mercoledì
20 Agosto 2025

Lido di Classe, si rischia il sesto anno senza l’area camping

La struttura ha funzionato per l’ultima volta nel 2016. Ora si attende il nuovo bando di gara

Camping Zona Mare

C’è il rischio concreto che il 2022 sia il sesto anno consecutivo senza attività all’ex camping Bisanzio di Lido di Classe. La struttura ricettiva ha funzionato per l’ultima volta nel 2016 e secondo Lorenzo Panzavolta, titolare dell’epoca, registrava fino a novemila presenze all’anno.

A febbraio 2017 la guardia forestale ha chiuso il camping, revocando la concessione. Una decisione frutto di una serie di inadempienze contestate ai titolari (già a partire dal 2014) riguardanti alcune roulotte presenti senza autorizzazione.
Nel febbraio 2019 venne assegnata una nuova concessione demaniale all’impresa di Christian Barbolini e Milena Ravasi con un bando emanato dai carabinieri forestali. Tra le caratteristiche del progetto di rilancio la più importante fu quella relativa alla volontà di promuovere lo spirito originario che è alla base della vacanza da campeggio: le piazzole saranno destinate a tende, roulotte e camper e non sono previste strutture del tipo casette o bungalow, questione che aveva originato le inadempienze alla base della chiusura. Il Comune ipotizzava l’apertura ad aprile 2019. E invece sono passate altre tre estati senza aprire. Fino a una nuova revoca della concessione.

Ora si attende il nuovo bando di gara. In via informale si apprende che la pubblicazione è attesa a breve: il testo è pronto ma è in corso l’ultima revisione. Potrebbe volerci qualche settimana. A quel punto ci saranno trenta giorni di tempo per la presentazione delle domande.
Una volta aperte le buste e aggiudicata l’area, il concessionario potrà avviare le opere necessarie a mettere in funzione il servizio. Servono interventi sugli impianti elettrici e altri che faranno eventualmente parte della proposta di chi si aggiudicherà la gara. Insomma, i tempi sono chiaramente stretti.

Da New York a Cervia: opere di Keith Haring e del suo scopritore Paolo Buggiani

È aperta fino al 5 giugno, ai Magazzini del Sale, l’esposizione “Made in New York”, un viaggio tra le distopiche creature di rottami dell’artista toscano e le  silhouette stilizzate del ragazzo di Kuztwon, in ricordo degli anni in pieno fermento della Street Art nel cuore della metropoli americana FOTO/VIDEO

Made in New York. Keith Haring (Subway drawings) + Paolo Buggiani (& Friends). La vera origine della Street Art. Questo il titolo della mostra ospitata all’interno dei Magazzini del sale Torre di Cervia, inaugurata in data 11 Marzo e che resterà in allestimento fino al 5 giugno 2022. Un’esposizione che, come suggerisce il titolo stesso, si prefigge l’intento di indagare sulle radici della Street Art e del fenomeno artistico e sociale da essa scaturito, passando attraverso le opere di due dei pionieri del movimento.
Per compiere questa ricerca, il Comune di Cervia, con la collaborazione produttiva e organizzativa di MetaMorfosi Eventi, FPWS artist hub e Workshop Events espone 20 opere del celebre artista di Kuztown e circa 30 del suo scopritore, l’italianissimo Paolo Buggiani

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Rettili in lamiera leggera

Paolo nasce a Castelfiorentino, nel 1933 e muove i primi passi nel mondo dell’avanguardia artistica tra i salotti romani degli anni ‘50. Dopo aver trascorso una decina d’anni nella capitale, la fame di ricerca e innovazione fa sì che si trasferisca a New York, entrando così in contatto con i massimi esponenti della neonata Pop-Art, allora in pieno fermento negli Stati Uniti. Durante l’esperienza americana Paolo conoscerà artisti del calibro di Andy Warhol, Richard Avedon e Robert Frank, iniziando anche a prendere maggiore coscienza della sua arte e di ciò che con essa vuole trasmettere, ovvero un coinvolgimento il più diretto possibile con la realtà che lo circonda.
Porta queste nuove consapevolezze con sé in patria, dove lavorerà districandosi tra Roma e Milano fino al 1979, anno in cui deciderà di fare ritorno in America.
Approfittando del tumulti causati dal diffondersi della Street Art tra le metropoli d’oltreoceano, riesce a penetrare nel tessuto urbano di New York con le sue installazioni di Rettili Meccanici sparpagliate tra avenue e street

