Il fotografo ravennate racconta il suo lavoro sull’immagine, il 12 novembre, alle 18, alla rassegna “I sabati del Moog”
Il fotografo ravennate Manuel Bravi sarà ospite del terzo appuntamento della rassegna “I sabati del Moog” curata da Ivano Mazzani, il 12 novembre alle 18 nell’omonimo locale di vicolo Padenna a Ravenna. L’incontro è a ingresso libero.
Bravi tratterà il tema del ritratto e spiegherà l’approccio usato in alcuni progetti fotografici il cui scopo è stato lo sviluppare empatia ed evadere dalla solitudine: un aiuto in tempi bui per alimentare l’ottimismo.
Manuel Bravi nasce a Ravenna, completa la sua formazione a Venezia, alla Scuola Internazionale di Grafica, dove durante un workshop rimane affascinato dal mondo della post-produzione fotografica. Decide di trasferirsi a Milano dove inizia la sua carriera nel mondo del fotoritocco in ambito commerciale, collaborando con diversi studi per brand legati all’alta moda e all’editoria. L’approccio tecnico al mondo della fotografia fa sì che la curiosità sfoci nella sperimentazione in prima persona, realizzando i primi set di stampo surreale. Nel tempo, la crescita e la consapevolezza lo spingono alla ricerca di un proprio stile legato alla sperimentazione dell’illuminazione e del movimento dei corpi. Nel 2018 torna a Ravenna dove inizia a lavorare come grafico creativo, pur proseguendo la sua attività fotografica.
Divieto di circolazione di veicoli obsoleti e altri provvedimenti in vigore da sabato 12 a lunedì
Complici le condizioni metereologiche di alta pressione e foschia, tira una brutta aria a Ravenna, così sulla base delle previsioni di Arpae – contenute nel bollettino Liberiamolaria, pubblicato settimanalmente a giorni alterni (vedi all’indirizzo di Arpa) – da sabato 12 novembre a lunedì 14 compreso saranno in vigore le limitazioni ulteriori previste dal Piano aria integrato regionale (lunedì 14 sarà emesso il nuovo bollettino, che darà indicazioni per i giorni successivi).
Le principali ulteriori limitazioni sono:
– dalle 8.30 alle 18.30 lo stop alla circolazione di tutti i veicoli diesel euro 4 (si aggiunge allo stop alla circolazione di tutti i veicoli diesel inferiori all’euro 4, di quelli a benzina fino all’euro 2 compreso, di quelli a metano-benzina e Gpl-benzina fino all’euro 1 compreso, dei ciclomotori e motocicli fino all’euro 1 compreso)
– divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli
– divieto di combustione all’aperto (residui vegetali, falò, barbecue, fuochi d’artificio ecc.)
– divieto di spandimento di liquami zootecnici senza tecniche ecosostenibili
Il Mare Pineta, chiuso dal 2015, sarà sostituito da un nuovo edificio. La parte alberghiera avrà 25 unità abitative, pronte nel 2025. Investimento da 6 milioni di euro
La proposta ricettiva di Marina di Ravenna conterà su una nuova struttura a quattro stelle dal 2025. L’edificio degli anni ‘60 in viale delle Nazioni che ospitava la pensione Mare Pineta, chiusa dal 2015, verrà demolito per fare spazio a una nuova pa- lazzina di quattro piani da destinare a residenza turistico-alberghiera (Rta). Un residence con 25 appartamenti indipendenti di varia metratura sotto una gestione uni- ca con servizi a disposizione degli ospiti e spazi comuni come reception e bar.
A realizzare l’intervento sarà una società di immobiliaristi locali che hanno già interessi nel settore turistico della località. L’investimento complessivo si aggira sui sei milioni di euro che comprendono la demolizione, la costruzione ma anche l’acquisto dell’immobile dalla Fondazione San Rocco che attualmente ne è proprietaria.
