venerdì
22 Agosto 2025

Problemi di stabilità: a Brisighella si abbattono 31 alberi e saranno sostituiti

Le situazioni più critiche sono al parco Tombarona, nel viale delle Terme e nella zona sportiva

AlberoUn’analisi della stabilità degli alberi nel comune di Brisighella e i successivi approfonditi controlli, entrambi eseguiti della ditta Ares, hanno fatto emergere la necessità di abbattere trentuno piante. Lo rende noto il Comune. Le situazioni di maggiore criticità sono state rilevate al Parco Tombarona, nel Viale delle Terme e nella zona sportiva di Brisighella.

Il personale operaio in dotazione al Servizio Coordinamento Lavori Pubblici di Brisighella è già al lavoro e si sta occupando degli abbattimenti più urgenti. Tutti gli esemplari abbattuti verranno sostituiti con nuovi esemplari.

Tari, in arrivo i bollettini: rata unica 2022 da pagare entro il 15 febbraio

Il pagamento può essere fatto tramite il circuito PagoPa oppure compilando in autonomia un modello F24

1446994 BolletteL’avviso di pagamento della rata unica per il 2022 della Tari, la tassa rifiuti, sarà recapitato ai cittadini del comune di Ravenna indicativamente a partire dal 20 gennaio prossimo. La scadenza per il versamento è il 15 febbraio 2023. La rata contiene l’importo totale dell’intero anno 2022 e l’addizionale provinciale del 5% (Tefa).

Il pagamento potrà avvenire utilizzando il bollettino PagoPA, allegato all’avviso di pagamento, in un qualsiasi sportello postale e nella maggior parte degli istituti bancari, oltre che nelle ricevitorie e ai prestatori del servizio di pagamento digitale aderenti al servizio PagoPA come dall’elenco presente sul sito www.pagopa.gov.it PagoPA è senz’altro il canale di pagamento più sicuro, affidabile e comodo.

Il pagamento può essere effettuato anche compilando autonomamente un modello F24 dell’Agenzia delle Entrate.

Per la compilazione si precisa che è fondamentale utilizzare le seguenti indicazioni. In primo luogo inserire i dati dell’intestatario dell’utenza (codice fiscale e dati anagrafici) e non di colui che effettua il pagamento. Successivamente, nella sezione “Tributi locali”, nella casella “Identificativo operazione” occorre indicare il codice avviso di 18 cifre riportato nell’avviso di pagamento.

Vanno compilate due righe di versamento:
–       Il codice comune di Ravenna H199 – Codice tributo 3944 (TARI) – Rata Unica indicare 0101 – Anno di riferimento 2022 – Importo Totale TARI indicato nell’avviso
–       Il codice comune di Ravenna H199 – Codice tributo TEFA (Add.le Prov.TEFA) – Rata Unica indicare 0101 – Anno di riferimento 2022 – Importo Totale TEFA indicato nell’avviso.

Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’ufficio Tari, in via Marco Antonio Colonna 7, aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30, il martedì e il giovedì anche dalle 14.45 alle 16.30; oppure, negli stessi giorni e orari si può chiamare lo 0544.485819. Oppure si possono chiamare i seguenti numeri dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18: 800 213 036 (gratuito, da numero fisso) 199 179 964 (a pagamento, da cellulare).

«Questo è l’anno in cui ci siamo dimenticati del Covid. Ma è stato un errore…»

Il ricercatore Giacomo Farneti, appena nominato Cavaliere. «Ci avviciniamo al Natale con un virus attivo e quasi il 72 percento di fragili e over 60 scoperti. La mascherina, da indossare al chiuso, è un atto di rispetto»

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Giacomo Farneti (a sinistra) durante la consegna dell’onorificenza del prefetto

Nell’anno che sembra quasi quello della fine del tunnel, abbiamo fatto il punto sulla pandemia con Giacomo Farneti, ricercatore ravennate dell’Iss che abbiamo già ospitato in passato sulle nostre pagine, nominato nei giorni scorsi dal prefetto Cavaliere al merito della Repubblica.

