Le famiglie pagano per far sorvegliare ai prof la mensa a scuola: «Una ritorsione»

Alberto Ancarani di Forza Italia annuncia interrogazioni «per porre rimedio a questa stortura» alla Don Minzoni di Ravenna. Il caso sollevato anche da R&D tre anni fa

Mensa

Foto di repertorio

Il consigliere comunale berlusconiano Alberto Ancarani denuncia il pagamento di una sorta di servizio di sorveglianza per i docenti che svolgono l’assistenza alla mensa nella giornata di rientro pomeridiano degli alunni alla scuola media Don Minzoni.

Un caso di cui avevamo già parlato tre anni fa (a questo link) e che fa ancora discutere.

«La somma richiesta – spiega Ancarani – ammonta a 52 euro ma il punto non è l’ammontare in sé, che non riguarda il servizio di mensa, ma la sorveglianza durante tale servizio. La delibera infatti prevedeva che se entro la fine di novembre gli alunni non avessero pagato sarebbero stati esclusi dal servizio. Si tratta di una specie di ricatto ai genitori: “se non paghi non sorvegliamo tuo figlio”. Com’è evidente si tratta di una richiesta inconcepibile in una scuola pubblica che non può in nessun modo essere tollerata a maggior ragione se la richiesta avviene con la previsione di una specie di “ritorsione”. Nei prossimi giorni i gruppi Forza Italia in Provincia e in Regione presenteranno formali interrogazioni per ottenere spiegazioni e porre rimedio a questa stortura».

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