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Una delle Subway Board di Harring

La Grande Mela era infatti in quegli anni una sorta di museo a cielo aperto, i giovani artisti esponevano e praticavano ovunque le più diverse forme di Street Art, dal graffitismo alla performance. È nell’ecletticità di questa cornice che avviene l’incontro tra Buggiani e Haring: mentre il primo è impegnato a farsi spazio nel panorama dell’arte contemporanea accendendo le sue sculture effimere in movimento (installazioni di ferro e fuoco) e pattinando alato in mezzo alle macchine incolonnate nel traffico, il giovanissimo Keith abbozzava, sui tipici cartoncini neri che coprivano le pubblicità scadute in metropolitana, le prime delle sue iconiche silhouette che l’avrebbero poi reso celebre in tutto il mondo.

Nato in Pennsylvania e cresciuto a Kuztown, Keith Haring si avvicina da subito all’arte visiva nell’accezione più pop del termine. Ama Walt Disney e graffitismo, si iscrive alla Ivy School of Professional Art di Pittsburg, ma si ritira quasi subito, terminando gli studi all’interno della School of Visual Art nel pieno centro di New York. Il percorso di studi in accademia permetterà all’artista di sperimentare non solo tecniche pittoriche, ma anche di performance, video e installazioni, inspessendo notevolmente il livello contenutistico delle sue opere.

Vedendo la moltitudine di questi particolarissimi geroglifici che affollano le subways, spesso ironici e dissacranti, Buggiani ne intuisce immediatamente il valore intrinseco, arrivando a staccarli lui stesso dalle pareti o chiedendo ai netturbini di farlo al suo posto, con lo scopo di conservarli e preservarli dall’inevitabile erosione.
All’interno dei magazzini sono esposte oggi più di 10 di queste “lavagne metropolitane”, eterogenee per dimensione e stato di conservazione, ora protette da una spessa intelaiatura e da una cornice in vetro. 

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Il Minotauro di Buggiani

Interessante la scelta di coprire con pannelli plumbei il vivo mattone del magazzino, in modo tale da garantire al visitatore un’esperienza il più possibile immersiva nella dimensione urbana da cui attinge la mostra. Oltre a queste testimonianze del primissimo periodo di Haring, del ragazzo di Kuztown sono appese alle pareti alcune serigrafie in tiratura limitata e il celebre vinile realizzato per Elton John. Il resto del salone sembra invece voler lasciare più respiro alle opere del Buggiani, in un excursus che va dal suo periodo strettamente pittorico alle immagini delle sue performance più spregiudicate, sempre sviluppate sul fil rouge del mito e della distopia: Minotauri pazientemente seduti agli angoli delle sale e draghi di lamiera sospesi al soffitto accompagnano le immagini delle note incursioni urbane di Buggiani esposte sui muri: vengono mostrate le sue sculture indossabili, infiammabili, anarchiche, si lascia spazio alla sua pittura canonica e sperimentale (come quella tridimensionale), ma soprattutto si pone l’accento sulle materie prime: il metallo a simboleggiare l’industria degli anni ‘70 e il fuoco come metafora del divino. 

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Raffigurazioni delle performance e installazioni di Paolo Buggiani

Sui pannelli informativi che accompagnano la rassegna si susseguono invece frammenti di storia dell’artista: ricordi dell’esperienza newyorkese, dello spazio del Pier 34 dove troneggiava la sua opera più celebre, l’Icaro a grandezza naturale, i conflitti con le forze dell’ordine all’interno della Rivington School, spazio abbandonato e occupato dal suo collettivo di Street Artist, ma soprattutto si ripete e si enfatizza un monito: quello della netta scissione tra ciò che è Street Art e ciò che è mero graffitismo, di cui Buggiani ammira la funzione estetica e decorativa e l’imprinting di rivalsa sociale dal quale nasce, ma condanna la poca “leggibilità” in ottica artistica e lo scarso valore concettuale, definendola piuttosto Urban Art, senza andare ad inficiare il movimento Street che pur palesandosi principalmente sui muri delle città, affonda le sue radici ben più lontano, riuscendo quindi ad esprimersi con molteplici linguaggi.