Possiamo dire che è stato l’anno in cui ci siamo dimenticati del Covid, almeno di come lo conoscevamo?
«Esattamente, il 2022 è l’anno in cui ci siamo dimenticati del Covid. Questo però si è rivelato un errore. Primo Levi scriveva: “Perché la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità? A che serve la memoria?”. I dati che, come ricercatori, raccogliamo settimanalmente, ci dimostrano che la pandemia in Italia non è finita, anche se di certo ha cambiato volto: a fronte di un’importante discesa dei contagi assieme a una netta riduzione nell’esecuzione dello screening dei tamponi – preoccupa, e non poco, l’aumento dei decessi che superano il numero di 100 al giorno (103 questa settimana contro i 98 della settimana precedente). Oramai siamo diventati numeri, viviamo quotidianamente con i numeri, tuttavia essi non ci scalfiscono più: che siano numeri della pandemia, numeri di un bollettino di guerra, numeri spaventosi inerenti al cambiamento climatico, pare che nulla di tutto questo possa intaccare il nostro ego materiale ed individuale».

Da ricercatore, quali numeri devono preoccuparci?
«Tengo a comunicare i dati senza necessaria interpretazione, in modo da non essere frainteso: nella passata settimana (9-16 dicembre 2022) in Italia si è registrata una diminuzione di nuovi casi (174mila contro 221mila) e un aumento dei decessi (719 contro 686), un calo dei pazienti positivi ricoverati (485mila contro 523mila) e delle persone in isolamento domiciliare (475mila vs 513mila). La curva dei nuovi contagi ora in discesa (-21,1%) non deve essere considerata come unico riferimento per analizzare l’andamento nazionale: tutte le Regioni ad eccezione della Sardegna (+14,1%) registrano un calo dei nuovi casi positivi (dal -3,2% della Calabria al -32,7% della Provincia Autonoma di Trento) ma in 13 Province si rileva un aumento dei nuovi casi (picco +49,4% di Oristano) e in 94 una diminuzione (dal picco al -36,9% di Prato). Dal punto di vista ospedaliero i ricoveri in area medica aumentano (+2,4%) mentre calano i ricoveri nelle terapie intensive (-4,2%). Se volessimo ragionare in maniera completa occorrerebbe inoltre analizzare la questione della problematica sottostima dei contagi a causa soprattutto delle persone asintomatiche ignare della loro positività: l’indice Rt (numero medio di persone in grado di contagiare un’altra persona), stimato necessariamente per difetto, è attualmente intorno allo 0,9 % circa. La variante tuttora predominante Omicron (oltre alle attuali varianti Cerberus -circa il 31% dei casi in Italia- e Gryphon – circa il 3,4%) ha avuto un forte impatto sull’incidenza dei contagi. I motivi di questo aumento sono attribuibili all’interazione di diversi fattori: innanzitutto Omicron è caratterizzata da una infettività dieci volte superiore rispetto al virus originario e da una maggiore quota di infezioni asintomatiche che hanno facilitato notevolmente la trasmissione del contagio. Inoltre, dobbiamo considerare che questa variante è arrivata nel contesto di un sistema sanitario già messo a dura prova da un periodo di crisi sanitaria senza precedenti per intensità e durata. L’aumento di quasi sei volte dell’incidenza media rilevato successivamente alla diffusione di Omicron è stato accompagnato dall’incremento cospicuo della percentuale di casi non riconducibili a catene di trasmissione note su casi presi in carico (ovvero di casi positivi non ufficialmente registrati nel Portale). Ci avviciniamo al Natale con un virus attivo che circola senza pausa e quasi il 72% di fragili e over 60 scoperti. Nelle ultime due settimane il numero dei nuovi vaccinati è sceso infatti sotto le mille unità: non si era mai registrato un dato così basso dall’inizio della campagna».

Quindi il Covid non è diventato come un’influenza?
«In parte: da un punto di vista empirico lo è da tempo, dal punto di vista scientifico non è così semplice. L’influenza stagionale è già entrata in maniera dirompente nelle nostre case e negli ospedali italiani ma, anche quest’anno, c’è un fattore di rischio aggiuntivo: Sars-Cov-2. La somma di questi due virus in circolazione, si ipotizza, porterà ad un totale di più di 170mila casi al giorno, 90mila dei quali di Covid19. Il nostro sistema sanitario nazionale ha compiuto sforzi straordinari per affrontare questa crisi sanitaria e sicuramente abbiamo attualmente molte più informazioni, risorse e strumenti rispetto ai primi mesi del 2020 per contrastare la diffusione e per curare la sintomatologia. Non dobbiamo però abbassare mai la guardia: la velocissima diffusione dell’influenza stagionale 2022/2023, detta “australiana”, è legata in gran parte al fatto che per due anni, mentre eravamo impegnati sul fronte Covid, non ci sono state altre infezioni che abbiano rinforzato le difese immunitarie della popolazione. La via d’uscita, in considerazione anche dell’epidemia influenzale stagionale, rimane una sola, soprattutto per le persone fragili: vaccinarsi. Creare una risposta immunitaria del nostro organismo ai virus rimane scientificamente oltre al fatto che la storia della medicina ce lo insegna senza dubbi – una delle strade più importanti da percorrere».