Prima della chiusura, la struttura era utilizzata anche come residenza per anziani. Un uso promiscuo finito sotto la lente di ingrandimento della procura che, dopo il suicidio di un anziano a marzo 2015, aveva aperto un’inchiesta e disposto anche il sequestro da settembre 2015 ma l’albergo era già stato chiuso con la fine della stagione estiva. La struttura è stata poi dissequestrata. La Fondazione San Rocco, come noto, faceva capo a don Ugo Salvatori, morto nel 2020.
La struttura in arrivo sarà la prima applicazione in provincia di Ravenna di una legge regionale del 2019 relativa alla riqualificazione delle strutture ricettive esistenti. La normativa è nota per aver introdotto in Emilia-Romagna la forma del cosiddetto condhotel (fusione di condominio e hotel). In buona sostanza la Regione ha stabilito che una porzione delle strutture ricettive esistenti (al massimo il 40 percento) si può trasformare in unità residenziali (almeno 7) da vendere sul mercato per utilizzare parte del ricavato a beneficio della riqualificazione migliorativa di almeno una stella dell’altro 60 percento che resta in rotazione turistica. Nel caso specifico saranno 14 gli appartamenti ricavati e venduti a privati, andando a comporre la porzione condominiale che non avrà vincoli con la parte alberghiera.
Alla progettazione hanno lavorato affiancati gli architetti Emilio Rambelli (Nuovostudio) e Maria Teresa Rossi (studio Rossi-ZaganellI). Ne uscirà un edificio di 10mila mc (stesso volume di quello attuale) su un lotto di terreno di 2.600 mq. (un quarto di un campo da calcio) con un piano terra rialzato di 70 cm. rispetto alla quota esistente per rispettare la normativa sull’ingressione marina (il rialzo verrà fatto riutilizzando le macerie della demolizione), una corte interna con giardino, 50 posti auto fuori terra sui quattro lati. È previsto l’abbattimento di un solo pino e la piantumazione di 14 alberi (robinie o lecci) di media grandezza. La produzione di corrente elettrica dai pannelli fotovoltaici sul tetto, uniti alla massima coibentazione e all’orientamento migliore, dovrebbe bastare per le esigenze energetiche della struttura al punto da poter rendere superfluo il ricorso al gas.
Il Comune non ha ancora approvato una delibera che recepisca la legge regionale e così è stato necessario ottenere un permesso di costruire in deroga con il voto del consiglio comunale che è arrivato nella seduta del 25 ottobre. L’assessora all’Urbanistica e Rigenerazione urbana, Federica Del Conte, ha illustrato la delibera: «È previsto il rilascio del permesso in deroga in quanto è riconosciuto il pubblico interesse dell’intervento di rifunzionalizzazione della struttura ricettiva destinato a incrementare l’offerta turistica della località balneare». La delibera è stata approvata all’unanimità dai 24 consiglieri presenti (8 assenti).
Il cantiere dovrebbe aprire entro la fine dell’anno con una durata stimata di due anni, salvo imprevisti legati alla disponibilità di materiale edile. Ancora da definire la futura gestione della parte a residence. Due le ipotesi: la cessione dell’immobile finito a chi poi ne curerà il funzionamento alberghiero o la ricerca di un gestore che corrisponda un canone agli immobiliaristi che stanno portando avanti il progetto. Le trattative di compravendita con la Fondazione San Rocco sono seguite dall’agenzia Siva Immobiliare.
L’attuale offerta ricettiva di Marina, fra hotel, campeggi e residence
L’ospitalità turistica di Marina di Ravenna al momento può conare contare su sette alberghi (Bermuda, Alba, Riviera, Oasis, Zama, Diga, Maddalena, uno di livello 2 stelle e gli altri a 3 stelle), due campeggi (Piomboni e Rivaverde) e due residence (Villa Marina e Ariston).
Sirri: «Ho trovato la forza nella famiglia. Dopo la malattia ho cercato un lavoro con cui poter aiutare gli altri»
Schiaccia la paura è il titolo del libro che racconta la sfida più importante dell’ex giocatore di pallavolo Luca Sirri, non sportiva ma quella contro il cancro. Il volume, già in libreria dal 30 settembre, verrà presentato sabato 12 novembre, alle ore 17.30, alla “Sala Ragazzini” di Largo Firenze, a Ravenna, città dove Sirri è nato e attualmente risiede.
