mercoledì
09 Luglio 2025
il caso

Il vocalist del Papeete: «Mala movida? Noi non c’entriamo nulla»

Lo sfogo di Matteo Aloisi, in arte "Alovox". «Bisognerebbe piuttosto aumentare i controlli in centro...»

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«Non abbiamo niente a che fare con la “mala movida” e non ci stiamo a diventare noi il capro espiatorio». Matteo Aloisi, in arte “Alovox” è uno dei più conosciuti vocalist della riviera romagnola, lavora da anni per il Papeete Beach, locale simbolo della spiaggia. Lui e i suoi colleghi sono stati colpiti, «con danno economico, ma anche di immagine», spiega Aloisi all’Ansa, dall’ordinanza del Comune di Cervia, che dal 4 luglio a fine agosto ha vietato l’utilizzo dei vocalist negli stabilimenti balneari di Milano Marittima, con l’eccezione di quelli con licenza di pubblico spettacolo.

Obiettivo del provvedimento del sindaco Mattia Missiroli è contrastare le derive del divertimento notturno, in particolare ad opera di giovanissimi. «Il Comune – dice Aloisi in un video su Instagram – ha accollato il problema della mala movida a noi vocalist. Ci è stata tolta la possibilità di fare il nostro lavoro, di far divertire la gente, farla ballare, abbracciare. Secondo il Comune il problema siamo noi, ma io non credo di essere una mala persona che porta alla mala movida. È denigrante. Ho 20 anni di carriera e non accetto di sentirmi addossare questa cosa».

Il risultato nell’immediato è stato l’annullamento, con preavviso di pochi giorni, delle serate. Erano programmate da inizio anno, per tutti i weekend d’estate e per Ferragosto, «con danno di alcune migliaia di euro» per Aloisi e colleghi. Ma poi, prosegue parlando con l’Ansa il vocalist, «mi ha dato fastidio essere additato come colpevole di un fenomeno con cui non c’entro nulla. Al microfono non ho mai incitato nessuno a ubriacarsi o spaccarsi, cerco di stare molto attento al linguaggio. E poi, parlo per la realtà dove lavoro, Papeete Beach e Villa Papeete: la clientela è varia, adulta, e c’è il triplo di sicurezza che da altre parti. Per arginare il problema bisognerebbe piuttosto aumentare i controlli delle forze dell’ordine in centro. Non ha senso togliere noi dalle spiagge, andare a tranciare le nostre voci, voci di professionisti che girano l’Italia. La Romagna è storicamente terra di aggregazione e divertimento e noi siamo i primi a volere un divertimento sano». (Ansa.it)

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