Il merito di una sorta di indebolimento del Covid è solo dei vaccini?
«Il “merito” dovrebbe essere attribuito alla coscienza e alla comprensione; il vaccino anti-Covid19 non ha “trasformato” il virus Sars-Cov-2 in un virus influenzale, nella maggior parte dei casi ha dato la possibilità alle persone di non incorrere a sintomatologia grave o ad eventi nefasti».

I vaccini si sono rivelati meno efficaci di quanto si sperasse inizialmente?
«La vaccinazione per ridurre i rischi di infezione e malattia grave da Covid19 e influenza rimane fondamentale. Potremmo discutere sulla limitata efficacia dei vaccini nel prevenire il contagio ma le evidenze scientifiche circa l’efficacia nel prevenire malattia grave e decesso sono inequivocabili. La “metafora del paracadute”, un paradosso, ci aiuta a capire tutto questo ma è possibile fare un altro esempio: i nuovi farmaci antivirali contro l’epatite C sono talmente efficaci che sono stati introdotti qualche anno fa semplicemente con uno studio prospettico senza la necessità di testarli con studi randomizzati o con l’utilizzo di placebo. Qualcuno ha risposto: “I paracaduti, al contrario dei vaccini, sono collaudati e brevettati prima di essere usati, quindi sicuri”. L’esempio è estremamente calzante perché i trial registrativi randomizzati e controllati sui vaccini anti-Covid19 sono stati fatti e corrispondono, in un certo senso, al collaudo e al brevetto del paracadute in quanto sono serviti a verificare che essi fossero efficaci nel prevenire l’infezione sintomatica in modo drammatico (più del 90%) e sicuri per la popolazione di studio. La vera prova inconfutabile di efficacia dei vaccini, oltre al costante miglioramento della loro “ricetta”, è arrivata comunque dall’esperienza della nostra stessa vita quotidiana, dai registri nazionali e dalle centinaia di studi osservazionali affrontati a livello mondiale su milioni di persone: questi studi hanno dimostrato l’efficacia, anche se temporanea, sul contagio sia nell’era pre-Omicron sia dopo l’arrivo di questa variante. Chi sostiene quindi che non c’è nessuna dimostrazione di efficacia e sicurezza dei vaccini perché i trial non hanno risposto (e non potevano farlo) a tutti i quesiti di efficacia e sicurezza, nega tutta la straordinaria mole di evidenze scientifiche che sono state prodotte sui vaccini stessi tramite gli studi osservazionali sulla popolazione reale, nega cioè che il paracadute funzioni».

Crede sia giusto non indossare praticamente più le mascherine, anche al chiuso, come sta facendo la stragrande maggioranza delle persone?
«Credo che occorra molto più buon senso e molta più logica razionale di quella che la popolazione italiana in generale abbia avuto finora. Ci sono popolazioni in Oriente e in altre parte del mondo che utilizzano la mascherina quotidianamente, sia come metodo per contrastare lo smog sia perché hanno tosse e raffreddore: questo rappresenta un impegno sociale e culturale che, io credo, dovremmo raggiungere. “Culturale” perché l’utilizzo della mascherina negli spazi chiusi e affollati dovrebbe rappresentare un concetto estremamente più ampio e importante, ovvero quello della prevenzione; è prioritario e fondamentale un invito alla prevenzione, un richiamo ai comportamenti e coinvolgimenti proattivi delle singole persone, perché essa può concretamente salvare la vita. Non solo per il Covid19: la pandemia ha fin troppe volte occultato le altre criticità sanitarie per le quali la sola diagnosi non può fare molto. Parliamo della patologie cardiovascolari, delle patologie neoplastiche, neurologiche. La mascherina non è solamente un simbolo, un atto punitivo di privazione della libertà, una mera regola dettata dalla statistica: la mascherina, io credo, rappresenta soprattutto un atto di rispetto e dovrebbe rappresentare, all’interno della nostra cultura, una buona norma dettata dalla scelta non autocratica ma responsabile. Cerchiamo di non guardarci indietro con rabbia o avanti con paura, ma intorno con consapevolezza».