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Gli iconici “Radiant Boys” di Harring

Buggiani sembra intenzionato a voler dare prova di ciò alla città nel periodo pasquale, si vocifera infatti che in quei giorni l’artista non solo presenzierà alla mostra, ma vorrà stupire gli abitanti della cittadina marittima installando per le sue vie qualche opera inedita.
L’esposizione patrocinata dal comune di Cervia è in realtà la prima di una collaborazione triennale firmata con il gruppo Metamorfosi che vedrà alternarsi nella stessa location altri pilastri della contemporaneità artistica come Obey, in programma per 2023 e Banksy, in chiusura nel 2024.

La mostra resterà aperta fino al 5 giugno e sarà visitabile tutti i giorni, infrasettimanalmente dalle 10.00 alle 20.00, il Venerdì e il Sabato fino alle 23.00 e la Domenica fino alle 21.00.
L’ingresso ha un costo di 12€, con tariffe agevolate per giovani, studenti, anziani, disabili, scolaresche e residenti e può essere acquistato online su ciaotickets con uno sconto del 20% (https://www.ciaotickets.com/biglietti/made-new-york-keith-haring-e-paolo-buggiani-cervia)

 

 

Fotografie di Maria Vittoria Fariselli, riprese e montaggio di Lorenzo Drei

Auto investe bici: ciclista muore in ospedale, viale Po chiusa per ore

Scontro all’altezza del ristorante Fuji 2, la vittima non aveva documenti di identità

Grave incidente nella serata del 23 marzo in viale Po a Ravenna, all’altezza del ristorante Fuji 2: un ciclista è stato investito da un’auto ed è morto all’ospedale Bufalini di Cesena. Nell’impatto la vittima ha perso subito i sensi e addosso non aveva documenti: in un primo momento non è stato quindi possibile identificarlo sul posto. L’automobilista è sotto choc. Per i soccorsi è stato chiuso il tratto di strada tra via Gramsci e via Romea per alcune ore.

Morìa di pesci nel Candiano, la Regione: «Evento casuale, non c’è inquinamento»

L’assessora all’Ambiente ha risposto a una interrogazione di Europa Verde sul caso di inizio febbraio: «Dalle analisi non sono emerse criticità»

Moria PesciDalle analisi effettuate sull’acqua e sui pesci trovati morti nel canale Candiano all’inizio di febbraio non sono emerse particolari criticità. Lo rende noto l’assessora regionale all’Ambiente, Irene Priolo, nella sessione di lavoro di oggi, 23 marzo, della commissione consiliare Territorio, Ambiente e Mobilità presieduta da Stefano Caliandro.

Priolo ha risposto a un’interrogazione alla giunta presentata da Silvia Zamboni (Europa Verde) sulle cause dell’episodio: «Probabilmente il motivo della morìa è del tutto casuale e potrebbe essere ricercato nella conformazione del canale Candiano, che non si presterebbe a un ottimale ricambio delle acque e ciò potrebbe aver favorito un qualche fenomeno di anossia che ha colpito i pesci». Zamboni si è detta soddisfatta della risposta ottenuta che ha scongiurato l’esistenza di fenomeni di inquinamento. Zamboni, in aggiunta al quesito principale, domandava all’esecutivo regionale se l’inquinamento delle acque fosse imputabile al malfunzionamento o alla scarsa manutenzione di alcuni tratti dell’impianto fognario comunale.

Al Liceo di Lugo è nato un orto “inclusivo”

Un’iniziativa pensata anche per favorire il coinvolgimento degli studenti disabili

Orto Inclusivo 1Al Liceo di Lugo è nato un orto “inclusivo” dove sono stati piantati ortaggi (pomodori precoci, piselli, rape, indivie e piante officinali) che riescono a concludere il loro ciclo entro l’anno scolastico, in modo che gli studenti possano raccogliere i frutti del loro lavoro.

