Magio Tour, due anni pedalando Tappa in Laos per il giro del mondo

Dal 17 febbraio 2013 i ravennati Marco Meini e Giovanni Gondolini
da piazza del Popolo all’Asia con una deviazione in Australia

Pedalano da due anni. Marco Meini e Giovanni Gondolini sono saliti in sella a Ravenna, la loro città, il 17 febbraio 2013 e da allora non sono più scesi. Sono arrivati in Asia con quello che hanno battezzato Magio Bike Tour (dalla fusione di Marco e Giovanni): l’obiettivo è il giro del mondo da completare in cinque anni. Abbiamo seguito le loro avventure sulle strade del mondo sul nostro sito (vedi tra i correlati) e sul settimanale (vedi in fondo alla pagina). Dal Laos ci scrivono: resteranno lì un mese per rientrare in Vietnam del Nord. Ecco il racconto del loro ingresso nel Vietnam.

Entriamo in Vietnam dalla porta cambogiana del Sud senza scavallare montagne o guadare fiumi, passando semplicemente un blocco stradale in mezzo ad una risaia sterminata. Un paio di timbri sui passaporti ed ecco che la lingua cambia, la popolazione si intensifica e le bancarelle sul ciglio del sentiero offrono cibi sconosciuti. Catapultati in un luogo nuovo ci intrufoliamo in una terra d’acqua fra l’infinita rete di fiumi, anse e canali prodotta dal delta del Mekong. Ponti, traghettini e argini in un brulicare di barcaioli e mercanti a proprio agio solo sulle palafitte a picco sull’acqua.

Siamo diretti verso la vecchia Saigon, vecchia capitale del Vietnam del Sud, ora chiamata Ho Chi Minh dopo la liberazione, liberazione per alcuni, o caduta della Repubblica per altri. Sette milioni di persone, un traffico delirante di motorini Honda in una cornice di palazzi inaspettatamente moderni. Puntiamo il manubrio a Nord, davanti a noi le montagne, le strade non ancora asfaltate, villaggi remoti che sembrano essere stati dimenticati, facce gitane, pelle scura su volti solcati dalla fatica del lavoro montanaro. Piantagioni di caffè e tè avvolgono i rilievi e terrazzamenti precisi danno vita a geometrici orti e curate risaie. Seguiamo la corrente di un fiume pedalando sul suo argine verso il mare. Torniamo sull’asfalto zigzagando vicino alla costa del mare cinese e dall’alto vediamo paesini di pescatori che vagamente ricordano la Grecia delle isole ioniche.

All’improvviso ci ritroviamo rimbalzati nel tempo in una Hoi An dall’aria francese dell’inizio novecento e dall’architettura a tratti cinese e giapponese. Una cittadina abbracciata da un fiume che ci incanta con la sua atmosfera frizzante e ci intrappola grazie alla sua gente bizzarra. E lì fermiamo il nostro moto perpetuo, domiamo la condanna che ci costringe ad andare. Godiamo della compagnia dei nostri amici che ogni anno tornano a farci visita e con loro respiriamo l’aria di casa anche se lontana migliaia di chilometri. Un saluto dalla nascosta commozione chiude una parentesi e apre una nuova via verso un misterioso Laos. Una pioggia sottile sta cadendo ora su Hue, ci bagna tentando di lavarci l’animo zingaro, ormai per noi ricamo indelebile.

Oltre agli articoli già pubblicati online (tutti tra i correlati), finora in quasi due anni di viaggio sono sedici le puntate del Magio Bike Tour già pubblicate invece sul nostro settimanale. Nel 2015: 22 gennaio (Cambogia). Nel 2014: 4 dicembre (Thailandia del Nord), 25 settembre (Australia), 12 giugno (Australia), 27 marzo (Australia), 13 febbraio (Australia), 9 gennaio (Australia). Nel 2013: 7 novembre (Malesia), 3 ottobre (Thailandia), 29 agosto (Thailandia), 25 luglio (India), 20 giugno (Uzbekistan), 23 maggio (Iran), 25 aprile (Turchia), 28 marzo (Turchia), 21 febbraio (Ravenna).

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