venerdì
11 Luglio 2025
La polemica

«La street art nasce come protesta ma a Ravenna diventa arte di Stato»

Bucci (Forza Italia) critica il festival Subsidenze ma anche la statua per Mazzini e Cavour e le opere di Invader: «Piastrelle da bagno»

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«A Ravenna diventa arte di Stato promossa dal Comune anche la street art che è nata come protesta clandestina di rivolta giovanile: dove sono l’indipendenza, l’autonomia dell’arte e la libertà d’espressione?». Così Maurizio Bucci, consigliere comunale di Forza Italia, punzecchia l’amministrazione appena mandata in archivio la seconda edizione di Subsidenze, il festival promosso da Palazzo Merlato e dedicato proprio alla street art con la realizzazione di tre grandi murales nel quartiere Darsena.

Al consigliere di opposizione e imprenditore del settore turistico, nonché presidente della lista civica La Pigna creata in vista delle prossime elezioni amministrative, non piace l’arte inserita negli schemi del governo cittadino: «Il risultato è la corruzione dei muri per le opere destinate a deperire in fretta, la corruzione dei giovani cui è sottratta la tendenza naturale alla protesta e alla creatività e che restano vittime oggettivamente integrate in un sistema di sostanziale ricerca del consenso».

Ma la pensa diversamente a proposito di un’altra incursione di street art recentemente andata in scena in città. Nel question time che presenta al sindaco per avere spiegazioni a proposito di costi e modalità decisionali, tira in ballo i lavori di Space Invader, artista francese autore di blitz notturni che lasciano piccoli mosaici ispirati al videogioco. Bucci li chiama «quadretti realizzati con piastrelle di ceramica industriale da bagno, raffiguranti i mostricciattoli di un antico gioco elettronico», affissi in diversi luoghi del centro storico, in versione maxi al Planetario: «Allo stupore e all’indignazione dei cittadini si è risposto con vaghi comunicati di ringraziamento e riconoscenza per l’autore sino ad ospitare recentemente al Mar una sua opera ispirata al cielo di Galla Placidia». Va precisato che in questo caso il Comune ha solamente concesso una piccola porzione di muro esterno del museo senza alcun compenso.

Infine nell’attacco all’arte di strada non resta esente quanto inaugurato da poco in piazza Unità d’Italia. A questo proposito Bucci è spietato: «Il funerale definitivo alla grande occasione di rilancio per l’attrattività turistica è stato celebrato domenica 20 settembre con l’inaugurazione di un bassorilievo in bronzo di due grandi protagonisti del nostro Risorgimento, Cavour e Mazzini storicamente molto distanti tra loro per idee e opere, ma gli organizzatori non hanno resistito al fascino degli affreschi inaugurando due allegri trompe l’oeil, con finti balconi da cui si affacciano una famigliola con bimbo e gattino e, in basso, una ragazza sventolante la bandiera nazionale. Tutto veramente trompe. Anche troppo».

Non più di una settimana fa invece Gianluca Benzoni, esponente dell’Udc, aveva giudicato blasfemi e provocatori i murales realizzati da alcuni artisti sul muro dell’ex ippodromo (vedi tra gli articoli correlati).

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