giovedì
21 Agosto 2025

A 19 anni rischia la vista per una malattia, raccolta fondi per operarsi in America

La madre di un ragazzo di Ravenna ha lanciato l’iniziativa online, già raccolti 11mila euro. Il costo dell’intervento è di 21mila dollari

Vincenzo NizzoL’operazione chirurgica in America che potrebbe salvare la vista di un 19enne di Ravenna è troppo costosa e allora la madre ha aperto una raccolta fondi online. In pochi giorni sono arrivati 11mila euro. Il costo dell’intervento, già fissato per il 15 novembre negli Stati Uniti, è di 21mila dollari, più le spese di volo, alloggio e visite necessarie.

«Tre anni fa – spiega Stefania Vescovo, la madre del ragazzo – ho scoperto che mio figlio soffre di una rara malattia neurodegenerativa, la quale porta a una lenta e progressiva perdita della vista. L’atrofia ottica dominante (Adoa, ndr) con mutazione del gene Opa1 porta fin dalla nascita alla morte precoce delle cellule del nervo ottico».

Attualmente non esiste alcuna cura: «Però siamo venuti a conoscenza di uno studio sperimentale negli Stati Uniti che ha mostrato ottimi risultati nel fermare la perdita della vista». La spesa è consistente e la famiglia non può affrontarla: «Ma vogliamo dare questa possibilità a mio figlio». Così è nata l’idea della raccolta fondi.

Tutte le spese verrann0 rendicontate con aggiornamenti costanti sulla situazione. La campagna è raggiungibile al link https://gf.me/v/c/4srp/mg2xsn-un-aiuto-per-mio-figlio.

«Un eventuale incidente al rigassificatore in mare non avrebbe effetti sulla città»

L’analisi dei rischi dei vigili del fuoco prevede impatti a una distanza massima di 418 metri, ma la nave sarà installata a 8 km dalla costa al largo di Punta Marina. Arpae rassicura sulle questioni del cloro in mare: concentrazione a zero entro pochi metri

16In caso del più grave incidente ipotizzabile sul rigassificatore Snam da installare al largo di Punta Marina, gli effetti arriverebbero al massimo a 418 metri, una distanza ben inferiore agli 8 km che separano la nave dalla costa. È un dato fornito da Michele De Vincentis, direttore regionale dei vigili del fuoco. L’occasione per divulgare gli esiti dell’istruttoria condotta dal Corpo è stata l’incontro pubblico andato in scena l’11 ottobre a Ravenna al Palazzo dei Congressi per presentare il progetto proposto da Snam.

L’intervento del vigile del fuoco era uno dei più attesi proprio per la questione sicurezza che richiama l’attenzione dell’opinione pubblica. Le rassicurazioni sono state ampie: per l’analisi dei rischi ci si è spinti a considerare scenari ipotetici anche oltre i modelli matematici delle probabilità previsti dal quadro normativo.

19In tema di sicurezza è stato sottolineato che l’impianto a mare è un vantaggio per la tutela della popolazione a terra. E lo stato liquido del gas (tale per via della temperatura a 162 gradi sotto zero) è un ulteriore vantaggio rispetto al mantenimento di gas in pressione.

Dal palco ha parlato anche Ermanno Errani, responsabile di servizio autorizzazioni e concessioni di Arpae per Ravenna. Il suo intervento ha riguardato l’altro aspetto più dibattuto: la centrale a terra a monte dell’abitato di Punta Marina dove arriverà il tubo dalla piattaforma al largo e verrà regolata la pressione: avrà un suo piccolo impatto ambientale, ha spiegato il tecnico. Questioni ambientali anche in mare. Che ne sarà dell’acqua prelevata dal mare e reimmessa dopo aver aggiunto cloro? La concentrazione è talmente bassa da disperdersi fino a zero in un raggio di poche decine di metri.

23L’impatto della centrale da realizzare nei pressi di via dell’Idrovora sarebbe potuto essere soprattutto di tipo paesaggistico. Così la pensa il sindaco Michele de Pascale. Per metterci una pezza si è ottenuta un’opera di compensazione significativa: un’area di 97 ettari che verrà espropriata da Snam e piantumata con arbusti e alberi già cresciuti.

