Quanto vale il Pineta per Milano Marittima

286315114 10160162806907938 4223266979160875687 NDal sequestro giudiziario allo sfratto esecutivo in trenta giorni. E a Pasqua resta chiuso. Diciamo che il celebre Pineta di Milano Marittima ha conosciuto tempi migliori dell’ultimo mese. D’accordo che l’età dell’oro con Bobo Vieri, Pippo Inzaghi e le veline è passata da un pezzo – nomi e categorie professionali che a molti potrebbero suonare ignoti – ma almeno fino a qualche tempo fa si finiva sui giornali ancora nelle pagine di gossip e non di cronaca giudiziaria.

Se dietro ai fatti che hanno portato al caos attuale ci siano delle responsabilità di qualunque tipo lo decideranno i giudici. La procura di Ravenna intanto è già in moto: un filone di indagine ha portato al rinvio a giudizio di tre persone per fatture false, le stesse persone che governavano il locale ora in ambasce.

Quando il 28 marzo scorso pareva che la rinascita fosse cosa già fatta sotto l’egida dello stilista Roberto Cavalli, neo papà a 82 anni, a Cervia è scoppiato l’entusiasmo istituzionale. Addirittura il sindaco ha diramato una nota: «La notizia ci riempie di soddisfazione. Il Pineta è uno dei fiori all’occhiello della nostra località. L’Amministrazione comunale continuerà a dialogare con la nuova realtà per attirare turisti e offrire loro un ambiente e un divertimento di alta qualità». Non si può dire che mancasse l’ottimismo.

64570052 10157358735272938 3944202054284607488 NUn Pineta che funziona non funziona, quanto incide sull’appeal di Mima? Di fronte alle parole del primo cittadino, viene da chiedersi se il Pineta dei nostri tempi – al netto degli intoppi giudiziari tutti da dimostrare – attiri ancora turisti. A sentire Paola Brunelli, presidente di Asshotel Confesercenti Cervia, non è così: «Nessun beneficio per gli alberghi», ha risposto a specifica domanda della stampa locale.

Si potrà obiettare che la ricchezza non è solo quella generata dai pernottamenti, anche se non vengono in mente molte altre ricadute portate da un locale da ballo al territorio. Qualche posto di lavoro. Forse ristoranti e bar pre e post serata. Magari gli affitti delle case. Ma se allarghiamo il giro allora nella bilancia complessiva bisognerà mettere anche che la passata gestione si trova in liquidazione giudiziale con almeno 1,5 milioni di euro di debiti di cui buona parte con il Fisco e cioè con la collettività tutta, nessuno escluso. Magari tra le righe dell’entusiasmo istituzionale non avrebbe guastato un accenno di riflessione su questo aspetto.

A voler far proprio i pignoli, visto che la celebrazione del Pineta che fu arriva da una giunta a traino Pd, ci si potrebbe anche chiedere quanto sia di sinistra l’approccio di un locale che ha fatto le fortune del suo nome alimentando il concetto di esclusività con un cerbero all’ingresso che stabiliva chi era abbastanza figo per entrare. Ma queste sono pignolerie.

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