104 – «Lavori d’un delicato sapore neoclassico»

Stucchi S Maria SuffragioLa settecentesca Chiesa di Santa Maria del Suffragio custodisce opere di notevole interesse. Di particolare bellezza è la prima cappella a destra dell’altare maggiore, dedicata al Crocefisso, dove sono splendidi stucchi di Antonio Martinetti definiti da Santi Muratori «lavori d’un delicato sapore neoclassico».
Nella lunetta sinistra è raffigurata la preghiera nell’orto del Getsemani: Gesù, prostrato a terra, riceve la visione dell’angelo che tra le nubi gli porge il calice e la croce mentre sullo sfondo sono i discepoli incapaci di vegliare un’ora sola, addormentati per la tristezza. Il tema della passione prosegue negli stucchi della volta che pare come sorretta dai quattro angeli disposti sui pennacchi recanti ciascuno un simbolo della passione: la lancia che trafiggerà il costato di Cristo, la canna con la spugna imbevuta di aceto, la colonna sulla quale fu umiliato il Signore con il gallo segno del tradimento di Pietro, la tunica con i dadi, perché su di essa fu gettata la sorte.
Al centro della cupola, all’interno di un medaglione, è un putto che regge l’iscrizione INRI, il testo che Pilato aveva fatto comporre in ebraico, latino e greco affinché fosse posto sulla croce, mentre nei quattro spicchi delimitati da un’armoniosa cornice alcuni putti reggono altri strumenti della passione: la corona di spine, il martello con chiodi e tenaglie, la scala, i flagelli. La lunetta sulla destra raffigura l’episodio del Noli me tangere, l’incontro del Signore Risorto con Maria Maddalena.

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