sabato
28 Giugno 2025

Tornano le uova di Pasqua di Lucè, il ricavato per aiutare i malati di cancro

Dal 2003 la Fondazione promuove iniziative per ridurre la sofferenza fisico-psicologica

LuceuovapasquaTorna anche quest’anno l’iniziativa della Fondazione Lucè in occasione della Pasqua: uova di cioccolato al latte e fondente di produzione artigianale in vendita per raccogliere fondi a sostegno della onlus che dal 2003 promuove iniziative per ridurre la sofferenza fisico-psicologica dei malati di cancro. Sono disponibili da mezzo chilo a 10 euro, da un chilo a 20 e da due chili a 35. Le prenotazioni possono essere effettuate a Luisa Bagnoli (339.3017842) o Atos Bagnoli (335.472967).

La Ravenna di ieri e di oggi a confronto in 46 scatti, tra foto storiche e di oggi

Alla biblioteca Classense, da sabato 30 marzo, i luoghi ripresi tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento da Gaetano Savini

Ravenna Ieri E OggiIerioggi. Vedute di Ravenna a confronto: sabato 30 marzo alle 17.30 apre nella Manica Lunga della Biblioteca Classense una mostra di fotografie storiche e contemporanee incentrate su Ravenna.

L’esposizione nasce dal confronto tra un’istituzione pubblica e un’associazione cittadina, “Ravenna a tréb… ieri, oggi e…”, in collaborazione con Carla Braggion e da un’idea di Laura Borsetti, Niko Brandi, Angela Izzo ed Elisa Renda. Provando a sfuggire alla trappola del rimpianto per i “bei tempi andati“, il percorso gioca in modo esplicito sulla giustapposizione e infatti si compone di 46 fotografie, 23 storiche, ritraenti angoli noti e meno noti della città, e 23 scattate quest’anno negli stessi luoghi ripresi tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento da Gaetano Savini (1850-1917), docente della locale Accademia di Belle Arti.

Da un lato la selezione di 23 fotografie di Savini, testimonianza d‘amore per la sua città ma distanti dall’effetto cartolina, propongono angoli di Ravenna dai quali, più che pura bellezza, emerge il fascino della quotidianità. Dall’altro lato le immagini contemporanee descrivono gli stessi angoli e la stessa quotidianità visti con gli occhi di sei fotografi, di diversa età e provenienza ma tutti accomunati dall’amore per Ravenna e per la Classense, dove hanno fatto lunga esperienza come volontari presso il Laboratorio fotografico.

Per le foto storiche si è deciso di scegliere non la Ravenna monumentale e più conosciuta ma vedute della città meno nota e spesso irriconoscibile, immagini «stampate in bleu» (cianotipie) sicuramente scattate da Savini e documentate dalle didascalie originali.

Il momento di partenza, quello delle immagini di Savini, è quello della ridefinizione del volto di Ravenna con le campagne di restauro volute da Corrado Ricci. Poi si compiono anche le modifiche legate al continuo riutilizzo degli spazi delle abbazie religiose, variamente trasformate, quelle dovute alla valorizzazione della Zona Dantesca, quelle operate nel Ventennio, con le costruzioni nell‘area dell‘attuale Piazza Caduti e di Via Farini. Le devastazioni dovute a due Guerre Mondiali (più di cinquanta bombardamenti aerei solo per la Seconda), le ricostruzioni in epoca di pace, la creazione di interi quartieri periferici sono solo alcuni dei molti eventi responsabili delle trasformazioni di una città che passa dai circa venticinquemila abitanti degli anni Venti agli attuali oltre centocinquantamila: Questa mostra offre la possibilità di conoscere e riconoscere alcuni scorci di Ravenna oltre e attraverso i mutamenti che li hanno interessati. Perché, talvolta, le immagini raccontano più delle parole.

