 percento dei tecnici e i professionali comunque sopra il 20 percento.

C’è anche una birra ravennate tra quelle artigianali più buone d’Italia

Il Bajon di Porto Corsini tra i premiati al tradizionale concorso di Unionbirrai

Birra BajonC’è anche una birra ravennate tra le migliori artigianali del 2023, premiate nei giorni scorsi in occasione di Beer&Food Attraction, alla fiera di Rimini.

Si tratta della 18esima edizione del concorso brassicolo più atteso in Italia, organizzato da Unionbirrai, che quest’anno vedeva la partecipazione di 2.227 birre di oltre trecento produttori da tutta Italia.

Tra le birre premiate, come detto, anche la “Euforia” del birrificio Bajon di Porto Corsini (dove è operativa anche l’omonima birreria-ristorante, in via Volano), che ha conquistato la medaglia d’argento nella categoria “Birre chiare e ambrate, alta fermentazione, medio grado alcolico, luppolate, di ispirazione americana (American IPA)”.

«Per un birrificio giovane come il nostro – commentano dal Bajon -, alla prima partecipazione in assoluto a un concorso, è una soddisfazione enorme portare a casa un riconoscimento come questo. Un grande traguardo che gratifica i nostri sforzi quotidiani e che ci dà ancora più forza per continuare a fare sempre meglio».

Sono state premiate tre birre (più alcune menzioni speciali) per ognuna delle 45 categorie previste dal concorso, selezionate da 81 giudici internazionali, impegnati nelle degustazioni alla cieca.

L’Euforia è l’unica birra prodotta in provincia di Ravenna tra quelle vincitrici, mentre sono altre sette quelle provenienti dall’Emilia-Romagna. La regione con il maggior numero di birre premiate è stata la Lombardia con 35. Il  Birrificio dell’Anno è stato nominato il padovano Crak Brewery.

A questo link tutti i premi.

Si era proposto per catturare i pavoni di Punta Marina: ora rinuncia per le proteste

Il Comune: «Vogliamo tutelare il loro benessere. Ma lì danneggiano altre specie»

Sdr
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Nuova puntata nella “telenovela” dei pavoni di Punta Marina.

Per un rapido riassunto, va ricordato come nella località marittima sia cresciuta negli anni una comunità di pavoni (oggi diverse decine) che vive di fatto tra le abitazioni, con proteste sollevate da una parte di residenti.

Il Comune di Ravenna qualche mese fa ha pubblicato un bando per la cattura e la delocalizzazione degli animali, al fine di evitare disagi a residenti e turisti. Tra le polemiche delle associazioni animaliste, che continuano invece a chiedere di lasciare i pavoni dove vivono attualmente, dove potrebbero anzi essere sfruttati – dicono – anche a fini turistici.

Ad alcuni mesi di distanza, un allevatore del Forlivese aveva risposto alla manifestante d’interesse promossa dal Comune per “la cattura incruenta” di una parte degli animali e il loro successivo trasferimento «in un’area idonea al loro benessere». Ma ora, informa in una nota la stessa Amministrazione, «a causa delle proteste sollevatesi, non intende più dare seguito all’attività prevista».

«Nel prendere atto della rinuncia dell’allevatore – termina la nota del Comune -, l’Amministrazione ribadisce non solo che l’attività era stata organizzata in modo da garantire la massima tutela del benessere dei pavoni ma anche che era stata ritenuta opportuna a tutela di altre specie presenti sul territorio, alle quali la convivenza con i pavoni reca pregiudizi, non essendo questi ultimi autoctoni e comportando la loro presenza il venir meno della possibilità di procurarsi il cibo da parte di altre specie».

