sabato
16 Agosto 2025

La cucina di Irvin Zannoni al Boca Barranca conquista un Cappello per L’Espresso

Il ristorante del bagno al mare è l’unica novità in provincia nell’edizione 2022 della guida. Confermato il riconoscimento per Camì a Savio

277705026 5550768918284693 7739608421105566888 NC’è una novità in provincia di Ravenna nella nuova edizione della guida enogastronomica de l’Espresso, appena svelata: il ristorante del bagno Boca Barranca a Marina Romea ha ottenuto un Cappello. Lo chef ai fornelli è Irvin Zannoni, originario di Russi, definito «autodidatta, di talento, istintivo». Questa la recensione sulle pagine della pubblicazione: «La proprietà ha deciso di rivoluzione l’approccio di questo chalet sul mare e di trasformarlo in locale gourmet. La transizione è ancora in atto ma intanto si è eliminata la proposta di pizze e si è orientato il cliente alla scelta dei menù degustazione. Servizio agile, giovane, con qualche sbavatura a locale pieno e conto sui 70 euro. Buona la cantina, ancora in divenire»

75323219 10222780207324362 7037720523172109871 NLa critica segnala alcuni piatti: «La “tartare di castrato, perle di olio affumicato, salsa di pomodoro, tarassaco” è un piatto emblematico. Ottimo il rombo, in tre preparazioni diverse, con le erbe spontanee colte sul litorale. Selvaggina da piuma in stagione».

Sono così due i locali con il Cappello in provincia di Ravenna. L’altro è l’agriturismo Camì a Savio. Sono poi segnalati anche tre locali a Ravenna: Corte Cabiria, La Dolce Vita, Osteria del tempo perso

Il nuovo supermercato Despar nell’area ex Amga aprirà nel 2024

L’annuncio del presidente della società concessionario del marchio in Emilia-Romagna. Da poco è stato inaugurato un punto vendita a Lugo

Alessandro Urban Ritratto 12 Maggio 2022Il nuovo supermercato della catena Despar a Ravenna, nell’area dismessa dell’ex Amga all’incrocio tra via di Roma e via Venezia, aprirà nel 2024. La tempistica è stata annunciata da Alessandro Urban – presidente regionale della Aspiag Service, società concessionaria del marchio in Triveneto, Emilia-Romagna e Lombardia – che stamani ha presentato i risultati del 2021.

«Abbiamo acquistato di recente uno spazio a ridosso del centro storico, caratterizzato dalla presenza di resti storici di epoche diverse – ha detto Urban –. Una struttura moderna ma con richiami mirati al contesto in cui si trova. Metteremo in campo una consistente e studiata operazione di riqualificazione urbana e dopo l’apertura di Lugo, si continua ad investire su questo territorio». A Lugo è stato aperto un Eurospar a Lugo di 1.500 mq in un’area abbandonata che ha visto la nascita di un edificio moderno e luminoso.

Il panorama degli investimenti si completa con un Interspar a Imola con un ambizioso progetto di demolizione e nuova costruzione in una importante zona ai margini nord del centro storico: un superstore con 2.500 mq e a breve apriranno un’altra realtà commerciale ed una ristorazione che completeranno il parco commerciale a servizio della città. Ci sono poi due negozi affiliati in provincia di Rimini a servizio anche dei centri minori.

In Emilia-Romagna Aspiag Service ha totalizzato nel 2021 un fatturato complessivo al pubblico di quasi 337 milioni di euro, sia per gli esercizi diretti che affiliati, e ha portato il livello degli investimenti annui a quasi 14 milioni di euro, indirizzati all’ulteriore sviluppo della rete vendita che conta oggi su un totale di 82 esercizi, comprensivo delle 5 nuove aperture (13 in totale nel biennio 2020/2021) effettuate lo scorso anno nelle province di Imola, Reggio Emilia, Rimini e Ravenna. Importante novità per il 2021 ha riguardato l’inaugurazione del nuovo centro direzionale e logistico a Castel San Pietro Terme, struttura  che occuperà un terreno totale di oltre 131mila mq. Sale contestualmente il numero dei collaboratori di oltre 100 unità, attestandosi a quota 1.095.