La realizzazione dell’orto è stata possibile grazie al contributo del Comune e al sostegno economico del Rotary Club di Lugo. Sono state coinvolte quattro classi del Liceo, dalla prima alla quarta.

L’area dedicata, di circa 24 metri e all’interno della scuola stessa, è stata allestita grazie all’aiuto di un perito agrario.

Questa iniziativa è stata pensata anche per favorire l’inclusività degli studenti disabili, che hanno collaborato al progetto.

«Un’attività altamente formativa – ha spiegato Giancarlo Frassineti, dirigente del Liceo, durante la presentazione del percorso – elaborata con un occhio agli obiettivi dell’agenda 2030».

 

«Questo orto rappresenta l’incontro tra generazioni – ha sottolineato Deanna Geminiani, la docente referente del progetto – perché gli studenti hanno incontrato i pensionati che gestiscono gli orti del Comune».

Rischia di morire soffocata da un’arancia, il marito muore in ospedale per un malore

Lutto tra i portuali di Ravenna. La donna è ancora in coma

Ospedale Corsia 680x365 CLa moglie perde i sensi, quasi soffocata da un’arancia; lui tenta di rianimarla e chiama il 118, ma muore per un malore una volta arrivato al pronto soccorso.

È la tragica storia di Gabriele Angiolini, portuale in pensione di poco più di 60 anni, morto domenica scorsa. Domani (giovedì 24 marzo) alle 15 sono in programma i funerali.

Angiolini lascia due figli, tra cui un altro portuale, e la moglie, al momento ancora in coma in ospedale.

Tutto è nato appunto apparentemente da un incidente domestico, da uno spicchio di arancia andato di traverso alla moglie, forse anche a causa di un malore coincidente. Il marito ha chiamato i soccorsi e ha tentato di rianimare la donna, che nel frattempo aveva perso i sensi. Una volta arrivati i sanitari del 118, ha chiamato il figlio, con cui hanno seguito l’ambulanza fino all’ospedale di Ravenna (la coppia viveva a Mezzano). Ma una volta arrivati, nei pressi dell’ingresso, il padre è morto stroncato probabilmente da un malore (l’uomo è poi risultato anche positivo al Covid).

Le condizioni della donna sono ancora molto gravi.

Auto contromano sull’A14 dir, bloccata da un mezzo dei vigili del fuoco

Ha provocato un incidente, senza feriti. Ritirata la patente

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Foto di repertorio

Un’auto contromano sulla diramazione ravennate dell’autostrada ha creato il panico nel tardo pomeriggio di ieri, 22 marzo.

La notizia è riportata dai quotidiani in edicola oggi.

Un uomo, in stato confusionale, avrebbe imboccato l’A14 al casello di Cotignola, immettendosi nel tratto Ravenna-Bologna in direzione opposta, verso il capoluogo bizantino.

L’auto è stata segnalata tra Lugo e Bagnacavallo, dove ha provocato anche un piccolo incidente, senza feriti, mentre è stata fermata nei pressi di Fornace Zarattini da un mezzo dei vigili del fuoco, che ha bloccato la strada.

L’uomo alla guida è risultato negativo all’alcol test. Le forze dell’ordine lo hanno multato e gli hanno ritirato la patente.

Bagnini al lavoro in spiaggia: «Troppe incognite, non possiamo più investire»

Dalla Bolkestein alla guerra, all’inflazione: «Sarà difficile non alzare i prezzi di servizi balneari e ristorazione»

Bagnini Al Lavoro
Augusto Palladini, titolare del bagno Astoria

Si avvicina aprile e gli stabilimenti balneari di Punta Marina e Marina di Ravenna si preparano ad aprire, ma le incognite sono tante. Abbiamo fatto un sopralluogo in spiaggia, incontrando alcuni titolari, al lavoro nei propri stabilimenti per prepararsi alla riapertura.
La preoccupazione comune è la direttiva Bolkestein, che impone dal 2024 le aste per le concessioni balneari, rendendo poco conveniente fare investimenti importanti, ma allo stesso tempo alcuni lavori di manutenzione e abbellimento sono necessari.

