Guide gastronomiche: ecco i locali premiati nel ravennate per la buona tavola

La ristorazione di qualità in provincia secondo le testate più note, dall’Espresso al Gambero Rosso fino al GattiMassobrio

Ristorazione Qualità GourmetNon di sole stelle brillano i ristoranti. E così la Michelin (che per l’ennesima edizione non ha assegnato alcun riconoscimento di merito in provincia di Ravenna) sugli scaffali delle librerie degli appassionati è affiancata spesso da altre guide. Giudizi di esperti da cui ricavare qualche suggerimento per concedersi una buo posto a tavola fuori casa , durante le festività tra Natale e la Befana. Ecco una sintesi.

In primis da quella de L’Espresso, uscita quest’anno con diversi mesi di anticipo, a inizio giugno, in un’edizione (la 42esima) differente, per rilanciare il settore dopo i mesi più duri della pandemia (l’edizione 2022, ci dicono dall’ufficio stampa, uscirà in primavera). La Guida ai Ristoranti e Vini d’Italia de L’Espresso (diretta dal decano del giornalismo gastronomico Enzo Vizzari) trasforma le Stelle in Cappelli, da uno fino a un massimo di cinque (13 ristoranti in tutta Italia, di cui uno in Emilia-Romagna, come prevedibile l’Osteria Francescana di Massimo Bottura, a Modena). Con una sezione dedicata ai “nuovi classici”, indicati sulla guida con il cappello d’oro, 14 in tutta Italia, con l’unico in regione che fa parte della Romagna “allargata”, ossia lo storico San Domenico di Imola.
L’unico cappello conquistato in provincia di Ravenna  – che prima della pandemia poteva contare anche sull’Alexander, poi a lungo rimasto chiuso, oggi riaperto anche con un nuvo look – è quello assegnato all’agriturismo Camì di Savio e allo chef Vin- cenzo Cammerucci (che abbiamo recentemente intervistato nella nostra rubrica mensile dedicata agli chef blasonati di Romagna). Il resto della provincia, secondo i critici de L’Espresso, merita solo di comparire tra le schede della guida, senza riconoscimenti particolari: a Ravenna città compare con la recensione Il Portolano (solo la segnalazione invece per Corte Cabiria e l’Osteria del Tempo Perso); a Faenza recensione per Ca’ Murani; a Cervia per la “cruderia” Al Porto, il ristorante Le Ghiaine (novità) e il piccolo Micro, con segnala- zioni per Sale Grosso e Saretina 152.

Altra guida cartacea tenuta spesso in considerazione dai gourmet di tutta Italia è quella dei Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso. Recentemente è stata presentata l’edizione 2022. In questo caso niente stelle, né cappelli, bensì forchette (oltre a gamberi, cocotte e bottiglie, a seconda delle sotto sezioni), da 1 a 3. Anche in questo caso, a raccogliere le 3 forchette, un solo ristorante in tutta la regione, sempre l’Osteria Francescana.
La provincia di Ravenna può vantare invece uno dei soli undici locali con 3 bottiglie (che indicano i wine bar) in Italia, si tratta de La Baita, osteria di Faenza che già può vantare la chiocciola di Slow Food.
Tre invece i ristoranti in provincia con 1 forchetta: lo stesso Camì già premiato da L’Espresso e poi due cervesi, Le Ghiaine e la Terrazza Bartolini. Segnalazioni invece per La Locanda di Bagnara, La Grotta di Brisighella, Saretina 152 di Cervia e La Voglia Matta di Fusignano.
Spiccano inoltre i Gamberi (simbolo ideato per le migliori trattorie) conquistati a Faenza da Ca’ Murani (1) e Manueli (ben 2). Infine, 2 Cocotte (il simbolo per i bistrot) sono state assegnate a Micro, a Cervia.

In attesa di scoprire anche i ristoranti della guida 2022 del Touring Club, chiudiamo con un prodotto più di nicchia, ma sicuramente seguito: la guida dei Ristoranti del GattiMassobrio, ideata dai noti critici Paolo Massobrio e Marco Gatti per mappare non solo i ristoranti di alta cucina, ma anche le trattorie. Con i top di gamma indicati con una coroncina.
Ce n’è una, in provincia di Ravenna, assegnata all’Antica Trattoria Al Gallo. Ci sono poi diverse “faccine”. L’u- nica “radiosa” (quella più vicina alla Corona) è quella che accompagna Le Favole di Bagnacavallo, mentre in provincia sono diversi i locali con il faccino “contento +”, ossia a un passo dal “radioso”: l’Osteria dei Battibecchi e il Rustichello a Ravenna, l’Osteria di Guercinoro a Brisighella, Da Luciano a Russi, La Baita e Manueli a Faenza. Il faccino “solo” contento è stato in- vece assegnato alla Ca’ De Ven a Ravenna e Dalla Dina a Cervia.

Concludendo l’esplorazione fra le menzioni delle principali guide gastronomiche, cartacee e on line, si può costruire un podio dei locali ravennati più citati. Con l’Alexander (molto citato dagli addetti ai lavori) fuori classifica per i lunghi mesi di chiusura prolungata, a comparire più volte sulle guide sono in particolare due locali di Faenza, Ca’ Murani e La Baita. A completare il podio c’è l’agriturismo Camì, unico locale con il Cappello (la Stella dell’Espresso) in provincia.

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