Altre 24 ore di allerta rossa in quasi tutta la provincia di Ravenna (tranne che nei comuni di Ravenna e Cervia, dove ci si ferma al colore arancione) e in diverse zone dell’Emilia-Romagna. L’ha emessa la Protezione civile regionale: durerà per tutta la giornata di domani, giovedì 11 maggio, a partire dalla mezzanotte di oggi.
Per le numerose vulnerabilità ancora in atto sul territorio interessato dagli eventi del 2 e 3 maggio, il codice rosso interesserà dal punto di vista idraulico le zone della pianura bolognese (le province di Bologna, Ferrara e Ravenna), la collina bolognese (Bologna e Ravenna), l’alta collina, la bassa collina e la pianura romagnola (province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini); riguarderà, inoltre, anche per criticità idrogeologica, l’alta collina romagnola (Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini) e la collina bolognese (Bologna e Ravenna). Entra in allerta arancione la costa romagnola.
Si attendono piene di soglia 2 sia del fiume Reno, che dei suoi affluenti, oltre che di Lamone, Montone, Secchia e Panaro.
Modifiche alla circolazione ferroviaria, con anche bus sostitutivi
Il graduale deflusso delle acque, che nei giorni scorsi hanno allagato vaste aree del territorio ravennate, ha messo in evidenza i pesanti danni all’infrastruttura ferroviaria – stimati in 2,5 milioni di euro – provocati fra le località di Lugo e Russi dal recente maltempo.
I tecnici di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo Fs), da subito sul posto per garantire l’avvio degli interventi di ripristino nel minor tempo possibile, hanno rilevato danni a circa un chilometro e 800 metri di binario e ad un ponte ferroviario. La durata dei lavori di ripristino sarà di almeno due settimane.
I lavori. Sono stati avviati i sopralluoghi tecnici e le attività propedeutiche ai cantieri per il rifacimento del piano di piattaforma su cui poggiano i binari, la ricostruzione dei binari stessi e la posa di nuova massicciata. Sarà necessario riportare nella posizione prevista e verificare il corretto funzionamento dei cavi di trasmissione dati per l’interfaccia con i sistemi di circolazione. Da consolidare poi le spalle del ponte ferroviario danneggiato, con ricostruzione della parte interrata e ripristino dell’impermeabilizzazione. Il tutto previa pulizia delle banchine da fango e detriti, oltre alla predisposizione delle necessarie piste di cantiere per consentire l’arrivo e l’operatività dei mezzi e dei tecnici.
Saranno impegnati dieci mezzi d’opera e circa 40 tecnici di Rfi e delle imprese appaltatrici, che si alterneranno per garantire l’attività dei cantieri in continuità. La previsione di durata dei lavori è di circa due settimane, ma potrebbe essere condizionata dagli effetti del peggioramento del meteo in atto. Alla riapertura della linea i treni riprenderanno a circolare rispettando, nei primi giorni, una riduzione della velocità nella tratta interessata, come prevedono le norme in caso di realizzazione di nuova infrastruttura.
Le modifiche alla circolazione. Prosegue la deviazione dei treni della linea Bologna-Ravenna che, fra Castel Bolognese e Russi, percorrono l’itinerario via Faenza. Fra Bologna e Castel Bolognese e fra Russi e Ravenna (tratte comuni ai due diversi itinerari) restano in servizio i treni.
È stato predisposto un servizio di autobus sostitutivi fra Castel Bolognese e Ravenna e ritorno per un totale di 36 corse. I bus, riservati in particolare a chi deve salire o scendere, fanno tappa a Solarolo, Lugo e Bagnacavallo (stazioni al momento non servite dal treno) e fermano anche a Godo e Russi. Il numero dei bus sarà potenziato compatibilmente con la disponibilità di mezzi da parte delle ditte incaricate del servizio. Trenitalia Tper è al lavoro con le aziende di trasporto anche per garantire stabilità e affidabilità delle corse sostitutive.
