Riapre il Bonci di Cesena, “teatro senza mura”, sotto la direzione di Claudio Longhi

Da ottobre a maggio 34 titoli per un totale di 63 serate di spettacolo: il programma

RICHARD II Maddalena Crippa ©Fabio Lovino

Richard II di Maddalena Crippa

“Un teatro senza mura” è il leitmotiv che ha ispirato la programmazione artistica 2017-2018 di ERT Fondazione al Bonci di Cesena, la prima che Claudio Longhi firma e presenta nella veste di direttore. Un programma “plurale” che, contaminando stili e generi, affronta temi comuni parlando tanti linguaggi. I giganti della letteratura drammatica e le drammaturgie del presente, la musica classica, l’opera, il jazz e i ritmi etnici, la giocoleria, il balletto e la danza urbana: non manca nulla in questa esplorazione vivace del panorama artistico internazionale. E, a margine degli spettacoli, ecco le nuove iniziative che, in collaborazione con le altre istituzioni culturali della città, il Bonci mette in campo per chiamare a raccolta i cesenati: performance, atelier, letture e incontri che coinvolgeranno i cittadini di ogni età.

Da ottobre 2017 a maggio 2018 sono in programma 34 titoli per un totale di 63 serate di spettacolo.

Sabato 7 ottobre la nuova stagione si presenta alla città con Bonci ’17-’18: un labirinto di storie, divertente serata di letture e musiche a cura degli attori Nicola Bortolotti, Michele Dell’Utri, Diana Manea, Simone Tangolo – di nuovo in scena a febbraio per lo spettacolo La classe operaia va in paradiso – e con la partecipazione degli allievi del Conservatorio “Bruno Maderna”: appuntamento alle ore 21, l’ingresso è libero. La biglietteria sarà aperta dalle 20,30 a mezzanotte per l’acquisto degli abbonamenti, fra i quali anche la formula speciale 7 ottobre, valida soltanto per la serata, che prevede un pacchetto di 5 titoli (scelti dal cartellone di teatro 8) a soli 60 euro.

Partita il 27 giugno scorso, la campagna abbonamenti riapre il 4 ottobre, fino al 4 novembre: durante questa seconda parte sarà possibile acquistare le tessere flessibili, che permettono a ciascuno spettatore di costruirsi un personale viaggio attraverso la stagione. Percorsi “su misura” sono suggeriti anche da una novità di quest’anno, le carte tematiche (in prevendita con i biglietti dal 7 novembre, con libertà di scelta sulle date delle rappresentazioni): tre “suite” di spettacoli che ritagliano nel cartellone altrettanti nuclei di riflessione.

