Prosegue fino al 7 gennaio al museo civico San Domenico di Forlì l’ultima delle grandi mostre fotograche promosse dalla Fondazione Cassa dei Risparmi, dedicata a una delle fotografe più importanti del Novecento: l’americana Eve Arnold.
Per intendere la sua centralità nella storia della fotografia, è sufficiente ricordare che Eve Arnold è stata la prima donna, insieme a Inge Morath, a far parte della prestigiosa agenzia Magnum Photos nel 1951.
Determinazione, curiosità e, soprattutto, la volontà di fuggire da qualsiasi stereotipo o facile categorizzazione le hanno permesso di produrre un corpus eclettico di opere: dai ritratti delle grandi star del cinema e dello spettacolo ai reportage d’inchiesta. Durante tutta la sua vita Arnold alterna infatti temi e contesti differenti: il razzismo negli Stati Uniti, l’emancipazione femminile, l’interazione fra le differenti culture del mondo sono alcuni degli argomenti da lei trattati con maggiore frequenza. La sua fama planetaria è tuttavia legata ai numerosi servizi sui set di film indimenticabili, dove ha ritratto le grandi star del periodo come Marlene Dietrich, Joan Crawford, Orson Welles e, soprattutto, Marilyn Monroe. Il loro sodalizio artistico fa nascere immagini passate alla storia soprattutto per aver raccontato la personalità dell’attrice celata dietro alla facciata da diva.
La carriera di Arnold è a tutti gli effetti un inno all’emancipazione femminile. I suoi soggetti sono nella maggior parte dei casi donne: lavoratrici, madri, bambine, dive, suore, modelle, studentesse, immortalate con il solo intento di conoscere e fare conoscere, di capire e raccontare le loro storie.
La mostra curata da Monica Poggi e realizzata da Camera – Centro Italiano per la Fotografia di Torino, in collaborazione con Magnum Photos, si compone di circa 170 immagini, di cui molte mai esposte fino ad ora, e presenta l’opera completa della fotografa a partire dai primi scatti in bianco e nero della New York degli anni Cinquanta fino agli ultimi lavori a colori, realizzati all’età di 85 anni, alla fine del secolo, arricchiti dalla presenza di numerosi documenti d’archivio, testi, provini di stampa, libri e riviste.
Orari: da martedì a venerdì 9.30-19; sabato, domenica, festivi 9.30-20; il 1° gennaio 14.30-20; chiuso il lunedì.