L’inaugurazione è prevista per le 17.30 e vedrà la partecipazione dei curatori, Gabriele Pezzi e Daniela Poggiali, e degli autori Leonardo Goni, Alex Iemmi, Gian Marco Molducci, Andrea Pezzi, Vincenzo Pioggia, Michele Vallicelli.

A cura di Gabriele Pezzi e Daniele Poggiali in collaborazione con Carla Braggion. Da un’idea di Laura Borsetti, Niko Brandi, Angela Izzo, Elisa Renda. ORARI: Feriali 15 – 18. Lunedì e domenica chiuso.
Catalogo (56 pagine) disponibile in mostra a 5 euro.
Finissage il 27 aprile in concomitanza con la Notte d’Oro Primavera 2019

Una nuova installazione di Felice Nittolo nella cripta della basilica di S.Francesco

L’inaugurazione con i clarinetti dell’istituto Verdi e la presentazione di Giovanni Gardini

Nittolo Svelata
L’installazione del 2009 di Nittolo

Domenica 31 marzo (alle 19.30) verrà inaugurata l’installazione musiva “Svelata”, sorta di compimento di un progetto decennale dell’artista e mosaicista Felice Nittolo, un’opera realizzata per la cripta della Basilica di San Francesco a Ravenna.

Già nel 2009 Nittolo aveva concepito un’istallazione temporanea “Acqua e Mosaico” nella quale sfere musive galleggiavano sulla superficie dell’acqua creando un potente rapporto tra gli antichi mosaici pavimentali e queste forme perfette, archetipiche. Nel 2018 con “Sacra Famiglia” il progetto artistico trova una nuova possibilità di espressione attraverso tre preziose sculture, anch’esse in dialogo con l’antico spazio della cripta e la potenza dell’acqua.

Ora Nittolo darà vita a un ulteriore gesto artistico attraverso il quale le due installazioni, lontane nel tempo ma vicinissime per la poetica, saranno entrambe richiamate.

I clarinetti del conservatorio musicale Giuseppe Verdi di Ravenna “Finis Terrae” accompagneranno la serata attraverso brani di musica classica che faranno da contrappunto alle parole di Giovanni Gardini che vorranno essere un commento artistico all’opera di Felice Nittolo.

Sarà presente, oltre all’artista, anche padre Ivo Laurentini che porterà un saluto iniziale.

Durante la serata è prevista anche la presentazione di un originale libro d’artista per i tipi “Danilo Montanari Editore” a tiratura limitata con uno scritto di Giovanni Gardini.

Ingresso libero.

Estrazioni, si rinnova l’accordo Eni-Comune ma solo per un anno invece di quattro

Anche la cifra erogata dall’azienda si riduce da 12 a tre milioni di euro. Dal 1997 un documento tra le parti per il riconoscimento di contributi dal Cane a sei zampe alla collettività, anche a titolo compensativo per il prelievo di gas dal sottosuolo marino. Ma la linea del Governo Conte alimenta incertezze

PiattaformeUn anno solo anziché quattro, tre milioni anziché dodici. Saranno questi i termini temporali e finanziari dall’ottavo accordo tra Eni e Comune di Ravenna a cui la giunta ha dato il via libera lo scorso 5 marzo. Il primo di questi patti risale al 1997: la filosofia che vi è alla base è una sorta di riconoscimento, da parte dell’ente comunale, dell’importanza del distretto offshore mentre l’azienda energetica riconosce alla collettività, anche a titolo compensantivo per le attività di estrazione, contributi che il Comune dedica soprattutto ad opere ambientali. Ci sono poi monitoraggi ambientali svolti congiuntamente.

Una delle novità principali dell’accordo 2019 è l’inserimento al suo interno della delicata questione Angela Angelina. Si tratta della piattaforma di fronte a Lido di Dante, a pochi chilometri della costa, che il Comune ha chiesto di chiudere ad Eni nel giugno del 2017. La disponibilità di Eni – si legge nell’accordo – è arrivata già a luglio di quell’anno e ad aprile del 2018 si è aperto un tavolo di lavoro con il ministero per “valutare la compatibilità di un’eventualità chiusura anticipata della concessione con la normativa vigente”. Un iter di valutazione che “è ancora in corso” e per il quale Comune ed Eni si rivedranno entro sei mesi dalla sottoscrizione dell’accordo per valutare in che modo procedere.