Ma non dovrebbero fermarsi qui le opere di compensazione. Il primo cittadino ha affermato che i dettagli sono ancora da definire ma si punta a ottenere altro da Snam, lasciando intendere che possa essere l’occasione per riqualificare il via principale di Punta Marina. De Pascale non ha dubbi: «La località ne uscirà molto più attrattiva per il turismo».

7Particolarmente dettagliato l’intervento di Elio Ruggeri di Snam. L’ingegnere ha snocciolato dati e informazioni. In particolare lo scenario italiano e internazionale. Al mondo esistono 130 impianti di rigassificazione a terra e altri 48 su navi. Dallo scorso marzo a oggi sono stati annunciati 12 rigassificatori a mare in Europa (6 in Germania), come risposta alla necessità di slegarsi dalla dipendenza del gas russo. In Olanda ne sono entrati in funzione due a giugno con una autorizzazione in deroga: l’impianto è operativo mentre le autorità faranno le verifiche.

Come ormai noto, la nave acquistata da Snam nei mesi scorsi per alcune centinaio di milioni di euro e attualmente ormeggiata nel porto di Ain Sokhna (Egitto), verrà attraccata a una piattaforma offshore del gruppo Pir esistente. Per consentire la fattibilità sarà necessario dragare circa due milioni di metri cubi di fanghi per avere 15 m di profondità e verrà realizzata una dica a protezione dalle onde. Proprio l’esistenza della piattaforma è tra le ragioni che hanno reso l’intervento a Ravenna il più interessante tra le alternative in Italia dopo Piombino. In Toscana l’entrata in funzione è prevista per il prossimo aprile. A Ravenna per settembre 2024.

Gli ucraini di Ravenna tornano in piazza «contro i terroristi russi»

Sabato pomeriggio in piazza Anita Garibaldi

Camminata Pace Ucraina RaNuova manifestazione ucraina a Ravenna, «a seguito dell’intensificarsi dei bombardamenti sulle città e infrastrutture civili su tutto il territorio ucraino da parte dell’ aggressore russo».

L’appuntamento è per sabato 15 ottobre dalle 17 alle 19 in piazza Anita Garibaldi. Organizza l’associazione Malva degli ucraini di Ravenna, che invita i ravennati a partecipare per manifestare la propria solidarietà.

«Sosteniamo fermamente – si legge in una nota inviata alla stampa – la necessità degli aiuti militari al nostro popolo per poter difendersi dagli atti terroristici russi. Non possiamo rimanere inermi di fronte alle minacce nucleari e alle atrocità compiute da parte dei terroristi russi. La Russia non può più fare parte della comunità civile europea e mondiale».

Un film per spiegare ai giovani la donazione del sangue. Il regista diventa donatore

Advs ha realizzato un cortometraggio che verrà utilizzato negli incontri con le scuole: «Serviva uno strumento efficace per conquistare l’attenzione dei ragazzi su temi così importanti»

La Mossa GiustaCon l’obiettivo di avvicinare il mondo dei ragazzi alla donazione di sangue e plasma, l’associazione Advs di Ravenna ha realizzato un cortometraggio (“La mossa giusta”, regia di Gianluca Nanni e produzione Zirialab) che verrà utilizzato per la prima volta in questo anno scolastico durante gli incontri con le classi degli istituti scolastici di secondo grado. Il trailer in fondo alla pagina.

«Ogni anno il nostro personale è impegnato nelle scuole per diffondere tra i ragazzi la cultura del dono – spiega Flavio Vichi, responsabile della comunicazione di Advs –. Tuttavia, nonostante i nostri sforzi, ci siamo resi conto nel corso del tempo che attirare l’attenzione dei giovani su tematiche così importanti durante le ore di lezione, è cosa tutt’altro che facile. Da qui la necessità di trovare uno strumento efficace per riuscire nell’intento. È nata così l’idea di realizzare un film, nella forma di cortometraggio, con una trama appositamente studiata per suscitare una emozione, creata da un coinvolgimento diretto nella storia che tende a indurre immedesimazione nei personaggi. Il tutto condito da un colpo di scena inaspettato».