Il libro è stato scritto dalla giornalista Elisabetta Mazzeo, che è alla sua seconda esperienza in questo campo. «Scrivere un libro in cui la parola “cancro” è una delle protagoniste – ha spiegato l’autrice – non è stato semplice. Nella stesura di questo romanzo, ho pesato ogni riga e ogni parola. Cercando di mettere al centro di tutto le emozioni. Quelle di Luca soprattutto. Ma anche le mie».
In occasione dell’uscita del libro, abbiamo intervistato il protagonista del romanzo Luca Sirri. Pallavolista professionista, durante la sua carriera ha ottenuto numerosi successi: vestendo le maglie, tra le altre, di Carife Ferrara, Robur Ravenna e Tonno Callipo Vibo Valentia e, da giovane, anche quella della Nazionale Italiana.
Sirri con il figlio, alla presentazione alla Consar Ravenna
Da chi è nata l’idea di scrivere il libro?
«A inizio pandemia ho fatto un post su Facebook in cui spiegavo che dopo cinque anni ero guarito dalla malattia che mi aveva colpito. Due settimane dopo mi ha contatto la giornalista con cui poi ho scritto il libro (Elisabetta Mazzeo, ndr) e mi ha proposto questa esperienza. Ho accettato volentieri, il percorso però non è stato facile: facevo fatica a rivivere quei momenti, ma l’ho fatto per dare un messaggio di speranza a tutte le persone che stanno passando quello che ho vissuto io».
Qual è la prima cosa a cui ha pensato quando ha ricevuto la notizia della malattia?
«Ho pensato alla mia famiglia, a mia moglie e a mio figlio piccolo. Non sapevo come sarebbe stato il percorso e se la malattia mi avrebbe fatto andare avanti: avevo tante domande e poche risposte. Piano piano parlando con i medici si è avuta una percezione della malattia e di una speranza che potesse andare tutto bene».
Cosa le ha dato la forza di combattere?
«Ho trovato la forza sempre grazie alla famiglia: mio figlio mi ha dato la voglia di andare avanti e di far passare in secondo piano la malattia. Anche la pallavolo mi ha aiutato a fare squadra e gli amici con piccoli gesti mi hanno sempre dato sostegno».
Sirri con la moglie, mentre dedica una copia del libro
Come è cambiata adesso la sua vita?
«In positivo. Dopo quello che ho passato ho cercato un lavoro che potesse aiutare gli altri, così come gli altri hanno aiutato me: sono partito dal bagnino di salvataggio e poi ho iniziato a fare il volontario nella Pubblica Assistenza di Ravenna, dove attualmente svolgo la professione di autista».
Quali sono i momenti della sua carriera che ricorda con più emozione?
«Sicuramente i cinque anni che ho trascorso a Ravenna sono stati molto significativi: durante questo periodo ho costruito tutto, anche la famiglia. In ambito sportivo abbiamo raggiunto traguardi importanti, partendo dalla serie B1 e arrivando fino in A1. Ricordo molto bene anche la promozione a Vibo Valentia, che per me è come una seconda casa. Inoltre, sono stati importanti gli anni trascorsi a Ferrara, dove ho incontrato le prime persone che hanno creduto in me e ho giocato per il primo anno in serie A».
Il cantiere doveva teminare in cinque giorni, ne serviranno invece dodici in più
I lavori di ripristino del ponte sul Fosso Fagiolo nel breve tratto di via Baiona tra il civico 59 e via Fosso Fagiolo, a Ravenna, in prossimità del polo chimico, dovranno protrarsi fino al 23 novembre; pertanto la chiusura al transito è prorogata fino alla stessa data.
La necessità del rinvio è stata comunicata ieri (10 novembre) al Comune dall’impresa che sta eseguendo gli interventi.