Legacoop: «Le nostre imprese cercano lavoratori ma non trovano profili all’altezza»

La centrale cooperativa riunisce 400 aziende con 21mila dipendenti: il 13 maggio a Forlimpopoli la presentazione di una analisi del fabbisogno occupazione realizzata da Federcoop, società di consulenza interna

Mariomazzotti Giornali 2022«Le nostre imprese, molte delle quali sono alle prese con progetti di crescita, d’innovazione e di riqualificazione, ci segnalano prevalentemente un problema: quello di reperire personale all’altezza delle loro aspettative. E le difficoltà sono riscontrabile sia sui profili più innovativi che su quelli più tradizionali e di base». Lo dichiara Mario Mazzotti, presidente di Legacoop e Federcoop Romagna.

Un’analisi dell’Osservatorio sul fabbisogno occupazionale della cooperazione romagnola verrà presentata venerdì 13 maggio a Forlimpopoli, in occasione dell’assemblea annuale di Federcoop Romagna, la società di consulenza e servizi avanzati alle imprese di Legacoop Romagna. Tra i presenti anche l’assessore regionale alle Attività Produttive, Vincenzo Colla. L’Osservatorio, che ha cadenza semestrale, prende in esame un campione di 100 imprese, rappresentative del movimento di Legacoop Romagna, che ha 400 imprese associate con 21mila dipendenti, 80mila soci, oltre sei miliardi di euro di fatturato.

Sono 2.600 le donne e gli uomini che le Cooperative romagnole intendono assumere da maggio a ottobre del 2022. Nel periodo novembre 2021/aprile 2022 (quello preso in esame dalla prima rilevazione, di novembre 2021), all’interno della cooperazione romagnola sono già state assunte 1.801 persone sulle 2.800 identificate a novembre 2021 come fabbisogno iniziale. Di queste, molte assunzioni si sono concretizzate nel settore consulenza e logistica.

L’assemblea annuale di Federcoop servirà anche per affrontare uno dei temi centrali per le cooperative romagnole (e non solo): la difficoltà a reperire personale con i profili professionali necessari per proseguire il percorso di crescita che caratterizza molte imprese del nostro territorio.

Ravenna Festival va a Lourdes e Loreto, tra disabili e solidarietà all’Ucraina

L’11 e il 14 luglio i viaggi delle “Vie dell’Amicizia” con il concerto di Riccardo Muti e l’Orchestra Cherubini

Lourdes
L’esplanade di Lourdes

Le vie dell’Amicizia – il progetto di Ravenna Festival che dal 1997 visita luoghi simbolo della storia antica e contemporanea – portano quest’anno nei santuari mariani di Lourdes e di Loreto.

Riccardo Muti guiderà la sua Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e il Coro che unisce artisti italiani e ucraini nei due concerti previsti rispettivamente lunedì 11 e giovedì 14 luglio.

Tra l’apertura del Magnificat di Vivaldi, con il soprano Arianna Vendittelli e il contralto Margherita Sala, e le voci di cento bambini che si levano nell’Ave verum corpus di Mozart, il programma abbraccia il Concerto n. 1 K 412 di Mozart affidato al cornista Felix Klieser, lo Stabat Mater e il Te Deum di Verdi, il canto di una donna e un bambino, un salmo della liturgia ortodossa, canti in basco e occitano, una processione…

