Barattoni candidato unico: «Il partito come comunità di formazione permanente»

«Un partito che vuole dirsi progressista non può limitarsi a gestire l’esistente. Farò di tutto perché la mia candidatura sia non solo unica, ma anche unitaria”

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Al centro Alessandro Barattoni durante la presentazione della candidatura nella sede dl Pd

Come annunciato, questa mattina, 7 ottobre, sono state depositate nella sede del Pd di Ravenna le firme previste dal regolamento per la presentazione della candidatura a segretario provinciale del partito ed è pervenuta una sola candidatura, correlata da 331 firme: quella del ravennate Alessandro Barattoni, che, nel corso di una conferenza stampa ha illustrato le linee guida del suo progetto politico che ha chiamato “Comunità e innovazione”.

Barattoni, 34 anni, lavora in un consorzio di autotrasportatori, è stato capogruppo del Pd in Consiglio comunale e ricopriva attualmente la carica di segretario del PD cittadino. Ha annunciato che il coordinatore della segreteria sarà Damiano Giacometti, 33 anni, dottorando in Diritto dell’Economia all’Università di Bologna, già assessore al bilancio dal 2009 al 2014 a Castel Bolognese e coordinatore della segreteria uscente. L’assemblea provinciale si svolgerà il 30 ottobre. Per martedì 10 ottobre, alle ore 20, è prevista una cena al circolo Pd di Fosso Ghiaia per la presentazione della candidatura. Le prime parole da candidato di Barattoni sono state per la segretaria uscente Eleonora Proni che ha ringraziato “per aver guidato in questi mesi il partito con generosità, equilibrio, sensibilità e decisione. È una grande responsabilità, a livello umano e politico, raccogliere il suo testimone”. A differenza di quanto accadde per l’elezione di Michele de Pascale, che fu sfidato da Danilo Manfredi, in una competizioni in cui non mancarono toni anche molto duri, Barattoni correrà da solo ma, spiega, è consapevole che “una candidatura unica non diventa automaticamente unitaria e lavorerò dal primo giorno affinché lo possa diventare. Negli ultimi frenetici giorni ho percepito l’affetto, la stima e l’apprezzamento di tanti che quotidianamente si impegnano nei circoli e frazioni della nostra provincia. Una vicinanza trasversale che mi ha convinto a presentare la mia candidatura.” Il modello, ovviamente, sarà quello che ha sperimentato in questi mesi da segretario comunale del Pd: “Vogliamo ampliare un metodo di lavoro volto a far sì che il partito torni ad essere un punto di riferimento solido per le comunità e per quei territori dove non lo siamo più o dove non riusciamo ad esserlo in maniera efficace – ha dichiarato – È importante dare valore alla politica e alla comunità a partire da chi ogni giorno è in prima linea a rappresentaci, chi come amministratore, chi come segretario di circolo, chi come simpatizzante o volontario del nostro partito. Ma non solo. Un partito per essere utile deve essere anche inclusivo, plurale e aperto, in grado di mettere in moto una mobilitazione cognitiva che sia in grado di attrarre, aggregare ed organizzare quelle energie e competenze che non sono prerogativa di un gruppo ristretto, bensì diffuse fra tanti. Un partito come il nostro, che voglia essere utile alla collettività deve mettere in moto processi di questo genere, affrontando di volta in volta ambiti e temi specifici, per consegnare poi ai propri organi politici apicali il frutto di quanto raccolto tramite la partecipazione. Per questo è necessario essere una comunità di formazione permanente, mettendo al centro della nostra militanza il richiamo costante al valore dello studio e alla pratica del dubbio che vuol dire affrontare i problemi con coraggio e, a volte, sperimentazione. Un partito che vuole essere progressista, governare e fare politica non può ridursi alla gestione dell’esistente. L’obiettivo costante deve essere spingere in avanti la frontiera dell’innovazione. Le nostre amministrazioni saranno riconoscibili per la capacità di cura delle persone, per le innovazioni in campo ambientale e per gli investimenti culturali. E’ su queste basi che potremmo sostenere i nostri livelli istituzionali in un rapporto nuovo, di slancio, ponendoci a fianco e riappropriandoci della discussione e del dibattito sugli indirizzi politici delle amministrazioni.”

Una sfida quanto mai complessa se si pensa che nel corso del suo mandato si prospettano le elezioni politiche nel 2018, quelle ammiistrative in 14 comuni e quelle regionali nel 2019.

 

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