Il pop “precario” di Manuel Pistacchio: un’intervista e il video live “al mare”

Il trio di Bellaria Igea Marina ha debuttato con un disco acclamato dalla critica che unisce canzone d’autore e ricerca

Manuel RosaNon è il nuovo cantautore itpop dal nome stravagante, ma un giovanissimo trio di Bellaria Igea Marina che sta facendo parlare la critica con un album d’esordio in grado di unire canzone d’autore e ricerca sonora. Loro sono i Manuel Pistacchio e Di primo mattino è uscito lo scorso febbraio, prodotto da Francesco Giampaoli (Sacri Cuori, Classica Orchestra Afrobeat) per l’etichetta Brutture Moderne di Ravenna.

E direttamente dallo studio di Lido di Dante di Giampaoli ecco qui sotto il video di “Manuel Pistacchio al mare”, piccolo live registrato il 13 marzo scorso.

Ecco invece la nostra intervista pubblicata sul numero di aprile del mensile R&D Cult.

Partiamo dal nome, chi è Manuel Pistacchio?
«Un personaggio di fantasia. Il nome fu attribuito a Diego (Pasini, il cantante e chitarrista 26enne della band, ndr) per caso una sera, tre anni fa, da uno strano personaggio inebriato. C’è voluto poi del tempo per decidere di ufficializzare questo nome. Più che un personaggio è infatti per noi un flusso che trasversalmente ha dato vita e forma a tutto l’album. Tuttora è in continua evoluzione, o se vogliamo crescita».
Dei ventenni che fanno un pop lo-fi in un certo senso anni novanta… Come vi è venuto in mente di suonare così in “bassa risoluzione”?
«L’obiettivo era contestualizzare dei brani pop cantautoriali, nati chitarra e voce, in una scena più stravangante, quasi onirica. L’arrangiamento è dettato dall’esigenza di dare un taglio più caratteristico possibile e particolare a ogni canzone».
Mantenendo comunque ben evidente la melodia…
«L’idea di base delle registrazioni, curate tutte da Lorenzo (Camera, classe 1998 e già protagonista con i concittadini Ponzio Pilates, qui affiancato anche dal fratello Matteo al basso, che completa il trio, ndr) compresi gli arrangiamenti in home recording, è di intrecciare musica e parole più che su un livello melodico e ritmico, su di un piano evocativo. Quello che cerchiamo di trasmettere, con i nostri mezzi, è il senso di precarietà che viviamo. La rabbia che ne deriva è caricata anche dalla consapevolezza di vivere in un contesto di omologazione e strumentalizzazione artistico-musicale con un conseguente affievolimento dell’attenzione e dell’ascolto».
Perché Di primo mattino, e come nascono i testi?
«Di primo mattino prende spunto da una poesia di Roby Puma, artista e performer di Bellaria Igea Marina che per noi fu fonte di ispirazione per la sua creatività fanciullesca e anarchica. I testi sono stati scritti da Diego in vari momenti della vita e riguardano situazioni e pensieri personali rapportati a un contesto piu generale e se vogliamo sociale. Ma non ci sono riferimenti espliciti, la scrittura é spesso impulsiva e con la finalità di esorcizzare uno stato d’animo rabbioso o di manifestare un pensiero maturato a seguito di un’esperienza di vita».
Che tipo di collaborazione avete con i vostri concittadini Ponzio Pilates, altro piccolo gruppo capace di far parlare di sé anche fuori dalla Romagna?
«I Ponzio Pilates hanno supportato il progetto a livello umano e musicale: Dimitri Reali ha registrato la batteria di “Nessuno era Ulisse”, qualche pezzo ritmico di “Amore alla vita” e la parte finale ritmica de “Il treno 3”. Paolo Baldini ci supporta e ha organizzato anche la serata al Moog di Ravenna (dove è stato presentato il disco in marzo, ndr), “Ginardo” ci porta gente e ci ha prestato anche il generatore per il video».
Quali dischi vi hanno influenzato durante la lavorazione dell’album?
«Vivadixiesubmarinetransmissionplot degli Sparklehorse, Fetus di Battiato (entrambi ben “visibili” nel disco, ndr), il Black album dei Metallica, Tropical Dandy di Haruomi Hosono e l’omonimo degli Yellow Magic Orchestra».

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