Qual è il più grande insegnamento che dobbiamo trarre da questa pandemia?
«La pandemia da Covid-19 ci ha insegnato, anzi, ci dovrebbe insegnare che siamo tutti fragili e che il bene che assicuriamo solo a noi stessi è precario e incerto fino a quando non viene assicurato a tutta la comunità, all’umanità intera, incorporandolo nella nostra vita quotidiana. La morale di questa pandemia, dai Dpcm agli hashtag, dal “coprifuoco” allo smart working, io credo, può essere letta unicamente nel rispetto reciproco e nell’identificazione di scelte consapevoli; il desiderio iniziale –di normalità, di benessere, di libertà deve necessariamente trasformarsi in volontà costante nei confronti del miglioramento individuale e collettivo. L’ideale di rispetto reciproco dovrebbe automaticamente passare attraverso il valore, certamente, di libertà ma anche di uguaglianza (il virus ce lo ha insegnato bene!) e di fratellanza, poiché essi rappresentano il luogo in cui la salute individuale coincide con la salute collettiva. Al contrario della guerra, sempre categoricamente ingiusta, sarebbe forse utile vedere la pandemia nella prospettiva di una possibilità di correzione, in cui spetta al singolo individuo recepirne la “lezione”; l’Italia è una nazione “esperta” in tema di rinascita e per questo motivo sarebbe importante ricordare i valori essenziali che il Covid19 ci ha costretti a ricordare ed evidenziare. Søren Kierkegaard, nella sua opera Aut-Aut, scrive una cosa interessante: »dopo la morte, arrivato lassù, mi chiederanno di rispondere ad una sola domanda “Hai fatto chiarezza?”». In altre parole, il filosofo danese sostiene che, alla fine della vita terrena, ci verrà chiesto conto della nostra chiarezza nei comportamenti, nei sentimenti, nelle scelte, nelle cose fatte e dette; la lezione della pandemia potrebbe essere quella di interrogarsi e di comprendere l’importanza di preservare ad ogni costo la salute collettiva, non scappando dal “buio” ma conoscendolo e comprendendolo per camminare insieme verso la luce»

Per la prima volta la differenziata nel comune di Ravenna supera il 70 percento

Si vedono i risultati della progressiva introduzione del porta a porta avviata nel 2019 nel forese. Dalla primavera 2023 sarà estesa anche a 8mila utenze in centro storico. Dall’inizio dell’anno prodotte 5.700 tonnellate in meno di indifferenziato

Organico
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Nel mese di novembre 2022 per la prima volta nel comune di Ravenna è stato superato la soglia del 70 percento di raccolta differenziata, obiettivo fissato dalla Regione. Gli aumenti medi sono di 10 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e di circa 20 punti sul 2019. Lo rende noto Hera. È il risultato dell’introduzione progressiva del porta a porta misto o integrale avviata tre anni fa a partire dalla conclusione della gara europea che ha affidato i servizi di gestione rifiuti per l’intera provincia di Ravenna e del Cesenate al raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) composto da Hera, Ciclat e Formula Ambiente.

I nuovi servizi sono stati attivati nelle frazioni del forese e nelle case sparse dal maggio 2019, poi da novembre 2020 nei “quartieri di frangia” esterni della città (da Ponte Nuovo e Classe fino a Borgo Montone e Fornace Zarattini), dal 14 marzo scorso nei due quadranti nella zona residenziale Nord-Ovest, dal 6 giugno in tutti i Lidi e infine, dal 21 novembre, negli ultimi due quadranti della zona residenziale Sud-Est. Dalla primavera 2023 saranno coinvolte anche le ottomila utenze del centro storico.

Le zone del comune dove la cittadinanza e le attività si stanno confrontando con i nuovi servizi da più tempo e il sistema è a regime hanno i risultati migliori: le frazioni del forese (oltre 80 percento), Porto Fuori (oltre 71) e i quartieri di frangia (oltre 74). Ma anche quelle dove i nuovi servizi sono di più recente attivazione, come i nove lidi (superato il 75 percento a novembre) e la zona residenziale Nord-Est (superato il 71 percento a novembre).

