martedì
01 Luglio 2025
le reazioni

Ballottaggio Faenza, la Lega: «Colpa dei 5 Stelle… Ora prendiamoci Ravenna»

Padovani sui grillini: «Incoerenza da Prima Repubblica». Malpezzirieletto soffrendo: «Un risultato che non mi riempie di orgoglio...»

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«Ottenere il 52% circa dei voti validi, con una partecipazione al voto inferiore al 55% degli aventi diritto è un risultato che certamente non mi riempie di orgoglio», sono le parole del neoeletto sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi, del Pd, su Facebook, a commento della vittoria sofferta al ballottaggio contro il leghista Gabriele Padovani. Un risultato, continua Malpezzi, che «mi induce a moltiplicare gli sforzi per far apprezzare a tutti i cittadini l’importanza dell’impegno – ciascuno nei rispettivi ruoli – per la costruzione del Bene comune». Malpezzi, promette infine «assiduità nell’impegno, con la serietà e concretezza che vi ho mostrato in questi primi 5 anni».
«Ringrazio – termina Malpezzi – tutti coloro che mi hanno supportato in questa difficilissima campagna elettorale, a partire dalle persone e dalle forze politiche che hanno creduto in me. Ringrazio anche tutti i cittadini che non mi hanno risparmiato critiche, votandomi comunque o non votandomi. Cercherò di essere il Sindaco di tutti e mi impegnerò al massimo per meritarmi la vostra fiducia, cercando di migliorarmi e correggendo quegli errori che – anche con l’esito di questo voto – mi avete evidenziato. E adesso, si lavora».
Il segretario provinciale del Pd Michele de Pascale, sempre su Facebook, si limita a condividere il pensiero di Niccolò Bosi, candidato al consiglio comunale di Faenza con il Pd, sottolineando come sia necessario prendere atto della lezione e ripartire. «Sarà nostro compito – scrive per esempio Bosi – far capire che il diverso, lo straniero, la cultura, le idee sono un valore aggiunto e non qualcosa da combattere».
E passando agli sconfitti (con molto onore), ecco la dichiarazione di Gabriele Padovani, a un soffio dal diventare il primo sindaco leghista della provincia di Ravenna. «Era il Pd che aveva tutto da perdere – si legge sul suo profilo Facebook –, noi ce la siam giocata fino in fondo con la massima serenità e serietà: peccato per il risultato, ma recuperare 28 punti in due settimane è segno di grande fiducia verso la Lega e verso lo splendido gruppo di ragazze e ragazzi che hanno permesso questa sfida all’ultimo voto».
Sulla più o meno responsabilità del Movimento 5 Stelle nell’elezione di Malpezzi, Padovani poi scrive: «Da una prima analisi del voto, è lampante che le sezioni dove al primo turno i 5 stelle avevano più voti della media sono le stesse sezioni che hanno garantito a Malpezzi quel risicato margine di vantaggio finale; i numeri smentiscono quindi la loro sbandierata imparzialità e smascherano una incoerenza da prima repubblica. Peccato, non mi sarebbe dispiaciuto nominare una persona suggerita dai 5 stelle in giunta per seguire le questioni ambientali, ma vista la loro vicinanza a Malpezzi, devo ricredermi mio malgrado».
Padovani guarda comunque già avanti: «Non stiamo a girarci intorno, con Malpezzi non ci può essere nessuna collaborazione: la sua arroganza, la sua visione egocentrica e la sua incapacità di curare gli interessi di tutti i faentini ci portano dritti ad una durissima opposizione, nella non remota speranza di tornare a sfidare il Pd e i loro potentati economici ben prima del 2020».
E sul futuro è incentrato anche il commento dell’onorevole Gianluca Pini, Segretario della Lega Nord Romagna e coordinatore della campagna elettorale per il ballottaggio: «Gabriele e il suo gruppo di candidati hanno fatto un lavoro straordinario, solo l’incoerenza di una parte degli elettori dei 5 stelle ha tenuto a galla Malpezzi. Ma il Pd è a pezzi e, pur se oggi siamo arrabbiati per come è arrivato il risultato che ha salvato Malpezzi, guardiamo al prossimo anno, puntando da subito a costruire un’alternativa forte al sistema di potere che governa Ravenna. La città è contendibile e noi seguiremo lo schema usato a Faenza. Abbiamo fatto tremare il Pd, con la prossima scossa confidiamo di farlo crollare».

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