venerdì
22 Agosto 2025

Al seminario arcivescovile presentazione di un libro dedicato a Zac

Testimonianze, il 16 dicembre alle 17.30, sulla personalità dell’uomo politico (e di fede) ravennate, leader della Democrazia Cristiana, scomparso nel 1989

Benigno ZaccagniniIl centro studi Donati con Acli, Azione Cattolica, Associazione Zaccagnini e Cif di Ravenna presentano il libro Caro Zaccagnini: lettere scelte ad un cre- dente prestato alla politica (Edizioni Studium) con scritti del cardinale Matteo Zuppi, Margherita Collareta, Piergiorgio Grassi, Livia Molducci, Albertina Soliani e con le conclusioni di Pierluigi Castagnetti.
Appuntamento il 16 dicembre alle 17.30 al seminario arcivescovile in piazza Duomo a Ravenna. Saranno presenti il vescovo Lorenzo Ghizzoni, il sindaco Michele De Pascale e l’ex deputato Pierluigi Castagnetti.
Il libro è dedicato alla memoria di Domenico Sassoli, amico di Giorgio La Pira, direttore de “La Discussione”, che nei suoi articoli spiegò come Zaccagnini vivesse «con intensità il rapporto fra fede e politica» e di David Sassoli che scriveva: «C’è un’attrazione molto particolare in quell’uomo, che citava Isaia e diceva che quando entrava nell’aula a Montecitorio e guardava i banchi sulla destra gli si stringeva il cuore per la pietà e la rabbia».

C’è una Ravenna che inventa e sta crescendo: 375 brevetti in totale dal 2008

Negli ultimi tredici anni l’aumento è stato del 23 percento. Sono 32 le domande pubblicate dall’European patent office (Epo) nel 2021. Oltre alla meccanica, alla logistica e ai trasporti, aumenta in provincia il peso delle invenzioni che guardano al mondo tech

Pexels Eva Bronzini 6475758Cresce la Ravenna che inventa: 32, infatti, sono le “invenzioni” pubblicate dall’Epo (European Patent Office) nel 2021, cui vanno aggiunte le domande presentate ma non ancora pubblicate, che fanno schizzare il dato di crescita dello scorso anno al +2,4 percento, in linea con la media registrata dall’Unione Europea a 27. Dal 2008 i brevetti nati nella provincia di Ravenna e protetti a livello europeo sono stati complessivamente 375, con un aumento dal 2008 al 2021 pari al +23,1 percento. Sono dati forniti dalla Camera di Commercio.

Il brevetto è un titolo giuridico in forza del quale al titolare viene conferito un diritto esclusivo di sfruttamento dell’invenzione, in un territorio e per un periodo ben determinati, e che consente di impedire ad altri di produrre, vendere o utilizzare l’invenzione senza autorizzazione. Per invenzione si intende, invece, una soluzione nuova e originale a un problema tecnico.

L’analisi per campo tecnologico effettuata dall’Ufficio brevetti dell’ente di Viale Farini mostra che, nel 2021, il settore delle “necessità umane” e quello delle “tecniche industriali e trasporti” assorbono oltre il 68 percento della capacità inventiva made in Ravenna.

Nel primo rientrano i brevetti relativi a diversi ambiti di attività, come ad esempio l’agricoltura, l’abbigliamento e lo sport; il secondo riguarda, invece, le tecnologie della manifattura, in particolare quella avanzata, quella, cioè, che si riferisce all’automazione. Tra i settori maggiormente coinvolti, quelli delle tecnologie meccaniche e chimico-farmaceutiche, che concentrano il 75% del totale, ma non mancano brevetti che rientrano nella strumentazione e nei sistemi elettrici ed elettronici. Il 12 percento dei brevetti pubblicati dall’Epo nel 2021 si riferisce, inoltre, alle Ket (Key Enabling Technologies), le tecnologie (biotech, fotonica, materiali avanzati, nano e microelettronica, nanotecnologie e manifattura avanzata) che la Commissione Europea considera abilitanti a tutti gli effetti, grazie alla loro diffusione pervasiva in tutti i settori di attività.