Quattro gli ambiti che potranno essere finanziati con i fondi Eni dell’accordo: monitoraggio ambientale, salvaguardia costiera, energia e sostenibilità, sviluppo economico. Per ognuno di questi verrà disposto un piano annuale. Prevista anche l’istituzione di un comitato scientifico dedicato al monitoraggio ambientale: ci saranno sette membri, due nominati dall’azienda e cinque dal Comune, coordinati da un dirigente indicato dall’amministrazione. Come negli anni precedenti, salvo accordi tra le parti per la loro divulgazione, i dati del monitoraggio ambientale sono protetti da clausole di riservatezza, anche nell’ambito del segreto industriale, e “costituiranno linee guida per interventi futuri”.

Gli altri tre ambiti di intervento saranno gestiti interamente da Palazzo Merlato senza il coinvolgimento del comitato. La maggior parte dei fondi Eni (2,2 milioni di euro) finirà nell’attività di salvaguardia costiera. Per il monitoraggio ambientale serviranno 250mila euro. Di questi, duecentomila saranno utilizzati direttamente da Eni per il monitoraggio geodinamico, “in continuità con quanto fatto nei precedenti accordi”. Restano 550mila euro: trecentomila saranno utilizzati per l’area energia e sostenibilità, duecentomila per lo sviluppo economico. Eni in questo caso si avvarrà della collaborazione della sua Fondazione Enrico Mattei. All’interno di questo capitolo è possibile anche sviluppare iniziative di carattere socio-culturale utilizzando un massimo complessivo di ventimila euro.

Interessante è la parte che riguarda le modifiche all’accordo: “Qualora per effetti di qualsiasi legge, provvedimento di carattere normativo comunque denominato, indipendente dalla volontà delle parti” dovesse mutare “lo scenario delle attività Eni in corso e in fase di sviluppo nel territorio del Ravennate, le parti concorderanno le modifiche a l’accordo, incluso l’ammontare dell’impegno complessivo”. Il passaggio può essere inteso naturalmente in entrambi i sensi: nel caso in cui Eni dovesse intensificare la sua attività i tre milioni di euro potrebbero aumentare. Dato l’orientamento del governo, però, è più probabile che in futuro si vada in senso opposto. È con ogni probabilità anche per questa incertezza sull’offshore che si è scelto di procedere con un accordo annuale che, al momento, sembra dare più certezze.

Cervia, continua la riqualificazione del Borgo Marina: cantiere in settembre

Si completa anche la curva del lungomare per continuare la passeggiata sia verso il mare che il porto turistico

BorgomarinaApprovata la perizia dei lavori che modificano il contratto di realizzazione dei due progetti di riqualificazione del Borgo Marina di Cervia, primo stralcio del secondo lotto (tratto via Gervasi – viale Volturno) e secondo stralcio (tratto viale Volturno – incrocio via C. Colombo).

Con le economie ottenute nell’esecuzione dei lavori di entrambi i progetti, per un’incidenza complessiva di circa 260.000 euro e modificando il contratto senza aumento di spesa, il Comune procederà con il rifacimento del muro di protezione della banchina lungo la Darsena comunale ampliando la banchina medesima, dei marciapiedi rivestiti a seguire in pietra alberese e della carreggiata stradale ridotta di sezione e rivestita a seguire in asfalto.

Sarà poi terminato l’ultimo tratto della nuova pista ciclabile in levocell per il collegamento con la pista ciclabile esistente del Porto Turistico e lungomare e saranno realizzati nuove opere a verde e nuovi corpi illuminanti.

I lavori avranno inizio a settembre.