Regione Emilia-Romagna, Trenitalia Tper e RFI stanno verificando la possibilità di inserire collegamenti straordinari con il treno via Faenza, nelle fasce orarie maggiormente utilizzate dai pendolari.
Previste modifiche al traffico dei treni merci finalizzate, da un lato a liberare spazio per nuovi treni passeggeri sull’unico percorso al momento disponibile, dall’altro a non penalizzare le attività all’interno del porto di Ravenna.
Sabato 13 maggio verranno presentati al pubblico i primi dati dell’operazione di recupero
In occasione della Notte dei musei 2023, verranno presentato al pubblico i primi dati del restauro della vasca in porfido d’Egitto del Mausoleo di Teodorico di Ravenna, annunciato agli inizi di febbraio.
Appuntamento sabato 13 maggio alle 20.30 nello spazio conferenze della biglietteria. Dalle 21.30 alle 22.30 sarà possibile accedere al cantiere nella cella superiore del Mausoleo.
Il progetto di restauro, a cura della direttrice Sandra Manara, è stato condotto dalle maestranze del Laboratorio del restauro di Ravenna, e totalmente finanziato dalla fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna attraverso lo strumento dell’Art Bonus, che consente anche ai cittadini e agli imprenditori di contribuire a sostenere il patrimonio culturale detraendo fiscalmente le donazioni elargite.
«Questa operazione – dice Sandra Manara, direttrice dei siti teodoriciani di Ravenna – non solo ci ha permesso di riprendere la ricerca di quanto avvenuto nella storia più recente a questo manufatto dal grande valore simbolico, ma anche di formulare ipotesi conservative e integrative alla luce dei più recenti approcci».
«Una delle maggiori soddisfazioni – aggiunge Giorgio Cozzolino, direttore regionale musei Emilia-Romagna – è risultata dalla scelta di mantenere aperto il cantiere di restauro: ciò ha permesso ai visitatori, e in particolare a centinaia di alunni delle scuole in uscita didattica, di apprezzare il mestiere del restauratore».
Per partecipare all’evento non è necessaria la prenotazione.
Il Mausoleo di Teodorico: un po’ di storia
Il Mausoleo di Teodorico, una delle più insigni costruzioni funerarie degli Ostrogoti in Italia, si erge maestoso nel cuore di Ravenna, oltrepassata la linea ferroviaria. Questo monumento unico, riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, fu edificato attorno al 520 d.C. per volontà di Teodorico stesso.
La sua architettura rappresenta un intrigante crocevia tra l’antica tradizione costruttiva romana e influenze orientali, esprimendo l’intersecarsi di culture nel tempo degli Ostrogoti.
L’edificio, realizzato interamente in blocchi di pietra d’Aurisina posti a secco, si dispiega in due ordini sovrapposti, decagonali.
Su tutto svetta una stupefacente cupola monolitica, unica nel suo genere, di 10,76 m di diametro e 3,09 m di altezza, pesante circa 290 tonnellate.
Incise sulla sua sommità vi sono le iscrizioni dei nomi di otto Apostoli e quattro Evangelisti. Ancora oggi, il trasporto e la posa di questo monolite suscitano dibattiti tra gli studiosi. Una fenditura presente sulla cupola, secondo la leggenda, sarebbe stata causata da un fulmine divino, punitivo per i delitti di Teodorico.
L’11 maggio nuovo appuntamento della serie “Personaggi e luoghi storici di Ravenna” con la presentazione di Franco Gabici e i filmati di Ugo Antonelli
Giuseppe Maestri
Il Circolo (con ristorante) Aurora di via Ghibuzza a Ravenna propone una nuova puntata della serie di incontri dedicata a “Personaggi e luoghi storici di Ravenna“. Giovedì 11 maggio, con inizio alle 19.30 si parla dell’artista e gallerista ravennate Giuseppe Maestri, con una presentazione di Franco Gabici, e una parte filmata curata da Ugo Antonelli. La serata prevede la proiezione del film Giuseppe Maestri e la sua Ravenna Sognata e in seguito una cena con menù alla carta e una proposta di alcuni piatti di recupero.
