Calcio, parla il mister del Ravenna: «Voglio il carattere prima del gioco»

Luciano Foschi: «Ogni anno il campionato di serie C diventa più difficile, dobbiamo salvarci»

Fumogeni Darsena Ravenna Fc

I tifosi in Darsena alla presentazione della squadra

Nonostante la stagione non sia iniziata con il piede giusto si respira un’atmosfera di grande entusiasmo e fiducia attorno al Ravenna Football Club, al suo terzo campionato di fila in Serie C.

Il pane del torneo si è infatti subito dimostrato molto duro, con le sconfitte contro la Fermana in trasferta e la Reggiana al “Benelli”. Questi due passi falsi non hanno però raffreddato il calore da parte della città, che nelle ultime settimane ha manifestato il proprio sostegno con il record di abbonati da quando c’è la gestione del presidente Brunelli (1.010 tessere sottoscritte, che hanno di gran lunga superato il precedente primato di 821) e la suggestiva presentazione al Darsenale, con un autentico bagno di folla a circondare i giallorossi.

Il cammino è appena cominciato e ci sono ancora 36 match da disputare in un girone che promette spettacolo ed emozioni, con la partecipazione di formazioni blasonate come Padova, Triestina, Vicenza e Piacenza e la disputa dei derby con Imolese, Rimini e, soprattutto, Cesena, molto sentiti dai tifosi.

Foschi

Il mister Foschi (a destra) con il suo secondo

Mister Luciano Foschi, come sarà questa stagione?
«Tutto l’ambiente è partito con grande entusiasmo, anche in virtù di quanto di buono costruito nello scorso campionato (concluso con i playoff, ndr). Il passato però è alle spalle e dobbiamo guardare a un oggi che ci presenta qualche problema. L’anno passato abbiamo iniziato il torneo con la rosa al completo, mentre adesso dobbiamo affrontare delle difficoltà rappresentate da alcuni calciatori infortunati e altri ancora non in condizione ottimale. In queste prime gare siamo scesi in campo con l’intenzione di giocare in un certo modo, che però non siamo riusciti a mettere in pratica. Sono però molto fiducioso per il futuro, perché sono convinto che se i ragazzi continuano a lavorare con questo impegno presto arriveranno anche i risultati».

È soddisfatto del gruppo a sua disposizione?
«Sì, perché anche se cambiato in buona parte, è stato costruito sulla falsariga di quello vecchio. La società mi appoggia e ha tesserato negli ultimi giorni la pedina che mancava (il centrocampista Filippo Lora, ndr). Ritengo che i dirigenti si siano mossi nel modo giusto, valutando tutte le opportunità, con equilibrio. Anche io sono d’accordo a non fare spese folli, pensando prima di tutto a non correre rischi dal punto di vista economico».

Cosa manca ancora al suo Ravenna?
«C’è più bisogno di accelerazioni in fase offensiva e in questo sono fondamentali gli inserimenti dei centrocampisti, facendo un po’ il lavoro che era in particolare di Maleh (oggi al Venezia, ndr). In questo ho fiducia nei giovani Mustacciolo, D’Eramo e Fiorani, ma devono mostrarsi meno timidi. È necessario che crescano in fretta, facendo emergere le loro qualità, diventando meno “soldatini” e più giocatori, senza limitarsi al classico “compitino”».

Cosa pensa di questo campionato?
«Ogni anno il livello della Serie C cresce e il girone B si presenta ancora più complicato da affrontare. Ci sono tante squadre ambiziose e la metà di esse punta alla promozione in B. Tolte queste, l’obiettivo delle altre è quello di salvarsi. Noi dovremo essere bravi a lasciarci alle spalle almeno cinque rivali, tutte agguerrite. Non sarà facile, perché il torneo è livellato e le difficoltà sono aumentate».

Quale sarà la strada da percorrere?
«Dobbiamo riproporre la mentalità dell’anno scorso, calandoci il prima possibile in questa realtà e fare del nostro meglio. Se per salvarci sarà necessario utilizzare tutte e 38 le partite, le utilizzeremo. Se saremo capaci raggiungere l’obiettivo in anticipo, allora proveremo a fare qualcosa in più, a toglierci altre soddisfazioni. In ogni caso, sarà necessario essere molto bravi».

Quest’anno la “quota derby” è aumentata con la sfida con il Cesena. Poi in più si sono aggiunte le emiliane Modena, Reggiana e Piacenza. È uno stimolo in più?
«È ovvio che i derby sono molto sentiti, soprattutto dai tifosi, e noi ci teniamo a fare bella figura. Il fatto di giocare simili gare ci deve dare una spinta in più a dare del nostro massimo, in quanto per noi i tifosi sono fondamentali. Loro ci sono sempre vicini, ci danno tanto calore, ed è giusto che vedano una squadra che lotta sempre. Finora siamo stati bravi a portarli allo stadio e continueremo a impegnarci perché la domenica successiva ci sia sempre almeno uno spettatore in più a sostenerci».

Quale sarà la qualità principale del Ravenna?
«Il carattere, senza dubbio. Anche prima del gioco, se necessario. In C l’aspetto agonistico è decisivo e in questo dobbiamo ancora crescere tanto. Io lavoro per vedere una squadra combattiva, che ci crede e non si arrende fino all’ultimo minuto».

Lei ha firmato un contratto che la lega alla società per altri due anni: cosa si aspetta, dal punto di vista personale, da questa esperienza?
«Innanzitutto ringrazio i dirigenti per l’opportunità di poter lavorare su un progetto a lunga scadenza. Spero di ripagarli con il mio impegno, facendo rendere al massimo la squadra e lanciando giovani calciatori in prima squadra. So bene come è il calcio, che il passato non conta, e so quindi che bisogna riguadagnarsi la fiducia giorno per giorno. Questo è il mio unico obiettivo: fare bene il mio lavoro».

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