Per la realizzazione del film ci sono voluti oltre otto mesi di lavoro, dalla prima bozza del progetto alla stesura della sceneggiatura, dai casting alle richieste di permessi, dalla creazione dei set alle riprese vere e proprie. Per terminare, solo nella parte tecnica, con montaggio ed editing.

«Dobbiamo ringraziare in modo particolare il regista Gianluca Nanni che ha creduto fermamente nel progetto  – commenta Monica Dragoni, presidente di Advs –. Credo che l’obiettivo sia stato raggiunto: alla prima visione del film, una forte emozione non è mancata, qualcosa che ti tocca. E l’esperienza ha toccato anche il regista stesso, che al termine del film è diventato un nostro donatore».

Advs ringrazia la concessionaria Jaguar Ravenna, Pub Downtown Ravenna, Soul Club Ravenna, Associazione Croce Giallo Blu Cervia, Marco Montanari, Polizia Locale di Ravenna, Ausl Romagna, Laboratorio Unico e Centro Servizi Pievesestina, Plurima Spa, Nada Mamish – Servizio Turismo – Supporto produzioni video del Comune di Ravenna.

Al via alla Biblioteca Oriani una rassegna di storia sulla Prima Repubblica

Sabato 15 ottobre il primo appuntamento con Paolo Pombeni

Biblioteca OrianiComincia sabato 15 ottobre alle ore 10.30, alla biblioteca di storia contemporanea “A. Oriani”, il ciclo di incontri C’era una volta una Repubblica. Sfide, successi e fallimenti della prima era repubblicana, organizzato dalla Fondazione Casa di Oriani in collaborazione con il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna.

La rassegna, dedicata alla storia nazionale e internazionale della Prima Repubblica, si apre con la presentazione del volume di Paolo Pombeni, L’apertura. L’Italia e il centrosinistra 1953-1963.

L’autore, professore emerito dell’Università di Bologna, uno dei maggiori e più autorevoli studiosi del sistema politico italiano, ne discuterà con Eugenio Capozzi (Università Suor Orsola Benincasa – Napoli) e Anna Tonelli (Università di Urbino). Introdurrà Michele Marchi (Università di Bologna – Dipartimento di Beni Culturali).

Per informazioni: 0544 214767 – informazioni@bibliotecaoriani.it

Apre una gelateria al posto della storica cappelleria: peperone arrosto tra i gusti

Sbrino raddoppia a Ravenna: dopo la darsena arriva in centro. Inaugurazione il 20 ottobre alle 19. Servizio anche a domicilio

Apre una nuova gelateria in centro a Ravenna. Nei locali della storica Cappelleria Manzoni in via Gordini arriva Sbrino. L’inaugurazione si terrà giovedì 20 ottobre alle 19. Il marchio di gelati artigianali raddoppia così la sua presenza ravennate, aggiungendo un punto vendita a quello già presente in darsena da maggio 2017.

La gelateria offrirà una proposta sia tradizionale che gastronomico: «Vogliamo esaltare la qualità delle materie prime e rispettare la stagionalità – assicura il titolare Francesco Bendandi –, evitando semilavorati, conservanti e coloranti». Oltre ai gusti classici, ci saranno anche gusti gastronomici, gelati dolci e salati da abbinare a piatti di cucina, frutto della creatività di Bendandi: Senape e miele, Wasabi, Peperone arrosto, Latte di bufala pomodorino confit e pesto di basilico.

Un altro punto di forza della gelateria è il servizio di consegna a domicilio, effettuato durante gli orari di apertura su tutto il territorio comunale di Ravenna e sui comuni di Russi, Bagnacavallo, Lugo, Cotignola, Alfonsine e Fusignano. Prenotazioni tramite l’App Sbrino o attraverso Whatsapp.

Finita la decorazione del fondo di gioco, pronto il nuovo campo da basket per tutti

All’aperto in via Togliatti, costato circa 40mila euro (a carico del Comune)

Il nuovo campo da basket all’aperto a Bagnacavallo, realizzato nell’area sportiva di via Togliatti a lato della piastra polivalente, è completato. L’ultimo tassello è stata la decorazione del fondo di gioco da parte di ragazze e ragazzi del territorio, promossa dall’assessorato alle Sport e alle Politiche giovanili del Comune in collaborazione con l’associazione Officina.