Quasi 2 brevetti europei su 3 dei 4.555 del 2021 si riferiscono alle prime 15 province del Paese, con un totale di 2.989 domande. Milano, Torino, Bologna, Roma e Treviso sono le province che hanno presentato il maggior numero di brevetti, con 1.729 domande, il 38% di quelle pubblicate per le 105 province considerate. Sempre tra le prime 15, l’anno scorso hanno registrato performance straordinarie le province di Modena, Firenze, Padova e Pisa, con tassi di crescita – rispettivamente – del 44,5%, del 34,2%, del 19,4% e del 17,6%.

Con 1.420 brevetti nel 2021, la Lombardia è la regione in cui più si concentra la capacità innovativa delle imprese; seguono l’Emilia-Romagna (con 767 domande pubblicate), il Veneto (con 627) e il Piemonte (464). Nel loro insieme queste quattro regioni concentrano il 72% dei brevetti italiani all’Epo; l’anno scorso le migliori performance sono state pubblicate dall’Emilia-Romagna (+9,3%) e dal Veneto (+5,2%).

Nasce un consorzio per i vitigni resistenti. Terre Cevico e Caviro tra i soci

Le due cooperative della provincia di Ravenna con altre realtà emiliani rappresentano l’11 percento della produzione nazionale: obiettivo della nuova realtà è coordinare e ampliare programmi di ricerca e sperimentazione. Sono 16 i vitigni regionali ad oggi oggetto di ricerca, oltre 700 gli incroci già eseguiti

Pexels Henri Guérin 197910È nato il consorzio Vitires per lo sviluppo dei vitigni resistenti dell’Emilia-Romagna. Tra le associate ci sono due realtà ravennati: la faentina Caviro e la lughese Terre Cevico, con loro anche Cantine Riunite & Civ, Cantina Sociale di San Martino in Rio e il Centro di ricerche Rinova. In totale l’unione rappresenta il 70 percento delle uve prodotte in Emilia-Romagna e l’11 percento a livello nazionale (dati vendemmiali 2022). Lo scopo del consorzio è dare vita a un percorso innovativo di sperimentazione e ricerca che porti alla creazione di vitigni resistenti emiliano-romagnoli.

Le cooperative hanno costituito un unico soggetto cui affidare la gestione delle nuove varietà dei vitigni di origine autoctona o locale resistenti alle malattie fungine, tramite l’integrazione ed il coordinamento della filiera nonché la promozione, tutela e valorizzazione dei vini e delle uve, agendo come fulcro di tutte le azioni rivolte ad enti, istituzioni e mercati, sul tema di nuovi vitigni resistenti e sostenibili.

Scopo primario della neonata società è quello di coordinare ed ampliare programmi di ricerca e sperimentazione, in sinergia con centri di ricerca pubblici e privati, riguardanti lo studio, la selezione, il miglioramento genetico e varietale di vitigni locali ed autoctoni dell’Emilia-Romagna, al fine di ottenerne cloni e fenotipi resistenti alle malattie fungine ed adatti alle tecniche di coltivazione nel territorio Emiliano-Romagnolo.

Pexels Math 21393Sono 16 i vitigni regionali ad oggi oggetto di ricerca, oltre 700 gli incroci già eseguiti, le cui prime selezioni sono già in corso di valutazione per saggiarne le caratteristiche di resistenza ai patogeni (in particolare oidio e peronospora), l’adattabilità ai nostri ambienti di coltivazione anche in relazione ai cambiamenti climatici in atto, nonché per valutarne le potenzialità enologiche in confronto alle varietà tradizionali di riferimento.

Vitires intende anche avviare alla coltivazione i vitigni resistenti ottenuti; curare quindi le fasi di moltiplicazione e diffusione delle varietà in accordo con i vivai selezionati, definire programmi pluriennali comuni di coltivazione e fornire assistenza tecnica, agronomica ed enologica in tutte le fasi della “Filiera dei Vitigni Resistenti”, promuovendo tecniche rispettose per l’ambiente e per la salute.

L’impegno del consorzio verso le nuove varietà sarà inoltre rivolto alla loro regolamentazione, anche tramite la gestione delle procedure per l’iscrizione al Registro Nazionale e Regionale delle Varietà di Vite, la messa a punto di disciplinari di coltivazione, la produzione e trasformazione delle uve, nonché la tutela dei produttori tramite licenze, marchi d’impresa e attività di vigilanza e verifica contro pratiche commerciali sleali.

