Una verde speranza: l’orto che cresce al Villaggio del Fanciullo Seguici su Telegram e resta aggiornato Ottocento metri quadrati di serre e piante da frutto: la Fondazione utilizza i prodotti per la mensa e la vendita. Un’occasione di inserimento lavorativo per i ragazzi assistiti Ortaggi coltivati alla Fondazione Villaggio del Fanciullo Forse non tutti sanno che il più grande orto cittadino si trova a Ponte Nuovo, in via 56 Martiri 79. Si sviluppa su ben due ettari e mezzo, di cui quasi 800 metri quadrati coperti da serre. Finora sono stati piantati circa 400 alberi da frutto. È di proprietà della Fondazione Villaggio del Fanciullo e, dallo scorso 6 febbraio, è gestito dalla nuova omonima cooperativa sociale presieduta da Paolo Belletti. «L’obiettivo di questo ritorno all’agricoltura che consideriamo il futuro del nostro Paese – afferma Belletti -, è quello di offrire nuove opportunità di inserimento lavorativo a chi ha già affrontato un duro percorso di recupero. Ma è anche un modo per mettere a frutto i beni di proprietà del Villaggio. Una parte dei prodotti coltivati serve per il consumo interno della mensa, mentre il restante è messo in vendita attraverso un mercatino di Campagna Amica in collaborazione con Coldiretti che si tiene ogni martedì e venerdì dalle 8 alle 12». Già nel 2016, si sono registrati quattro inserimenti lavorativi di ospiti della struttura che sono riusciti a venir fuori dalle dipendenze. «Sono in tutto 92 i ragazzi di cui ci occupiamo – specifica Paola Morigi, presidente della Fondazione Nuovo Villaggio del Fanciullo -. La funzione della Fondazione è infatti, prima di tutto, di tipo sanitario-terapeutico. Ma oltre che della loro cura, da tempo ci occupiamo anche del loro reinserimento sociale attraverso laboratori come quello di carpenteria, saldatura, cucina e prossimamente anche di gelateria, per utilizzare la frutta della nostra terra, e fare anche la felicità dei bambini di Ponte Nuovo». Paolo Belletti, presidente Fondazione Villaggio del Fanciullo Attorno all’agricoltura, si è sviluppato il progetto “Verde speranza”, attraverso appunto la trasformazione dei terreni in campi agricoli adatti alla coltivazione. «La nuova cooperativa – aggiunge Belletti – prenderà in carico il progetto per trasformarlo in una realtà produttiva a tutti gli effetti. Vogliamo sviluppare ulteriormente la produzione e la vendita diretta dei prodotti che sono tutti biologici, ma anche acquisire nuove attrezzature, ampliare le tipologie di prodotti e valorizzare certe colture del territorio». Dallo scorso anno, il Villaggio del Fanciullo è fornitore di tre ristoranti di qualità: I Passatelli, l’Antica trattoria Al Gallo e La Campaza. Il sogno? Diventare presidio Slow Food, associazione con cui già è stato aperto un bel rapporto di collaborazione. «Il Villaggio del Fanciullo – commenta Mauro Zanarini di Slow Food Ravenna – ha tutte le carte in regola per fare bene. “Buono, pulito e giusto”, questi sono i principi che ci sono cari, a cui ispirarsi». Total74 74 0 0 Forse può interessarti... Al Villaggio del Fanciullo si parla del fallimento della Nazionale di calcio Al posto del bitumificio sul canale la seconda parte del progetto "Darsena Pop Up" Porto, progetto fondali: la riunione decisiva del Cipe rinviata al 22 febbraio Seguici su Telegram e resta aggiornato