Giuseppe Maestri (Sant’Alberto 1929 – Ravenna 2009), persona di straordinario spessore umano e intellettuale, è stata una delle figure che più hanno contribuito ad animare gli ambienti artistico-culturali ravennati degli ultimi decenni. Artista sensibile e visionario, incisore virtuoso e sapiente torcoliere, dal suo torchio hanno visto la luce le opere di artisti come Giulio Ruffini, Tono Zancanaro, Carlo Zauli, Giò Pomodoro, Ennio Calabria e Mattia Moreni. Sin dal 1965 la galleria “La Bottega”, gestita da lui e dalla moglie Angela Tienghi, diventa un punto di riferimento culturale della città, un vero cenacolo di artisti e intellettuali. C’è anche un’altra bella professione d’arte in lui: quella del dicitore di poesia romagnola. Innumerevoli le serate, in compagnia dell’infaticabile Franco Gabici, dedicate a Stecchetti ma di grande rilievo sono anche le sue collaborazioni con Tonino Guerra, Nevio Spadoni, Tolmino Baldassarri per dirne alcuni, mentre Ivano Marescotti gli attribuisce il merito di averlo incoraggiato ad affrontare il dialetto.
Il ravennate Ugo Antonellinato a Ravenna è un esperto viaggiatore ed appassionato naturalista è autore di numerosi reportage di viaggio e di video documentari con i quali ha ottenuto riconoscimenti e premi in Italia ed all’estero. Autodidatta come molti, si è specializzato nel reportage etnografico riuscendo a coniugare con le sue immagini l’ambiente naturale, le etnie che vi abitano e soprattutto, con quella curiosità che va oltre la semplice conoscenza, ad usare la videocamera come strumento di esplorazione.
Info e prenotazioni: 327 2061248 / 0544 262989 / circoloaurora.aps@gmail.com
Ingresso riservato ai soci del Circolo AICS. Chi non fosse socio può associarsi la sera stessa
In provincia di Ravenna 72 frane. Ripristinati gli argini, anche con dei teloni
Un telone utilizzato per proteggere l’argine a Castel Bolognese
Dall’1 al 3 maggio, in Emilia-Romagna «ci siamo misurati con un evento meteo eccezionale che ha colpito maggiormente le province di Ravenna, Forlì-Cesena, Bologna e Modena. Un evento straordinario già per la configurazione meteorologica che l’ha originata e che ad oggi porta a stimare in almeno 1 miliardo di euro i danni. Abbiamo bisogno di strumenti speciali per rispondere alla situazione, non basta più agire per via ordinaria con le ordinanze del passato. È necessario un Decreto-Legge speciale, lo stesso provvedimento che ha visto assegnare alla Regione Marche 400 milioni di euro per l’ultima alluvione».
Così Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile, ha aperto ieri (9 maggio) la sua relazione in Assemblea legislativa.
Un evento straordinario, dunque. E i numeri forniti dalla vicepresidente lo testimoniano: 23 corsi d’acqua in piena, di cui 14 hanno superato contemporaneamente i livelli d’allarme; 15 rotte di difese spondali, oltre 140 frane in Appennino che si affiancano a dissesti minori. Tutto ciò causato da piogge concentrate e amplificate, soprattutto sulla fascia collinare, e ininterrotte per circa 48 ore: le più intense cadute sull’intero territorio regionale per due giorni consecutivi dal 1997 e le più intense nella stagione primaverile dal 1961, con cumulate che in media si verificano ogni 100 anni, in alcune stazioni di rilevazione, 200.
Ma l’emergenza non è finita: dopo le criticità idrauliche, vanno affrontare quelle idrogeologiche, con il meteo che prevede nuove piogge in arrivo, sulle stesse aree, a partire da oggi (mercoledì 10 maggio).