Chiara Lagani racconta “Amica Geniale a Fumetti” nel salone di Vittoria Grassi

L’attrice di Fanny&Alexander, ospite di una delle attività storiche di Ravenna, per la rassegna “Il Teatro fa Centro”, ha rievocato il percorso che ha creato, con Mara Cerri, la graphic novel basata sul romanzo di Elena Ferrante

Lo storico salone di Vittoria Grassi Parrucchieri di Ravenna ha ospitato, mercoledì 22 febbraio, il terzo appuntamento de “Il Teatro Fa Centro”, la serie di incontri promossa da Reclam e Ravenna Teatro (in collaborazione con il comitato Spasso in Ravenna) che apre le porte dei negozi e locali del centro cittadino di aprire ai protagonisti della stagione teatrale.

In questo caso l’ospite, nell’intimo e accogliente salone del Borgo San Rocco, è stata Chiara Lagani: attrice, autrice e traduttrice ravennate di fama internazionale che, nelle date di 23 e 24 febbraio, porta in scena sul palco del Teatro Rasi l’Amica Geniale a Fumetti, il recital basato sulla versione a fumetti dell’omonima trilogia di Elena Ferrante. Come specifica l’attrice, “L’Amica Geniale a Fumetti” (testi di Chiara Lagani, disegni di Mara Cerri – edizioni Coconino Fandango) è l’unica graphic novel la cui edizione è stata autorizzata da Ferrante stessa, che ha concesso l’utilizzo del medesimo titolo della propria opera e che ha scelto tra tante proposte internazionali il progetto di Lagani e Cerri per dare a L’Amica Geniale nuova vita tra illustrazioni e teatro. «È stato un vero onore per noi essere scelte per rappresentare con la nostra arte un’opera così importante. Una parte di me crede che Elena Ferrante ci abbia scelto tra i tanti non solo per aver apprezzato il nostro progetto, ma anche perché siamo due giovani donne, ed è bellissimo vedere donne che aiutano altre donne».

Ad aprire la serata è stata Claudia Cuppi, direttrice di Reclam e promotrice dell’evento, con un’introduzione che ha raccontato l’iniziativa “Il Teatro Fa Centro” e sottolineato l’importanza del legame tra la città di Ravenna e l’arte teatrale. Vittoria Grassi, titolare del salone, che si è mostrata felice ed emozionata di ospitare all’interno della sua attività un appuntamento legato al mondo dell’arte, dello spettacolo e della cultura: «Abbiamo bisogno di condivisione, di cultura e di bellezza, soprattutto in un momento delicato come questo».

Lo spettacolo (prodotto da Fanny&Alexander, compagnia di cui Lagani è cofondatrice insieme a Luigi De Angelis) vede in scena Chiara Lagani nelle vesti di Elena Greco, che appena ricevuta la notizia della scomparsa dell’amica Lila, decide di raccontarne la storia, mentre alle sue spalle scorrono le tavole di Mara Cerri, con un montaggio di Luigi De Angelis che attinge a piene mani dal mondo cinematografico. «Si tratta di un lavoro che mi ha emozionata tantissimo, fin dal primo momento. Adoro i disegni di Mara Cerri, ne sono innamorata! – spiega Lagani – abbiamo messo tutto di noi stesse in questo progetto, alcune tappe del percorso hanno sfiorato l’assurdità, con lei che scriveva e io che disegnavo, nel tentativo di amalgamare al meglio le nostre idee».

Il progetto (per il quale è già previsto un seguito) è nato in piena pandemia, allungando le tempistiche e rimandando solo alla fine dei lavori il viaggio delle due artiste al rione napoletano che fa da sfondo alla vicenda narrata. Durante il viaggio a Napoli, Lagani e Cerri hanno avuto modo di incontrare i protagonisti della versione televisiva dell’opera, di scambiare con loro idee e opinioni e soprattutto di notare come in più passaggi Cerri si sia volutamente (in maniera più o meno evidente a seconda del personaggio) ispirata all’aspetto degli attori per raffigurare i protagonisti delle sue tavole.

L’intervento di Lagani ha visto anche uno scambio di battute con la direzione di Ravenna Teatro, rappresentata da Marcella Nonni (che ha raccontato la storia e il background artistico dell’attrice) e Alessandro Argnani, che ha fornito qualche delucidazione in più su impostazione e montaggio dello spettacolo. Hanno preso parte alla serata anche l’assessore comunale alla Cultura Fabio Sbaraglia e Riccardo Ricci Petitoni, presidente del comitato “Spasso in Ravenna”, che ha avuto modo di esprimere il suo orgoglio e soddisfazione per la realizzazione di questo tipo di iniziative.