Infine, compito di Vitires sarà quello di promuovere strategie di marketing integrate per la valorizzazione nazionale ed internazionale delle uve e dei vini derivati, attraverso la diffusione di marchi collettivi e le attività di comunicazione, organizzazione e partecipazione ad eventi, percorsi culturali, enoturistici ed enogastronomici.

Foto Newco VitiresIl consiglio d’amministrazione, che vede rappresentati tutti i soci fondatori, è composto da Claudio Biondi per Cantine Riunite & Civ, Alessandro Gallo per Cantina Sociale di San Martino in Rio, Stefano Lazzarini per Centro di Ricerche Rinova, Marco Nannetti per Terre Cevico e Alessandro Patuelli per Caviro; il nuovo consiglio di amministrazione appena insediato, ha dato corso alla nomina del presidente del Consorzio Marco Nannetti e del Vicepresidente Alessandro Gallo.

Conclusi i lavori alle fogne: 8 milioni di euro per maggiore sicurezza idraulica

Cantiere articolato finanziato dal Bando Periferie e da Romagna Acque

Schermata 2022 12 15 Alle 17.08.31Dopo tre anni si sono conclusi i lavori al sistema fognario della darsena di Ravenna, intervento eseguito da Hera per una spesa di 8 milioni di euro (di cui 7 finanziati dal cosiddetto “Bando Periferie” e il resto da Romagna Acque) che è considerato fondamentale e propedeutico al risanamento del canale Candiano.

È stato un cantiere articolato che, oltre alla realizzazione di nuovi tratti di rete e di sollevamenti fognari, ha previsto anche la posa dei portacavi della fibra ottica per il cablaggio di tutta l’ampia area a destra (sponda a sud) della Darsena.

L’importante opera, che ha finalità sia di incremento della sicurezza idraulica che di miglioramento ambientale, è suddivisa in tre aree, ciascuna caratterizzata da diverse lavorazioni: area in sinistra Candiano e due aree in destra Candiano (comparto ex Cmc e comparto Pirano).

Schermata 2022 12 15 Alle 17.07.39L’intervento principale sull’area in sinistra Candiano ha comportato la posa di un tubo fognario in polietilene ad alta densità della lunghezza di 250 metri che attraversa il canale Candiano. Tale realizzazione è stata eseguita con tecnologia Toc (Trivellazione Orizzontale Controllata), una modalità di posa sotterranea “senza scavo”, per la quale il Gruppo Hera ha sviluppato grande esperienza. L’intervento è stato completato nello stesso comparto dalla posa, con scavo tradizionale a cielo aperto, di una condotta fognaria in Pvc della lunghezza di 1.500 metri che congiunge l’attraversamento del canale Candiano alle tubazioni esistenti presso la linea ferroviaria nord che conferiscono i liquami al depuratore di Ravenna.

I lavori nel comparto ex Cmc hanno previsto la realizzazione di un sollevamento di acque meteoriche (idrovora), con una portata di 1800 litri/sec, del relativo collettore di 130 m e dell’opera di scarico a canale. L’intervento è stato completato dalla posa di un nuovo collettore di fognatura bianca in via Zara e nell’area ex Cmc che recapita nell’impianto idrovoro e, sempre nella stessa area, di una vasca di prima pioggia e di sollevamento dedicato.

Il cantiere al comparto Pirano è consistito invece nella realizzazione di un collettore di fognatura bianca e di nuovi tratti di fognatura bianca e nera in via Pirano. Sono stati inoltre realizzati: un nuovo impianto idrovoro (con una portata di 8.100 litri/sec che sostituisce, potenziandola, l’idrovora “Pirano”) con relativa condotta in uscita; uno scolmatore per dividere le acque bianche dalle nere; un impianto di sollevamento dei reflui neri e una condotta in Pvc di 200 metri fino al canale Candiano. L’intervento è stato completato da una vasca di prima pioggia in area “ex Ravenna Cementi”.

In area destra Candiano, contestualmente alla realizzazione della rete di fognatura, è stata infine posata una tubazione dello sviluppo totale di circa 1 km per il cablaggio in fibra ottica.