Cominciate lo scorso maggio, le opere eseguite delle ditte Deltambiente di Ravenna e Giovane Strada di Forlì hanno comportato lo sbancamento del terreno e la realizzazione della piastra per un importo di circa 35mila euro, mentre la fornitura dei canestri da parte di Sport System ha avuto un costo di circa cinquemila euro.

Il progetto del campo da pallacanestro andava incontro a una precisa richiesta di alcuni giovani della zona: ora è disponibile per chiunque durante tutto l’anno.

«Si tratta di un intervento molto importante per la nostra comunità – ha commentato l’assessore ai Lavori pubblici e allo Sport Francesco Ravagli – che l’Amministrazione ha deciso di sostenere perché pienamente rientrante nella scelta politica di offrire un ventaglio articolato di proposte per le attività sportive del comune di Bagnacavallo. Il progetto è stato particolarmente innovativo anche perché ha coinvolto tramite il Comune le ragazze e ai ragazzi che avevano mostrato interesse al gioco del basket in un percorso di partecipazione attiva. Infine, un sentito ringraziamento da parte mia e dell’Amministrazione va a tutte le persone che hanno partecipato alla decorazione del campo».

Gli “stati generali” della non-scuola con tre eventi aperti a tutti

Raduno dal 14 al 16 ottobre. Al Rasi in scena due spettacoli (Achille e Cani), da Momo la presentazione di Manuale d’incanto. Attesi a Ravenna addetti ai lavori provenienti da tutt’Italia

Tringali Achille
Una scena da “Achille” di Salvatore Tringali

Il 14, 15 e 16 ottobre al Teatro Rasi di Ravenna si terranno gli Stati generali della non-scuola organizzati da Ravenna Teatro / Teatro delle Albe. Per la prima volta la città ospita guide – provenienti da tutt’Italia – che in questi anni hanno contribuito alla cre- scita di questa pratica non solo a Ravenna, ma su tutto il territorio nazionale. Come noto ormai a diverse generazioni di ravennati, la non-scuola è un’esperienza ideata nel 1991 e cresciuta in forte relazione con le istituzioni locali e scolastiche in diverse parti del mondo. Questa pratica coinvolge ogni anno centinaia di ragazzi (a Ravenna sono coinvolte tutte le scuole superiori e diverse scuole medie), che si confrontano con i
testi della tradizione teatrale, li attraversano e li “mettono in vita” in una preziosa occasione offerta dal teatro, che è prima di tutto «In-
contro con l’altro, è l’altro che interroghiamo e che ci interroga, è il nostro specchio rovesciato, è il non conosciuto e il non conoscibile. Il teatro è il laboratorio in cui tale conoscenza oscura può darsi per enigmi, per lampi», come sostiene da sempre Marco Martinelli, fondatore delle Albe e della non-scuola.

«La risposta al nostro invito è stata significativa – spiega Laura Redaelli, coordinatrice della non-scuola – e arriveranno in città oltre settanta guide animate dall’entusiasmo di voler riprendere, dopo due anni di pandemia, una riflessione comune sul rapporto del teatro con il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza». L’incontro ravennate, condotto da Martinelli, sarà quindi l’occasione per mettere in comune diversi percorsi rivolto agli addetti ai lavori.

Il calendario prevede però tre momenti che saranno invece aperti a tutta la città. Il primo, il 14 ottobre alle 17, alla libreria Momo di via Mazzini, vedrà la presentazione del libro Manuale d’incanto di Cristiano Sormani Valli (Sabir editore) che da anni segue l’attività della non-scuola. La sera, alle 21, al teatro Rasi, andrà invece in scena lo spettacolo Achille – Studio sulla fragilità umana di Salvatore Tringali e Orazio Condorelli, con la collaborazione di Francesco Arevalos, che prende spunto dalla figura dell’eroe della mitologia greca per raccontare una storia moderna sulla vulnerabilità terrena.
Sabato 15 ottobre, alle 21 toccherà invece a Michele Bandini con Cani, una riflessione sugli equilibri di potere talvolta distruttivi, talvolta generativi, che animano i rapporti genitori-figli.
Domenica 16 i lavori riprenderanno alle 9.30 per concludersi alle 14. La mattinata ospiterà inoltre la trasmissione radiofonica Caffè di Bolzano29 – duetto culturale della domenica condotto da Oliviero Ponte di Pino e Giulia Alonzo (che dopo l’arresto con la pandemia riparte proprio da Ravenna. Gli incontri sono fruibili online, in diretta e sulle pagine Facebook e Youtube di Bolzano29 e canale Twitch di Bolzano29.