Questo intervento ha l’obiettivo di completare il percorso ciclo pedonale sia verso il lungomare e poi viale Roma, ma anche verso il mare collegandosi al nuovo percorso scenografico richiesto nel project financing del porto turistico.

La strada, resterà transitabile come ora e gli spazi verranno modulati per accogliere anche mezzi pesanti che accedono ai cantieri nautici e il nuovo comparto produttivo delle cozze di Cervia. «I lavori complessivi di riqualificazione dell’intero comparto portuale lato sud – scrive il Comune – concentrano infatti in questo ultimo tratto le attività più intense sotto il profilo di mezzi e spazi, consentendone però, per le nuove condizioni logistiche realizzate, anche la futura crescita. Unitamente a questo, si realizzano anche opere di arredo leggero per garantire un significativo miglioramento dei percorsi ciclabili e pedonali in favore delle attività ristorative presenti».

Convegno all’ostello Galletti Abbiosi: «Perché i preti non si vestono più da preti?»

Presentazione del libro “La talare sacerdotale” curato dal giornalista ravennate Simone Ortolani

Preti Pedo 2“Perché molti preti non si vestono più da preti?”. È il titolo del convegno che si terrà venerdì 29 marzo alle 21 all’ostello Galletti Abbiosi (via di Roma 140 a Ravenna) per la presentazione del libro «La talare sacerdotale. Segno di fedeltà a Cristo e di rinuncia al mondo» di monsignor Michele De Santi, cancelliere e moderatore della Curia arcivescovile di Genova e direttore spirituale del Seminario “Benedetto XV” di Genova. Il volume, pubblicato dalle Edizioni Fede & Cultura con la prefazione del cardinale Angelo Bagnasco, contiene anche un testo di don Divo Barsotti sul tema dell’abito religioso.

Al convegno interverranno don Federico Bortoli, cancelliere della Curia vescovile di San Marino-Montefeltro, il generale di Brigata Alessandro Carile, che proporrà il parallelismo fra uniforme militare e uniforme sacerdotale, e il giornalista Simone Ortolani, curatore del libro. L’incontro, promosso dall’associazione culturale San Michele Arcangelo, sarà moderato da Cristina Angelini, dottoressa in Scienza Religiose.

«Seggi per le primarie Pd in sale pubbliche: il partito ha pagato l’affitto?»

Il consigliere comunale Alvaro Ancisi (Lpr) chiede un’inchiesta interna all’amministrazione comunale sulla gestione degli spazi il 3 marzo

Primarie Pd 5 3Per le primarie del Pd lo scorso 3 marzo nel comune di Ravenna erano stati allestiti 34 seggi di cui cinque in edifici di proprietà pubblica che possono essere concessi in uso per iniziative private a fronte di un pagamento dell’affitto. Alvari Ancisi, consigliere comunale di Lpr, chiede un’indagine amministrativa interna al Comune per verificare se effettivamente le cose sono andate così.

«La verifica più semplice sarà sul seggio 4, ubicato in via Landoni nella sede del consiglio territoriale del Centro Urbano: basterà esaminare la richiesta presentata e l’atto di concessione rilasciato per constatare se la concessione stessa sia stata a pagamento, come peraltro si presume, o gratuita».

Ma altri quattro casi attirano l’attenzione del decano dell’opposizione: «Meno immediato è vedere cosa sia successo, anche di più grave, in quattro altri casi di edifici comunali i cui locali sono dati in uso ad altrettante associazioni private per finalità di interesse pubblico». Il seggio 1 era nella sala Auser di via Sant’Alberto 61: la sala è concessa in uso gratuito all’associazione del sindacato Cgil esclusivamente per svolgere attività di portierato sociale per conto di Acer, azienda comunale delle case popolari. Il seggio 3 al comitato civico di viale Mattei: i locali sono concessi in uso gratuito al comitato cittadino di questo quartiere ad uso esclusivo di attività a valenza sociale e culturale a favore del territorio di riferimento. Il seggio 6 al campo sportivo di Ponte Nuovo: il centro è concesso in uso gratuito al comitato cittadino, ricevendo anche dal Comune un contributo annuale, ad uso sportivo. Il seggio 19 all’ex scuola elementare di Santerno: l’intero edificio di 1.925 mq è concesso in uso decennale gratuito all’associazione culturale-ricreativa comitato promotore di Santerno esclusivamente come “sede dell’Associazione del territorio e riunioni, centro permanente di formazione dei volontari, svolgimento sia di manifestazioni che di attività”.