 

La conclusione dei lavori è stata inaugurata questa mattina, 15 dicembre, alla presenza del sindaco Michele de Pascale e dell’assessora all’Urbanistica Federica Del Conte. In rappresentanza del Gruppo Hera erano presenti il direttore ingegneria di Heratech Fabrizio Mazzacurati e il direttore dei lavori Maurizio Bianchi. Sono inoltre intervenuti i rappresentanti delle proprietà delle aree nelle quali si è svolto l’intervento, che hanno concesso al Comune un diritto di superficie per la realizzazione degli impianti.

 

Bando Iat, Comune bocciato dal Tar: Pigna chiede dimissioni di assessore e dirigente

Una sentenza del tribunale amministrativo regionale impone di riscrivere la graduatoria finale della gara da 870mila euro per la gestione degli uffici di accoglienza e informazione turistica

58694200 10157196615327673 8470301086878531584 ODopo che il Tar ha bocciato la condotta del Comune nel bando per l’assegnazione della gestione degli uffici di informazione e accoglienza turistica, stabilendo che bisogna riscrivere la graduatoria, la lista civica La Pigna chiede le dimissioni della dirigente al Turismo, Maria Grazia Marini, e dell’assessore al Turismo, Giacomo Costantini. La gestione della gara in capo alla prima e le dichiarazioni del secondo sono ritenute imbarazzanti.

«C’è da rimanere esterrefatti nel leggere come Costantini non percepisca affatto la gravità dei rilievi che il Tar evidenzia nella sua recente sentenza contro il Comune di Ravenna – dice Veronica Verlicchi, consigliera comunale della Pigna –. L’illegittimità degli atti redatti dal servizio Turismo del nostro Comune é sentenziato proprio dal Tar, che impone alla nostra amministrazione di annullare tutti i suddetti atti». Secondo la lista di opposizione, su questa vicenda sono presenti anche aspetti che possono avere rilevanza penale e profili di danno erariale.

Nella gestione dell’appalto la Pigna a settembre aveva chiesto una seduta dedicata della commissione consiliare Turismo, insieme ai gruppi consiliare Lega-Salvini Premier, Fratelli d’Italia e Viva Ravenna. Seduta che fu impedita dal Partito Democratico. «Perché tutto questo ostracismo? Perché impedire ai consiglieri comunali di chiedere spiegazioni e chiarimenti a gara conclusa? C’era qualcosa da nascondere?».

La sentenza del tribunale regionale costerà alle casse del Comune 5.500 euro oltre Iva e oneri di legge, ai quali si aggiungono alcune decine di migliaia di euro per la proroga all’attuale gestore.

Dalle lezioni di Calvino a Dante: Carlo Ossola al teatro Goldoni

Seconda edizione della “Piazza universale”, esperienza di alta formazione in corso a Bagnacavallo. Incontri pubblici (anche in musica) il 16 dicembre

Carlo Ossola Critico Letterario
Il professore, filologo e critico letterario Carlo Ossola

Bagnacavallo ospita dal 14 al 17 dicembre la seconda edizione della “Piazza universale”, esperienza di alta formazione in campo letterario promossa dal Comune con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e diretta dai docenti Carlo Ossola (Collège de France), Domenico De Martino (Università di Pavia), Valerio Gigliotti (Università di Torino) e Giacomo Jori (Università della Svizzera Italiana).
L’edizione 2022 ha per titolo “Quattro lezioni non americane” e si ispira al lascito di Italo Calvino, del quale nel 2023 ricorrerà il centenario della nascita.

Accanto ai seminari rivolti a dottorandi provenienti dall’Italia e dall’estero e ispirati alle Lezioni americane di Italo Calvino, due saranno gli appuntamenti aperti al pubblico, entrambi in programma venerdì 16 dicembre al Teatro Goldoni.
Alle 15.30 Carlo Ossola, raffinato filologo e critico letterario fra i più illustri rappresentanti della cultura umanistica italiana nel mondo, dialogherà con le studentesse e gli studenti dei licei di Lugo e Faenza in un incontro dal titolo “Il lascito di Italo Calvino per il XXI secolo”.
In serata, alle 21, sempre il professor Ossola parlerà, con riferimento principale a Dante, sul tema del “Paesaggio dell’eternità”, secondo la felice formula del teologo e dantista Romano Guardini e con l’accompagnamento musicale di un quintetto d’archi di maestri e allievi della Scuola comunale di musica di Bagnacavallo, gestita dall’associazione Doremi. A esibirsi in un programma classico ispirato alla serata saranno Sofia Vespignani, Marco Vinicio Conti e Francesca Piccinini (violini) accompagnati dai docenti Nicoletta Bassetti (viola) e Piergiorgio Anzelmo (violoncello).
Le iniziative sono a ingresso libero, la prenotazione è consigliata, allo 0545 280891.

