martedì
01 Luglio 2025
lutto

Coronavirus, la diocesi piange suor Maddalena del monastero di clausura di Ravenna

Il vescovo al cimitero per la benedizione del feretro e della tomba

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Suor MaddalenaLa diocesi di Ravenna piange suor Maddalena del Sacro Cuore di Gesù, carmelitana del Monastero di clausura Santo Stefano degli Ulivi che ieri (20 aprile) è morta all’Ospedale Santa Maria delle Croci per le complicanze dovute al Covid-19.

«Suor Maddalena è la prima religiosa della nostra Diocesi a perdere la vita a causa di questa epidemia – si legge in una nota della diocesi –. Anche l’arcivescovo, monsignor Lorenzo Ghizzoni, che da sempre segue il cammino del monastero, condivide la sofferenza e la speranza nella vita eterna delle monache carmelitane. Domani (22 aprile, ndr) alle 15 si recherà al cimitero monumentale per la benedizione del feretro e della tomba, le uniche parti del rito funebre consentite dalle disposizioni anti-contagio».

Sarda, originaria di San Gavino Monreale, in provincia di Cagliari, suor Maddalena era arrivata nel Carmelo di Ravenna nel 1954, a 19 anni: «All’epoca non c’erano monasteri carmelitani in Sardegna e così per vivere la sua vocazione era venuta qui a Ravenna», spiega suor Anastasia di Gerusalemme, fino a due anni fa superiora del monastero. «Dalla sacrestia, alla cura dei fiori, dal servizio agli ospiti allo stiro di tovaglie e lini sacri per tantissime parrocchie: sono tanti i modi in cui la nostra sorella Maddalena serviva la sua Chiesa. Aveva una fede semplice, ma profondissima, e una grande passione per la sua vocazione. Negli ultimi anni la sua preghiera si era caratterizzata per l’intercessione per i sacerdoti: in tanti la ricordano per questo».

Suor Maddalena è entrata in ospedale il sabato santo, prosegue suor Anastasia, ed è morta ieri, a 87 anni: »È molto faticoso per noi che, normalmente, curiamo fino all’ultimo le nostre sorelle, vogliamo vestirle e accompagnarle fino all’incontro col Padre – conclude suor Anastasia –. Per Maddalena non potremo farlo: ci è rimasta solo la preghiera a distanza. Ma anche questo è un modo di affidarsi: dentro questa distanza la fede diventa più forte, si approfondisce».

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