TEATRO: TEMI E TITOLI

PINOCCHIO ©Brunella Giolivo Ph1

Pinocchio

Molte sono le linee tematiche che disegnano altrettante possibili letture del palinsesto del cartellone teatrale. Il ‘complesso degli affetti’ fa incontrare al pubblico Emilia (16-19 novembre), opera di un astro della scena ispano-americana – Claudio Tolcachir, che nasce dall’incontro fra una vecchia balia e il bambino che accudiva anni prima: protagonista è Giulia Lazzarini, di ritorno alle scene dopo anni di assenza. Antonio Latella, direttore della Biennale Teatro, analizza con lucidità estrema il rapporto di Pinocchio con l’assenza della figura paterna (11-14 gennaio); Fausto Paravidino, tra le firme più rilevanti della recente drammaturgia italiana, scrive e dirige il romanzo teatrale di una famiglia (Il senso della vita di Emma, 1-4 febbraio) che si gioca intorno ai misteri di due scomparse. E di un padre e un figlio racconta anche Marco Paolini nel suo Le avventure di Numero Primo (27-28 marzo), che tuttavia si sporge a immaginare un ‘futuro’ inquietante, condizionato dalle nuove tecnologie. Come sul futuro si affaccia Mauro Avogadro con la ripresa di Copenaghen (26 e 27 gennaio), fortunato dialogo, fra scienza, mistero storico e etica, sulla scoperta della fissione atomica, interpretato da tre attori d’eccezione, Massimo Popolizio, Umberto Orsini e Giuliana Lojodice. Cesare Lievi, regista colto e autore raffinato, si interroga, invece, sulla nostra prospettiva spirituale, indagando l’eredità, nel quotidiano, di un accadimento fondamentale per l’Europa: la pubblicazione delle “95 tesi” contro le indulgenze papali da parte di Martin Lutero (Il giorno di un Dio, 13-14 febbraio). Lo spettacolo, che si avvale di un cast italiano e tedesco e utilizza varie lingue, è una commissione della chiesa protestante di Klagenfurt, coprodotta da ERT.
Peter Stein, uno dei maggiori artefici del teatro europeo della seconda metà del Novecento, ricerca nel Richard II di Shakespeare la verità sulla natura del ‘potere’ e sulla sua legittimazione possibile (30 novembre-3 dicembre): protagonista, nel ruolo del sovrano, Maddalena Crippa. Ancora in tema di ribellione a un potere soverchiante e asfittico è La classe operaia va in paradiso (8-11 febbraio), spettacolo adattato per la scena da Paolo Di Paolo e costruito intorno ai materiali di sceneggiatura di Petri e Pirro, per la regia di Claudio Longhi: una produzione ERT che sceglie di tornare alla riflessione eterodossa e a tratti straniante sull’Italia degli anni ‘70 aperta dalla celeberrima pellicola, per comprendere ciò che accade oggi nel mondo del lavoro. Una riflessione sul mondo del lavoro che cambia è anche Humanoptère (28-31 dicembre), coreografia circense interpretata dai giocolieri francesi diretti da Clément Dazin, adatta a tutta la famiglia.
Contro il potere corrotto dalle mafie lotta l’eroe quotidiano di Va pensiero (1-4 marzo), nuova creazione del Teatro delle Albe coprodotta da ERT e diretta da Marco Martinelli: un vigile, in una Emilia-Romagna ormai infiltrata dalle propaggini della criminalità organizzata. Nato come opera-dibattito sulla legalità, anche Dieci storie proprio così, qui al terzo atto coprodotto da ERT, indaga il fenomeno delle mafie nel nostro territorio: ideato da Giulia Minoli e diretto da Emanuela Giordano, sviluppa una ragionata provocazione contro quella rete trasversale e onnipresente che vorrebbe sconfitta la coscienza collettiva (in scena il 17 aprile alle 21 e il giorno successivo, alle ore 10, per un matinée indirizzato agli studenti).
I giovani innamorati di Intrigo e amore, in vero, sperimentano di persona quanto il potere talvolta riesca ad essere subdolo e corrotto persino quando si muove nella sfera degli affetti: Marco Sciaccaluga firma la regia di questa opera romantica scritta dal giovane Schiller e incentrata sul conflitto fra sentimento e Realpolitik (15-18 marzo). Sul palcoscenico anche il romagnolo Simone Toni.
Disgelo dei nomi, il progetto per la città firmato da Societas e Teatro Valdoca, si articola fra poesia, musica e danza, in quattro proposte: Deriva Traversa di Dewey Dell & A Dead Forest Index (Teatro Comandini, 24 novembre); Lettere dalla notte, lettura-concerto di Chiara Guidi liberamente tratto dai testi di Nelly Sachs (29 aprile); Non se ne vadano docili in quella buona notte, Requiem in due movimenti – Introito di Enrico Malatesta e Parlamento scritto e interpretato da Mariangela Gualtieri (in scena con il pubblico sul palcoscenico l’11 e 12 maggio, per la regia di Cesare Ronconi).