Il Comune ricorda che i veicoli potranno continuare a percorrere il seguente percorso alternativo: direzione da rotonda Belgio (Ponte mobile) a rotonda dei Portuali (cimitero): rotonda Belgio, via della Chimica, rotonda Montecarlo, via Romea Nord, via Di Vittorio, via Bassette, rotonda dei Doganieri, via Baiona, rotonda dei Portuali e viceversa.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico, le linee 2 – 8 -90 – 147 – 149 – 154 – 155 – 156 – 195 di Start Romagna effettueranno alcune deviazioni. Tutte le modifiche e le fermate soppresse sono elencate sul sito web di Start Romagna nella sezione Info Bus (https://www.startromagna.it/infobus/ravenna-chiusura-via-baiona-dal-7-novembre/).
Si tratta di uno dei peggiori risultati dell’ultimo decennio. Con le chiusure volontarie il totale ora è di 38.563 attività. Il settore più dinamico è quello di energia elettrica, gas e vapore
La diminuzione sia delle iscrizioni di nuove imprese che delle chiusure volontarie ha determinato, nel terzo trimestre dell’anno, in provincia di Ravenna un saldo che si attesta a 47 unità in più rispetto alla fine di giugno. Il bilancio del trimestre è il risultato, da una parte, del rallentamento delle iscrizioni, in calo del 4 percento rispetto allo stesso periodo del 2021 (sono state 335 le nuove imprese contabilizzate al Registro Imprese nel trimestre luglio-settembre, un valore tra i più bassi dell’ultimo decennio). Contemporaneamente, frenano anche le cessazioni (il 5,9 percento in meno rispetto all’estate dello scorso anno) e con il valore assoluto di 288 unità, raggiungono il nuovo minimo storico. Sono i dati dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Ravenna sulla nascita e mortalità delle imprese.
Complessivamente – evidenzia l’Osservatorio dell’economia di viale Farini – al 30 settembre la base imprenditoriale della provincia di Ravenna può contare sulla consistenza di 38.563 imprese, lo 0,12 percento in più rispetto alla fine di giugno di quest’anno. Il dato ravennate risulta sotto la media sia regionale che nazionale, territori di riferimento con tassi trimestrali di crescita rispettivamente pari a 0,21 e 0,22.
Per quanto riguarda la dinamica settoriale, la crescita del trimestre, pur contenuta, ha interessato la maggior parte del tessuto imprenditoriale, ad eccezione dei comparti del trasporto, delle altre attività di servizi e del commercio (le rispettive variazioni percentuali trimestrali dello stock di imprese sono state pari a -0,68%, -0,29% e -0,19%).
In termi ni relativi, il dinamismo più marcato si registra nel settore della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+6%); più a di- stanza, sanità ed assistenza sociale (+2,04%), servizi di informazione e comunicazione (+1,2%) ed attività professionali, tecniche e scientifiche (+1,09%)
Si sta concludendo l’iter autorizzativo del tratto che da via Ficocle arriverà al centro visite
L’amministrazione comunale di Cervia ha approvato il progetto per la realizzazione della ciclabile “Anello del sale”. L’opera, dal costo complessivo di 2.550.000 euro, è finanziata con un contributo statale dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per l’importo di 2.400.000, con i restanti 150.000 a carico del Comune.
Il contributo fa parte del fondo più complessivo del Pnrr destinato al comparto delle Saline e alle Pinete che ammonta a 6,5 milioni di euro e che comprende anche il centro visite Saline, il Museo del governo delle acque, la valorizzazione del Parco naturale, i percorsi naturalistici della pineta di Milano Marittima e la realizzazione della torre di avvistamento.
La pista parte dal Centro visite Saline, fiancheggia la Salina Camillone, prosegue a fianco della Strada Provinciale 254 fino all’Hotel Ficocle, poi fiancheggia la Strada Provinciale n.6 fino al canale circondariale, prosegue nella carraia adiacente al canale circondariale fino alla via Ficocle e termina all’incrocio con la Strada Statale Adriatica.
Per chiudere l’anello si sta concludendo l’iter autorizzativo del progetto della ciclabile già finanziato, che dalla via Ficocle arriverà al Centro visite Saline.
