L’assessore: «Caro Reviati, per noi il verde privato è un bene pubblico»

Guerrieri replica all’illustratore dopo l’abbattimento degli alberi

Riceviamo e pubblichiamo la replica dell’assessore all’Ambiente del Comune, Guido Guerrieri, alla lettera di Davide Reviati (vedi articoli correlati), il fumettista di fama internazionale che per mesi si è battuto contro l’abbattimento di oltre cento alberi all’ex villaggio Anici di Ravenna. L’assessore (sempre tra i correlati) aveva già risposto a Reviati con una vignetta, a cui l’artista aveva risposto con una lunga missiva.

«Caro Reviati, ho appena ultimato di rispondere al Question Time portato dal Movimento 5 Stelle in consiglio comunale riguardante le tue denunce, ritengo comunque di inviarti questa breve nota con alcune precisazioni sulla tua lettera. Inevitabile farlo attraverso Ravenna&Dintorni che è divenuto l’anomalo contenitore di questo nostro confronto a distanza, sarà anche questo un segno dei “tempi grami che ahime viviamo”. Ma alcune precisazioni sono doverose.

Per il Comune di Ravenna il Verde Privato è un Bene Pubblico, e non sono chiacchiere, lo testimonia un Regolamento del Verde che già nella sua prima stesura del 2004 è imperniato su questo concetto, tanto è che anche gli interventi in aree private sono soggette ad Autorizzazioni, Sanzioni Amministrative ed è previsto il riconoscimento del valore ornamentale dell’Alberatura, e tu sai benissimo che il primo piano di abbattimento del quartiere S.Giuseppe (per 179 piante di varie essenze) fu dal Comune fermato e venne richiesto un approfondimento riguardante uno studio più approfondito sia sullo stato delle alberature, che una progettazione complessiva del verde del quartiere affidata a persone del mestiere. Credo questa si dimostri un’azione contingente di tutela dell’interesse pubblico, e non “privato”.

Il piano prevede l’abbattimento di 107 alberi, ma ti ricordo che 74 sono Cipressi Argentati (pianta originaria del Nord America) malati, in pessime condizioni e di riconosciuto scarso valore ambientale; ovviamente dispiace per i 33 pini (sui 202 presenti, ne rimarranno 169) che non è stato possibile salvare, ma esiste per ciascuno apposita documentazione fotografica; ci sono anche 2 pini abbattuti al di fuori del progetto complessivo, ma nell’ambito del rifacimento di opere infrastrutturali, danneggiate dai pini stessi e la cui stabilità sarebbe stata fortemente pregiudicata dal necessario taglio delle radici; negli anni precedenti a partire dal 2009 erano stati abbattuti complessivamente 10 alberi. Punto. Poi a richiesta sono pronto a estrarre la documentazione di ogni singolo intervento a esaminarla insieme.

Lasciami precisare che nel mio misero schizzo, abbozzato davanti a una giornalista del Carlino, a dire “io” davanti a un albero pericolante e non ancora abbattuto, non sono solo i residenti del quartiere ma anche gli esperti che hanno redatto il progetto, gli Uffici del Comune (che non hanno fatto sconti a nessuno), i Consiglieri tutti della prima Circoscrizione, compreso anche un ex forestale, che all’unanimità si sono espressi a favore del progetto; non è un problema di mero numero, e non mi riconosco nell’espressione “cosa potevamo fare” (abbiamo già respinto richieste di altri Enti e Consigli Territoriali), ma di opportunità e correttezza dell’intervento; e confermo che il progetto, corredato delle valutazioni e della documentazione fotografica sugli abbattimenti, che anche tu dovresti aver visionato, è a disposizione di chiunque lo voglia consultare. Ecco, comprendo la tua difficoltà ad avere tempo, ma nell’ottica della prevenzione e del risultato, una tua nota sul progetto portata in sede di valutazione dello stesso, sarebbe stata forse più efficace delle note di oggi alla stampa.

Ma mi sto già dilungando troppo, e rinnovo la mia disponibilità come in passato ad incontrarci, avanzo un ipotesi, vediamoci insieme a Ravenna&Dintorni e svisceriamo con calma tutta la questione, magari alla presenza di un esperto terzo superpartes scelto dalla redazione (Legambiente)? Un altro Dott. Forestale?), perché se in questa vicenda c’è qualcuno che ha agito nell’ombra e senza trasparenza, non è certo stato il Comune di Ravenna.

Con rinnovata stima e ammirazione per la tua arte».

Guido Guerrieri

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