Lunedì 11 luglio, alle 21, il Santuario di Nostra Signora di Lourdes accoglierà il primo dei concerti nell’esplanade, la piazza antistante la basilica eretta fra fine Ottocento e inizio Novecento traendo ispirazione dalla simbologia del Rosario (e dall’architettura bizantina). In questo caso l’appuntamento è organizzato con L’Offrande Musicale, rassegna che – mentre celebra la bellezza naturale e ricchezza culturale del dipartimento degli Alti Pirenei in cui si svolge – si impegna a favorire la partecipazione del pubblico disabile. Da questa collaborazione è maturato il coinvolgimento di Felix Klieser e Beñat Achiary. Klieser è un artista tedesco a cui la disabilità non ha impedito di diventare un eccezionale cornista che si esibisce in tour internazionali, mentre Achiary è un cantante basco che offrirà brani mariani nella propria lingua e in occitano, unendo idealmente i due versanti dei Pirenei. A Lourdes si esibiranno anche Les Chanteurs Pyrénéens de Tarbes e Les Chanteurs Montagnards de Lourdes: dopo tutto l’occitano è la lingua in cui, secondo il racconto della pastorella Bernadette, la Madonna le si rivolse nella grotta di Massabielle – l’accadimento che ha reso Lourdes una delle mete di pellegrinaggio e venerazione più importanti al mondo.

Giovedì 14 luglio, alle 21.30, Le vie dell’Amicizia raggiunge il Santuario Pontificio della Santa Casa di Loreto, nella piazza su cui si affaccia la basilica. Secondo la tradizione, nel 1291 gli angeli collocarono qui la casa di Nazareth in cui visse Maria, trasportata in volo dalla Palestina. Il più importante santuario mariano in Italia diventa così l’altro vertice di questo viaggio, che nel culto della Madonna trova ragione anche di una dedica a Mariupol – la città, appunto, di Maria; dedica che si estende idealmente alle vittime di tutte le guerre (oltre 160 in corso nel mondo, secondo il censimento dell’Università di Uppsala). Il Coro per i due concerti accoglie infatti, fra gli artisti italiani del Coro Cherubini e del Coro Cremona Antiqua preparati da Antonio Greco, anche artisti ucraini del Coro del Teatro dell’Opera Nazionale d’Ucraina “Taras Shevchenko” guidati da Bogdan Plish. Gli stessi che parteciparono al concerto dell’Amicizia a Kiev nel 2018 e che questa primavera sono stati accolti a Ravenna anche grazie all’impegno di Cristina Mazzavillani Muti, fondatrice di Ravenna Festival.

L’appuntamento a Loreto è reso possibile dal determinante contributo della Regione Marche e dal sostegno di Bper Banca e di Rai, che trasmetterà il concerto sulla prima rete, integrato con immagini da Lourdes.

Dal Pnrr in arrivo anche 2,5 milioni per il recupero dell’ex scuola di San Michele

Diventerà una comunità alloggio per anziani non autosufficienti. Fondi anche per i servizi a bassa soglia e la disabilità

Scuola San Michele
L’ex scuola di San Michele

Ammonta a oltre sei milioni di euro la cifra relativa ai finanziamenti dichiarati ammissibili dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali nell’ambito del Pnrr in relazione alle manifestazioni di interesse espresse dal Comune di Ravenna all’interno della cosiddetta missione 5 “Inclusione e coesione”, per servizi e interventi che riguardano il distretto socio sanitario di Ravenna.

Sulle proposte ravennati ammesse a finanziamento il Comune punta molto, in quanto si tratta di interventi importanti, a cominciare dall’atteso recupero dell’ex scuola di San Michele come comunità alloggio per l’autonomia degli anziani non autosufficienti, ammesso per un finanziamento di 2,46 milioni.

Ci sono poi, solo per citare gli interventi principali, il recupero di nuovi spazi e il potenziamento dei servizi di “bassa soglia” nel polo di via Torre, su cui ricadranno interventi di “housing first” da attivare in situazioni di povertà estrema per i quali sono stati riconosciuti finanziamenti per 710.000 euro. Sempre in via Torre sono previsti interventi di housing temporaneo e funzionamento delle cosiddette stazioni di posta (luoghi adibiti all’erogazione di servizi primari quali mensa, servizi igienici, deposito bagagli e ritiro corrispondenza) per 1,09 milioni di euro.