Che cosa è successo
La situazione ha generato diffusi sormonti delle sommità degli argini, che sono stati all’origine di rotte delle stesse. Complessivamente se ne sono contate 15 tra minori (anche di argini golenali) e maggiori. Nove quelle solo nel bolognese. Le brecce principali sono avvenute sul fiume Lamone, con esondazioni che hanno interessato gli abitati di Bagnacavallo e Faenza; sul fiume Sillaro, con esondazioni che hanno interessato gli abitati di Spazzate Sassatelli, Sesto Imolese e Sasso Morelli, in comune di Imola, e Conselice; sul fiume Quaderna, con interessamento degli di Selva Malvezzi, in comune di Molinella e della località Sant’Antonio, a Medicina; sul Senio, con interessamento dell’abitato di Castel Bolognese.
Alle criticità idrauliche, si uniscono quelle idrogeologiche con oltre 140 frane importanti in 40 Comuni dell’Appennino, a cui si uniscono almeno 100 dissesti secondari. Nel ravennate, dove varie viabilità risultano interrotte, è in corso la mappatura degli episodi di dissesto, con sopralluoghi via terra e riprese aeree. Finora si sono contate 72 frane.
La situazione oggi
Al verificarsi delle rotte, l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile si è immediatamente attivata per procedere nel tempo più rapido ai ripristini degli argini.
Nel ravennate, sul Senio, la breccia arginale in località Biancanigo (Castel Bolognese) è stata chiusa; per una seconda rotta sono in corso le operazioni di sistemazione. Sono stati utilizzati anche teloni per proteggere gli argini ripristinati.
Domenica sono inoltre iniziati i lavori per risolvere la falla sulle difese del Marzeno, che ha provocato gli allagamenti a Faenza. In esecuzione anche le attività di chiusura sull’argine del Lamone, esondato in prossimità di Boncellino (Bagnacavallo).
Sul Santerno si sono verificate criticità tra S. Agata sul Santerno e Cà di Lugo: si stanno svolgendo le opere di sistemazione.
Si partirà mercoledì 10 maggio alle 21 con Lords of dogtown e si proseguirà il 18 con Questa non è la California e il 25 con Skate Kitchen
Una rassegna sulla nascita e la storia degli skater al cinema Mariani di Ravenna: a partire da mercoledì 10 maggio andranno in scena tre film in occasione dello Skate film fest, grazie alla collaborazione degli skater ravennati che hanno caratterizzato la scena cittadina dalla fine degli anni Ottanta.
Si partirà mercoledì 10 maggio alle 21 con il film Lords of dogtowndi Catherine Hardwicke, con John Robinson, Emile Hirsch, Victor Rasuk, Rebecca De Mornay. Il film racconta la vera storia della nascita del fenomeno dello skateboarding nei primi anni Settanta in California, quando dei giovani surfisti decidono di abbandonare le tavole sull’oceano per iniziare una nuova avventura. Una tavola e quattro piccole ruote serviranno per sfrecciare sull’asfalto di Venice Beach in California.
La rassegna proseguirà giovedì 18 maggio con Questa non è la California di Marten Persiel, che racconta lo skateboard nella Berlino Est degli anni Ottanta, e giovedì 25 maggio con Skate Kitchen di Crystal Moselle, che immortala la scena skate femminile a New York.
Le rassegne sono organizzate da Cinemaincentro, in collaborazione con il circolo Sogni e con il patrocinio del Comune di Ravenna.
Per informazioni e prenotazione consultare il sito www.cinemaincentro.com oppure contattare il numero 0544 37148 negli orari di apertura della sala.
Il mese di passione per il traffico ravennate è cominciato mostrando già gli effetti dell’interruzione sul Candiano: tempi di spostamento che sono anche raddoppiati. E Marcegaglia ha introdotto l’ingresso con orario flessibile
Il secondo giorno del mese di chiusura del ponte mobile sul Candiano a Ravenna per manutenzione, oggi 9 maggio, ha già mostrato cosa vivrà la viabilità ravennate fino all’inizio di giugno: ripercussioni sul traffico non solo nelle immediate vicinanze dello scavalco e tempi di spostamento che si sono anche raddoppiati rispetto agli standard.
