Circa mille persone, in un Pala Costa tutto esaurito, hanno assistito all’incontro promosso e organizzato dal Parco del Delta del Po con Alessandro Barbero, nella serata di martedì 20 maggio. Lo storico e scrittore piemontese è da anni uno dei più apprezzati in materia, tanto che l’organizzazione è stata costretta a cambiare il luogo dell’incontro dopo l’iniziale designazione del meno capiente Almagià.
Durante l’ora e mezza di incontro, Barbero ha divagato su vari campi tra natura, storia e attualità: ha parlato di uccelli, Dante Alighieri, Giulio Cesare, lotta di classe nell’antichità, usi e costumi medievali, sfornando molti aneddoti che hanno colpito il pubblico ravennate. Si è concentrato anche su temi all’ordine del giorno come la violenza contro le donne, il razzismo, il progresso e la classe politica che è stata paragonata a «galline all’interno di un pollaio».
Tanti sono stati i ricorsi storici e letterari con cui ha messo in relazione il passato al presente, anche con simpatia: «Il cavallo era l’animale più importante dell’epoca di Dante, in tanti potevano permetterselo ma ovviamente non tutti erano uguali. Gli agricoltori avevano un cavallo da traino mentre i cavalieri il destriero, stessa situazione di oggi con la Panda di terza mano e l’ultimo modello di Ferrari».
Barbero durante la serata è stato intervistato dalla presidente dell’ente Parco del Delta Aida Morelli, dal direttore Massimiliano Costa e dalla giornalista Vittoria Venturelli, che ne hanno approfittato per promuovere la grande area contraddistinta dalla biodiversità, diffusa in 55mila ettari in Emilia-Romagna. In loro compagnia, lo storico ha anche visitato in questi giorni il Parco.