Anche rispetto ai percorsi di autonomia delle persone con disabilità (progetti individualizzati riguardanti la casa e il lavoro) sono stati riconosciuti importanti finanziamenti, per un importo pari a 715.000 euro, in cui si inserisce anche l’utilizzo di un appartamento individuato nel patrimonio del Comune a Mezzano.

Tanti investimenti, quindi, ma anche servizi legati alla gestione corrente e nello specifico a progetti sociali di sostegno alle capacità genitoriali e di prevenzione delle vulnerabilità delle famiglie e dei bambini, con un finanziamento ammissibile di 211.500 euro.

Insieme agli altri Comuni della provincia, è stato inoltre centrato anche un finanziamento di 330.000 euro complessivi per il rafforzamento dei servizi sociali domiciliari per garantire la dimissione anticipata assistita e prevenire l’ospedalizzazione, con capofila il distretto della Bassa Romagna. Nelle stesse modalità, con distretto capofila quello di Ravenna, è stato dichiarato ammissibile un contributo di 210.000 euro per il rafforzamento dei servizi sociali e la prevenzione del fenomeno del “burn out” tra gli operatori sociali.

Liti, ubriachi, furti e rapine: chiusa per 5 giorni la discoteca ex Ca’ del Liscio

Il provvedimento del questore nei confronti del titolare del Boing, su via Dismano

Boing DiscotecaResterà chiusa per tutto il weekend la discoteca Boing di via Dismano. Si tratta del locale nato all’ex Ca’ del Liscio, tra Ravenna e Osteria, lungo la Dismano, al centro di un’articolata attività di indagine della polizia che ha portato il questore Giusi Stellino a sospendere la licenza di “trattenimenti danzanti” e di “somministrazione di alimenti e bevande”, con la conseguente chiusura per cinque giorni.

Il provvedimento è stato eseguito nei confronti del titolare dell’esercizio nella giornata di ieri, 11 maggio.

Il questore ha applicato l’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, avendo constatato come in più occasioni all’interno dell’esercizio si siano verificati «gravi episodi» – si legge in una nota della polizia – quali «liti tra gli avventori riconducibili all’abuso di bevande alcoliche somministrate nello stesso locale», nonché «furti e rapine che hanno costituito serio motivo di allarme sociale».

Nuovi investimenti al Tcr, Ravenna diventa il primo scalo italiano con il Bangladesh

Il Business development manager: «Questa nuova connessione ha stimolato l’interesse delle aziende del nord Europa»

Tcr Terminal ContainerTcr (Terminal Container Ravenna) punta allo sviluppo e all’apertura di nuovi mercati con la nuova rotta per il Bangladesh – appena inaugurata e già potenziata – e importanti investimenti come il recentissimo acquisto della gru numero quattro, la “Ship to Shore” capace di lavorare navi con 18 file di container.

È arrivata ieri (11 maggio) in porto la nave Cape Flores della compagnia di navigazione Kalypso (appartenente al gruppo Rif Line) che ha potenziato la linea diretta da Chattoghram (Bangladesh) a Ravenna, inaugurata a fine febbraio dalla nave Songa Cheetah della stessa compagnia. In appena due mesi, il collegamento che di fatto avvicina l’Oriente all’Italia non solo si è consolidato, ma si è intensificato con due navi che da oggi offrono un servizio regolare da e per il Bangladesh.

Il volume in export è cresciuto al di là delle aspettative. Infatti, il servizio sta richiamando grande interesse per l’importazione ma anche per l’esportazione di tipologie di prodotti in ambito chimico, della meccanica, dei semilavorati, dei materiali autoadesivi e dei componenti elettronici e anche del settore tessile e abbigliamento.

