Al Rossini di Lugo un festival “insolito”, tra grandi musicisti, omaggi e citazioni

Fino al 30 novembre gli appuntamenti di “Open” sul palco del teatro da poco ristrutturato

Carlo Vistoli 2021 ©Nicola Allegri 4 (1)

Carlo Vistoli

Sarà il geniale talento di un grande del jazz internazionale qual è Mike Westbrook a inaugurare oggi (6 ottobre) il “Rossini Open – International Music Festival” al teatro Rossini di Lugo, primo di 18 appuntamenti fino al 30 novembre, tutti all’insegna dell’insolito o dell’inedito e tutti ospitati nel gioiello architettonico lughese che, il 15 maggio scorso, aveva conosciuto la sua re-inaugurazione dopo un lungo periodo di chiusura per lavori di ristrutturazione.

Teatro Rossini che – la notizia è recentissima – è tornato a beneficiare dei finanziamenti ministeriali del Fondo Unico dello Spettacolo (Fus) per il triennio 2022-24 principalmente grazie a un’ottima collocazione nella sezione “festival di musica classica” che vede il Rossini Open al secondo posto nella classifica nazionale per quanto concerne il parametro “qualità del progetto artistico”.

Proprio grazie a questa particolare ouverture nel nome di Gioachino Rossini rivisitata dal jazz contemporaneo di un personaggio così unico del jazz mondiale come Mike Westbrook e della sua particolarissima band “The Uncommon Orchestra”, il festival si connota immediatamente come un festival votato alle più varie forme d’arte musicale, dalla musica barocca alla contemporanea, con uno sguardo scevro da qualsiasi specializzazione e il proposito di attirare un pubblico il più variegato possibile.

Il concerto “Rossini Re-loaded”, che ha per sottotitolo “Variazioni jazz e rock sui temi delle opere di Gioachino Rossini Guglielmo Tell, Barbiere di Siviglia, Otello, Cenerentola, La gazza ladra” ha fatto di recente scrivere al critico Geoffrey Smith sull’Economist: “Mike Westbrook guida la sua Big Band di 20 elementi in un revival di uno storico concerto del 1986 ripreso e ampliato, in cui convince un mix di dramma, lirismo e divertimento. Il pubblico della Royal Albert Hall alla fine ha esultato di gioia”.

L’impossibile amicizia fra Rossini e Verdi sarà il tema della lezione-concerto la sera di lunedì 10 ottobre, anniversario della nascita di Giuseppe Verdi, col pianista e musicologo romano Giovanni Bietti, ormai una star della musica raccontata, attraverso le sue appassionanti lezioni di musica su Radiotre e in molte istituzioni musicali, in primis l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia: con esemplificazioni al pianoforte e in video, Bietti intratterà il pubblico svelando inedite interazioni fra i due giganti della musica operistica italiana.

Di nuovo rivisitazioni audaci del repertorio classico venerdì 14 ottobre con il pianoforte acustico di Elisa Tomellini e il violoncello elettrico di Alberto Casadei, l’Ekletric Duo: vale a dire l’unione di due grandi personalità della musica classica in chiave elettrica. Una cavalcata dal Barocco ai giorni nostri, con arrangiamenti inediti scritti da Alberto Casadei per pianoforte, violoncello elettrico ed elettronica, passando dalla musica per il cinema, il tango e il pop.

Rossini Open prosegue il suo percorso musicale domenica 16 ottobre con il concerto del Quartetto d’archi dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”: sullo spartito dei due violini, del violoncello e del contrabbasso quattro delle 6 Sonate a Quattro di Gioachino Rossini, opere composte a 12 anni a Conventello di Ravenna nella tenuta di campagna della ricca famiglia Triossi, al tempo in cui Gioachino viveva e studiava a Lugo. Rossini vi fu ospitato grazie all’interessamento del giovane contrabbassista autodidatta Agostino Triossi che invitò il compositore a confrontarsi con il genere della Sonata da camera per eseguirle assieme ai cugini Luigi e Giovanni Morini, suonatori di violino e violoncello. Tripartite nei classici movimenti allegro-adagio-allegro, le Sonate a Quattro costituiscono un formidabile banco di prova per il giovanissimo compositore che, a soli 12 anni esibisce un talento musicale precocissimo, inventiva e facilità melodica.