«Trattandosi di eventi di natura gestionale, la vigilanza e i controlli sono in capo ai funzionari del Comune, che, per i diversi casi elencati, attiene a diversi dirigenti dell’apparato. Mi rivolgo dunque al direttore generale in indirizzo, anche quale responsabile dell’Anticorruzione e della Trasparenza, per chiedergli di  avviare tale indagine, chiedendogli fin d’ora di riferirne l’esito, tramite anche la necessaria documentazione acquisita a testimonianza dell’accaduto».

Cartelli per i pedoni e nuove bici condivise: 73mila euro dal Comune per la mobilità

Investimento per promuovere nuove abitudini di vita sui tragitti scuola-casa e casa-lavoro

Cartelli Metrominuto (2)Il Comune di Lugo investe 73mila euro per favorire la mobilità sostenibile, a piedi e a pedali: saranno sostituite le 16 biciclette pubbliche condivise e saranno installati dei cartelli stradali per indicare i percorsi pedonali più rapidi dai parcheggi. I lavori prenderanno il via nelle prossime settimane con lo scopo dichiarato di promuovere nuove abitudini di vita sulla mobilità casa-scuola e casa-lavoro.

Tra i progetti pensati per la mobilità sostenibile c’è il “Piano Metrominuto”, dedicato alla mobilità pedonale. Nel centro di Lugo verranno infatti sistemati alcuni cartelli con le indicazioni di possibili percorsi pedonali da seguire per raggiungere i luoghi d’interesse della città. In ciascun cartello sarà presente anche un QR Code con cui è possibile accedere alla mappa indicante tutti i percorsi da seguire con relativi tempi di percorrenza dai principali parcheggi perimetrali al centro storico. Obiettivo del progetto, su cui sono stati investiti complessivamente 20mila euro, unitamente alla realizzazione delle segnaletica delle cosiddette “zone 30”, è quindi sensibilizzare la cittadinanza sulla convenienza nel muoversi a piedi, sia in termini di tempo che di salute, oltre alla messa in sicurezza del centro storico, rallentando il flusso veicolare a favore di ciclisti e pedoni.

Percorsi MetrominutoPer quanto riguarda la mobilità ciclabile c’è invece il progetto di bike sharing che vede un investimento complessivo di 53mila euro. Il Comune di Lugo ha infatti deciso di intervenire sulla sostituzione delle 16 biciclette già esistenti a questo scopo con mezzi più nuovi. Chi vorrà utilizzare le bici per spostarsi comodamente in città può noleggiare la chiave del lucchetto presso lo sportello Comunico in Comune (accesso da largo Relencini) e recarsi in uno dei punti in cui sono posizionate le biciclette: stazione ferroviaria, Carabinieri e in via Foro Boario. È inoltre in corso una valutazione sull’inserimento di altre formule di bike sharing a flusso libero in cui non sono presenti stazioni fisse di prelievo e restituzione bici.

È inoltre partito lunedì 25 marzo il progetto di piedibus che promuove la mobilità sostenibile nel percorso casa-scuola dei ragazzi delle scuole di tutta l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Questi “scuolabus” che si muovono a piedi con un capolinea, fermate, orari e percorsi stabiliti accompagneranno, grazie alla presenza di volontari, i bambini nelle rispettive scuole senza alcun impatto sull’ambiente. Il piedibus è stato istituito nell’ambito del progetto “La Bassa Romagna prende piede”, che ha visto un investimento complessivo dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna di circa 43mila euro.

