«Guerra, da decoratore di bici a fotografo: aveva un proprio sguardo sul mondo»

Intervista a uno dei curatori della mostra di 87 immagini tratte da un archivio di 50mila negativi: gli scatti raccontano la rinascita del paese dopo la guerra mondiale, esposti alle Pescherie della Rocca in piazza Garibaldi fino al 28 aprile

Paolo Guerra fotografo. Un archivio ritrovato. A cura di Giacomo Casadio e Luca NostriNon si sa come un semplice decoratore di biciclette di Lugo sia venuto in possesso di una macchina fotografica professionale all’inizio degli anni Quaranta, quando era un bene di lusso per pochi, ma a distanza di ottant’anni sappiamo che Paolo Guerra ha saputo utilizzare al meglio quella Leica per raccontare un’epoca. La dimostrazione è alle Pescherie della Rocca in piazza Garibaldi fino al 28 aprile (da giovedì a domenica dalle 16 alle 18, nel weekend anche dalle 10 alle 12): in mostra 87 fotografie estrapolate dall’archivio di circa 50mila negativi del fotografo lughese morto nel 1981 all’età di 68 anni.

Le foto in esposizione vanno dal 1946 al 1959 in un allestimento che segue l’ordine cronologico e si chiude con uno scatto in cui si vede lo spazio vuoto dopo l’abbattimento di un edificio in piazza per fare spazio al futuro “Pirellino”. «Abbiamo scelto quella come ultima – spiega Luca Nostri, curatore insieme a Giacomo Casadio – perché raffigura lo spazio dove sorgerà il grattacielino di Lugo, un simbolo del boom e della ripresa, quindi della fine degli anni più difficili dopo la guerra mondiale».

Paolo Guerra fotografo. Un archivio ritrovato. A cura di Giacomo Casadio e Luca NostriGuerra cominciò a scattare le prime foto forse solo per curiosità – le uniche testimonianze sono nella memoria dei figli – ma presto ne fece una professione: «Capì che poteva essere un’attività commerciale e aprì un negozietto di fotografia in via Mazzini – spiega ancora Nostri –. Le prime immagini del suo archivio sono davvero interessanti perché non si capisce quali fossero su commissione e quali per il gusto di interagire con la gente. Hanno davvero un’energia molto particolare, Guerra era un fotografo con un proprio sguardo sul mondo».

Come l’archivio sia riaffiorato dalla memoria è una storia nella storia. Giacomo Casadio, appassionato di storia locale e autore di alcune pubblicazioni dedicate a Lugo, una decina di anni fa pensò di rivolgersi agli eredi di Guerra se per caso avessero ancora qualche vecchia foto del paese per una sua ricerca. «La figlia gli disse che era tutto in soffitta e lassù trovò 50mila negativi archiviati uno per uno e numerati». Un’archiviazione anomala rispetto alle abitudini solite: ognuno era stato tagliato «e questo ha fatto sì che la conservazione sia avvenuta senza che si incurvassero».

Paolo Guerra fotografo. Un archivio ritrovato. A cura di Giacomo Casadio e Luca NostriPer la mostra sono state stampate 50 fotografie in camera oscura partrendo dai negativi originali «in modo che si vedessero a pieno le potenzialità di quel lavoro», e le altre sono state scansionate in digitale e ottimizzate «ma senza alcun ritocco».

Immagini e scene da una Lugo che cerca di ripartire dalle macerie: «Guerra andava in giro e scattava quello che vedeva, poi le stampava e le esponeva in negozio riuscendo a vendere immagini». Oggi sono in mostra e offrono due piani di lettura al visitatore: «Molti lughesi sono curiosi di riconoscere i luoghi o i volti delle persone, per gli altri c’è la qualità visiva del lavoro, il racconto di un momento storico importante e il modo in cui è stato raccontat, ironico in maniera sottile». Ma è anche un amarcord di come ci fosse un tempo in cui una macchina fotografica non era nelle mani di tutti: «Vedere un fotografo era un evento emozionante, ecco perché capitano scene tragicomiche in cui magari c’è un camion fuori strada e la gente in posa che sorride perché vede il fotografo…».

La mostra è alle Pescherie della Rocca di Lugo in piazza Garibaldi fino al 28 aprile (ingresso gratuito) con questi orari: da giovedì a domenica dalle 16 alle 18, nel weekend anche dalle 10 alle 12. La pagina Facebook “Paolo Guerra Fotografo 1913/1981” pubblica immagini tratte dall’archivio dal 1946 al 1965.

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