 

Esordio con Giulia Baldelli per la serie dei “Libri sotto l’argine”

Primo appuntamento della rassegna il 25 febbraio alla biblioteca Giuseppe Taroni di Villanova di Bagnacavallo

IBaldelli L'estate Che Restal Centro sociale “Il Senato” di Villanova di Bagnacavallo, grazie al Gruppo di Lettura di Villanova, apre sabato 25 febbraio, alle 16.30 (sala Gustavo Gagliarini della biblioteca comunale “Giuseppe Taroni”, in piazza Lieto Pezzi 2), la rassegna “Libri sotto l’argine”, serie di incontri con l’autore che proseguirà, una volta al mese, fino al 6 maggio.

Apre il ciclo la scrittrice Giulia Baldelli che, intervistata da Paolo Casadio, presenterà il suo romanzo d’esordio L’estate che resta (Guanda Editore).
Giulia Baldelli è nata a Fano nel 1979. Dal 1998 si è trasferita a Bologna, dove si è laureata in Chimica e tecnologie farmaceutiche. Vive con il marito e i loro tre figli.
L’estate che resta è la sua prima prova narrativa, una storia d’amore e di formazione ambientata negli anni Novanta. Giulia e Cristi si incontrano bambine, durante le estati trascorse in un piccolo paese delle Marche. Giulia, determinata e razionale, subisce il fascino di Cristi, così fragile e così selvaggia, e capisce presto di provare per lei qualcosa di più dell’amicizia. Anche Cristi è attratta da Giulia, però i suoi occhi cercano in continuazione Mattia, un bambino che sembra comprendere la sua natura selvatica più profondamente di quanto l’altra riesca a fare. Dopo una serie di estati scandite dai giochi in riva al fiume e da sofferte gelosie, i tre, arrivati alla soglia dell’adolescenza, si separano. Dieci anni più tardi, Giulia e Cristi si ritrovano a Bologna e il loro amore mai dimenticato esplode. Ma ancora una volta a turbare l’equilibrio ricompare Mattia. Da quel momento le loro vite appassionate si legano per sempre.

A seguire, gli ospiti della rassegna saranno Paolo Panzacchi, autore di Fantasmi, Clown Bianco Edizioni (il 18 marzo), Lorenza Pieri con il suo Erosione, edizioni e/o (il 15 aprile) e, infine, il 6 maggio Eraldo Baldini con il suo Pirati e corsari nel mare di Romagna, Società editrice Il Ponte Vecchio (il libro contiene anche saggi di Giancarlo Cerasoli, Oreste Delucca, Davide Gnola).

L’agriturismo toglie il costo del coperto dal menù: «Diamo un segnale ai clienti»

Martelli a Borgo Montone riapre dopo la breve chiusura invernale con il taglio di una voce dal conto e camere rinnovate all’insegna del riuso di materiali e attrezzi dell’attività agricola

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Una tavola imbandita all’agriturismo Martelli di Borgo Montone

L’agriturismo Martelli di Borgo Montone di Ravenna sceglie di eliminare il costo del coperto dal conto «per agevolare i clienti e in particolare le numerose famiglie con bambini che frequentano la struttura sia per mangiare che per usufruire dei laboratori e delle attività di fattoria didattica». È la novità appena introdotta per la riapertura dell’attività dopo una breve pausa coincisa con il rinnovo delle camere.

«Era da un paio di anni che pensavamo di togliere il coperto – spiegano i titolari Gianluca Martelli e la moglie Claudia – e in questo periodo di difficoltà, con il costo della vita esploso insieme alle bollette, abbiamo pensato fosse davvero il minimo che potevamo fare per dare un segnale di vicinanza alla clientela».