Mercoledì 19 ottobre torna al Teatro Rossini, dopo otto anni dalla sua prima apparizione, il grande pianista ucraino Antonii Baryshevskyi, oggi trentaquattrenne, vincitore nel 2014 del Concorso Arthur Rubinstein di Tel Aviv. Il pianista, nativo di Kiev, da poco fuoriuscito dal suo paese in guerra, dedica il suo recital all’amata Ucraina con un programma dal fortissimo impatto emotivo.

Sabato 22 ottobre Rossini Open ospita la Filarmonica Arturo Toscanini diretta dal suo direttore stabile Enrico Onofri, uno dei migliori violinisti barocchisti al mondo, principe della prassi esecutiva storicamente informata ma anche apprezzato direttore di ensemble e orchestre sinfoniche. In programma l’Ouverture dalla Cenerentola di Rossini, la Musica per i reali fuochi d’artificio di Georg Friedrich Händel e la celeberrima Quinta Sinfonia in do minore op. 67 di Ludwig van Beethoven.

Martedì 25 ottobre sul palco del Rossini uno dei migliori attori italiani, Massimo Popolizio, impegnato nella lettura scenica di alcune parti del dramma Tre quarti di luna di Luigi Squarzina, in occasione del centesimo anniversario della nascita del grande regista e drammaturgo nato a Livorno il 18 febbraio 1922 da genitori lughesi e scomparso a Roma l’8 ottobre 2010. Una serata realizzata in collaborazione con il Comitato nazionale per il Centenario di Luigi Squarzina e interamente dedicata alla riproposizione di uno dei testi più fortunati di Squarzina.

Di nuovo un Rossini da camera sarà protagonista del concerto di giovedì 3 novembre con i Gruppi da camera dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”: in programma i suoi 5 Duetti per corno, la Serenata in mi bemolle maggiore per flauto, oboe, corno inglese, quartetto d’archi e le Sinfonie dall’Italiana in Algeri e Barbiere di Siviglia trascritte per ottetto di fiati, accostate a un grande capolavoro di Wolfgang Amadeus Mozart, la Serenata in do minore K388 per ottetto di fiati.

Sabato 5 novembre sarà la volta dell’Ensemble della Filarmonica Arturo Toscanini, per l’occasione impegnato nell’esecuzione in prima assoluta del melologo della compositrice romana Silvia Colasanti (classe 1975) “E’ breve il tempo che resta” per voce recitante, archi e percussione su testi della grande poetessa Mariangela Gualtieri che ne sarà anche interprete: una commissione de “La Toscanini”.

Mercoledì 9 novembre il festival intende celebrare un altro centenario speciale: quello del raffinato compositore triestino Raffaello de Banfield (1922-2008), grande protagonista della vita musicale anni ‘50 e ‘60 accanto a personaggi come Tennessee Williams, Herbert von Karajan e Giancarlo Menotti e molto legato alla città di Lugo: suo padre Goffredo de Banfield fu un grande asso dell’aviazione, amico/avversario del lughese Francesco Baracca nei cieli della Prima Guerra Mondiale. Di Raffaello de Banfield stavolta verrà messa in scena la sua opera forse più nota ed eseguita nel mondo, Colloqui col tango, ovvero la Formica, su testo di Carlo Terron, con la partecipazione del soprano serbo Jadranka Jovanovic, dell’attore Andrea Binetti, del ballerino di tango Samuele Fragiacomo, del pianista Elia Macrì, con le scene di Pier Paolo Bisleri, i costumi di Chiara Barichello e la regia di Tommaso Tuzzoli.

Sabato 12 novembre Rossini Open torna al repertorio barocco con il recital “Usurpator Tiranno” del soprano aretino Francesca Boncompagni in duo col clavicembalista-direttore Marco Mencoboni, in programma musiche di Claudio Monteverdi, Giovanni Felice Sances, Bartolomeo Barbarino e Girolamo Frescobaldi.