Un risultato che permette a Tcr di ampliare le opportunità di aprirsi a nuovi mercati e nuove aree operative che rende il porto di Ravenna il primo scalo italiano con il Bangladesh. «Questa nuova connessione ha stimolato l’interesse delle aziende del nord Europa, oltre a quelle del territorio nazionale – spiega Alessandro Battolini, Business development manager di Tcr – sono previste infatti, spedizioni intermodali nazionali e internazionali con l’Olanda e la Germania.  Inoltre, la presenza di un Cfs interno al terminal permette anche di offrire alle aziende la possibilità di svuotamento e di ricarico su altre Uti per una distribuzione su strada e su ferro».

Infatti, per gestire l’aumentato traffico di merci tra Bangladesh e Nord Italia, è stato attivato temporaneamente un nuovo collegamento intermodale tra Ravenna e Rivalta Scrivia. Mentre a livello internazionale i collegamenti verso il Nord Europa passano da Melzo grazie alla partnership con l’operatore multimodale Hannibal.

L’inaspettato e veloce incremento del servizio in termini di volumi di scambio e di sviluppo commerciale in nuove aree si può spiegare con il crescente interesse delle aziende che apprezzano il transit time molto competitivo di soli 20 giorni (quando per la stessa tratta, negli altri porti collegati occorre il doppio del tempo) e per il retroporto strutturato e le ampie soluzioni logistiche offerte dallo scalo di Ravenna.

Ha giocato on line 514mila euro di redditi non dichiarati al fisco: nei guai 50enne

In arrivo maxi multe per le tasse evase, quantificate in 223mila euro

Gioco On LineI militari della Compagnia di Faenza hanno concluso un controllo fiscale nei confronti di un cinquantenne faentino – dipendente di un’impresa locale di vendita all’ingrosso di capi di abbigliamento – che, pur dichiarando un modesto reddito annuo, è risultato aver giocato on line dal 2016 al 2020 oltre cinquecentomila euro, di cui non ha saputo fornire giustificazione.

L’uomo è stato individuato a seguito dell’incrocio delle banche dati a disposizione del Corpo per il monitoraggio ed il controllo dei conti di gioco riconducibili a persone dedite abitualmente al gioco on line e che risultano aver effettuato ricariche e giocate per importi complessivi sproporzionati ed incongrui rispetto al reddito dichiarato dal proprio nucleo familiare.

Sulla base di tali anomalie sono state avviate mirate indagini – anche ai fini antiriclaggio, con la ricostruzione puntuale dei movimenti bancari del giocatore – che hanno consentito di rilevare numerosi accrediti di denaro negli anni dal 2016 al 2020 di cui il beneficiario non ha saputo fornire idonea e documentata giustificazione.

A conclusione degli accertamenti svolti e dopo aver adempiuto al formale contraddittorio con la parte – scrive in una nota la Finanza – è stato appurato che la gran parte di tali somme, per complessivi 514.000 mila euro, erano proventi non dichiarati al fisco e quindi da sottoporre a tassazione, ora per allora.

Pertanto il relativo verbale di constatazione è stato trasmesso all’Agenzia delle Entrate di Ravenna per l’accertamento delle imposte evase, quantificate in oltre 223.000 euro, e l’irrogazione delle sanzioni amministrative connesse alla presentazione di dichiarazioni fiscali riportanti redditi infedeli per tutti gli anni investigati.

Feste fino all’1, divieto di fumo, parcheggi negli stradelli: le regole dell’estate

Tra le novità la deroga per il Jova Beach Party: i bagni potranno restare aperti fino alle 3 di notte

Festa Spiaggia Marina Di RavennaAnche quest’anno, in occasione dell’avvio della stagione balneare, il Comune di Ravenna ha adottato ordinanz integrative a quella regionale.

In continuità con gli anni scorsi è stato disposto che i servizi di salvamento saranno assicurati dall’ultimo fine settimana di maggio (28 e 29 maggio) al secondo fine settimana di settembre (10 e 11 settembre) dalle 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.30.