Torna il mercatino vintage in Darsena: domenica il Garage Sale all’Almagià

ESTERNO Garage Sale Ph.andrea FiumanaCon la primavera torna il “Garage Sale” alla Darsena di Ravenna. Domenica 31 marzo ecco infatti il primo appuntamento primaverile (a cui seguiranno quelli del 28 aprile e del 19 maggio). L’Almagià e l’area circostante saranno trasformate in “temporary shop” in cui perdersi tra handmade, vintage e selezioni second hand, per lasciarsi incuriosire e coinvolgere dallo shopping e dalla ricerca.

Una giornata all’insegna della contemporaneità, in cui arte, musica, fotografia, design, moda e vintage si muovono simultaneamente, tra performance, installazioni e laboratori.

Il mercatino sarà aperto dalle 10 alle 19.

Alle 11 è in programma lo spettacolo di burattini a quattro mani “La bella nel bosco”, a cura di Muka Loca. Alle 14 worksop “Put your Turbant on –
impara a indossare il tuo foulard come un turbante”, a cura di Ferrara PIN UP School (info e prenotazioni 3455974368).

Ascolti a cura di Trinity, Marina Meccanica, Leonardo Passanti, WoWo.

Foodtruck area con Rifocillo e Green Pepper.

Mercato ambulante: a Marina petizione per spostarlo. Ogni settimana auto rimosse

Dal 2008 le bancarelle sono in piazza Dora Markus in “via sperimentale”. Molti i problemi sollevati dai cittadini, tra cui quello delle auto multate

 

Mercato Marina Di Ravenna
Il mercato ambulante in piazza a Marina nel pomeriggio del 27 marzo: cinque le bancarelle presenti

Un’intera piazza con una quarantina di parcheggi chiusa per il mercato che consiste, ad oggi, in poche bancarelle. Auto rimosse ogni mercoledì e sabato per divieto di sosta, tanto da costringere una pattuglia della Municipale a sostare al centro della piazza e prevenire queste situazioni. Una raccolta firme che chiede di spostare le bancarelle nel luogo in cui erano fino ad una decina di anni fa. Sono questi i termini della vicenda che riguarda il mercato ambulante di Marina di Ravenna.

La questione è iniziata negli anni in cui è stato costruito il centro civico in piazza Marinai d’Italia, dove un tempo si teneva il mercato invernale con la sua estensione estiva che si allungava su viale Vecchi. I lavori sono stati iniziati nel 2008 e da allora il mercato ambulante si è spostato armi e bagagli in piazza Dora Markus, per i non pratici di toponomastica quella in cui si trova la fontana.  Doveva essere uno spostamento sperimentale ma siccome, citando Giuseppe Prezzolini, in Italia non c’è niente di più definitivo del provvisorio lì è rimasto anche dopo la fine dei lavori.

Lo spostamento del mercato non è piaciuto agli abitanti di Marina di Ravenna che da anni chiedono, anche tramite pro loco e comitati, di spostare nuovamente le bancarelle dove erano un tempo. Non è solo nostalgia: piazza Dora Markus è meno centrale rispetto a piazzale dei Marinai d’Italia e più lontana dalle zone residenziali. Inoltre le attività economiche che avevano un beneficio dalla vicinanza del mercato hanno lamentato spesso che quello spostamento ha causato danni economici. Nel tempo hanno chiuso infatti diversi negozi in zona: una polleria, una latteria, una rivendita di frutta e verdura. La crisi, certo, ha inciso ma aver perso quel “giro” assicurato il mercoledì e sabato (giorni di mercato) ha avuto il suo peso. Il tutto ha inciso anche sul trasporto pubblico: Start Romagna è stato costretta a modificare l’itinerario degli autobus che non transitano più per viale Spalato e – appunto – piazza Dora Markus perché ora ci sono le bancarelle.

