Laurea triennale in chimica: nessun disoccupato un anno dopo il titolo di studio Seguici su Telegram e resta aggiornato La coordinatrice Erika Scavetta: «C’è un legame forte con le aziende del territorio che spesso offrono lavoro ai tirocinanti». I settori di sbocco professionale: motoristica, farmaceutica, cosmesi, vernici, metallurgia L’Università di Bologna dal 2001 ha una laurea triennale di primo livello in chimica a Faenza. I sondaggi svolti dall’ateneo tra i laureati dicono che a un anno dal titolo di studio nessuno è disoccupato: la metà è iscritto a una specialistica e l’altra metà si divide tra chi lavora e chi affianca la specializzazione al lavoro. Gli iscritti di quest’anno sono 30, erano 37 l’anno scorso, suddivisi circa a metà tra maschi e femmine, principalmente provenienti dalla provincia. Negli ultimi anni c’è stato un aumento di adesioni dopo un’attività di promozione del corso. Ora c’è un 20 percento di iscritti dal resto della Regione e anche uno studente dall’estero. È soddisfatta la professoressa Erika Scavetta, docente di Chimica analitica e coordinatrice del corso: «È interessante vedere che gli studenti ricevono offerte di lavoro dalle aziende dove hanno svolto il tirocinio di due-tre mesi che conclude il percorso della triennale. È un bel segnale di un rapporto ef cace tra università e lavoro». Il corso fa parte del dipartimento di Chimica industriale di Bologna e propone due curriculum: quello di Faenza incentrato sulla chimica dei materiali e uno a Rimini rivolto ai temi ambientali. Dall’anno 2026-27 Faenza e Rimini diventeranno due corsi di laurea distinti. «Vogliamo rendere ancora più riconoscibili i due orientamenti diversi per rendere più attrattivi i corsi. La proposta formativa di Faenza non esiste da altre parti nell’ambito dell’Università di Bologna, ma Faenza come città non può offrire la stessa attrattività di Bologna per un 19enne. Per questo vogliamo che si percepisca più possibile la peculiarità del corso». Tra i punti forti del corso Scavetta cita la dimensione quasi scolastica degli spazi in via Granarolo 62: «Il numero contenuto consente un rapporto molto diretto tra studenti e docenti, sia per gli aspetti didattici e sia per gli aspetti umani. La “pizzata” di fine anno è una cosa frequente». Nel 2019 sono stati inaugurati nuovi laboratori con investimento sostenuto da Unibo, Regione, Comune, Romagna Tech e altri sponsor. Sono previsti inoltre lavori di ristrutturazione della sede. È forte il legame del corso con il territorio, soprattutto con le aziende: «La provincia ha una vocazione molto orientata nel settore dei materiali, sia polimerici che compositi. Il Comune di Faenza ha ben chiaro il valore del corso per il tessuto economico e i rapporti sono ottimi. Così come con le aziende: Bucci Composite, Alpha Tauri, Cerdomus, Sacmi, Blacks, solo per citarne alcune. Sia il Comune che alcune aziende elargiscono borse di studio». Ma non è solo l’offerta di lavoro locale quella che può attrarre il laureato: «Il corso forma un chimico dei materiali, quindi sono tanti i campi di sbocco, potenzialmente tutte le aziende che si occupano di materiali, tradizionali o avanzati: motoristica, farmaceutica, metallurgia, cosmesi, vernici». E poi c’è tutto l’aspetto legato alla transizione ecologica: «La ricerca di nuove fonti di energia sostenibili passa dalla conoscenza dei materiali. Un esempio: l’idrogeno è una delle nuove frontiere, ma per produrlo a costi sostenibili occorre progettare un materiale con le stesse prestazioni del platino, ma costi inferiori. L’orientamento verso gli aspetti green della chimica saranno ancora più marcati con l’aggiornamento del piano formativo che faremo con la divisione di corsi tra Faenza e Rimini». Il 15 aprile open day in via Granarolo Per il 15 aprile è in programma un open day alla sede del corso di laurea in chimica di Faenza. Dalle 15 alle 17 sarà possibile visitare gli spazi in via Granarolo 62 (ma sarà possibile seguire anche le presentazioni con collegamento da remoto). Per prenotazioni e informazioni si può consultare il sito del corso o scrivere all’indirizzo facchimind-pres.materiali@unibo.it. Total2 0 0 2 Forse può interessarti... Un anno fa la prima alluvione: «Ricordo l'incredulità» Come state a un anno dall'alluvione? Il sondaggio online della Caritas A Faenza dopo un anno e mezzo riapre il Dopolavoro Ferroviario Seguici su Telegram e resta aggiornato