 

A Lugo il Comune decide di tenere accesi i lampioni pubblici per le feste natalizie

Retromarcia temporanea per la giunta Ranalli: non resteranno spente le luci dal 23 dicembre al 6 gennaio. La decisione presa nella stessa giornata in cui si annunciava che l’Unione aveva stabilito di proseguire con le misure di contenimento della spesa

Pexels Alex Fu 3289156Il Comune di Lugo fa un temporaneo passo indietro sulla decisione di spegnere le luci di notte per contenere la spesa energetica. La giunta, nell’ultima seduta del 7 dicembre, ha deciso che per il periodo delle festività natalizie, dal 23 dicembre al 6 gennaio compresi. l’illuminazione pubblica, dove spenta, sarà ripristinata nelle fasce orarie 0.30-5 nell’area extra urbana e 1-5 nel centro urbano.

Dal 7 gennaio tornerà in vigore lo spegnimento dell’illuminazione pubblica che non riguarda mai incroci e attraversamenti individuati dalla polizia locale, l’area della stazione e dell’ospedale, l’area del Pavaglione in centro. La mappa delle zone dove l’illuminazione pubblica rimane sempre attiva è pubblicata sul sito del Comune.

La decisione è stata conseguente agli indirizzi condivisi dai sindaci riuniti nella giunta dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna il 7 dicembre scorso. I sindaci hanno condiviso che per il periodo delle festività il provvedimento fosse sospeso per favorire gli spostamenti dei cittadini. Ogni Comune dell’Unione applicherà la decisione secondo le proprie caratteristiche e necessità.

«È una decisione che abbiamo condiviso in seno alla riflessione che, come sindaci, abbiamo sviluppato dopo la decisione del comune di Ravenna di annullare il provvedimento condiviso in Prefettura – spiega il sindaco di Lugo, Davide Ranalli –. Per questo, già il 7 dicembre, abbiamo assunto l’indirizzo della riaccensione per le festività che ora comunichiamo dopo aver fatto le necessarie verifiche tecniche».

La retromarcia lughese viene resa nota il 14 dicembre facendo riferimento alla riunione di giunta del 7 dicembre. Quel giorno stesso un comunicato dell’Unione aveva rimarcato la ferma volontà di proseguire con il provvedimento di spegnimento.

Anche un’azienda di Russi regala mille euro a ogni dipendente per Natale

Il titolare: «Senza di voi non avremmo mai ottenuto i risultati degli ultimi anni»

WhatsApp Image 2022 12 15 At 11.31.02L’azienda Eventi Catering di Russi ha deciso di festeggiare il Natale facendo un regalo di 1.000 euro per ogni dipendente, per ringraziare tutti dei risultati ottenuti in quest’anno.

L’azienda a gennaio entrerà nel 30esimo anno di attività.

Il titolare Michele Urbini ringrazia la sua squadra, in una nota inviata alla stampa: «Senza di voi non avremmo mai ottenuto i risultati degli ultimi anni, e io e mia madre Piera ci tenevamo a ringraziarvi con questo gesto per farvi passare nel migliore dei modi le festività natalizie».

La notizia arriva nello stesso giorno di un annuncio simile da parte di un’altra azienda del territorio.

Il Comune di Faenza versa 200mila euro al gestore della piscina per evitare chiusure

La decisione della giunta per mantenere in funzione gli impianti di piazzale Pancrazi e via Marozza: «Non è solo sport ma anche benessere psico-fisico». Se le tariffe del gas scenderanno il contributo verrà rivisto

PiscinaIl Comune di Faenza verserà 200mila euro al gestore della piscina comunale, la cooperativa Nuova Cogi Sport, per tamponare l’aumento delle spese di riscaldamento ed evitare la chiusura degli impianti di piazzale Pancrazi e di via Marozza. Il contributo straordinario è stato determinato a seguito di una istruttoria tecnica: 83.300 euro relativi al 2022 e 120mila euro per il 2023. La giunta Isola ha approvato l’intervento di sostegno dopo la decisione preannunciata a inizio novembre.

