La Bassona piace alla pornostar Roberta Gemma: foto in spiaggia per i fan abbonati

L’attrice romana, che ha girato oltre settanta film, in vacanza tra i nudisti: «Una vita libera senza maschere di moda». La frecciata alle tante aspiranti artiste: «Scenette estreme come le gang bang fanno da vetrine per lavorare come escort»

IMG20210825134354La spiaggia e le dune di Lido di Dante hanno fatto da scenografia per una serie di foto di una delle più celebri pornostar italiane. È successo a fine agosto. Roberta Gemma, attrice romana che stando a Wikipedia vanta una settantina di film girati negli ultimi 15 anni, è capitata per caso con il marito sulla spiaggia nudista, invitati da una coppia di amici conosciuti in un villaggio naturista in Francia, e ha sfruttato la bellezza della riserva naturale per una serie di scatti che ha pubblicato su Instagram e sul suo profilo Onlyfans. Nulla di hard, ma pose di nudo nel tratto di arenile dove da due anni il naturismo gode di una regolamentazione comunale ufficiale dopo decenni di radicamento passati sul filo tra restrizioni e taciti consensi.

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«Per accedere si oltrepassa un cancello scorrevole con scritto “Paradiso” – ci racconta la 40enne, all’anagrafe Floriana Panella, che ha lavorato anche con le grandi case di produzione Usa –. È un modo per rimanere in tema con Dante ma anche per la libertà di stare come la natura ci ha fatto». Il breve soggiorno ravennate le è servito per ritornare alla quotidianità dopo la permanenza a Cap d’Agde in Costa Azzurra: «Lido di Dante con il suo camping è un villaggio sereno e tranquillo: vivere con gli altri al ristorante, al bar, in piscina e in mare è stato molto conciliante per il passaggio dalla vita libera rappresentati da noi stessi come siamo fatti a essere rappresentati da ciò che mettiamo addosso come maschere di moda». La Bassona è tutt’altra cosa rispetto al villaggio francese: «Sono contesti imparagonabili. In primis perché Cap è un villaggio naturista enorme con centri commerciali e alberghi dove si mischiano famiglie naturiste, coppie e singoli che oltre ad essere naturisti sono libertini, esibizionisti di base».

La prima foto – scattata in acqua con un tronco che nasconde il seno dell’attrice – è stata postata sul profilo Instagram @robertagemma (213mila follower) e oggi ha 16mila like e più di cinquecento commenti. Le altre più esplicite solo per i fan abbonati a Onlyfans (10 euro al mese). Era il 25 agosto. Proprio il giorno in cui la piattaforma digitale, nata solo cinque anni fa diventata nota soprattutto per i contenuti erotici, ha fatto dietrofront dopo aver annunciato che avrebbe rimosso i contenuti “sessualmente espliciti”. Una decisione che non aveva spaventato l’attrice romana che iniziò la carriera con lo pseudonimo di Roberta Missoni: «Sinceramente non mi aveva terrorizzato la loro decisione, nonostante abbia molti introiti dalla piattaforma. Sarei semplicemente tornata a gestire il mio sito di produzione. Ho sperimentato Onlyfans ai suoi esordi. Mi era piaciuto a partire dal nome “solo per i fan”: avere dei fan significa essere un personaggio seguito. Oggi tutti si improvvisano star del porno. Le grandi produzioni dall’America all’Europa dell’est hanno creato una inflazione di contenuti per rispondere al web: cosi tanti materiale giornaliero che non esiste più una attrice porno che spicca ma tante improvvisate. E ognuna si autoproclama pornostar quando è un numero come tante. Oggi non esistono più registi e film di qualità, sono presenti solamente scenette senza arte né parte dove per essere notati devono eccedere con gang bang o doppie penetrazioni».

IMG20210825133933La grande diffusione dei vari social, da quelli più espliciti a quelli più regolamentati, ha aumentato i canali di contatto tra attrici e fan e i risultati non sempre sono positivi: «Si è perso un po’ di rispetto verso chi fa il mio lavoro. Molte sedicenti pornostar sono in realtà solo attrici porno che non hanno gli ingaggi di una vera star e arrotondano facendo le escort. Per loro i film sono spesso una vetrina per essere poi prese in considerazione per prestazioni personali».

Inevitabile un accenno finale al tema della pandemia e come questa abbia inciso sul mondo a luci rosse. Non tanto sulla realizzazione dei film: «Per girare le scene dobbiamo fare tutti i test quindi basta solo aggiungere un tampone». Diverso è per il resto dell’attività: «Da una parte la pandemia ha incrementato l’aspetto dei guadagni online – riconosce la vincitrice di una dozzina di premi del cinema hard –. Ma per chi come me ha ha un apporto anche dagli spettacoli live, è venuta meno una voce di guadagno. Ma come artista è stato un vero colpo di grazia personale ed emotivo: adoro gli spettacoli e il fascino di sentire gli applausi, stimolano la mia vena artistica. Ora si sta riprendendo nelle zone bianche con il green pass. Il 29 ottobre avrò il mio primo evento dal vivo al Carosello di Bologna e poi ci sono già altre date che pubblicherò tra gli eventi nel mio sito».

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