BODYTRAFFIC Ph1

Bodytraffic

MUSICA E DANZA
Il cartellone concerti – 8 serate – conferma una collaudata formula che alterna la musica classica e le più avanzate contaminazioni crossover. Apre l’Ukrainian Radio Symphony Orchestra con lo straordinario, coinvolgente, Stefan Milenkovich al violino (9 gennaio), in un concerto sinfonico dedicato interamente a composizioni di ispirazione iberica (musiche di Rimskij – Korsakov, de Sarasate, Granados e Glinka); Ladislau Petru Horvath e Susanna Bertuccioli, primo violino e prima arpa dell’Opera di Firenze, propongono il 21 gennaio un viaggio nella musica popolare, con composizioni di Bartok, Miyagi, Khatchaturian, Jones, Sant’alfonso De Liguori, Denza, Rizzo, Beaser, Villa-Lobos, Gil, Jobim e De Abreu.
La miscela di jazz, musica cubana, Africa e world music sapientemente distillata dal duo internazionale Paolo Fresu e Omar Sosa “parla d’amore” il 28 gennaio (Eros) e il 17 febbraio arriva per la prima volta a Cesena la nuova ambasciatrice della musica caraibica, la cantante-violinista dalla “voce ultraterrena” Yilian Cañizares. Si torna alla classica con Saverio Tasca (eccezionale polistrumentista, al vibrafono, marimba e percussioni) e i Percussionisti del Conservatorio “Maderna” (23 febbraio), che eseguono brani di Sollima, Bartok e una prima assoluta dello stesso Tasca; Filippo Gamba, definito dalla critica il “filosofo del pianoforte” si esibisce in un piano solo su musiche di Beethoven e Debussy (7 aprile) e il violista Domenico Nordio, con un altro, giovane, musicista della prestigiosa etichetta Sony Classical, il pianista Orazio Sciortino, sceglie di interpretare una tra le più celebri composizioni di Beethoven, la Sonata a Kreutzer, proseguendo poi nell’incontro con i più interessanti compositori del Novecento, Prokofiev, Stravinsky e Ravel (21 aprile).
Il 14 aprile è in programma il concerto-spettacolo Pochi avvenimenti, felicità assoluta – Scene da un matrimonio di Sonia Bergamasco & EsTrio: una toccante ricostruzione della relazione musicale e amorosa di Clara e Robert Schuman.

La danza intreccia titoli classici – come lo Lo Schiaccianoci riletto da Massimiliano Volpini per il Balletto di Roma (5-6 gennaio) e Le Silfidi /Pulcinella nelle nuove versioni di MM Contemporary Dance Company (per la prima volta a Cesena l’11 marzo) – con proposte attente al contemporaneo: Words and Space /Bliss di Aterballetto (19 gennaio) e l’originale mix di danza aerea e illusioni di luce, in omaggio ai cartoons degli anni ’30, Comix (Emiliano Pellisari – NoGravity Dance Company, 25 febbraio). Forte impatto visivo, atleticità e danza urbana sono la cifra stilistica di BodyTraffic (6 febbraio), compagnia di Los Angeles che nelle ultime stagioni ha conquistato il pubblico europeo (tournée in prima nazionale).

Ancora: gli appuntamenti con l’opera, l’operetta e altre forme di teatro musicale. Il Conservatorio “Bruno Maderna” mette in scena un Don Giovanni (20-21 ottobre), Enoch Arden, rielaborazione, ad opera del musicista Claudio Scannavini e del regista Gabriele Marchesini, del celebre monologo di Alfred Tennyson musicato da Richard Strauss nel 1897 (27 ottobre) e Storia della Geisha Butterfly del compositore contemporaneo Luca Cori (16 dicembre). Il consueto appuntamento con l’operetta è affidato al maestro Corrado Abbati, di cui si rappresenta Gigì – Innamorarsi a Parigi (9 marzo). L’Orchestra Corelli dedica un omaggio sinfonico a Giuseppe Verdi (Pianse ed amò per tutti, 25 marzo). Chiude la stagione l’opera Un ballo in maschera allestita dall’Associazione La pomme-Coro Callas, protagonista il soprano cesenate Raffaella Battistini (25 aprile).

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