Orari apertura stabilimenti balneari e orari di spettacoli e intrattenimento

L’orario di apertura degli stabilimenti balneari è fissato liberamente dal titolare o gestore nell’arco temporale ricompreso tra le 5 e le 2 del giorno successivo. Le attività accessorie che vi si possono organizzare (piccoli trattenimenti e spettacoli) devono terminare entro le 24, mentre possono essere organizzati dalle 18 all’1 del giorno successivo trattenimenti danzanti, pubblici spettacoli, pubbliche manifestazioni sportive. I titolari e i gestori degli stabilimenti balneari sono, inoltre, autorizzati a svolgere nelle ore pomeridiane particolari forme di intrattenimento e svago danzante, in tutti i giorni della settimana tra le 17 e le 20.

Sei serate con possibilità di chiusura alle 3

Un’apposita ordinanza riguarda la deroga di chiusura degli stabilimenti balneari che potranno rimanere aperti e organizzare spettacoli fino alle 3. Per la stagione balneare 2022 saranno: 2 luglio in occasione della Notte rosa; l’8 e il 9 luglio in occasione del Jova Beach Party; il 22 luglio per la festa di Sant’Apollinare, patrono di Ravenna, che si celebra il 23 luglio; il 10 agosto in occasione della notte di San Lorenzo e il 14 agosto, vigilia di Ferragosto.

Dispositivi per la tutela dell’inquinamento acustico

Gli stabilimenti balneari, i locali di pubblico spettacolo e i pubblici esercizi di somministrazione alimenti e bevande ubicati sull’arenile demaniale che effettuano attività di trattenimento danzante e spettacoli all’aperto sono obbligati ad installare un sistema di controllo, misurazione e registrazione dei livelli di emissione sonora (fonometro) che consenta la verifica del rispetto dei limiti fissati dalle normative. L’obbligo sussiste anche per gli stabilimenti balneari che effettuano piccoli trattenimenti e spettacoli. Non sono obbligati ad installare il fonometro gli stabilimenti balneari che svolgono piccoli eventi musicali nel numero massimo di 2 a settimana e non oltre le ore 24. Così come non è obbligatorio in caso di semplice diffusione musicale di sottofondo.

Divieto di fumo e abbandono di rifiuti di prodotti da fumo

È in vigore fino all’ultima domenica di ottobre l’ordinanza che prevede l’assoluto divieto di fumo nel tratto di arenile definito come battigia (la fascia di spiaggia larga 5 metri dalla linea di marea) e ne tratto di mare antistante la costa, per una profondità di 300 metri dalla battigia. Nelle restanti zone della spiaggia, essendo vietato l’abbandono di rifiuti, è necessario munirsi di un idoneo contenitore (riutilizzabile oppure “usa e getta”) utile per la raccolta di mozziconi o altri rifiuti di prodotti da fumo. Questo per evitare danni all’ambiente e possibili pericoli per l’incolumità e la sicurezza delle persone. Le violazioni saranno punite con le sanzioni amministrative pecuniarie da 60 a 300 euro.

Aree fruibili dai cani di competenza comunale

Sarà garantita la fruibilità delle aree cani individuate lo scorso anno: Marina di Ravenna, nel tratto di spiaggia libera di 80 metri adiacente al lato nord dello stabilimento balneare Ruvido; Casalborsetti, nel tratto di spiaggia libera della lunghezza di circa 70 metri a sud dello stabilimento balneare Overbeach; Marina Romea, nel tratto di spiaggia libera di 100 metri circa tra i campeggi Reno e Romea; Lido Adriano, nel tratto di 80 metri circa a nord dello stabilimento balneare Oasi; Lido di Classe, nel tratto di 60 metri di spiaggia libera a nord della scogliera trasversale alla foce del fiume Savio; Lido di Savio, nel tratto di spiaggia libera della lunghezza di 40 metri a sud della scogliera trasversale alla foce del fiume Savio. Si ricorda che l’utilizzo di tali aree è consentito dall’alba al tramonto nel periodo compreso tra il secondo fine settimana (sabato e domenica) di giugno e il secondo fine settimana (sabato e domenica) di settembre.