«Viviamo alla giornata – dicono Simone Tedeschi e Gian Paolo Zoli, titolari del bagno Federico di Punta Marina – e aspettiamo chiarezza da regolamenti che adesso ancora non ci sono. Come lavori, inevitabile, faremo il minimo indispensabile». «Siamo andati a Roma – aggiunge Simone Leoni, titolare del bagno MaPa di Punta Marina – a protestare contro le aste indiscriminate. Io per il momento ho bloccato gli investimenti grossi».
Stefano Bertini, titolare del bagno Corallo di Marina di Ravenna, ha deciso di portare avanti comunque alcuni progetti: «Abbiamo montato un pavimento nuovo nella veranda proprio quest’anno. Stiamo facendo lavori di ristrutturazione e ammodernamento con la speranza di andare avanti».
Sta seguendo la stessa linea anche Augusto Palladini, titolare del bagno Astoria di Marina di Ravenna, che aggiunge: «Lo Stato italiano ha tentennato molto: c’è chi dice che non dobbiamo neanche andare all’asta perché siamo un bene e non un servizio. Noi siamo qui da 47 anni: se ci mandano via è un “colpo di Stato”».

Vista la difficile situazione attuale, i titolari saranno costretti ad aumentare i prezzi, soprattutto per quanto riguarda bar e ristorazione, a causa dell’aumento del costo delle materie prime. Rimarranno invece invariati probabilmente quelli degli ombrelloni. «L’olio di semi di girasole – commenta Bertini del Corallo – è quasi introvabile e costa 50-60 centesimi in più al litro. Noi facciamo principalmente pesce e anche quello è aumentato».

Un’altra incognita è rappresentata dai lavori di riqualificazione degli stradelli dei bagni di Punta Marina e Marina di Ravenna, iniziati lo scorso anno ma non ancora portati a termine (questa estate si potrà continuare a parcheggiare all’interno, ma non si potrà più percorrere gli stradelli in auto). «L’attrezzatura – sottolinea Palladini dell’Astoria – che hanno utilizzato inizialmente nel cantiere non era adeguata e l’impresa non forniva i materiali necessari, con inevitabili ritardi».

A partire dal 6 giugno, inizierà anche a Marina di Ravenna la raccolta differenziata “porta a porta”: per i bagnini, in questo momento, rappresenta il problema minore. «L’abbiamo sempre fatta – spiegano per esempio i titolari del bagno Federico –: non ci costa niente, è una questione di abitudine e di educazione».

Padre Alberto Casalboni e il “suo” Dante teologo e profeta di libertà

L’incontro con l’autore del libro, frutto delle conferenze ravennati sul tema, il 23 marzo al Centro Dantesco

Dante Teologo CasalboniMercoledì 23 marzo alle ore 18, alla Sala Ragazzini del Centro Dantesco di Ravenna, l’autore padre Alberto Casalboni, del Convento dei Frati Minori Cappuccini di Imola, presenterà il libro Dante teologo e profeta della libertà.
La pubblicazione edita in tempi pandemici viene presentata ora a Ravenna dall’autore, per molti anni nostro “concittadino”, in occasione delle manifestazioni dantesche del ‘Dantedì’.

Padre Casalboni eminente studioso di letteratura e teologia ha riassunto in questa scrittura il suo pensiero su Dante, perfezionato in occasione della serie di conferenze sul medesimo tema tenute in occasione del periodo delle celebrazioni dantesche nella Basilica di San Francesco, curate dal gruppo “Cenacolo dei Cercanti”.
Oltre a questa associazione hanno collaborato all’iniziativa editoriale il Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali di Ravenna, editrice della pubblicazione (la cui distribuzione è curata da Longo Editore) e l’associazione Romagna-Camaldoli oltre al finanziamento e alla promozione da parte dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna nell’ambito delll’anniversario dantesco del 2021.

Il sostegno del Comitato Ravennate della Società Dante Alighieri e dell’associazione Amici della Biblioteca Classense hanno voluto sottolineare come questa iniziativa sia nata da una corale presenza di un protagonismo ravennate che potrebbe mantenere vivo il pensiero dantesco ben oltre le ricorrenze celebrative.