Lunedì 14 novembre un debutto assoluto a Lugo per il duo pianistico belga Léna e Louise Kollmeier, formato da due sorelle dotate di uno speciale talento musicale che le ha portate a esibirsi in Europa, negli Stati Uniti e in Asia: al pianoforte a quattro mani eseguiranno l’Ouverture Egmont op. 84 di Beethoven, le Variazioni su un tema di Schumann op. 23 di Johannes Brahms, Un-choral di Vito Palumbo (in prima esecuzione assoluta, espressamente dedicato al duo Kollmeier), Dolly Suite di Gabriel Fauré e Images du soir di Virginie Tasset, unendo così al repertorio classico anche brani di musica contemporanea italiana e belga.

Mercoledì 16 novembre ritorno sul palcoscenico del teatro Rossini con il recital “Rossini… ma non troppo” del mezzosoprano Daniela Pini con il pianista Davide Cavalli: la celebre artista di origine romagnola, esibitasi di recente a Vienna al fianco di Riccardo Muti, proporrà un ricco e variegato programma con musiche di Rossini, Gounod, Beethoven, Saint-Saëns, Vivaldi e Reynaldo Hahn.

Rossini Open prosegue il suo percorso sabato 19 novembre con il debutto al Teatro Rossini del Trio Euro-Asia, che nasce nel 2022 dall’incontro del violoncellista russo Kirill Rodin con la violinista coreana Sarm Kim e la pianista italiana Roberta Pandolfi. La prestigiosa presenza di Rodin, vincitore del Premio Tchaikovski nel 1986, e di Sarm Kim che da oltre un decennio affianca artisti del calibro di Misha Maisky, si affiancano all’emergente pianista italiana Roberta Pandolfi in un connubio vincente tra freschezza ed esperienza. Sui leggii il Trio op. 70 n. 1 di Beethoven (il cosiddetto “Trio degli spettri”) e il colossale Trio n. 2 op. 67 in mi minore op. 67 di Dmitri Shostakovich.

Lunedì 21 novembre giunge a Lugo Giovanni Sollima, il grande e talentuoso violoncellista e compositore palermitano, che si confronterà come solista e direttore con l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” in un programma di grande fascino che accosta il rarissimo Concerto per violoncello di Gaetano Ciandelli e quello notissimo di Franz Joseph Haydn n. 2 in re maggiore Hob: VIIb: 2 ad una intensa pagina dello stesso Giovanni Sollima dal titolo eloquente: Sollima Feacit Neap. 17.

BeatriceRana (1)

Beatrice Rana

Il giorno seguente, martedì 22 novembre, un altro grande talento italiano raggiungerà il palco del Rossini: quello della pianista pugliese Beatrice Rana, considerata la più famosa e attiva pianista italiana nel mondo. Intensissimo il suo programma che accosta un’antologia di Preludi e Studi di Alexander Scriabin e la Seconda Sonata op. 35 di Chopin “Marcia funebre” alla colossale Sonata n. 29 op. 106 “Hammerklavier” di Beethoven.

Giovedì 24 novembre gradito ritorno sul palcoscenico del Teatro Rossini per uno degli artisti lughesi più in vista in campo internazionale: stiamo parlando del controtenore Carlo Vistoli, protagonista di importanti produzioni barocche in tutto il mondo al fianco di William Christie, John Eliot Gardiner, Andrea Marcon, Cecilia Bartoli e Philippe Jaroussky, per l’occasione qui in duo col pianista Filippo Pantieri: articolato e ben congegnato il suo programma che inanella arie di Händel, Vivaldi, Mozart, Rossini e Gluck (la celebre “Che farò senza Euridice”).

Chiusura del festival mercoledì 30 novembre con la Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Roberto Perata, con la partecipazione della giovane e brillante pianista milanese Costanza Principe impegnata a suonare il bellissimo Concerto n. 21 in do maggiore K 467 di Wolfgang Amadeus Mozart, per lasciare poi spazio (dopo prevedibili bis) alla Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore op. 60 di Ludwig van Beethoven.

Info: 0545 38542, info@teatrorossini.it, www.teatrorossini.it

NATURASI BILLB SEMI CECI FAGIOLI 19 – 28 04 24
INCANTO BILLB 19 04 – 01 05 24
CENTRALE LATTE CESENA BILLB LATTE 25 04 – 01 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24