Gli stabilimenti balneari hanno facoltà, nell’ambito dell’area in concessione e previa Scia, di individuare aree debitamente attrezzate, delimitate e riservate per l’accoglienza di animali domestici, salvaguardando comunque l’incolumità e la tranquillità dell’utenza.

Disciplina dell’accesso e della sosta negli stradelli (arenile demaniale) dei bagni

Da sabato 14 maggio a domenica 11 settembre la sosta e l’accesso di mezzi motorizzati nell’ambito del demanio marittimo, in generale vietati sempre, sono consentiti, ma esclusivamente nelle specifiche aree, retrostanti gli stabilimenti balneari, autorizzate ai titolari delle concessioni demaniali marittime come ampliamenti stagionali destinati alla sosta dei mezzi motorizzati, in tutti i nove lidi ravennati.

È consentito l’accesso dei mezzi motorizzati per la consegna delle forniture agli stabilimenti balneari ed alle altre attività economiche e la relativa sosta temporanea necessaria per le operazioni di rifornimento.

Nelle aree che non coincidono con gli spazi appositamente delimitati la sosta è vietata.

Le trasgressioni sono punite dal Codice della Navigazione con una sanzione di 206 euro. Nelle aree demaniali marittime non trova infatti applicazione il Codice della Strada. Il Codice della Navigazione, diversamente da quanto avviene per le violazioni al Codice della Strada, non contempla l’applicazione della riduzione del 30 per cento qualora si paghi entro cinque giorni dalla notifica del verbale.

Eventuale ricorso va presentato al sindaco presso la sede di Polizia Locale, in via d’Alaggio n. 3 entro trenta giorni dalla contestazione o dalla notificazione della violazione. Il modulo è scaricabile al seguente link: https://bit.ly/3sMJCHB

Anziana morta in clinica a Ravenna, risarcimento da 700mila euro per la famiglia

Il giudice ha concordato con la consulenza tecnica sull’errata ed eccessiva somministrazione di un farmaco

Domus Nova 156577.660x368 1 Uai 654x368 1Il giudice del tribunale civile di Ravenna Alessia Vicini ha condannato la clinica ravennate Domus Nova e due medici della struttura a risarcire con oltre 700mila euro, accogliendo la richiesta della difesa dei familiari di una donna, morta a 81 anni, l’11 maggio 2018.

Nel valutare il danno non patrimoniale il giudice ha concordato con l’esito della consulenza tecnica d’ufficio: sussiste il nesso causale tra l’errata ed eccessiva somministrazione di un farmaco, che ha provocato gravi effetti collaterali e la morte dell’anziana.

Alla donna, ricoverata nella clinica, è stata infatti somministrata quotidianamente la dose del medicinale che doveva invece assumere in una settimana: questo, aveva stabilito la consulenza, ha agito come causa scatenante dell’alterazione di un equilibrio clinico-funzionale della paziente, innescando una cascata di eventi che ha portato al decesso e riducendo pesantemente le possibilità di sopravvivenza.

I familiari della donna sono difesi dagli avvocati Chiara Rinaldi e Maria Federica Celatti. La clinica è assistita dall’avvocato Donatella Dalmonte, i due medici dall’avvocata Francesca Giardini.