Biglietti in vendita on line su ravennateatro.com e presso la biglietteria del Teatro Rasi il giovedì dalle 16 alle 18 e un’ora prima degli spettacoli.

Gli studenti di Belle Arti al lavoro al Parco della Pace: restaurata opera del 1984

Intervento conservativo dell’Accademia su L’uomo e la natura di Alexander Kornoukhov

WhatsApp Image 2022 10 04 At 16.31.37 (1) Sotto la guida di Marco Santi, docente del corso di Tecniche di restauro per il mosaico, gli allievi dell’Accademia di Belle di Ravenna hanno terminato un intervento conservativo sull’opera di Alexander Kornoukhov “L’uomo e la natura”, all’interno del parco della Pace.

Inaugurato nel 1988 per volontà dell’Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei e del Comune di Ravenna, il parco nacque da un progetto redatto da una commissione artistica internazionale presieduta dallo storico dell’arte Giulio Carlo Argan, con lo scopo di affrontare le tematiche di pace e amicizia fra popoli. Furono così chiamati a partecipare alcuni tra i più rappresentativi protagonisti della scena artistica del tempo, dando loro l’incarico di farsi portatori di un messaggio di fratellanza universale tramite la realizzazione di mosaici e cartoni pittorici da trasformare a loro volta in sculture.

A distanza di oltre trent’anni dall’inaugurazione del parco (e di quasi quaranta dalla realizzazione della scultura, risalente al 1984), l’opera di Alexander Kornoukhov era rovinata da una diffusa patina biologica e dalla presenza di numerose aree lacunose. Il piano metodologico di intervento seguito dai giovani restauratori ha previsto la rimozione di questa patina dalla scultura musiva e il successivo ripristino delle zone deteriorate con malta di allettamento e l’aggiunta di tessere lapidee, paste vitree e tessere dorate.

L’intervento sulla scultura “L’uomo e la natura” è parte di un più ampio percorso di riqualificazione del parco stesso, grazie al quale si è intervenuti nello scorso anno con pulizia e ripristino dell’opera realizzata nel 1990 dagli alunni dell’Istituto Albe Stainer “Francobollo”, sempre a cura dell’Accademia di Belle Arti, e della fontana a mosaico “Le caos et l source de vie”, realizzata dall’artista belga Claude Rahir, ad opera degli studenti del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Conservazione e restauro dei beni culturali dell’Università di Bologna – campus di Ravenna in collaborazione con la Fondazione RavennAntica.

Oltre alle opere già citate, il Parco della Pace si fa museo di altre importanti sculture musive, tutte risalenti al 1984, come “La seconda genesi” di Jerry Carter, “Un pacifico libero dall’atomica” di Margaret Coupe, “L’Albero della vita” di Josette Deru, “Le ali della pace” di Edda Mally e la maestosa pavimentazione di Mimmo Palladino “L’Albero della vita” di Mimmo Paladino.

«Il ripristino dell’opera di Alexander Kornoukhov – commenta Fabio Sbaraglia, assessore con deleghe alla Cultura, al Mosaico e all’Alta formazione artistica e musicale – prosegue l’impegno dell’Amministrazione nell’opera di progressiva valorizzazione di un luogo straordinario come il Parco della Pace. Siamo felici che la restituzione pubblica di questo intervento possa avvenire contestualmente all’avvio di questa Biennale del Mosaico. Nelle politiche di valorizzazione e promozione del mosaico che vogliamo attuare nel corso dei prossimi anni il Parco avrà un’importanza primaria».