Uno dei punti più ingolfati è il quartiere darsena: l’omonima via tra la testa del canale e la stazione ferroviaria è infatti ora l’unico punto che collega le due sponde della città. Nella prima mattinata sono stati segnalati tempi di percorrenza nell’ordine dei 40-45 minuti da Porto Corsini alla circonvallazione Piazza d’Armi. L’alternativa è il traghetto tra Porto Corsini e Marina di Ravenna, opzione scelta da molti automobilisti e infatti da lì arrivano testimonianze di lunghe attese (anche superiori a mezz’ora) per gli imbarchi, soprattutto negli orari di punto di ingresso e uscita dai luoghi di lavoro. Non mancano le segnalazioni di chi ha avvistato mezzi pesanti in tratti di strada in cui non dovrebbero circolare.
Il Comune sta monitorando la situazione confrontandosi con Start, l’azienda dei trasporti pubblici, per valutare l’inserimento di un secondo traghetto proprio negli orari di punta. Per domani mattina è in programma un incontro tra gli assessori competenti per introdurre eventuali correttivi.
Proprio in previsione di questo scenario legato all’interruzione del ponte, Marcegaglia ha introdotto l’orario di ingresso flessibile per i lavoratori dei turni giornalieri. Chi fa 8-17 può entrare ogni mezzora in una finestra tra le 7 e le 9 e uscire dopo 8 ore in base all’orario di inizio.
Gli itinerari alternativi comunicati dalle autorità per gli spostamenti sono consultabili a questo link.
I detriti dei fiumi finiscono nei campi. Il grido di dolore di Coldiretti
Metri di fango, sabbia e tonnellate di legname, interi alberi, detriti, ma anche pneumatici e rifiuti. Questo è quello che gli agricoltori dei territori colpiti dalle esondazioni stanno trovando tra i frutteti e vigneti e su ciò che resta dei campi di mais che si estendono lì dove la furia dell’acqua, rotti gli argini, si è abbattuta.
Da Bagnacavallo a Conselice, il paesaggio è a dir poco sconfortante ed è il medesimo: chilometri di campagne ridotte in paludi fangose nella quali si stanno arenando uno dopo l’altro i trattori degli imprenditori di queste zone che per tentare di salvare quel poco di raccolto non ancora compromesso hanno provato a lavorare i terreni rimanendo invischiati tra melma e fanghiglia.
«Purtroppo la situazione è molto critica, quanto era nei letti dei fiumi si è riversato nei campi, in certi casi distruggendo interi frutteti e vigneti sotto la spinta violenta dell’acqua – commenta Assuero Zampini, direttore di Coldiretti Ravenna – ed oggi, a quasi una settimana dalle alluvioni, il fango rimasto tra i filari è talmente tanto che salvare le piante risulta praticamente impossibile».
Intere coltivazioni, quindi, appaiono destinate a marcire per l’impossibilità da parte degli imprenditori agricoli di intervenire, anche a causa delle tonnellate di detriti, rifiuti e legname che intralciano carraie e filari. Ed ora la nuova allerta meteo, con altre piogge in arrivo, rischia di peggiorare una situazione già gravissima.
«Difficile al momento stimare i danni – afferma il direttore Zampini – ma sicuramente la cifra è ingentissima, parliamo di centinaia e centinaia di milioni di euro. Nelle prossime settimane avremo un quadro probabilmente più chiaro e definito».
Evento previsto il 14 maggio a Villanova e pensato per valorizzare l’artigianato, il territorio e il riuso
Rinviato a domenica 11 giugno il secondo e ultimo appuntamento della primavera con Rabòj – Mostra mercato di primavera di Villanova di Bagnacavallo a causa del maltempo previsto il 14 maggio.
Rabòj è un progetto pensato per la valorizzazione dell’artigianato, del territorio e della filosofia del riuso e promosso dall’associazione culturale civiltà delle erbe palustri di Villanova e dal Comune di Bagnacavallo.