In particolare, le tipologie di rifiuti che hanno registrato l’aumento più consistente sono (dati al 30 novembre 2022i): rifiuto organico (+1.780 tonnellate), plastica (+1.100 tonnellate), carta e cartone (+ 880 tonnellate), vetro (+300 tonnellate) e altre tipologie di rifiuti differenziati oggetti di progetti mirati, tra cui olii alimentari, tessili, pile e farmaci (+400 tonnellate).

Il dato di sintesi che rappresenta in modo particolare l’importanza del risultato raggiunto dalla comunità di Ravenna è la riduzione dei rifiuti indifferenziati, da smaltire in termovalorizzatore o in discarica, da inizio anno per oltre 5.700 tonnellate in meno e il contenimento complessivo della produzione di rifiuti nonostante il progressivo superamento della crisi pandemica.

Una volta coperto tutto il territorio comunale, saranno coinvolte complessivamente 105mila utenze, di cui quasi 30mila domestiche non residenti e oltre ottomila attività, per un numero di abitanti equivalenti (tenuto conto del turismo, delle seconde case e delle attività economiche) di oltre 280mila unità (160mila i residenti).

«Adesso è importante continuare il lavoro per affinare alcuni aspetti organizzativi e soprattutto non abbassare la guardia rispetto alla pulizia e al contrasto degli abbandoni sia di sacchi che di rifiuti ingombranti – precisa l’assessore comunale Gianandrea Baroncini -. Dobbiamo ulteriormente migliorare il presidio del territorio e risolvere alcune situazioni di cronicità che riscontriamo soprattutto nelle zone di confine tra i diversi quadranti in cui sono stati attivati i servizi in tempi diversi. Ci conforta l’esperienza che ci dice che mediamente in qualche mese, dopo il passaggio al porta a porta, si riesce ad andare a regime. In questo è naturalmente fondamentale l’impegno di ognuna ed ognuno nel segno di una responsabilità collettiva».

Guasto a una condotta della piscina, impianto chiuso 10 giorni per la riparazione

Intervento urgente alla comunale Gambi per consentire il regolare svolgimento delle competizioni previste in gennaio

Per consentire la realizzazione di un intervento di riparazione di una delle condotte della piscina comunale di Ravenna, dal 27 dicembre al 5 gennaio sarà necessario chiudere l’impianto. La rottura, recentemente riscontrata, richiede un intervento urgente; la chiusura avverrà in un periodo in cui i corsi risultavano già sospesi per la pausa natalizia e che consentirà di permettere il regolare svolgimento delle competizioni e delle attività previste nel mese di gennaio.

Manutenzione straordinaria: ponte mobile sul Candiano chiuso 15 ore il 28 dicembre

A partire dalle 7 transito vietato. I veicoli superiori a 5 tonnellate dovranno utilizzare strade esterne all’abitato

PontemobileIl ponte mobile sul canale Candiano a Ravenna sarà chiuso per manutenzione straordinaria mercoledì 28 dicembre dalle 7 alle 22. Durante la validità del provvedimento, i veicoli con massa a pieno carico superiore alle 5 tonnellate, non specificatamente autorizzati al transito all’interno dell’abitato di Ravenna, dovranno utilizzare le strade statali tangenti all’abitato.

Per il terzo anno di fila c’è un ravennate a Masterchef: un 19enne di Bagnacavallo

Nicola Longanesi tra i venti concorrenti della dodicesima edizione del talent culinario su Sky. Sette anni fa arrivò quarto nella versione Junior

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Nicola Longanesi

Per il terzo anno di fila c’è un ravennate tra i venti concorrenti in gara a Masterchef. La selezione della cosiddetta masterclass per la dodicesima edizione si è completata nella puntata andata in onda ieri, 22 dicembre, e il 19enne Nicola Longanesi di Bagnacavallo ha incassato tre sì nella prova di ammissione e ha ottenuto il grembiule bianco.

Sindaco Longanesi E GenitoriPer il bagnacavallese è una specie di secondo tentativo: sette anni fa, infatti, Nicola veniva eliminato ad un passo dalla finale della versione Junior del talent culinario in onda su Sky Uno. In quella occasione fu ricevuto in municipio dalla sindaca Eleonora Proni.

A rappresentare la provincia ravennate l’anno scorso c’era Elena Morlacchi, 55enne di Lido Adriano. L’anno prima invece fu la volta di Cristiano Cavolini, 46enne di Solarolo. E non si può dimenticare Erica Liverani, la 38enne di Ravenna che vinse la quinta edizione nel 2016.

