martedì
01 Luglio 2025
regionali

Caos nel centrosinistra, il Movimento 5 Stelle: «Non staremo insieme a Renzi»

Il leader di Italia Viva: «Noi ci saremo con il nostro simbolo». De Pascale: «Occupiamoci solo dell'Emilia-Romagna»

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Conte De Pascale

«Regionali? Io non sono disponibile ad affiancare il mio simbolo a quello di Renzi, che si è sempre distinto per distruggere, rottamare, prendere i soldi dai governi stranieri, ed è all’origine della contaminazione tra affari e politica. Fa lobbismo in Italia e all’estero». Lo dice Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, a Cinque minuti su Raiuno, ospite di Bruno Vespa.

Uno scontro, quello sul “campo largo” del centrosinistra, che pare dunque avere ripercussioni anche a livello locale, in Emilia-Romagna, nella coalizione di centrosinistra che sostiene il sindaco Michele de Pascale nella corsa alla presidenza della Regione.

«Ho parlato ieri con Michele de Pascale – ha replicato Matteo Renzi -. Italia Viva è già in maggioranza in Emilia-Romagna a sostegno di Bonaccini prima e di Irene Priolo poi. Abbiamo un assessore e un gruppo di tre consiglieri che hanno lealmente sostenuto il centrosinistra dagli attacchi delle opposizioni di destra e del Movimento cinque stelle. Alle prossime elezioni regionali ci presenteremo a fianco di De Pascale con i nostri candidati e con il nostro simbolo, come già concordato. Se Conte vuole fare una battaglia contro Schlein, la faccia pure. Ma non sulla pelle dell’Emilia-Romagna, terra che ha già formalizzato la coalizione (con il Movimento 5 Stelle a farne parte, ndr). Noi ci saremo, con il nostro simbolo e i nostri candidati. Non mettiamo veti nei confronti dei grillini anche se hanno fatto l’opposizione a Bonaccini. Ma non siamo disponibili a subirne».

In serata, arriva anche una nota dello stesso Michele de Pascale. «Ho profondo rispetto per il dibattito politico a livello nazionale nel centrosinistra. Per una larga coalizione di governo serve fiducia reciproca e un progetto condiviso ed è evidente che questo oggi purtroppo a livello nazionale non c’è. In Emilia-Romagna invece non solo esiste ma si è anche allargato a oltre 60 liste civiche sulla base di un progetto concreto e ambizioso. Mi sono candidato per guidare l’Emilia-Romagna, per difendere la salute pubblica, per rendere sicuri i territori alluvionati, per conciliare il lavoro e la transizione ecologica. L’Emilia-Romagna è troppo importante, io mi voglio occupare solo di lei e, con grande rispetto, chiedo a tutti di fare lo stesso».

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