L’incontro sarà presieduto da Franco Gabici della Società Dante Alighieri, con una introduzione di Padre Ivo Laurentini. alla presenza dell’autore Padre Alberto Casalboni, dell’Arcivescovo Monsignor Ghizzoni e del dirigente alle Politiche Culturali del Comune di Ravenna Maurizio Tarantino. Saranno presenti, anche a nome del “Cenacolo dei Cercanti”, il curatore dell’opera Francesco Nicastro e il responsabile dell’associazione Romagna-Camaldoli, Daniele Morelli.

Sei pini privati rischiano di cadere sulla strada a Errano, saranno abbattuti

Gli alberi sono tenuti sotto controllo da tempo e ormai la loro condizione è troppo pericolosa per la posizione: saranno piantati altri esemplari come previsto dalla Regione

Albero GiardiniA tutela della incolumità, pubblica e privata, a Faenza saranno abbattuti sei pini all’interno di diverse proprietà private nella frazione di Errano, lungo via Firenze, la cui stabilità è fortemente compromessa. Si tratta di esemplari di Pinus Pinea. La decisione è arrivata dopo che sono stati depositati i risultati di uno studio commissionato dall’Unione faentina a un tecnico agronomo per capire lo stato di salute dei pini lungo la provinciale brisighellese che negli anni, in seguito a eventi metereologici di media entità, ha visto cadere al suolo, proprio lungo la strada, con grave rischio per gli automobilisti e gli utenti della pista ciclopedonale, due imponenti alberature.

Nel dettaglio, il filare di pini all’interno di una proprietà privata presenta caratteristiche di elevato grado di rischio per la pubblica incolumità perché il crollo comporterebbe l’invasione della pista ciclopedonale e della strada provinciale SP 302 fortemente trafficata. Per questo motivo, da anni i pini sono oggetto di costante monitoraggio. Le indagini vengono svolte attraverso un sondaggio per studiare la tenuta del suolo nel quale insiste l’apparato radicale, la valutazione di stabilità strumentale con metodologia Sim, la trazione controllata, che studia il comportamento dell’albero sottoposto a una forza che simula l’azione del vento. «L’ultima indagine svolta a dicembre dello scorso anno – si legge nel comunicato dell’Unione della Romagna faentina –, è stata realizzata su ciascun esemplare con metodo a trazione controllata, restituendo dati allarmanti ed evidenziando l’alta probabilità di cedimento di sei esemplari».

La Regione Emilia-Romagna, nel caso di abbattimenti di importanti alberature monumentali tutelate dalla Soprintendenza, stabilisce che vengano sostituite con nuove piante, cosa che avverrà anche per il filare degli esemplari di Pinus Pinea di Errano.

Torna la festa della Segavecchia: dal 24 al 27 marzo l’edizione numero 571

Per due anni è stata annullata a causa della pandemia, ora in piazza nei luoghi principali del paese si festeggia l’appuntamento tradizionale

La Segavecchia Di Cotignola (3)Cotignola torna a festeggiare la Segavecchia e così le edizioni della tradizionale celebrazioni diventano 571 (due saltate per la pandemia). La festa apre i battenti giovedì 24 marzo alle 10.30 con l’arrivo della Segavecchia in piazza, accompagnata dai bambini delle scuole; a seguire merenda, spettacolo di animazione e rogo della «Vecchina».

Alle 19.30 allo stand gastronomico in piazza Mazzini è in programma una «cena con la vecchia»: pasta e fagioli, porchetta con patate (solo su prenotazione al 333-4230733). Dalle 20 intrattenimento musicale con aperitivi nei bar. Alle 21 nella chiesa del Suffragio c’è «Cotignola al tempo degli Sforza – con la cotogna nel cuore» la presentazione della videoricostruzione del castello di Cotignola del XV secolo, realizzata da Lorenzo Mariani, ispirato da un saggio di Raffaella Zama.

Venerdì 25 marzo in piazza dalle 19 aperitivi e musica con Martina Maccolini e Audio 3 (omaggio a Laura Pausini) e alle 20 sotto la Torre d’Acuto lo spettacolo Circo revolution.

La Segavecchia Di Cotignola (4)Sabato 26 marzo alle 15.30 è in programma una camminata di un’oretta sul fiume alla ricerca delle erbe spontanee guidati da Luciana Mazzotti (partenza dalla baracchina in piazza); al rientro piccola merenda offerta dalla Pro Loco. Alle 19.15 in piazza c’è lo spettacolo Circo classic edition de printemps.