A Bagnacavallo l’Arci, con “Strati della Cultura“, punta all’educazione popolare

In calendario seminari, incontri, mostre e spettacoli. Il 14 ottobre al teatro Goldoni debutta “Libia” di ErosAntEros, tratto dall’inchiesta disegnata di Mannocchi e Costantini

ErosAntEros Libia Costantini Mannocchi
Una tavola dalla graphic novel “Libia” di Mannocchi e Costantini messo in scena da ErosAntEros

“Strati della Cultura”, l’appuntamento nazionale che Arci organizza ogni anno per confrontare le proprie proposte sulla “promozione culturale” con il mondo delle istituzioni, della politica, dell’associazionismo quest’anno si svolge a Bagnacavallo dal 13 al 15 ottobre. Per capire come poter interpretare e rispondere ai cambiamenti indotti anche dalla pandemia, l’edizione di quest’anno, la quindicesima, si concentrerà sull’analisi della partecipazione culturale anche attraverso pratiche di “educazione popolare” e di educazione alla cittadinanza che coinvolgono le giovani generazioni. Come sempre ci saranno incontri tematici riservati e spettacoli in un denso programma di eventi.

Si comincia giovedì 13 ottobre: al Circolo 22 alle 21.30 sarà in scena lo spettacolo teatrale: 20 ANNI – Cronache di inizio millennio dal G8 di Genova con Alessio Modica, prodotto da “Area Teatro”. Una ballata metropolitana per raccontare i drammatici giorni di Genova che attinge all’antica arte del cunto, mischiando antico e contemporaneo in una lingua che aspire a essere universale. A seguire Radio Tangeri – Un’avventura radiofonica dal vivo tra musica arte parole e pittura. Momenti semiseri per descrivere un momento molto serio a cura di Bruno Orioli, Gianluca Viscuso e Massimo Modula con Patrizia Carroli e Denise Battaglia.

Il 14 ottobre, al mattimo sono in programma incontri alla Sala del Palazzo Vecchio per confrontarsi su “Cultura dal vivo o dal divano?”, per riflettere su come sono cambiate le modalità di fruizione della cultura e sul ruolo delle organizzazioni sociali e culturali insieme a esponenti dell’Arci locale e nazionale. A seguire “Essere Moltitudine – Facciamo il punto sulla ricerca sugli Spazi Culturali di Comunità”, discussione promossa con la direzione scientifica di cheFare e la partnership con Dice con Luca Bosonetto e Carlo Testini. Si parlerà inoltre di scuola e terzo settore per promuovere il protagonismo giovanile tra teoria e pratiche di educazione popolare.

I lavori proseguono nel pomeriggio all’Antico Convento San Francesco con confronti su cinema, teatro, creatività giovanile e comunicazione dentro l’Arci. Inoltre si svolgeranno due appuntamenti tematici: dalle 10 alle 12, “La Cultura è la Cura”, evento finale on line e in presenza del progetto finanziato dal Ministero del Lavoro presso la Biblioteca comunale G.Taroni e, alle 14, “Social Rights Ambassador – La cultura è la cura”, un seminario-laboratorio proposto dalla rete europea Solidar e dall’Arci sempre in biblioteca.

In serata, alle 21, il Teatro Goldoni di Bagnacavallo ospita invece la prima dello spettacolo Libia della compagnia ravennate ErosAntEros tratto dalla graphic novel della giornalista d’inchiesta Francesca Mannocchi e dell’illustratore Gianluca Costantini (Mondadori 2019), che sarà presente all’evento. La compagnia teatrale trasforma così le potenti immagini e parole di Costantini-Mannocchi in uno spettacolo multidisciplinare, di forte impegno civile, che crea l’occasione per confrontarsi con il poliedrico musicista Bruno Dorella. Lo spettacolo è a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria.
Alle 23, al Circolo 22, segue invece il concerto di Sandro Joyeux, il musicista parigino, noto per essere un’anima nomade: ha percorso più di un milione e mezzo di chilometri con la chitarra sulle spalle per conoscere e raccogliere dialetti e sound del Sud mondo.

