Viveva da quattro anni nel Ravennate dove era arrivato con il padre, lasciando la madre e una sorella in Nigeria e un fratello aveva raggiunto la Francia dopo un mese in Romagna: è una famiglia distrutta dal dolore quella di Emmanuel Omoigui Edosa, sedicenne annegato nelle acque del Lamone nel pomeriggio di ieri, 26 luglio, nei pressi di Mezzano (vedi tra i correlati).
Proprio la frazione sulla statale Reale era il punto di riferimento per Emmanuel: con il padre da un mese si era trasferito ad Alfonsine, in una casa più grande che avrebbe potuto ospitare il resto della famiglia intenzionata a partire dall’Africa, ma dal suo arrivo in zona aveva vissuto a poca distanza da Mezzano. Lì giocava a calcio cullando il sogno di poter diventare un calciatore e lì partecipava come volontario alla festa della birra e ad altre iniziative della località. Era piuttosto conosciuto in paese, apprezzato per la sua disponibilità. Si era iscritto alla Callegari per poi seguire un corso di formazione professionale a Piangipane e aveva svolto un paio di stage come falegname.
Quando ieri è uscito di casa per andare al fiume, nel solito punto sull’argine dove era abituato trovarsi con gli amici, il padre gli aveva chiesto di non andare e quando i carabinieri hanno dovuto portargli la drammatica notizia non ha saputo darsi pace.