 

 

 

L’assessore: «Entro primavera ci sarà la Consulta delle valli e delle pinete»

Il titolare della delega alle Aree Naturali, Giacomo Costantini, conferma l’impegno della giunta in risposta alle sollecitazioni di Chiara Francesconi (Azione)

283941773 4966239690138647 6104279924835588617 NEntro la primavera 2023 verrà istituita la Consulta delle valli e delle pinete nel comune di Ravenna. È l’impegno preso dall’assessore Giacomo Costantini (Aree naturali) in risposta a un’interrogazione di Chiara Francesconi del gruppo Misto (Azione) in consiglio comunale. La Consulta rientra nel programma di mandato di coalizione.

«Come Ravenna in Azione – si legge in una nota inviata dalla sezione locale del movimento di Carlo Calenda – crediamo che il nostro territorio, caratterizzato da un ecosistema complesso che, dal forese alle spiagge, vede valli, pinete, boschi  e dune costiere con cui l’uomo ha sempre interagito, necessiti del coinvolgimento di portatori di interesse, istituzionali e informali. Crediamo che la creazione e la valorizzazione di un nuovo modello turistico possa passare solo attraverso l’esperienza e l’amore di chi frequenta abitualmente quelle zone e che nel tempo le ha salvaguardate affinché divenissero patrimonio della comunità. Il riconoscimento sociale di capannisti, pescatori, cacciatori e degli sportivi che frequentano le nostre aree di valore, è un impulso a tramandare alle nuove generazioni l’impegno profuso da chi li ha preceduti, un vero capitale sociale immateriale da salvaguardare, anche questo, come bene prezioso».

Presepi creativi all’Ecomuseo: c’è anche quello fatto con patate e carte da briscola

Decima edizione per l’iniziativa a Villanova di Bagnacavallo che recupera un vecchia tradizione locale. Inaugurazione il 23 dicembre con una cena-concerto

Ecomuseo Esterno 1Un’antica usanza locale, in mancanza delle statuine di terracotta, vedeva i bambini autori di un presepe con patate e caratterizzato dalle figure armate delle carte da briscola guardia della capanna. L’Ecomuseo delle Erbe Palustri di Villanova di Bagnacavallo riprende quella tradizione con una mostra di presepi creativi arrivata alla decima edizione:  “La Capanna del Bambinello” sarà visitabile fino al 29 gennaio durante gli orari di apertura dell’Ecomuseo. L’inaugurazione è in programma oggi, 23 dicembre, con una cena concerto con buffet delle feste, canti natalizi e canzoni del cuore con il gruppo vocale “A voi canté neca me”. Costo 15 euro a persona, prenotazioni allo 0545-280920.

Il prossimo evento sarà, lunedì 26 dicembre, la “Camminata dei Presepi e dei Murales” organizzata in collaborazione con l’associazione sportiva Gs Lamone Russi. Si tratta di una camminata ludico-sportivo con ritrovo alle 8 all’Ecomuseo per visitare presepi creativi e sostenibili, arazzi d’autore e ceramiche e partenza alle 9.30 per un itinerario di circa 11 chilometri e mezzo attraverso un percorso che toccherà alcuni dei caratteristici murales di Villanova. Ristori durante il percorso e all’arrivo.

Il 31 dicembre sarà poi la volta della Festa de Scartòz, capodanno conviviale con menu al cartoccio e musica con Vittorio Bonetti.

Per quanto riguarda invece i diversi eventi che si sono svolti nei giorni scorsi, «uno in particolare – spiegano dall’Ecomuseo – ha sorpreso per la partecipazione e l’entusiasmo a proseguire in questo tipo di turismo esperienziale e alternativo: “La pedalata dei presepi”. Il 17 dicembre, questo evento sperimentale, realizzato in collaborazione con Fiab Ravenna e Gev e Fiab Faenza ha visto le partenze dalle rispettive piazze, per collegare le Terre del Lamone attraverso i percorsi fluviali del Lamone e del Canale Naviglio. L’accoglienza con rinfresco presso la Locanda dell’Allegra Mutanda, sala conviviale dell’Ecomuseo, ha visto arrivare numerosi gli amici della bici ravennati, che hanno atteso i faentini, i quali affrontavano un percorso più lungo. Sicuramente – concludono dall’Ecomuseo – tutto questo avrà un seguito in primavera con “la Pedaleda cun la magneda longa” già prevista per il 20 maggio 2023».