«La chiusura dei due impianti natatori – si legge in una nota del Comune – avrebbe avuto pesanti ricadute sociali che avrebbero colpito le fasce più fragili della popolazione che già hanno sofferto l’isolamento e la sospensione delle attività psicomotorie durante la pandemia. Ancora prima che una valenza sportiva, la piscina di Faenza svolge infatti una funzione sociale imprescindibile, punto di riferimento nell’intero territorio dell’Unione della Romagna faentina non solo per le attività sportive legate all’acqua ma anche di numerose associazioni del mondo della disabilità per percorsi di miglioramento del benessere psico-fisico. Tutto questo senza dimenticare i moltissimi utenti che si rivolgono al nuoto per le loro terapie sanitarie riabilitative».

L’amministrazione comunale si riserva l’eventuale riduzione del rimborso nel caso di una discesa del prezzo del gas con conseguente significativa diminuzione della spesa per utenze e nel caso di eventuali altre agevolazioni statali o regionali che nel frattempo dovessero intervenire a supporto della gestione degli impianti natatori.

L’azienda regala mille euro a ogni dipendente: «Dove si sta bene si lavora meglio»

Succede alla Cfs Europe. L’Ad: «In un momento difficile, l’azienda ha il dovere di dare una mano»

Massimo Cupello Castagna
Massimo Cupello Castagna

Cfs Europe, multinazionale fra i primi quattro player mondiali di fenoli e derivati, con sede a Ravenna, in aggiunta al premio annuale legato ai risultati aziendali elargito negli ultimi quattro anni, eccezionalmente quest’anno erogherà a tutto il personale un ulteriore bonus di 1.000 euro netti.

Tale decisione – si legge in una nota – “deriva dalla volontà dell’azienda di aiutare i propri dipendenti a fronteggiare la crisi economica dettata dal caro energia e dall’inflazione”.

Cfs Europe non è nuova a questo tipo di iniziative: dal 2018, infatti, anno di ingresso di Massimo Cupello Castagna in qualità di Amministratore Delegato, è stata portata avanti una politica di welfare attiva su più fronti, tra i quali, il più significativo, è sempre stato l’aiuto economico, concretizzatosi nell’ultimo quadriennio in circa 2 mensilità nette aggiuntive legate ai risultati finanziari dell’azienda.

L’annuncio è stato dato nel corso della cena aziendale che si è svolta ieri e Cupello Castagna ne ha così spiegato le motivazioni: «La mia decisione scaturisce dall’idea che l’azienda non è solo un luogo di lavoro, ma anche una realtà sociale dove le persone vivono quotidianamente e quindi, in un momento difficile come quello attuale, l’azienda ha il dovere morale di dare una mano. In un periodo così sfidante, abbiamo deciso di incentivare ancora di più i nostri preziosi collaboratori, perché crediamo fortemente nella necessità di investire su di loro, aiutando anche le loro famiglie, affinché questo momento possa essere più sereno, non solo dal punto di vista economico, ma anche emotivo e relazionale».

Inoltre, Cfc Europe ha attivato da tempo un programma di welfare che prevede la possibilità di convertire i premi ricevuti dall’azienda in benefit e servizi attraverso una piattaforma dedicata. Tale programma offre rimborsi, voucher e pacchetti di servizi per piani pensionistici, spese sanitarie, check up, asilo nido, educazione, assistenza, mutui, buoni spesa, viaggi, corsi professionali, trasporti, attività sportive, cultura e benessere. Grazie questa piattaforma, ogni singolo dipendente è in grado di comporre il proprio pacchetto di benefit in maniera autonoma, detassata, nel rispetto del budget di spesa convertito.

L’attenzione verso il proprio capitale umano, in azienda, è importante perché, come ricorda Cupello Castagna «dove si sta bene si lavora anche meglio!».