Sul piano penale i due medici, difesi dall’avvocato Giovanni Scudellari, sono stati condannati a novembre, uno a otto mesi, l’altro a sei mesi e una terza dottoressa, che ha chiuso il procedimento civile con una transazione, è stata rinviata a giudizio.

ll Gup Andrea Galanti nella motivazione della sentenza sottolinea come “l’evento di danno” è concretamente derivato “sotto il profilo della concatenazione causale dall’inazione degli imputati”. Segnala inoltre il “grossolano errore” nella predisposizione del piano terapeutico, già evidenziato dalla perizia medico-legale, quindi le omissioni e il ritardo della diagnosi da parte di chi ha avuto in cura la donna, cioè i due imputati. Inoltre il giudice ritiene siano da valutare responsabilità anche del primario del reparto e di personale infermieristico e per questo ha rimandato gli atti alla Procura: il primario non avrebbe mai visitato la paziente, né preso posizione sul trattamento terapeutico e anche gli infermieri avrebbero contribuito a causare la morte della paziente, con imperizia e negligenza “nel mai segnalare ai medici curanti, ancor più miopi, la clamorosa erroneità del piano terapeutico”. (fonte ANSA.it)

«Le molestie all’adunata degli Alpini sono figlie di una cultura patriarcale»

La Casa delle Donne di Ravenna esprime «rabbia e sdegno»

Alpini RiminiAnche le femministe di Ravenna esprimono «rabbia e sdegno per le centinaia di molestie alle donne durante la tre giorni di adunata degli Alpini, veri o finti che fossero». Si legge sulla pagina Facebook della Casa delle Donne di Ravenna, che si unisce così alle reazioni che stanno arrivando da tutta Italia per gli oltre 150 casi di molestie segnalati.

Il riferimento è anche al comunicato stampa dell’Associazione nazionale alpini, che parla di una sorta di “infiltrati” con il cappello taroccato, senza condannare apertamente le molestie.

«Molestie mascherate da goliardia e tradizione – scrivono dalla Casa delle Donne – che in realtà sono figlie di una cultura patriarcale, sessista, violenta, razzista».

Sul caso è intervenuto anche il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini: «I comportamenti raccontati da alcune donne sono gravissimi. Episodi che certamente andranno accertati dagli organi competenti, ma che non possono e non devono essere sottovalutati».

C’è la firma: 2,5 milioni per il parco archeologico. Si completa il Museo Classis

In primavera inaugurano due nuove sezioni. In arrivo a Ravenna anche la “nave di Teodorico”

ClassisSono in arrivo a Ravenna 2,5 milioni di euro dal Governo per il Parco Archeologico di Classe (stazione appaltante è la fondazione Ravennantica) nell’ambito del cosiddetto Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali”, varato dal Ministro della Cultura Dario Franceschini nei mesi scorsi.

La firma dell’accordo operativo è avvenuta nella mattinata di oggi al Museo Classis Ravenna, nell’ex zuccherificio di Classe, a cui saranno destinati i finanziamenti.

Verrà, in particolare, completato il progetto di allestimento del museo che prevede due nuove sezioni: “Pregare a Ravenna” (dedicata all’edilizia religiosa) e “Abitare a Ravenna” (dedicata all’edilizia civile). A pochi anni dall’inaugurazione del 2018, dunque, il progetto del Classis giunge a pieno compimento – si legge in una nota di Ravennantica – «consentendo la conoscenza e la valorizzazione dell’intero patrimonio storico archeologico del territorio in maniera ancora più completa e con un percorso espositivo ancora più ricco».

Si prevede l’inaugurazione delle due nuove sezioni nella primavera del 2023.

Con lo stesso finanziamento sarà possibile recuperare e allestire ulteriori spazi all’interno dell’attuale Museo per esporvi, finalmente, la cosiddetta “nave di Teodorico”. Questo recupero si inserisce nelle celebrazioni che si stanno organizzando in occasione dei 1500 anni dalla morte del re Teodorico, in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.

Lo stesso finanziamento, inoltre, prevede anche un intervento migliorativo su infissi e illuminazione della Basilica di Sant’Apollinare in Classe in collaborazione con la Direzione Musei dell’Emilia-Romagna.

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