C’è poi la questione automobilisti. Un intero parcheggio, in zona turistica, è sottratto all’uso e non sono pochi i casi di mezzi rimossi. Non poche persone infatti parcheggiano in mattinata in piazza Dora Markus convinti di poter lasciare l’auto tutto il giorno, salvo poi non ritrovarla al proprio ritorno. Rimossa per far posto alle bancarelle: non proprio un bel biglietto da visita turistico. Va detto che la segnaletica esiste ma non deve essere troppo chiara alla prova dei fatti, dato che i casi si sono ripetuti puntualmente ogni settimana, a volte anche con un buon numerodi auto. Tanto che oggi, mercoledì 27 marzo, una pattuglia della municipale stazionava al centro della piazza deserta, opportunamente transennata, per agire in maniera preventiva.

Negli ultimi 11 anni, intanto, le bancarelle sono diminuite. E non poco: sempre nella giornata di oggi se ne contavano cinque in tutto ma ci sono stati casi, durante l’inverno, in cui gli ambulanti erano un paio. In tanti quindi si chiedono se valga la pena chiudere un’intera piazza, utile come parcheggio, per una manciata di bancarelle. Per questo nelle settimane scorse è iniziata una petizione per chiedere che il mercato torni al suo luogo di origine. Finora l’amministrazione ha ribadito che, con il nuovo assetto, la zona di piazza Marinai d’Italia/viale Vecchi sia oggi troppo piccola per ospitare tutti gli ambulanti. Ma i numeri, sempre più ridotti, di ambulanti che il mercoledì e il sabato (specie nei mesi invernali) si presentano in piazza Dora Markus sembrerebbe dire il contrario. La petizione, una volta raggiunto il numero sufficiente di firme, sarà discusso in commissione consiliare.

 

 

 

L’amico rifiuta di dargli 200 euro e lui lo rapina: arrestato dopo la fuga nei campi

Prende telefono e orologio e lo colpisce con un pugno per andarsene. La vittima ha 51 anni, l’aggressore 26

Access Adult Blur 261628È andato a trovare un conoscente a casa e gli ha chiesto 200 euro e quando l’altro si è rifiutato gli ha rubato cellulare e orologio tirandogli un pugno sul petto per fuggire. Dalla richiesta di prestito al furto fino alla rapina: a finire in manette, dopo un tentativo di fuga tra i campi, un 26enne originario della Nigeria domiciliato a Ferrara. Il tutto è nato verso le 21.30 di ieri sera, 26 marzo, in un’abitazione di un faentino 51enne. La conversazione si è trasformata in una richiesta di denaro.

La vittima della rapina, malgrado fosse ancora dolorante e sotto choc, è riuscito a chiamare il 112. All’operatore dei carabinieri il faentino ha spiegato quello che era appena accaduto. I militari dell’Arma si sono messi all’inseguimento prima in auto e poi a piedi fino a quando hanno trovato il 26enne che è stato bloccato. Nella sua disponibilità aveva ancora l’orologio che aveva appena trafugato al 51enne mentre del telefono cellulare nessuna traccia, probabilmente perso durante la fuga tra i campi.

Topo d’appartamento finisce in carcere sette anni dopo il colpo

Un 34enne a Port’Aurea: non ha mai richiesto una misura alternativa, pur potendone beneficiare

Carcere Casa Circondariale Ravenna
Il carcere di Ravenna

Nel 2012 era stato arrestato a Reda per un furto in un’abitazione e poi condannato alla pena di un anno, due mesi e quattro giorni di reclusione. La sentenza è ora diventata esecutiva, dopo i ricorsi in appello e Cassazione. E così il condannato, un 34enne pregiudicato ravennate, non avendo mai fatto richiesta di una misura alternativa al carcere (pur potendone beneficiare), è stato rintracciato martedì mattina dalla Squadra Mobile della polizia e portato alla casa circondariale di Port’Aurea, a Ravenna.

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