Particolarmente ricco il programma di domenica 27 marzo: alle 10.30 la piazza si anima di figuranti in abiti rinascimentali al mercato medievale con il gruppo Famaleonis. Alle 11 il corteo storico parte dal piazzale della Pace verso la collegiata di Santo Stefano, per la celebrazione della messa con benedizione del gonfalone. Alle 14 continua il mercato medievale con i Famaleonis. Alle 15.30 la vecchia arriva in piazza con il corteo storico, musici, sbandieratori e armigeri. Alle 17.30 c’è la lettura della sentenza, lancio della bambolina e rogo della vecchia.

In occasione della Segavecchia, a palazzo Sforza (in corso Sforza 21) si potrà visitare Carta canta – Storie di villani, a cura di Arianna Zama e Gioele Melandri. Una mostra che disegna un percorso che intreccia cartapesta e arte contemporanea attraverso il lavoro di quattro autori che si misurano abitualmente con questa tecnica di recupero: Matilde Baglivo, Filippo La Vaccara, Giovanni Lanzoni e Lorenzo Scarpellini. Inaugurazione sabato 26 marzo alle 16.30, aperta fino al 1 maggio, info e orari su www.museovaroli.it.

La Segavecchia Di Cotignola (5)In piazza tutti i giorni c’è la pesca di beneficenza a favore delle opere parrocchiali e la baracchina con piadina, affettati e dolci.

La 571a edizione della Segavecchia è organizzata dalla Pro Loco Loco di Cotignola con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cotignola e la collaborazione di Cotignola Invita. La manifestazione supporterà la popolazione ucraina. Per ulteriori informazioni, scrivere a prolococot@tiscali.it.

Nell’hotel di Riolo Terme 73 profughi ucraini, tra corsi di italiano e di taekwondo

Assessore regionale e prefetto in visita al Cas: «La prima accoglienza funziona»

Cas Riolo Terme ProfughiLa taverna, con disegni colorati e palloncini, è stata adibita a sala giochi per i bimbi, che possono recarsi anche negli spazi all’aperto. Vengono organizzati corsi di italiano, con insegnanti certificate, mentre un ospite afghano dà lezioni di taekwondo ai più piccoli.

C’è grande attività e solidarietà al Centro di accoglienza straordinaria (Cas) di Riolo Terme, gestito dalla cooperativa sociale “Nuove accoglienze”. Qui oggi (22 marzo) si è recata in visita l’assessore regionale alla Protezione Civile, Irene Priolo; erano presenti anche il prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa, e il sindaco di Riolo Terme, Alfonso Nicolardi.

«Oggi ho avuto modo di vedere di persona lo straordinario impegno che si sta mettendo in campo per accogliere e soccorrere le persone in fuga dalla guerra in Ucraina, a partire dalle donne e dai bambini – afferma l’assessore Priolo -. Attività ben organizzate, segno che il modello di prima accoglienza predisposto in questa regione funziona. Voglio ringraziare tutte le persone coinvolte, dagli operatori ai volontari ucraini che si sono offerti come mediatori. C’è una grandissima solidarietà tra tutti, e questo non può che essere positivo».

Il Cas di Riolo si trova in un albergo preso in affitto dalla cooperativa sociale, che ha vinto l’ultimo bando della Prefettura. Ha una capienza di 85 posti (il prefetto peraltro sta lavorando per reperirne altri) e attualmente ospita 73 persone, soprattutto donne e bambini. Gli uomini attualmente sono solo tre, due anziani e un ragazzo che si trovava fuori dall’Ucraina a inizio guerra, prima che fosse impedito agli uomini di uscire dal Paese.

Il Centro ha aperto il 7 marzo e svolge numerose attività: vitto, alloggio, accompagnamento nelle pratiche per il permesso di soggiorno e rilascio del codice Stp, esecuzione del tampone, somministrazione dei vaccini. Le persone accolte vengono subito accompagnate a una prima visita di medicina generale nelle strutture dell’Azienda Usl di Ravenna. Nel Cas sono presenti psicologi e volontari ucraini che si sono offerti come mediatori.

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