Le piazze e le principali vie di Villanova accolgono per tutta la giornata collezionisti, commercianti, espositori creativi di opere dell’ingegno, artigiani, produttori agricoli, associazioni di volontariato ed espositori privati.
Per l’occasione è possibile visitare l’Ecomuseo delle erbe palustri, Villanova delle capanne e numerose mostre, vedere all’opera botteghe artigiane e intrecciatori e gustare la gastronomia del territorio.
L’appello: «Stare lontani dalle zone allagabili e non accedere agli argini»
Il fiume Santerno nella mattina del 3 maggio visto da Giovecca (foto Nicola Bucchi)
Agenzia regionale di protezione civile e Arpae Emilia-Romagna hanno emesso l’allerta meteo numero 55, valida dalla mezzanotte di oggi, martedì 9 maggio, alla mezzanotte di domani, mercoledì 10, rossa per criticità idraulica e arancione per criticità idrogeologica nei territori della bassa collina e della pianura romagnola, in tutta la provincia di Ravenna tranne che per i comuni di Cervia e Ravenna, dove le allerte sono rispettivamente arancione e gialla.
In particolare nella giornata di domani (mercoledì 10 maggio) sono previste piogge diffuse e persistenti su tutto il territorio regionale, anche a carattere di rovescio, con cumulate elevate sul settore centro-orientale. Si prevedono piene su tutti i corsi d’acqua del settore centro-orientale della regione, con possibile occupazione delle aree golenali, interessamento degli argini e difficoltà di smaltimento delle acque nel reticolo idrografico minore e di bonifica.
La criticità idraulica rossa prevista nella pianura e collina bolognese, ravennate e forlivese, è connessa alle numerose vulnerabilità ancora in atto sul territorio interessato dagli eventi del 2-3 maggio.
In Prefettura è ancora attivo il Centro coordinamento soccorsi, così come sono attivi i Centri operativi comunali di tutti i Comuni interessati.
«Il nostro territorio – dichiara il sindaco Michele de Pascale – è ancora molto fragile ed è fondamentale la massima attenzione da parte di tutti. Vi ricordo che è assolutamente indispensabile: stare lontani dalle zone allagabili, prestare particolare attenzione allo stato dei corsi d’acqua, non accedere agli argini, non accedere ai capanni; prestare attenzione alle strade eventualmente allagate e non accedere ai sottopassi nel caso li si trovi allagati; e in particolare a chi abita in prossimità dei fiumi, prestare la massima attenzione, in caso di esondazione non andare in scantinati o altri luoghi interrati, recarsi invece nei piani più alti della casa. Invitiamo tutti i cittadini a prestare la massima attenzione, a tenere monitorato il sito del Comune, i canali social e, appunto, a comportarsi con grande cautela. Segnaliamo che il Comune di Ravenna si è dotato di un servizio di Alert System attraverso il quale saranno inviate comunicazioni ai numeri fissi in caso di necessità».
L’allerta completa si può consultare sul portale Allerta meteo Emilia Romagna (https://allertameteo.regione.emilia-romagna.it/) e anche attraverso twitter (@AllertaMeteoRER); sul portale sono presenti anche molti altri materiali di approfondimento, tra i quali le indicazioni su cosa fare prima, durante e dopo le allerte meteo, nella sezione “Informati e preparati” (http://bit.ly/allerte-meteo-cosa-fare).
In manette un operaio di 35 anni. Per la donna prognosi di 25 giorni per ustioni multiple
Un 35enne originario di Altamura ma residente a Lugo e operaio in una ditta idraulica della zona, è stato arrestato dai carabinieri in esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di avere inseguito martedì scorso (2 maggio) la compagna, una barista 32enne nata a Ferrara, e di averle lanciato acido solforico dopo una lite in auto.
L’uomo, come riportato dai due quotidiani locali, deve rispondere di tentato sfregio permanente aggravato dall’uso del mezzo insidioso (per lei prognosi di 25 giorni per ustioni multiple) e dai futili motivi.