Sabato 15 ottobre, di nuovo alla Sala Palazzo Vecchio la 24 ore non-stop per Julian Assange – 15 ottobre Giornata mondiale #freeassange – a cui l’Arci aderisce per chiedere la liberazione del giornalista che ha rivelato i crimini e i criminali delle guerre in Afghanistan e in Iraq degli Stati Uniti. Dalle 10 si tiene l’incntro “Dal vivo, dal divano, da dove si può? Per un’ecologia delle forme di partecipazione” con Ezio Manzini, presidente di Desis Network (e professore onorario al Politecnico di Milano), rete internazionale di scuole di design specificatamente attive nel campo del design per l’innovazione sociale verso la sostenibilità.

Ogni giorno inoltre all’Ex Mercato Coperto sono presenti stand e attività per conoscere la rete associativa Arci Ravenna con installazioni e mo- stre. Durante le giornale a Palazzo Vecchio è visitabile la mostra di poster “Periferica: il giardino planetario” a cura di Librimmaginari, progetto di Arci Viterbo e nell’ex Convento di San Francesco si potrà visitare la mostra “La piena dell’occhio”, personale di Enrico Minguzzi, a cura di Saverio Verini.

Usa internet a 88 anni ma teme truffe, scrive una lettera alla polizia e l’aiutano

L’anziana si è rivolta alla Postale e ha ricevuto la visita degli agenti, poi li ha ringraziati con una seconda missiva e ha ricevuto la visita della questora

Usava telefonino e computer pur avendo 88 anni ma non si sentiva sicura e così ha scritto una lettera alla polizia per chiedere aiuto. Gli agenti l’hanno assistita e la questora Giusi Stellino le ha fatto visita a casa. È la storia che arriva da Faenza e vede protagonista una insegnante di scuola elementare in pensione che vive da sola e ha difficoltà a spostarsi da casa.

Lo scorso mese di agosto la polizia postale di Ravenna ha ricevuto una lettera scritta a mano: la signora Anna, nome di fantasia, nel suo scritto aveva manifestato il timore di poter cadere vittima di raggiri. Il personale di polizia ha colto subito la richiesta di aiuto recandosi a casa della signora e, dopo averla ascoltata, l’ha rassicurata istruendola poi sui corretti comportamenti da tenere durante l’utilizzo del pc. Nei giorni seguenti anche una volante ha fatto visita a Anna.

L’anziana ha preso di nuovo carta e penna e ha scritto un’altra lettera, questa volta indirizzata al questore per esprimere la propria soddisfazione per l’attenzione ricevuta. La dirigente della polizia ha voluto conoscere di persona la donna recandosi a casa sua assieme al dirigente del commissariato di Faenza e agli stessi operatori della polposta.

Il prefetto: «Con i lupi si convive». Distribuito un vademecum. Allevatori allarmati

Coldiretti segnala attacchi del predatore a capre e pecore in aziende agricole. Il comitato per la sicurezza affronta il tema e decide di avviare una campagna informativa

PHOTO 2022 10 12 16 48 05 (002)La convivenza con il lupo è possibile. È il messaggio che parte dalla prefettura di Ravenna all’indirizzo della Bassa Romagna da dove arrivano segnalazioni di attacchi a animali di allevamento. Il prefetto Castrese De Rosa ha chiesto di avviare una campagna informativa sui corretti comportamenti da tenere nelle aree in cui il lupo è presente. È stato predisposto un vademecum informativo, redatto dall’Ente Parco Delta del Po, e già utilizzato nella Bassa Ferrarese e in alcune zone del comune di Ravenna. L’opuscolo sarà diffuso online e sarà anche stampato e distribuito dai Comuni della Bassa Romagna (a questo link si può scaricare in formato pdf).

La decisione di avviare una campagna informativa è maturata nel corso della riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuta ieri, 12 ottobre.

«La convivenza uomo-lupo è già stata sperimentata nell’ Appennino Romagnolo negli ultimi 20 anni – si legge in una nota della prefettura – e da alcuni anni a questa parte anche in altre aree di bassa pianura della Regione Emilia-Romagna come nel Parmense e nel Reggiano, dove il lupo è regolarmente presente dal 2018. Ovunque si è assistito, inizialmente, a episodi di timore e insofferenza nei confronti della specie, ma i fatti hanno, in breve tempo, dimostrato che, adottando adeguati comportamenti, si riescono a risolvere tutte le difficoltà di convivenza».