«Al lavoro anche per Ravenna come hub nazionale: dobbiamo ridurre i tempi di approvazione dei progetti»
La brisighellese Marta Farolfi, neoeletta senatrice di Fratelli d’Italia, è stata chiamata a far parte della Commissione 8 e si occuperà di “Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica”. La commissione è presieduta da Claudio Fazzone (Forza Italia), vice presidente Gianni Rosa (Fdi).
«Sono grata a Fratelli d’Italia e a Giorgia Meloni per avermi indicata nella commissione che affronterà alcuni dei temi cruciali per il nostro Paese – dichiara Farolfi -. La necessità di una politica concreta basata sul mix energetico per affrontare l’attuale crisi che spinge le bollette alle stelle, è sotto gli occhi di tutti. C’è poi una responsabilità ancora maggiore nell’essere stata chiamata in questa commissione del Senato. Sono di Ravenna e questa città è un hub energetico nazionale capace di mettere in campo rigassificatore, estrazioni di gas, progetto Agnes per le rinnovabili e cattura e stoccaggio della Co2. Il primo tema da affrontare è quello dell’accelerazione dei tempi di approvazione dei progetti: dobbiamo passare dall’attesa di anni, all’attesa di mesi, per vedere definito un iter certo e operativo. Ne parlerò a breve con le istituzioni e le imprese locali».
Condannato un 50enne, a cui è stata revocata la potestà genitoriale. Dovrà risarcire la famiglia della ragazza con 15mila euro
Aveva convinto la baby-sitter 15enne a spogliarsi, quasi integralmente, mentre lui la filmava. Il tutto di fronte al figlio piccolo, in età da asilo. È successo nell’estate dell’anno scorso, durante una vacanza nelle Marche. Gli inquirenti lo hanno scoperto tra le quasi 14mila foto e gli oltre 250 video di natura pedopornografica sequestrati all’uomo, un 50enne ravennate, che è stato condannato in questi giorni a 4 anni e due mesi.
A far partire la denuncia, l’ex compagna, insospettita dai strani comportamenti dell’uomo nei confronti della baby sitter.
La notizia è riportata con ulteriori dettagli sui quotidiani in edicola oggi, 11 novembre.
Il pm aveva chiesto 6 anni e mezzo.
Il 50enne – scrive il Carlino – è stato anche condannato a pagare una multa di 18mila euro e una provvisionale di 10mila euro per il figlio, per cui gli è stata revocata la potestà genitoriale. Dovrà corrispondere 10mila euro anche alla baby sitter e 5 mila euro ai genitori di quest’ultima, costituitisi parti civili.
L’avvocato del 50enne avrebbe annunciato ricorso in appello contro la condanna per il reato di pornografia minorile.
Al 17° posto nella classifica del progetto del Fai per la valorizzazione di siti di interesse
L’antica Salina Camillone di Cervia, è al 17° posto nella classifica a livello nazionale dei “Luoghi del Cuore Fai 2022”. Non ci sono altri siti del territorio di Ravenna nei primi ottocento posti.
Si tratta di una campagna nazionale per i luoghi italiani da non dimenticare, promossa dal Fai – Fondo Ambiente Italiano – in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Sono i cittadini a fare le segnalazione, attraverso un censimento biennale, al termine del quale il Fai sostiene una selezione di progetti promossi dai territori che hanno raggiunto una soglia minima di voti.
Oggi la Salina ha ottenuto quasi 5mila voti, ma il risultato finale sarà pubblicato a febbraio. È possibile votare fino al 15 dicembre, attraverso i moduli disponibili al Musa, alla biblioteca Maria Goia, all’ufficio stampa del Comune di Cervia, a Informagiovani Cervia oppure online sul sito https://fondoambiente.it.
La Salina Camillone è l’ultimo dei fondi saliferi che componevano le saline di Cervia fino verso la fine degli anni ’50. Oggi questo luogo resta l’unica testimonianza storica e culturale dell’antico lavoro dei salinari artigiani ed è tenuta in vita dai volontari del Gruppo Culturale Civiltà Salinara.
Squadristi fascisti di Cervia, nella locandina del convegno
In occasione del centenario della marcia su Roma, la Fondazione Casa di Oriani ha organizzato per sabato 19 novembre un convegno di studi storici dal titolo Il “biennio nero” in Romagna. Il fascismo alla conquista di una regione rossa.