Il breve periodo di chiusura invernale è servito per fare alcuni piccoli ritocchi alle camere, sempre nel segno della tradizione agricola romagnola e del recupero dei materiali. Oltre a rinnovare i bagni, il valore del riuso e recupero, alla base della mentalità contadina e rurale, ha stimolato i titolari durante l’opera di restyling degli arredi. Le vecchie cassette da uva sono diventate la base dei nuovi lavabo, il vecchio carro romagnolo e le scale in legno di una volta contraddistinguono la presentazione dei buffet. «In più abbiamo valorizzato alcuni attrezzi dei lavori di una volta, come lo scricadur che si utilizzava per fare i ciccioli, uno sgrana pannocchie per sgranare il granturco e la grama per impastare il pane. L’azienda agricola è il fulcro di tutto l’agriturismo e della nostra offerta che in questi anni abbiamo sviluppato puntando sul cibo e i valori che rendono unica la nostra bella Romagna e questo grazie anche al prezioso supporto di Terranostra, l’associazione di Coldiretti che promuove l’accoglienza contadina di qualità».

“Ceppo e mannaia”, all’Oriani le vicende di anarchici e rivoluzionari

In biblioteca, il 25 febbraio, lo studioso Miro Gori, presenta la sua indagine dedicata ai libertari romagnoli

Gori Anarchici E RivoluzionariProsegue alla Biblioteca Oriani di Ravenna il nuovo ciclo della rassegna “InContemporanea. La storia si fa in biblioteca”. Sabato 25 febbraio, alle 17.30, Miro Gori presenterà il suo ultimo libro Ceppo e mannaia. Anarchici e rivoluzionari romagnoli nel mondo (Edizioni Interno4 2022).

Il volume, il cui titolo riprende un motto di saluto libertario, racconta le storie di tredici rivoluzionari romagnoli, per lo più anarchici ma non solo, vissuti tra Otto e Novecento che si resero variamente protagonisti in Italia e nel mondo.
Fra le storiche figure tracciate nel libro spiccano anche nomi molto noti, come Andrea Costa, il “colonnello della Comune” Amilcare Cipriani (che romagnolo non era ma che nella Romagna ribelle ebbe il suo maggior seguito), Giovanni Pascoli (proprio lui, il poeta delle Myricae, che in gioventù fu un ardente militante socialista-rivoluzionario) e Armando Borghi; altri meno famosi ma non meno importanti, come l’ex garibaldino savignanese Pietro Cesare Ceccarelli, promotore con Carlo Cafiero ed Errico Malatesta della cosiddetta banda del Matese, e Carlo Valdinoci di Gambettola, uno dei principali animatori dell’emigrazione anarchica italiana negli Stati Uniti. Un viaggio lungo quasi un secolo che parte dal mazziniano meldolese Felice Orsini, autore del fallito attentato contro Napoleone III del 14 gennaio 1858, e si conclude con la figura di un grande partigiano “senza partito”, Sirio “Silvio” Corbari.

Gianfranco Miro Gori, già sindaco di San Mauro Pascoli tra il 2004 e il 2014, è studioso e scrittore poliedrico. Discuteranno con l’autore, il direttore della Fondazione Casa di Oriani, Alessandro Luparini, e la studiosa Laura Orlandini, collaboratrice dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Ravenna e Provincia.

Cordoglio nel mondo del calcio per la morte dello storico presidente del Baracca

Alessandro Galli portò i bianconeri fino alla serie C1. Aveva 83 anni

Giordano Dalmonte Baracca Che Passione
Una foto di Galli pubblicata sul gruppo Facebook dedicato alla storia del Baracca Lugo

«Alessandro Galli è il simbolo di una fase irripetibile del calcio lughese, il Baracca Lugo che ai tempi della sua presidenza arrivò a risultati straordinari. Lo ricordiamo con gratitudine e affetto per quelle imprese epiche e per la capacità che ha dimostrato. Il suo nome, la sua presidenza, rimarrà nel cuore dei lughesi».

