Il presidente Consar: «Due autisti hanno trovato una cisterna aperta poi l’incendio»

Da un Tir in sosta nel piazzale una fuoriuscita consistente di acetone Le fiamme hanno distrutto 5 camion: «Nessuna minaccia ricevuta»

Due autisti entrati nel piazzale dei camion del Consar in via Vicoli a Ravenna mezzora dopo la mezzanotte tra domenica 18 e lunedì 19 gennaio – per montare sui rispettivi autocarri e prendere servizio – si sono accorti di una fuoriuscita di acetone da una cisterna in sosta: pochi istanti dopo è arrivato lo scoppio dell’incendio che ha poi coinvolto undici Tir. A rendere nota la circostanza è Veniero Rosetti, presidente del consorzio di autotrasportatori che riunisce circa 400 soci e 700 mezzi, raggiunto al telefono al termine della lunga giornata cominciata nel cuore della notte con l’allarme per le fiamme nella sede a ridosso della statale Adriatica a ovest della città.

«Quando i due soci sono entrati nel piazzale non c’erano altre persone all’interno perché era da poco passata la mezzanotte della domenica e molti mezzi non ripartono prima del lunedì mattina. Quelli erano i primi a partire». L’attenzione dei due è stata attirata da un odore nell’aria: «Hanno sentito l’odore di qualche sostanza e cercando di capire la provenienza hanno trovato una cisterna da cui si stava sversando del solvente acetone sul piazzale in quantita consistente. Si stavano adoperando per chiudere lo scarico ma non hanno nemmeno avuto il tempo di fare qualcosa che è scoppiato l’incendio. Per fortuna nessuno è rimasto ferito». In giornata si era diffusa la voce che un lavoratore stesse dormendo nella cabina di uno dei mezzi e fosse riuscito ad allontanarsi solo all’ultimo minuto: Rosetti smentisce la circostanza.

Quella fuoriuscita così consistente per quantità sembra lasciare poco spazio all’ipotesi dell’incidente: «Esistono anche le perdite accidentali ma vista la consistenza con cui il liquido si stava versando è piuttosto difficile». Rosetti non esclude alcuna possibilità: «Può anche darsi che qualcuno stesse rubando una tanica di prodotto e quando ha sentito dei rumori è scappato lasciando tutto aperto ma se così fosse il materiale non dovrebbe incendiarsi…». E così la pista dolosa mantiene consistenza anche se «non abbiamo ricevuto minacce o avvertimenti, nessuna circostanza che possa far nascere dei sospetti. Per noi al momento sono aperte tutte le ipotesi».

Degli undici mezzi coinvolti – appartenenti a diversi soci del consorzio – sono cinque quelli da considerare distrutti in maniera irrecuperabile. Altri sei sono stati danneggiati con diverse gravità. Il presidente del Consar conferma la stima dei danni già pubblicata da R&D: circa un milione di euro. «L’intervento dei vigili del fuoco ha evitato che le cose andassero anche peggio, a loro e ai carabinieri che sono intervenuti va il mio ringraziamento». Nel pomeriggio già Cna aveva espresso solidarietà alle imprese di autotrasporto coinvolte e ringraziato i pompieri.

La sede è dotata di un impianto di videosorveglianza ma, spiega Rosetti, l’area dove erano parcheggiati i mezzi bruciati non è ben coperta dal raggio di azione delle telecamere: «Stiamo visionando le registrazioni di altre inquadrature per individuare eventuali elementi». Gli inquirenti, guidati dal pubblico ministero di turno Lucrezia Ciriello, si sono dati 48 ore di tempo per arrivare a definire meglio i contorni di una vicenda che per certi versi richiama due distinti episodi avvenuti nel 2014 a Ravenna. A febbraio alcuni furgoni andarono a fuoco nella sede del corriere Tnt a Fornace Zarattini. Mentre è ancora viva nella memoria di molti l’eplosione che ha interessato la centrale gas Snam a Sant’Antonio.

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