Il convegno si propone di gettare uno sguardo complessivo sulle dinamiche politiche e sociali che nell’arco di nemmeno due anni, tra il settembre del 1921 e i primi mesi del 1923, portarono alla definitiva “conquista” fascista della Romagna.
Una regione solo apparentemente periferica rispetto alle grandi traiettorie nazionali. Perché la Romagna fu “laboratorio” ideale per l’organizzato squadrismo ferrarese e bolognese, a cominciare dall’imponente marcia su Ravenna del settembre ’21, vera e propria anticipazione di quella sulla Capitale dell’anno successivo. Poi per la specificità, unica in Italia, del rapporto controverso, di conflittualità ma anche di collaborazione in funzione antisocialista, con il forte movimento repubblicano locale. Un’ambivalenza che fu causa di una frattura all’interno dello stesso Pri, sfociata in una scissione e nella costituzione della Federazione autonoma della Romagna e delle Marche schierata su posizioni filofasciste. Infine, per il valore altamente simbolico assunto dalla capitolazione in mano fascista della “terra del duce”.
Dopo i saluti istituzionali portati dall’Assessore alla Cultura del Comune di Ravenna Fabio Sbaraglia, i lavori si articoleranno in due sessioni, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.
Interverranno, in ordine cronologico: Sandro Rogari, Luca Menconi, Giustina Manica, Alessandro Luparini, Roberto Balzani, Alberto Malfitano, Paola S. Salvatori e Andrea Baravelli.
Anniversario all’insegna di un bilancio positivo da 12 milioni di euro per l’azienda ravennate specializzata in sementi e foraggio
La cooperativa agricola ravennate Apros – realtà imprenditoriale di riferimento nazionale nella “moltiplicazione dell’erba medica” – ha festeggiato il suo cinquantesimo anniversario con un bilancio 2021 che sigla un valore della produzione di circa 12 milioni di euro, in crescita di 3 milioni rispetto all’annata precedente.
Dopo la chiusura di quasi tutti gli zuccherifici italiani, a seguito della pesante riduzione della coltivazione della barbabietola, Apros, in sinergia con l’Associazione Bieticoltori Ravennati, dagli inizi degli anni Duemila si è specializzata nella “moltiplicazione dell’erba medica” per offrire ai propri soci agricoltori un’alternativa redditizia alla coltivazione della barbabietola.
«Si tratta di una coltura in grande espansione in termini di redditività e potenziale di mercato, soprattutto se si considerano gli scenari internazionali e la prevista crescita della domanda di mangimi da parte dei Paesi in via di sviluppo. La sua resilienza allo stress idrico, poi, la rende meno vulnerabile alle conseguenze legate al cambiamento climatico. Inoltre, con l’entrata in vigore della nuova PAC, dal 1° gennaio 2023, le aziende che hanno più del 75% della superficie coltivata a leguminose – tra cui l’erba medica – saranno esonerate dagli obblighi del greening pur mantenendo il diritto al pagamento previsto», ha sottolineato il presidente di Apros, Antonio Rossi, delineando il quadro generale di un settore in controtendenza rispetto ad altri nel comparto agricolo.
In particolare, ha ricordato il direttore Antonio Savoia,«Apros è oggi prima su scala nazionale nel settore foraggero con il 25% della produzione italiana di seme certificato di erba medica, oltre a moltiplicazioni di seme di loietti e trifogli, grazie ai conferimenti di circa 500 soci soprattutto in Emilia-Romagna e Marche. Al momento Apros è l’unica organizzazione di produttori del settore sementiero-foraggero iscritta nell’elenco regionale dell’Emilia-Romagna delle Op».
«Il bilancio 2021 – ha concluso Savoia – si è chiuso con un in notevole incremento rispetto all’annata precedente. Un risultato importante raggiunto con il contributo dei soci produttori e delle attività che Apros svolge sul territorio, a partire da Sopred e CoNaSe, all’interno della filiera dell’erba medica di Legacoop Romagna».