Sono le parole utilizzate dal sindaco di Lugo, Davide Ranalli, per ricordare lo storico presidente che tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta portò il calcio professionistico nella piccola Lugo.

Alessandro Galli è morto nella notte di mercoledì, 22 febbraio, a 83 anni. A ricordarlo è tutto il mondo del calcio, in queste ore.

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Il Baracca Lugo che ottenne la promozione in C1 con Zaccheroni in panchina

Con il suo vice Rino Melandri e grazie alla felice intuizione di affidare la panchina del Baracca Lugo, in serie D, ad Alberto Zaccheroni (che poi arrivò pure a vincere uno scudetto con il Milan…), Galli portò nel 1989 la società bianconera del cavallino rampante in serie C2, ottenendo poi, sempre con Zaccheroni in panchina, un’incredibile seconda promozione consecutiva, arrivando a giocare nel 1990 in C1, dove riuscì anche a ottenere la salvezza. Negli anni novanta seguirono altri sette anni di professionismo, in C2, fino alla retrocessione e poi i problemi finanziari che portarono nel 2007 allo scioglimento.

Assicuratore, appassionato anche di motociclismo ed ex consigliere della federazione motociclistica italiana, Galli lascia moglie e due figli. Il feretro – scrive il Corriere Romagna oggi in edicola – verrà esposto nella sola giornata di domenica all’ospedale di Lugo mentre i funerali si terranno lunedì in forma privata.

L’ex colonia Balducci demolita in marzo per edifici residenziali e 55 posti auto

Prosegue il cantiere per la riqualificazione di viale Matteotti nel tratto fra viale Baldini e la XIX traversa

Lavori Pubblici Milano Marittima Piantina
Il tratto di viale Matteotti interessato dai lavori

A Milano Marittima procedono i lavori di riqualificazione di viale Matteotti e dell’area dell’ex colonia Balducci. «La conclusione di tutti i lavori – si legge in una nota diffusa dal Comune di Cervia – è prevista per l’apertura della stagione estiva 2024».

Il progetto prevede un significativo intervento di sistemazione del viale Matteotti  dall’innesto della XIX Traversa fino a via Baldini: rifacimento della pavimentazione stradale, realizzazione di un percorso ciclabile a monte e sull’altro lato di un percorso pedonale, pubblica illuminazione, riasfaltatura, fognatura bianca (anche nel tratto di via Baldini fino all’impianto della Bassona).

All’ingresso di Milano Marittima fra viale Matteotti e via Baldini verrà realizzata una rotonda.

Il progetto prevede anche la sistemazione delle traverse XXI e XXII nella parte a monte e della XIX verso mare nella quale sono stati già realizzati e aperti al pubblico i posti auto.

L’intervento già avviato riguarda la sistemazione dei sottoservizi. Finora sono stati conclusi i lavori di fognatura in viale Baldini in corrispondenza dell’impianto Bassona e per il mese di marzo è prevista la conclusione dei lavori della fognatura bianca in viale Matteotti, che comprendono anche la realizzazione e il ripristino di tutti gli allacci della fogna nera.

I lavori saranno effettuati nella massima sostenibilità ambientale con pavimentazioni  in materiali drenanti per una maggiore permeabilizzazione del suolo. Nella XIX traversa in futuro verrà realizzato il tratto della ciclovia di connessione tra il waterfront e la pineta.

Le alberature esistenti verranno salvaguardate e integrate, altri 51 pini sarann piantati e inseriti all’interno delle aree verdi parallele alla strada che separano i percorsi ciclopedonali dalla carreggiata stradale. Inoltre  nelle aree immediatamente adiacenti al canale Fortino nel retro della pineta in una superficie di circa 300 mq verranno piantati 19 Pini e 13 querce.

Nell’area dell’ex colonia Balducci, che sara demolita entro metà marzo, è prevista la realizzazione di edifici residenziali disposti ai lati di un’ampia corte interna e di un parcheggio pubblico di circa 55 posti auto con accesso dalla XXI e XXII Traversa, che si concluderà prima della stagione estiva 2023.

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