Durante l’incontro con le autorità competenti, è stato evidenziato che la presenza del lupo nel territorio della Bassa Romagna è dovuta ad un aumento generalizzato della popolazione italiana di questa specie e alla conseguente espansione dell’areale di distribuzione: «L’abbondanza di prede, principalmente caprioli e cinghiali, in Appennino, unitamente allo spopolamento della montagna hanno determinato, negli ultimi 20 anni, un costante aumento del lupo sulle montagne e colline italiane, che lo ha portato a ricolonizzare anche l’intero arco alpino. Negli ultimi anni, essendo la specie strettamente territoriale e non potendo vivere gli esemplari giovani nel territorio dei genitori, i lupi hanno cominciato a ripopolare anche la pianura Padana, al seguito dei caprioli e dei cinghiali, anch’essi discesi in pianura. Hanno anche trovato un’altra preda, assolutamente nuova per la specie, ossia la nutria, il grosso roditore di origine americana che, nelle aree del Basso ferrarese, è divenuta la base della dieta del lupo».

Il lupo è una specie protetta, ai sensi di convenzioni internazionali, direttive europee e leggi nazionali e regionali. «La regolazione della popolazione di questa specie, al vertice assoluto dell’ecosistema europeo, si attua attraverso la gestione della disponibilità di risorse alimentari, con cui tutti i predatori all’apice della catena trofica sono in ineluttabile equilibrio».

Agnello Ucciso Voltana
L’agnello ucciso a Voltana

Coldiretti Ravenna segnala quattro attacchi di lupi in meno di due settimane a capre e pecore tra Lugo e Voltana. «Se i lupi hanno il diritto di essere tutelati – afferma Assuero Zampini, direttore provinciale di Coldiretti Ravenna –, è altrettanto vero che anche agricoltori e allevatori, hanno il medesimo diritto dato che, insieme agli equilibri di un ecosistema sostenibile e fruibile, bisogna salvaguardare quelle attività produttive ed economiche che con la loro presenza garantiscono la cura e il presidio del territorio. Senza considerare che un territorio presidiato e vivo è anche più sicuro e questo va a vantaggio di tutta la cittadinanza».

Arrabbiati e preoccupati gli allevatori che hanno subito gli attacchi. «La mia azienda è praticamente nel centro di Voltana – afferma Serafino Marangoni, titolare dell’impresa agricola visitata dai predatori nella notte tra l’11 e il 12 ottobre –. Non siamo quindi isolati in aperta campagna». Non è bastato, insieme alla recinzione dietro la quale si trovavano gli animali, a fermare i lupi: «Hanno saltato la rete e ucciso un agnellone di circa 50 chili oltre ad una piccola capretta, fortunatamente non sono stati attaccati polli e conigli. È impossibile difendersi».

Dello stesso avviso il collega Luca Bacchini, titolare di un’azienda di Passogatto (Lugo) distante circa due km in linea d’aria da quella di Marangoni: «Ci sentiamo impotenti, la recinzione alta 1,80 metri non è servita a nulla. Venerdì 7 ottobre i lupi l’hanno saltata uccidendo tre caprette e terrorizzando anche le mucche chiuse nella vicina stalla. Chi tutela il nostro lavoro e i nostri investimenti?».

La sezione di Lugo dell’ente nazionale protezione animali (Enpa) teme che si voglia creare allarmismo e paura per alimentare la guerra al lupo: «Gli ultimi studi condotti da ricercatori polacchi dimostrano per esempio che il lupo è fondamentale nell’arginare la diffusione della peste suina africana. Il lupo è un animale schivo ed elusivo che in caso di incontro con l’uomo si dilegua e non dovremmo puntare il dito contro il predatore semmai contro l’essere più distruttivo del pianeta, l’uomo stesso. Da secoli non si registrano aggressioni ai danni dell’uomo fatto salvo casi di morsicature causate da lupi resi confidenti proprio dall’uomo. Il lupo rappresenta il miglior sistema ecologico di contenimento della popolazione di ungulati selvatici, è un selettore naturale».

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