109 – Quattro santi più uno

San CarlinoLa chiesa di San Carlino è un piccolo gioiello del Settecento ravennate. La semplice architettura dell’esterno lascia spazio, una volta entrati, allo stupore e alla meraviglia per la ricchezza delle pitture di Domenico Barbiani e degli stucchi di Giuliano Garavini sapientemente uniti in un intreccio di prospettive e illusioni, opere commissionate dalla nobile famiglia Dal Corno nella seconda metà del XVIII secolo.
L’oratorio, popolarmente conosciuto con il nome di San Carlino, in onore di San Carlo Borromeo, custodisce la memoria di altri santi, i primi titolari dell’edificio all’epoca della sua fondazione nel 1062: essi sono gli apostoli Giuda Taddeo e Simone lo Zelota ed i martiri Fabiano e Sebastiano. I loro nomi compaiono sulla facciata e in un’antica iscrizione all’interno dell’oratorio mentre sono raffigurati nella pala d’altare, attribuita a Giovanni Barbiani, e nella superba volta dipinta da Domenico Barbiani.
La volta presenta una serie di pitture raffinatissime nella monocromia color vermiglio e preziose nelle lumeggiature d’oro, nelle quali l’artista ha dato prova della sua abilità indugiando sapientemente nella cura dei dettagli; di notevole bellezza sono le architetture dipinte, volte a dilatare lo spazio. La pala d’altare presenta al centro dei quattro santi titolari la figura di San Carlo Borromeo: essi appaiono come i testimoni privilegiati della celestiale visione della Vergine che regge in grembo il Bambino, separata dalla terra da una densa cornice di nubi.

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