Il 35enne – ha annotato il Gip Janos Barlotti nella sua ordinanza -, ha precedenti tra gli altri per rapina, atti persecutori, lesioni e violenza privata.
Lui e la donna stavano insieme da circa un anno ma negli ultimi mesi litigavano spesso. Secondo la 32enne, tutto dipendeva dalla gelosia di lui; e sarebbe anche arrivato a minacciarla con una frase del tipo: «Ti tolgo quel tuo bel viso».
Una settimana fa durante il litigio su una strada di Lugo, lei era riuscita a fargli fermare l’auto e poi a scappare. Ma si era accorta che lui aveva preso un flacone dall’auto per inseguirla e lanciarle il contenuto. Se ne era andato solo dopo l’intervento di alcuni giovani.
Poco dopo in ospedale i medici, oltre che bruciature sugli abiti della donna, avevano riscontrato ustioni di primo e secondo grado su un polpaccio e dietro a un orecchio. L’indagato è difeso dall’avvocato Francesco Furnari. (ANSA.it).
La presenza di cittadini e curiosi può essere di intralcio alle operazioni di ripristino delle rotture
Nelle zone della provincia di Ravenna che sono state interessate dall’alluvione del 2 e 3 maggio (per la rottura degli argini dei fiumi Marzeno, Lamone, Senio e Sillaro in quattro punti) sono in vigore ordinanze comunali che vietano di recarsi sugli argini dei fiumi: sanzioni fino a 1.500 euro per i trasgressori. La misura è stata disposta dai Comuni per il ripetersi della presenza di curiosi e cittadini in zone di potenziale pericolo e intralcio agli interventi di soccorso: non recarsi per nessuna ragione in prossimità di fiumi, sopra agli argini degli stessi e nelle zone in cui sono in corso lavori di ripristino.
In vista delle nuove perturbazioni previste nei prossimi giorni, la protezione civile dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna raccomanda a tutta la cittadinanza di mettere in atto le precauzioni previste dai protocolli di emergenza. Nello specifico, in caso di allerta arancione o rossa (rischio elevato per esondazioni, smottamenti, frane significative, cadute di alberi e danni a persone e cose), si raccomanda ai cittadini di limitare gli spostamenti a quelli strettamente necessari.
Si ricordano inoltre le principali misure di autoprotezione da mettere in atto in caso di rischio idraulico: allontanarsi tempestivamente dalle zone allagabili, e qualora non sia possibile, recarsi ai piani più alti delle abitazioni; non accedere ai locali interrati, seminterrati o scantinati; non accedere ai sottopassi; se si è all’aperto, cercare di raggiungere il punto più alto evitando assolutamente i ponti.
Si raccomanda inoltre di prestare la massima attenzione ai canali ufficiali di informazione per avere un aggiornamento costante sull’evolversi della situazione: è possibile iscriversi all’allertamento telefonico Alert System, già attivo da tempo e utilizzato esclusivamente per eventi di rilevante criticità: i cittadini ricevono una chiamata proveniente dal numero 0545 38300, con i quali saranno avvisati di allerte meteo in corso e informazioni utili che riguardano il proprio territorio. Per iscriversi bisogna accedere al sito www.alertsystem.it e seguire le istruzioni (bastano pochi minuti e non servono documenti, si possono registrare sia cellulari che numeri fissi).
Sono inoltre disponibili l’applicazione Alert System Plus, che consente di consultare in tempo reale sul proprio smartphone il sistema di allerta della Regione Emilia-Romagna; ci sono inoltre i siti istituzionali, il canale Telegram «Bassa Romagna Emergenze» e le pagine Facebook di Unione e Comuni.
I cittadini sono invitati a mettere in atto comportamenti solidali, informando parenti e amici che potrebbero trovarsi in situazioni svantaggiate.
In questi giorni le squadre di soccorso, provenienti da tutta Italia, hanno messo in atto tutte le soluzioni necessarie a mettere in sicurezza i punti più fragili colpiti dalle piene eccezionali di inizio maggio.
Per emergenze è sempre attivo il numero verde 800 072525.