sabato
05 Luglio 2025
La lettera

Il vicesindaco: «Sulla sicurezza serve serietà, non propaganda. Zero reati è impossibile»

Eugenio Fusignani è titolare delle delega Sicurezza dal 2021: «Non bisogna confondere la fisiologia della criminalità occasionale con una patologia sociale»

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Il tema della sicurezza nel territorio ravennate, soprattutto nelle zone del litorale interessante dal turismo estivo, è al centro dell’agenda politica locale. Le amministrazioni comunali sono sotto accusa dall’opposizione per un presunto scarso livello di intervento per arginare fenomeni di insicurezza e pericolo. Il vicesindaco di Ravenna, Eugenio Fusignani, è appena stato confermato titolare delle deleghe Sicurezza e Polizia locale nella nuova giunta di Alessandro Barattoni. Quella che segue è una lettera aperta firmata da Fusignani per esprimere alcuni concetti: troppi sfruttano il tema per fare propaganda, zero reati è un obiettivo impossibile, a Ravenna non c’è emergenza, la sicurezza va misurata su basi oggettive e non su sensazioni.

Ecco la lettera del vicesindaco:

Nel dibattito politico contemporaneo, la sicurezza è sempre più spesso trasformata in un argomento da campagna permanente, usato in modo strumentale ogni volta che si vogliono cavalcare paure e disagi. Si parla di “emergenza”, di “città fuori controllo”, si grida al pericolo generale, senza dati, senza analisi, senza rispetto per la complessità del tema.

Ma la sicurezza è una cosa seria e come tale va trattata, intanto partendo dalla consapevolezza che è un concetto relativo che, dunque, va misurato su basi oggettive, non su sensazioni alimentate ad arte. Dire che una città è “insicura” senza specificare rispetto a cosa, rispetto a quali reati, rispetto a quali territori, è un’operazione tanto facile quanto irresponsabile.

Anche a causa di un aumento della violenza giovanile Ravenna vive una condizione analoga a quella di pressoché tutte le realtà delle stesse dimensioni e caratteristiche in Italia e non solo; comunità che devono tenere conto di un contesto nel quale purtroppo si registrano reati ed episodi di criminalità, ma che ogni giorno lavorano per contenerli e arginarli.

Ridurre la valutazione della vivibilità di una città a degli episodi o a una singola tipologia di reato è sbagliato e fuorviante. Lo è ancor di più quando lo si fa ignorando che Ravenna è un territorio ricco, dinamico, imprenditoriale, turistico. E sì, è proprio questa vivacità economica e sociale che, talvolta, rende più probabile l’interesse da parte della criminalità predatoria, ma ciò non significa che la città non sia sicura, anzi.

Una realtà è insicura quando il sistema di prevenzione e contrasto non funziona. Qui c’è qualcuno che può affermare questo? La collaborazione tra Prefettura, forze dell’ordine, amministrazioni comunali e sindaci è solida e continua. Il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica si riunisce con regolarità, monitora il territorio, agisce con prontezza.

In questo senso, desidero dare il benvenuto al nuovo Questore Gianpaolo Patruno, e al contempo rivolgere un saluto al Questore Lucio Pennella, che ringrazio per il costante e puntuale lavoro di coordinamento e controllo del territorio svolto dalla Polizia di Stato, in sinergia con tutte le forze impegnate nella tutela della sicurezza cittadina, compresa la Polizia Locale.

È grazie anche a questa presenza attenta e competente e al lavoro integrato tra istituzioni, Forze dell’Ordine e Polizia Locale, se oggi Ravenna è una città in cui si può vivere e circolare serenamente.

Il fatto che i cittadini possano muoversi in libertà, girare in bicicletta anche di notte, frequentare centri storici senza timori, è la prova concreta che il lavoro svolto ha garantito un alto livello di vivibilità e tranquillità urbana.

Certo, il reato zero non solo non esiste nel mondo reale, ma non può esistere. Se non si ha chiaro che il reato zero è una filosofia a cui tendere, non un obiettivo realmente raggiungibile, non si riuscirà mai davvero a comprendere la sicurezza né a distinguere tra ciò che si può (e si deve) fare e quello che si vorrebbe fosse.

Gli episodi ci saranno sempre, ma uno o dieci che siano, resteranno sempre episodi: da valutare e non sottovalutare ma comunque non segnali di un sistema criminale, né sintomi di una città insicura.

È fondamentale non confondere la fisiologia della criminalità occasionale con una patologia sociale. Sono due cose profondamente diverse, e saperle distinguere è responsabilità di chi governa, ma anche di chi fa informazione e politica.

Chi invece continua a soffiare sul fuoco dell’insicurezza, facendo di pochi casi un caso nazionale, non sta facendo il bene dei cittadini. Alimenta ansia, sfiducia, senso di abbandono. E mina proprio quella coesione sociale che è il primo vero baluardo contro ogni forma di criminalità.

La sicurezza non è un feticcio elettorale. È una condizione necessaria per lo sviluppo, la democrazia, il vivere civile. Dove manca, mancano anche crescita, investimenti, opportunità. Ravenna, al contrario, è una città che vive, cresce e lavora, e questo è già, di per sé, il più potente indicatore di sicurezza reale.

In questa direzione si è mosso anche il progetto SicURa, una straordinaria opportunità per valorizzare e rafforzare il controllo di vicinato, evoluzione dei cosiddetti “gruppi WhatsApp” nati spontaneamente tra cittadini. Un’iniziativa che ha l’obiettivo di costruire una rete di comunità consapevole e attenta, in sinergia con le istituzioni. Valuteremo come riprenderlo e potenziarlo, per renderlo disponibile in modo strutturato e diretto alla cittadinanza, come strumento di partecipazione e prevenzione attiva.

Inoltre, nell’ambito delle politiche di sicurezza urbana, voglio ricordare con orgoglio la recente approvazione da parte della Giunta della delibera per l’istituzione dell’Unità Cinofila della Polizia Locale. Un presidio fondamentale per aumentare la legalità e la sicurezza, con un’azione mirata al contrasto delle attività di cessione e consumo di sostanze stupefacenti. L’Unità Cinofila opererà in particolare nelle aree più sensibili della città: nei pressi dei plessi scolastici, nei nodi del trasporto pubblico locale, nei parchi e nei giardini, così come nelle zone della movida del centro storico e dei lidi ravennati.

Continueremo su questa strada. Con attenzione, con rigore, con impegno quotidiano. Ma anche con la consapevolezza che chi amministra non può permettersi il lusso di alimentare la paura, perché ha la responsabilità di garantire il territorio e il dovere di costruire fiducia, tanto nei cittadini quanto nelle realtà economiche e produttive del nostro tessuto sociale.

Eugenio Fusignani, vicesindaco con delega alle Politiche per la sicurezza

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