Chiude la spiaggia cervese a Doha. I bagnini hanno salvato 7 persone in mare

Bilancio positivo per la temporary beach romagnola in Qatar, ideata dall’imprenditore Alessandro Gaffuri

Milano Marittima Doha ChiusuraHa chiuso i battenti la spiaggia “made in Cervia” allestita in Qatar nell’ambito dei Mondiali di calcio in corso fino a domenica.

A portare avanti il progetto Alessandro Gaffuri, cervese giramondo nonché Ceo e fondatore di Cels Group che ha coinvolto una ventina di persone, tra bagnini di salvataggio e gestori di 8 stabilimenti balneari di Cervia e Milano Marittima, portando a Doha 800 ombrelloni, 3.000 lettini, 500 sdraio e 4 torrette per il salvataggio, formando una sorta di “temporary beach romagnola” sulla Qetai Fun Island.

Milano Marittima DohaI bagnini cervesi – informano gli organizzatori – sono stati protagonisti tra l’altro di almeno sette interventi di salvataggio in mare in meno di quattro settimane: «Qualcuno – rivela Gaffuri – si è tuffato in mare completamente ubriaco: per fortuna i nostri bagnini sono sempre riusciti a intervenire in tempo scongiurando un epilogo drammatico».

«Ora i nostri bagnini sono alle prese con le operazioni di smontaggio degli ombrelloni e pulizia dei lettini che presto riprenderanno la via di casa. Per tutti loro è stata una bellissima esperienza – conclude l’imprenditore – e per alcuni potrebbe essere anche l’inizio di una nuova vita».

Un atlante digitale dantesco per scoprire la Ravenna del primo Trecento

Può essere esplorato attraverso una postazione dedicata al Museo Dante

Atlante DantescoUno strumento per conoscere la Ravenna del primo Trecento attraverso mappe tematiche collegate ad esplorazioni a 360 gradi e approfondimenti multimediali sui luoghi noti, menzionati o frequentati da Dante. È l’Atlante digitale dantesco, progetto nato nell’ambito di una convenzione siglata tre anni fa tra il Comune di Ravenna e il dipartimento di Beni culturali dell’Università di Bologna, per la realizzazione di attività di valorizzazione dantesca nel percorso verso il VII centenario della morte di Dante, ricorso nel 2021.

L’atlante può essere esplorato attraverso una postazione dedicata al Museo Dante, comprensiva di un ampio touchscreen e campana sonora per la fruizione dei contenuti sonori e musicali, che offre un’esperienza immersiva ai visitatori. La visita virtuale ai luoghi evidenziati nelle mappe è accompagnata dalla narrazione di canti, video, ricostruzioni 3D, interviste a docenti e ricercatori del dipartimento di Beni culturali, percorsi musicali e testi, se pur non danteschi, comunque testimoni della grande diffusione dell’opera del Poeta.

L’atlante racconta, inoltre, dei personaggi ravennati che ebbero relazioni con Dante, i primi cenacoli danteschi nati in città subito dopo la sua morte, i poeti e cronisti dei secoli successivi. Le tappe degli itinerari tematici di questa visita virtuale sono strettamente interconnesse tra loro, ma sono individuabili quattro principali filoni: “Dante a Ravenna”, “Ravenna nella Commedia”, “Il Cenacolo ravennate” e “La Ravenna del XIV secolo”. Tramite essi è possibile visualizzare informazioni sul complessivo contesto storico-culturale: la definizione urbanistica della città, la cultura musicale e letteraria, il modo di vestire del tempo, i luoghi ravennati frequentati da Dante, la presenza dei mosaici nella Divina Commedia.

Crediti

Progetto a cura di Alessandro Iannucci e Nicolò Maldina

Coordinamento tecnico Simone Zambruno

Comitato scientifico: Elisa Tosi Brandi, Luigi Canetti, Maria Cristina Carile, Nicoletta Guidobaldi, Sebastiana Nobili, Raffaele Savi-gni, Alessandro Volpe

Elaborazione Atlante digitale a cura di FrameLAB – Multimedia & Digital Storytelling, laboratorio di ricerca del dipartimento di Beni culturali, Università di Bologna (Marco Cornaglia, Filippo Larini, Roberta Lodisco, Alice Magrini, Federica Giacomini, Arianna Mecozzi, Francesca Fabbri, Giulia Cardoni, Federica Collina, Hubert Gamba, Lorella Nozza Bielli)

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