Spacciava hashish e marijuana agli studenti: arrestato 19enne trovato con 300 grammi

Operazione della guardia di finanza partita nella primavera 2022 da segnalazioni di genitori. Individuato un gruppo di neo maggiorenni con una clientela fidelizzata, tra cui 9 minorenni

Foto GdFUn diciannovenne è stato arrestato a Cervia dalla guardia di finanza per spaccio. Insieme ad alcuni coetanei, secondo le indagini, risultava inserito nel tessuto delinquenziale locale con una clientela fidelizzata, tra cui anche nove minorenni, individuati e segnalati alle prefetture, quali abituali consumatori di stupefacenti. In un immobile nella frazione di Tantlòn, nella disponibilità del giovane, sonno stati rinvenuti trecento grammi tra marijuana ed hashish, in parte già suddivisa in dosi e pronta ad essere spacciata.

L’arresto arrivato nei giorni scorsi conclude un’attività investigativa cominciata nella primavera scorsa. Sulla base di informazioni raccolte sul territorio e segnalazioni pervenute da alcuni genitori, i finanzieri cervesi da aprile 2022 hanno avviato un monitoraggio dei luoghi di aggregazione giovanile. C’era già stato un sequestro di 150 grammi di marijuana trovati in possesso di un ragazzo cervese, sorpreso a cedere una dose a un quattordicenne di Savio di Cervia.

Le successive indagini, coordinate dalla procura per risalire ai canali di approvvigionamento, hanno consentito di raccogliere una serie di elementi indiziari a carico di un gruppo di ragazzi cervesi poco più che maggiorenni. Nei giorni scorsi le Fiamme Gialle con le unità cinofile hanno perquisito le residenze dei soggetti identificati, rinvenendo, proprio a seguito di segnalazione dei cani antidroga Bakol e Bac, numerose dosi di stupefacente occultate nei più disparati punti delle abitazioni. Il quantitativo di droga più consistente è stato scoperto a casa del principale indagato, il 19enne arrestato.

Al termine delle operazioni il giovane pusher è stato giudicato con rito direttissimo: per lui è stato disposto l’obbligo di permanenza notturna nella propria abitazione e l’obbligo di firma al comando della guardia di finanza.

Inaugurati i lavori al giardino e alla palestra della scuola elementare Burioli

Taglio del nastro per le opere eseguite in estate

WhatsApp Image 2022 12 22 At 10.56.50 (1)Si è svolta questa mattina, 22 dicembre, l’inaugurazione dei lavori svolti nel giardino e nella palestra della scuola primaria Ettore Burioli a Savio.

Quest’estate sono stati effettuati i lavori di pulizia, di recinzione ed è stato predisposto il sistema di irrigazione nel giardino. Successivamente la scuola grazie al progetto “Impronte verdi” in collaborazione con i Carabinieri forestali, ha piantato alcuni alberi.

Per quanto riguarda la palestra invece, che la scuola non aveva, la struttura è già a disposizione degli studenti dallo scorso anno scolastico. La struttura è di circa 250 metri quadri e comprende una sala di circa 100 metri quadri, due spogliatoi, un magazzino, i servizi igienici a servizio della scuola e un atrio.

22Lo spazio è stato inoltre pensato come polivalente per ospitare anche riunioni con insegnanti e genitori o per assemblee del territorio.

Presenti questa mattina all’inaugurazione, che è stata anche occasione di scambio degli auguri di buone feste, oltre al sindaco e all’assessora ai Lavori pubblici anche la dirigente scolastica Cristina Ambrogetti, le realtà associative del territorio e i nipoti di Ettore Burioli, a cui è intitolata la scuola.

Ritrovati e restituiti 500 euro: erano di una 39enne ucraina in fuga dalla guerra

La somma era in un portafoglio caduto in piazza del Popolo

La polizia locale di Ravenna stamani, 22 dicembre, ha restituito alla legittima proprietaria un portafoglio smarrito, contenente circa 500 euro, rinvenuto ieri sera in piazza del Popolo dai volontari dell’Associazione nazionale carabinieri. La somma era il frutto del lavoro di una donna ucraina di 39 anni, da poco in Italia, fuggita dal proprio paese d’origine a causa della guerra. Commossa del lieto fine della vicenda ha accolto questo gesto come un inaspettato regalo di Natale.

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